Veramente io ho domandato, non ho scritto una sceneggiatura.
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E io ti ho risposto, mica ho detto che hai fatto un film, ho solo considerato quanto e' facile farlo con del materiale non finalizzato.
Secondo me le situazioni risultano facili da comprendere quando non ci sei dentro, quando da osservatore esterno ti limiti ad osservarle appunto.
Quando ci sei dentro non vedi nitidamente un accidente, sei l'ebete di te stesso.
E questo non necessariamente perche' non vuoi vedere.
In quel momento magari il cervello si trovi impelagato in altri affari e semplicemente bypassa di analizzare il resto per cui pure un mezzo acquisisce un'importanza che magari in altri tempi e contesti non gli avresti attribuito.
Vero, infatti difficilmente uno puo' essere medico di se stesso ed anche i medici, tralasciando le banalita, per problemi significativi che li coinvolgono mediamente si rivolgono ai colleghi che non sono coinvolti dalla stessa emozionalita' che puo' distorcere la valutazione.j
Tuttavia per certe situazioni ben difficilmente si vanno a raccontare agli altri, per quanto amici, i dettagli e le implicazioni che pero' nel proprio contribuiscono molto a determinare le decisioni proprie.
Cio' porta ad essere comunque gli unici e gli ultimi a prendere le decisioni proprie perche' anche una visione esterna per quanto piu' oggettiva e corretta alla fine sei tu che decidi, eventualmente, di renderla tua e piu' ancora di darle il seguito consequenziale.
Perche' si puo' pervenire ad una identita' di visione e poi, per motivi propri, che non e' dato far sapere, non farne nulla e proseguire sulla linea tracciata.
Cosa per niente rara
Sempre in un eccesso che comunque altera la percezione ti sei trovata coinvolta e cio' perche' eri parte in causa.
Gli effetti del coinvolgimento ci sono stati lo stesso e non sono causati solo dal tutto va bene del rincoglionimento.
Ognuno ha i suoi difetti/problemi quindi un eccesso di ricerca analitica quelli focalizza dandogli il primo piano, cosa che crea disagi perche' dovrebbe contare l'equilibrio e l'accettabilita' di insieme, non dei dettagli estrapolati, salvo che non vadano a costituire da soli problemi sostanziali.
Credo che sia pi� o meno anche il mio problema. Che poi non lo chiamerei neppure un problema. Mi sono sentita accusare di essere troppo razionale, di non lasciarmi andare, di voler tenere sempre tutto sotto controllo. D'altro canto la persona interessata avrebbe un giovamento da una mia eventuale perdita di controllo :D
La situazione ambigua deriva proprio dal fatto che ho i piedi per terra e non mi lascio andare. Per cui resto fedele all'uomo che ho scelto di volere vicino nella mia vita. Tuttavia allo stesso tempo non posso controllare le mie emozioni e il fatto che l'altro mi fa stare bene.
Scusami Dark io in questo sbarellamento qualcosa non lo capisco.
Credo che arrovellarsi faccia bene ma fino a un certo punto.
Avrebbe un certo senso se vivessi una crisi tale da "far preferire" l'altro al tuo uomo.
Nel caso in cui le idee chiare pensi di averle, prima archivi e prima risolvi.
Lo stare bene e' piacevole indubbiamente ma percorrendo sta via a lungo andare qualche rischio lo corri.
Che poi vuoi mettere alla prova la tua volonta' e' un altro discorso.
Lavora troppo, dorme poco e vive quest'ambiguit�: Chiaro che poi ha quei continui mal di testa....
State sereni, che tutto passa.