In relazione agli ultimi due interventi.
Se una persona non accetta lo stato di fatto economico, sociale, ideologico, religioso, famigliare in cui si trova a vivere, cosa può fare?
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In relazione agli ultimi due interventi.
Se una persona non accetta lo stato di fatto economico, sociale, ideologico, religioso, famigliare in cui si trova a vivere, cosa può fare?
a) si adopera per cambiarlo
b) lo accetta con pacata rassegnazione
c) si convince che in realtà non c'è alcun contrasto fra il mondo ed i suoi principi interiori
d) si convince che, sebbene il mondo sia una merda, è il migliore dei mondi possibili
e) abbraccia una teoria religiosa che lodi le virtù della mite sottomissione al potere
Tu quale hai scelto?
a) però non confidando solo sulla mia individualità
e tu?
a) e un pò b)
secondo me manca l'opzione + importante: ritagliarsi un proprio spazio autonomo all'interno di questa società... xchè tentare improbabili rivoluzioni, allo stato delle cose certamente impossibili, anzichè "uscire" direttamente da questo sistema?
perchè è impossibile
veramente gli esempi abbondano... particolarmente interessanti, secondo me, sono state le "utopie" fondate dai pirati nel '600-700
a) direi che è l'unica. Altrimenti in fondo non ti ci trovi così male, o decidi che cambiare non è abbastanza importante/ti costerebbe troppo.
Banalmente perchè non esiste che sia io ad andarmene. Il mondo è degli uomini, io sono un uomo (si fa per dire :asd: ) e me lo riprendo.
Non possiamo avere tutto e subito, è vero, ma è il prezzo da pagare per dare una possibilità a chi verrà dopo di me. "Uscire" vorrebbe dire rinunciare al cambiamento, perdere a tavolino.
E' così :sisi: