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In genere gli investimenti seguono la via dei bassi costi di produzione e fiscali potendo poi vendere al mondo.
La forza lavoro e' la piu' semplice da movimentare, nei secoli passati usarono anche i forzati per colonizzare l'australia, ora basta pagare come fanno gli arabi acquisendo operatori occidentali per posizione di rilievo e immigrati palestinesi per la manovalanza, ma a fronte di progetti in essere e nella misura congrua.
L'assistenza alla persona lo stesso e' richiesta a fronte di redditi notevoli gia' ora, visto che una badante in regola costa sui 1600 euro fra stipendio, contributi, inail e ce ne vogliono 2.
Capacita' di spesa assente per il 95% degli aventi bisogno di assistenza.
L'assistenza di stato fa spesa pubblica e carico fiscale che disincentiva l'investimento.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
meogatto
In genere gli investimenti seguono la via dei bassi costi di produzione e fiscali potendo poi vendere al mondo.
La forza lavoro e' la piu' semplice da movimentare, nei secoli passati usarono anche i forzati per colonizzare l'australia, ora basta pagare come fanno gli arabi acquisendo operatori occidentali per posizione di rilievo e immigrati palestinesi per la manovalanza, ma a fronte di progetti in essere e nella misura congrua.
L'assistenza alla persona lo stesso e' richiesta a fronte di redditi notevoli gia' ora, visto che una badante in regola costa sui 1600 euro fra stipendio, contributi, inail e ce ne vogliono 2.
Capacita' di spesa assente per il 95% degli aventi bisogno di assistenza.
L'assistenza di stato fa spesa pubblica e carico fiscale che disincentiva l'investimento.
infatti, tutto questo ti spiega il nero, che conviene comunque a tutti: al vecchino perché paga la metà la badante, al sistema perché se quello evade tasse e contributi, la badante consuma e paga iva; è anche per questo che la pressione fiscale, dove non può colpire l'evasione, si trasferisce sui consumi, con l'iva;
il punto è che se non pianifichi e governi il problema dello spopolamento, lo fa il "mercato" al posto tuo, e proprio nel modo in cui vorresti evitarlo, alla sudamericana:
nei paesi dei narcos, le città e le coste sono governative - governi corrotti e dittatoriali - ma gli entroterra montuosi e inaccessibili sono le fabbriche e i quartier generali del crimine organizzato;
se le aree montuose del sud fossero abbandonate dalla gente normale, verrebbero colonizzate dai traffici illeciti di tutto il mediterraneo: raffinerie di droga, hub di altri traffici che passano per i porti mafiosi o comprati dai cinesi, ecc... già nel nord, nelle zone montane, in misura più discreta si concentrano i traffici inconfessabili dell'industria "bianca", coi terzisti immigrati pagati due spicci a cottimo; figurati cosa avverrebbe a sud...
io, ad una prospettiva così, preferirei di gran lunga invitare investitori nordeuropei a cui garantire tutti i vantaggi possibili e un'immigrazione pianificata, di gente selezionata, a creare nuovi italiani; a governare il sud voglio i tedeschi, gli olandesi, i francesi, coi loro soldi e carta bianca su tutto il territorio, piena collaborazione su tutto, costruire infrastrutture, eliminare gli abusi, impiantare grande distribuzione protetta da pizzo e mafie, alberghi, strutture ricettive, unità produttive decentrate; non posso farmi inibire dal fatto che parlino tedesco; ma che me frega ?
né che un bel po' di gente avrà la pelle scura; se da vecchio mi volessi trasferire in un resort olandese in Calabria, sarà garantito dai soldi che ci investono quelli.
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Gli immigrati trasferiscono all'estero gran parte del reddito e, in condizioni di sfruttamento, non mi sembra realistico vederli dediti allo shopping, avendo le situazioni delle bidonville, siano rurali che urbane.
Citazione:
io, ad una prospettiva così, preferirei di gran lunga invitare investitori nordeuropei a cui garantire tutti i vantaggi possibili e un'immigrazione pianificata, di gente selezionata, a creare nuovi italian
Il che comporta respingimenti di massa dei desperados vaganti visto che i rimpatri sono difficoltosi e costosi comportando la selezione, per sua natura, un tu si su criteri miei e voi, tanti di piu', no.
Ovviamente i criteri di selezione non coincidono con il carico casuale di viandanti in movimento.
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Originariamente Scritto da
meogatto
Gli immigrati trasferiscono all'estero gran parte del reddito e, in condizioni di sfruttamento, non mi sembra realistico vederli dediti allo shopping, avendo le situazioni delle bidonville, siano rurali che urbane.
ma questa è una favoletta; la quasi totalità abita in case, non nelle bidonville, che fanno tanta scena, ma sono marginali; prendi la tipica famiglia, muratore romeno con moglie badante, due figli a scuola, oppure coppia di domestici peruviani, di sarti cinesi, di fruttivendoli bengalesi, di egiziani, panettiere, pizzaiolo, bancarellaro e casalinga; un totale altalenante di 1500/2000 quando va bene; 500 di affitto in bilocale di periferia, una macchina portata dalla Romania, bollo e assicurazione, benzina, spese per alimentari e vestiario dei figli, scuola... quanto credi gli resti ?
e poi, pure quella quota che trasferiscono all'estero, non serve a mantenere gente lì, che altrimenti verrebbe qui ? si dice aiutiamoli a casa loro; beh, questi si aiutano da soli a casa loro; che vuoi di più ? se non per buonismo boldriniano, almeno per furbizia italica :asd:
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Il che comporta respingimenti di massa dei desperados vaganti visto che i rimpatri sono difficoltosi e costosi comportando la selezione, per sua natura, un tu si su criteri miei e voi, tanti di piu', no.
Ovviamente i criteri di selezione non coincidono con il carico casuale di viandanti in movimento.
non coincidono se scegli di affidare la selezione agli scafisti; se selezioni all'origine, coi visti, tagli le gambe a quel commercio; nessuno mette da parte per anni 5mila dollari con cui camperebbero anni tante famiglie, viaggiando a rischio della vita e della schiavitù, se si potesse arrivare gratis con una trafila normale, che ti consente di selezionare;
oh, ma lo ammette persino il ganassa, in un documento ufficiale, che, bene che vada, servono almeno 500 persone al giorno solo per mantenere il sistema pensionistico;
poi, giustamente, ognuno può scegliere di dar retta alla testa, alla pancia o ad altro, per carità; basta che poi non si lagni quando arriva la scure, che anticipa le questioni; perché arriva, da una parte o dall'altra, e senza nemmeno risolvere quel problema, perché - non te lo dicono - ma continua ad arrivare gente ogni giorno, comunque; e non li fermano non perché hanno le mani legate da Soros, ma perché il tondinaro bresciano e l'ambulante romano li prende pe' na recchia e gli dice che c'è bisogno di braccia; e quello obbedisce, perché altrimenti non prende voti.
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Quelli che imdichi non sono il tipo di immigrati oggetto della contesa.
Se selezioni va bene, ma resta il respongimento imdiscriminato dei restsnti a quel punto inutili e dannosi.
In ogni vaso hai i profughi veri che si ritaglisno una quota dei visti legali a prescindere dalla loro qualita'.
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Originariamente Scritto da
meogatto
Quelli che imdichi non sono il tipo di immigrati oggetto della contesa.
Se selezioni va bene, ma resta il respongimento imdiscriminato dei restsnti a quel punto inutili e dannosi.
In ogni vaso hai i profughi veri che si ritaglisno una quota dei visti legali a prescindere dalla loro qualita'.
è tutto un vaso comunicante: se da quasi 30 anni non concedi visti, hai per forza un flusso clandestino che non scegli, con tutti gli indesiderati; funziona come per le droghe: dove hai il proibizionismo, il consumo c'è uguale, ma amministrato dal crimine e senza controlli;
coi barconi, invece di famiglie, selezioni i maschi più scaltri, che non sempre sono i migliori; se il governo stesso dice che servono 500 al giorno per 30 anni, emetti 500 visti e te li capi; intanto, all'origine quelli sanno di avere quasi 20mila possibilità l'anno, e in molti eviteranno di pagare gli scafisti; tieni conto che tra quelli che arrivano qui, per il loro standard, molti africani sono ceto medio, istruiti o capaci su cui le famiglie puntano e ai quali danno soldi.
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Se hai milioni di disoccupati propri e bivacchi di stranieri difficile immaginarsi posti di lavoro per altre eccedenze.
Per altro se ci sono intorno ai 7 milioni di stranieri un modo di entrare ci sta.
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Originariamente Scritto da
meogatto
Se hai milioni di disoccupati propri e bivacchi di stranieri difficile immaginarsi posti di lavoro per altre eccedenze.
è difficile se non guardi il diagramma che ti ho mostrato;
se lo guardi assistito dai neuroni, al contrario, è evidente: oggi hai un mercato del lavoro chiuso dalla massa dei miei coetanei; tra 10 anni il problema opposto, quando saremo in pensione;
posto che voglio vedere quanti giovani autoctoni hanno voglia di stare sulla bancarella, sui ponteggi o in fonderia; nei giorni scorsi si sono visti servizi interessanti; per offerte più che dignitose, il diniego dei pochi che si sono presentati al colloquio era dovuto al problema della discoteca e orari incompatibili, o il fidanzato lontano... :asd:
e nemmeno do loro torto, eh... lo standard nostro è quello; ma se i disoccupati hanno queste aspettative, non puoi sovrapporre il loro problema con la presenza di uno che si fa abbrustolire in fonderia;
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Per altro se ci sono intorno ai 7 milioni di stranieri un modo di entrare ci sta.
infatti, ingresso clandestino e poi le due sanatorie di quelli che prima erano irregolari, e poi clandestini con la Bossi-Fini :asd:
tanto finirà così, che credi ?
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Quando si aprono le miniere ci metti i minatori e due mesi di corso bastano.
Per altro gli arrivi di ora, oltre essere abituati male, saranno vecchi, semmai servirebbe una importazione di cuccioli non accompagnati da educare fuori da certi contesti sociali e famigliari.
Non sembra che all'italsider di taranto cerchino "profughi" perche' gli operai scappano o muoiono.
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meogatto
Quando si aprono le miniere ci metti i minatori e due mesi di corso bastano.
invece ti servirà gente molto più qualificata, a sostituite i mancati nati indigeni di un paio di generazioni almeno;
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Per altro gli arrivi di ora, oltre essere abituati male, saranno vecchi, semmai servirebbe una importazione di cuccioli non accompagnati da educare fuori da certi contesti sociali e famigliari.
bravo ! paghi tu vitto, alloggio, educazione, invece della famiglia naturale, per privarti di quella gente che il mercato chiede per lavori che i nostri non fanno; un bel guadagno;
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Non sembra che all'italsider di taranto cerchino "profughi" perche' gli operai scappano o muoiono.
pare che il mercato del lavoro cerchi ovunque stranieri, e infatti quelli prende, nonostante i disoccupati italici; tutti stupidi gli imprenditori, autolesionisti ?
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Ove lavorino produttivamente e senza creare rogne per me il problema non sussiste.
Ma qua di maschioni vaganti ce ne sono troppi e non sembra che siano partiti ambiti diffusamente dai compatrioti.
Per la manovalanza ovvio che cerchino stranieri, costano meno, ma cio' non facilita i rapporti sociali.
Piglia cono potrebbe essere benissimo sostituito da uno di loro con minori costi e maggiore dedizione.
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ogni transizione di questo tipo crea disagi; ne crea di più se chi la deve affrontare finge di avere possibilità che non ci sono e si presenta impreparato;
te lo dice il buon senso: se hai un immobile dismesso e c'è gente in mezzo ad una strada, è probabile che prima o poi ci entri qualcuno; puoi pensare di pagare delle guardie giurate perché vigilino sul rudere, ma hai un costo doppio o triplo;
oppure sceglierti degli inquilini che ti facciano la manutenzione e ti diano qualcosa, restando proprietario e in un controllo non oneroso;
poi, è ovvio che il tutto deve avvenire nella legge e nell'ordine pubblico; ma qui il punto non riguarda gli stranieri, ma gli italiani, avversi alle regole e ai controlli.
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Ragionevole, ma quelli di cui parliamo difficile che paghino e facile che uno se ne tirino 10, salvo pure le incresciose sorprese tipo lo squartatore di macerata che, laborioso piastrellista, faceva lo spacciatore e un appartamento con sigilli e tale fama e' come perso.
Comunque lo spaccio e' l'inconveniente piu' comune, salvo che l'affitto a stranieri va segnalato in questura con la registrazione che richiede il codice fiscale.
Certo meglio affittare in nero alle signorine allegre che pullulano a 2000 euro al mese, in 4 sono comodi 500 euro, per pagarsi il rischio.
Compete alla polizia garantire l'uso legale, altrimenti, come avvenuto, il ministero dell'interno risarcisce i danni, come gia' avvenuto per esborsi di qualche milione di euro ai proprietari.
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Originariamente Scritto da
meogatto
Ove lavorino produttivamente e senza creare rogne per me il problema non sussiste.
Ma qua di maschioni vaganti ce ne sono troppi e non sembra che siano partiti ambiti diffusamente dai compatrioti.
Per la manovalanza ovvio che cerchino stranieri, costano meno, ma cio' non facilita i rapporti sociali.
Piglia cono potrebbe essere benissimo sostituito da uno di loro con minori costi e maggiore dedizione.
Guarda Meo, la nostra portineria è veramente multietnica: Solo 3 pisani, un maremmano, io, una dominicana, un'albanese e un tunisino. Tutti diplomati nelle nostre scuole. Se vuoi integrare, integri. Alla grande.
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axeUgene
non so in che modo hai letto il grafico, ma a me pare che presupporre addirittura sette milioni di immigrati regolari sia abbastanza esagerato. cioè il grafico si riferisce alla popolazione residente, ma non alla nazione intera. inoltre mi pare che il campione preso a riferimento sia abbastanza esiguo, cioè inidoneo a rappresentare la situazione nazionale complessiva. ti domando: è una proiezione?
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axeUgene
nota che questo grafico riguarda i residenti, quindi già include circa 7 mln di immigrati regolari, mentre esclude gli irregolari, i "clandestini"; un anno fa - prima delle elezioni - si parlava di 600mila, da espellere in sei mesi, ora diventati "miracolosamente" solo 90mila :asd:
allora. mi stai dicendo che i residenti sono qualche milione? e il resto dei 65.000.000 di italiani che fa? si imbosca?:dentone:
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axeUgene
ora, se guardi il grafico, le cifre sono fredde e impietose: tra una decina d'anni, quella gran pancia di persone nate negli anni 60 e 70 sarà in pensione, o prossima alla pensione, con l'aspettativa di vita attorno agli 80 anni;
il che, significherebbe per forza che i contributi correnti per pagare quelle pensioni dovrebbero essere versati dalla parte bassa della colonna, laddove, attualmente, è la pancia a pagare per un vertice ancora relativamente piccolo;
si. però se guardo ad esempio la mia situazione, io ho 35 anni e non sono ancora nel mercato del lavoro e come me tanti, caro amico. non vedo come possano entrare nel mercato del lavoro quelli che oggi hanno mettiamo 20 anni, se non facendo uno di quei lavori che, a quanto mi pare di capire, faranno o fanno già gli immigrati. se ciò è vero, se cioè lavori come pizzaiolo, cameriere, coltivatore diretto ecc. li faranno gli immigrati, quelli che oggi, italiani, hanno mettiamo venti anni, cosa faranno? soprattutto, le pensioni gliele pagheranno gli immigrati? insomma per quanto ho modo di capire, credo che bisognerebbe eliminare il "sommerso" che però è una piaga antica, e la cui assenza probabilmente ricadrebbe sulla "tenuta" dell'intera economia nazionale...
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axeUgene
avresti così ogni adulto che, oltre a sé stesso, si trova a mantenere due anziani ed eventuali minori; per riequilibrare questa colonna con materiale umano già residente, nazionale o immigrato, ogni coppia di ventenni dovrebbe fare almeno tre figli da subito, e ci vorrebbero circa 30 anni prima che questi figli coprano l'ammanco, che puoi valutare nella differenza tra l'ampiezza della "pancia" e quella dei "piedi" della colonna;
si. ma chi oggi ha vent'anni non vuole sposarsi, almeno nella gran parte. insomma la soluzione credo sia non nei contributi "previdenziali" ma nella utilizzazione di strumenti di supporto al reddito come i "trasferimenti", il reddito di cittadinanza, i redditi da lavoro sindacalizzato, ecc.
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axeUgene
questa differenza si traduce per forza in un ammanco di funzioni, personale dell'organigramma lavorativo: mancheranno medici, infermieri, carabinieri, vigili del fuoco, idraulici e altro; alcuni lavori saranno automatizzati, ma il processo difficilmente viene governato;
no. secondo me è il contrario. cioè a causa del nostro stile di vita, di noi italiani, avremo "troppi" medici, avvocati, ecc, relativamente ad una diminuzione di occupati "italiani" in quei lavori che vengono già oggi dai più considerati "non pregiati"...
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axeUgene
la cosa che già si vede è l'invecchiamento e lo spopolamento delle aree marginali, montane, interne; che ci stai a fare ad Enna, Avellino, Potenza e in migliaia di paesini e paesoni, anche bellissimi, nel momento in cui muoiono i pensionati ? oggi fai il medico, la parrucchiera o l'alimentarista - pochi "giovani" ogni cento persone che pagano con le loro pensioni - sotto casa dei vecchini; ma domani ?
si. ma mi pare un quadro abbastanza "apocalittico". cioè se domani coloro che oggi sono in pensione verranno meno, beh allora i conti tornerebbero. non è che i pensionati campino all'infinito. ovviamente in una famiglia "allargata" cioè nonni, figli e nipoti la normale "successione" delle generazioni porterebbe ad una "concentrazione" di patrimoni, mettiamo anche "immobiliari", con possibilità di rendite tipo affitti ecc. cioè non solo redditi statali ma anche da "proprietà".
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axeUgene
se nel frattempo non arriva gente che si accontenta di poco, abita la casetta di paese e fa manutenzione, cura l'orto e si inventa qualcosa, un'attività artigianale, e a sua volta ha figli, quindi chiede servizi, insegnanti, alimentari, paga l'affitto al proprietario italiano, va tutto n malora;
ma se la soluzione sarebbe fare più figli, mi pare non ci siano problemi. abbiamo anche tra noi italiani le classi proletarie che fanno tanti figli, non è che la tendenza sia irreversibile e tale da mandare, come dici tu, "tutto in malora". insomma direi che è inutile ripetere la solfa della statistica come scienza "opinabile". il fatto di scegliere di non sposarsi io lo riferirei alle classi "privilegiate", le quali sanno bene cosa comporti fare figli in "costanza di matrimonio". non è che scopriamo l'acqua calda. non a caso il grafico che hai riportato fa riferimento a un campione di qualche milione di persone e non alla globalità della popolazione. almeno da quanto ho avuto modo di capire leggendolo.
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axeUgene
già nelle grandi città l'economia delle famiglie italiane è salva grazie a questo movimento: gli immigrati dediti al piccolo commercio in periferia pagano affitti dei fondi e degli appartamenti ai commercianti e ai piccoli proprietari in pensione; a Roma o Milano, se non ci fossero i fruttivendoli bengalesi o i cinesi che rilevano i fondi in periferia, questi sarebbero un costo, tasse e manutenzione, senza reddito, così come gli appartamenti disabitati; in Italia ci sono 38 vani per ogni residente;
si. in proporzione. sta di fatto che di "fatto" abbiamo che la maggior parte degli immobili sono nelle mai di pochi privilegiati, che speculano sulle vite di chi abita quelle case. così va a finire che una volta lasciate le case "popolari" per i più vari motivi da coloro che le hanno ricevute "di diritto", si ha una concentrazione di proprietà immobiliari nelle mani di pochi "fortunati", che ci speculano sopra attraverso i contratti d'affitto. insomma è una delle pecche del capitalismo di rapina, mascherato da "realizzazione" del diritto alla casa, che dovrebbe essere davvero di tutti.
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axeUgene
si potrebbero fare tante cose, e si faranno; ma noi non le vedremo, perché prima di arrivarci di solito si prendono tante bastonate; il sud potrebbe essere ricchissimo, ma ha bisogno di infrastrutture potenti, autostrade, strade, porti; perché senza queste cose ogni attività è logisticamente penalizzata, anche dove sarebbe appetibile;
si. una cosa è individuare il problema. altra cosa è tentare di risolverlo.
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axeUgene
ma sono soldi che non abbiamo, o che non vogliamo o possiamo prendere dalle tasche degli italiani; si tratta solo di decidere se cooptare tedeschi, francesi, olandesi, garantendo loro che tutto funzioni; oppure svendere il posteriore ai cinesi, che si garantiscono da soli, nel senso che occupano materialmente e fanno gli affari loro in cambio di qualche elemosina.
direi che in medio stat virtus...dimmi tu.
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sandor
non so in che modo hai letto il grafico, ma a me pare che presupporre addirittura sette milioni di immigrati regolari sia abbastanza esagerato. cioè il grafico si riferisce alla popolazione residente, ma non alla nazione intera. inoltre mi pare che il campione preso a riferimento sia abbastanza esiguo, cioè inidoneo a rappresentare la situazione nazionale complessiva. ti domando: è una proiezione?
no, è la descrizione dei residenti al 2012, di tutti quelli che stanno in Italia; non un campione; alla base hai i numeri, con origine al centro; se sommi tutti i segmenti hai il totale della popolazione residente censita;
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si. però se guardo ad esempio la mia situazione, io ho 35 anni e non sono ancora nel mercato del lavoro e come me tanti, caro amico. non vedo come possano entrare nel mercato del lavoro quelli che oggi hanno mettiamo 20 anni
guarda bene: quella "pancia" nel grafico è composta da gente che presto andrà in pensione in massa, liberando posti per quelli che stanno sotto; ma il tipo di lavoro dipenderà anche dalla domanda; tu potrai sostituire un avvocato, un funzionario, un insegnante di diritto, purché ci sia la stessa domanda di quelle competenze; il che prevede una società che non arretri, dive si investa;
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si. ma mi pare un quadro abbastanza "apocalittico". cioè se domani coloro che oggi sono in pensione verranno meno, beh allora i conti tornerebbero. non è che i pensionati campino all'infinito. ovviamente in una famiglia "allargata" cioè nonni, figli e nipoti la normale "successione" delle generazioni porterebbe ad una "concentrazione" di patrimoni, mettiamo anche "immobiliari", con possibilità di rendite tipo affitti ecc. cioè non solo redditi statali ma anche da "proprietà".
eh, no... perché se comunque quelli campano in media di più, e quelli sotto sono sempre meno, la proporzione che c'è ora - già precaria - non regge più; e poi, quelle "rendite" immobiliari, da dove vengono se manca la gente ? se tuo padre ti lascia un fondo commerciale in periferia o in paese, lo affitti se c'è il bengalese che ci apre la frutteria aperta tutta la notte e se quella periferia o quel paese sono abitati; e così tanti appartamenti accanto; ma se mancano le persone, perché gli anziani muoiono e i giovani vanno a lavorare nei grandi centri, o altrove, ti resta sfitto, ci paghi le tasse e la manutenzione; diventa un costo, non una ricchezza;
questo è talmente un problema che riguarda persino le seconde case di lusso degli agiati: 20 anni fa, il villino al mare in una costa di pregio garantiva 4 mesi di affitto alto; oggi per avere un paio di settimane, devi dimezzare la richiesta, ma certi posti bellissimi sono quasi disabitati, tranne che nella settimana di ferragosto;
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ma se la soluzione sarebbe fare più figli, mi pare non ci siano problemi. abbiamo anche tra noi italiani le classi proletarie che fanno tanti figli, non è che la tendenza sia irreversibile e tale da mandare, come dici tu, "tutto in malora". insomma direi che è inutile ripetere la solfa della statistica come scienza "opinabile". il fatto di scegliere di non sposarsi io lo riferirei alle classi "privilegiate", le quali sanno bene cosa comporti fare figli in "costanza di matrimonio". non è che scopriamo l'acqua calda. non a caso il grafico che hai riportato fa riferimento a un campione di qualche milione di persone e non alla globalità della popolazione. almeno da quanto ho avuto modo di capire leggendolo.
infatti, hai capito male: quello non è un campione, leggi attentamente i numeri... parti dallo 0 al centro, vai a sx e leggerai 1,4 mln di maschi di età compresa tra 0 e 4 anni, a dx per le femmine, e così via, salendo per fasce di età, ecc...
quella che è una proiezione, molto attendibile, è che se la propensione a procreare nelle donne viene protratta per età, come è ora, e la parte femminile della colonna diventa più esigua, il combinato è una fertilità ancora minore di quello che si potrebbe ottimisticamente ipotizzare; perché un conto è se una 20enne su due cerca di restare incinta; altro se lo fa una 35enne su due; la prima potrebbe effettivamente fare 3 figli, mentre la seconda è fortunata se riesce a farne uno;
posto che i figli nella realtà li fanno proprio gli agiati, almeno in Italia; sono quasi uno status symbol; nel meridione si ha ancora l'illusione del passato, delle famiglie numerose; la realtà è che da 30 anni, a parte poche eccezioni, i "proletari" non fanno più figli; e guarda che è iniziato un calo persino tra gli immigrati, che in questo si stanno perfettamente "italianizzando";
e ti mancano due generazioni nette; perché se per ipotesi, fantascientifica, le ventenni di ora facessero tre figli a testa da subito, l'organigramma sarebbe riequilibrato tra 30 anni, quando questi figli sarebbero integrati, qualificati e produttivi.
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axeUgene
no, è la descrizione dei residenti al 2012, di tutti quelli che stanno in Italia; non un campione; alla base hai i numeri, con origine al centro; se sommi tutti i segmenti hai il totale della popolazione residente censita;
mah. ho provato a contare e sommare le barre e pure non mi risulta che si arrivi a 65.000.000 come dici tu. bisogna pensare quindi che i restanti 20.000.000 buoni non siano residenti? o sono immigrati?
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axeUgene
guarda bene: quella "pancia" nel grafico è composta da gente che presto andrà in pensione in massa, liberando posti per quelli che stanno sotto; ma il tipo di lavoro dipenderà anche dalla domanda; tu potrai sostituire un avvocato, un funzionario, un insegnante di diritto, purché ci sia la stessa domanda di quelle competenze; il che prevede una società che non arretri, dive si investa;
ma a me pare che ci sia un ricambio fisiologico in ordine agli occupati rispetto ai pensionati. cioè i nuovi occupati vanno a rimpiazzare i posti lasciati liberi dai pensionati. voglio dire che, in definitiva ognuno la pensione se la paga per sé. non è che i lavoratori di oggi pagano la pensione ai pensionati che, al presente lasciano il lavoro. insomma mi pare ti ripeto, "trita" la osservazione per cui la statistica è una disciplina in certo modo "arbitraria" perché va a descrivere la realtà sulla base di assunti non sempre esatti o verificati...
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axeUgene
eh, no... perché se comunque quelli campano in media di più, e quelli sotto sono sempre meno, la proporzione che c'è ora - già precaria - non regge più; e poi, quelle "rendite" immobiliari, da dove vengono se manca la gente ? se tuo padre ti lascia un fondo commerciale in periferia o in paese, lo affitti se c'è il bengalese che ci apre la frutteria aperta tutta la notte e se quella periferia o quel paese sono abitati; e così tanti appartamenti accanto; ma se mancano le persone, perché gli anziani muoiono e i giovani vanno a lavorare nei grandi centri, o altrove, ti resta sfitto, ci paghi le tasse e la manutenzione; diventa un costo, non una ricchezza;
ma la gente axe, non è che scompare così...abbi pazienza. cioè tu mi stai dicendo che per far quadrare i conti bisognerebbe uccidere i pensionati perché oggi sono troppi in rapporto alla popolazione? dai, non scherzare...ti ripeto che la logica per cui chi paga le pensioni agli attuali pensionati sarebbero altri che i pensionati stessi mi pare un ragionamento assurdo, se è vero che ogni lavoratore la propria pensione se la paga da solo. poi non è che l'affittuario di un cespite commerciale come un negozio di frutta debba esserlo per forza un extra/comunitario. poi riguardo alle pensioni, se non c'è modo di far quadrare i conti, perché non stipulare una polizza sulla vita? questa sarebbe una buona soluzione, almeno per coloro che non hanno più fiducia nello stato e nel nostro sistema previdenziale...o no?
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Originariamente Scritto da
axeUgene
questo è talmente un problema che riguarda persino le seconde case di lusso degli agiati: 20 anni fa, il villino al mare in una costa di pregio garantiva 4 mesi di affitto alto; oggi per avere un paio di settimane, devi dimezzare la richiesta, ma certi posti bellissimi sono quasi disabitati, tranne che nella settimana di ferragosto;
e allora bisognerebbe investire in quei posti là, ma a quanto mi risulta i tempi in cui i politici consigliavano di andare al mare, per speculare sulle multiproprietà sono lontani e appartengono al passato, come si dice...
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Originariamente Scritto da
axeUgene
infatti, hai capito male: quello non è un campione, leggi attentamente i numeri... parti dallo 0 al centro, vai a sx e leggerai 1,4 mln di maschi di età compresa tra 0 e 4 anni, a dx per le femmine, e così via, salendo per fasce di età, ecc...
ok, forse ho capito. ovviamente ti dico questo con tutte le perplessità che nutro per la statistica...
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Originariamente Scritto da
axeUgene
quella che è una proiezione, molto attendibile, è che se la propensione a procreare nelle donne viene protratta per età, come è ora, e la parte femminile della colonna diventa più esigua, il combinato è una fertilità ancora minore di quello che si potrebbe ottimisticamente ipotizzare; perché un conto è se una 20enne su due cerca di restare incinta; altro se lo fa una 35enne su due; la prima potrebbe effettivamente fare 3 figli, mentre la seconda è fortunata se riesce a farne uno;
ma a che servono tutti sti figli? ti ripeto che a mio parere ognuno paga, lavorando, la propria "pensione". poi ti ripeto: rispetto alla previdenza pura e semplice, insomma quella "statale", ci sono altri strumenti come per esempio i "fondi pensione", le assicurazioni private ecc. non è che siamo africani, tanto per dire...:asd:
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Originariamente Scritto da
axeUgene
posto che i figli nella realtà li fanno proprio gli agiati, almeno in Italia; sono quasi uno status symbol; nel meridione si ha ancora l'illusione del passato, delle famiglie numerose; la realtà è che da 30 anni, a parte poche eccezioni, i "proletari" non fanno più figli; e guarda che è iniziato un calo persino tra gli immigrati, che in questo si stanno perfettamente "italianizzando";
si, axe. questo nel tuo mondo...a me ovviamente non risulta. mi risulta anzi che i giovani che appartengono a famiglie come dici tu "agiate" abbiano già abbastanza problemi nel gestire la "propria" vita, e non abbiano alcuna intenzione di fare figli. parlo per me in primis, ma poi anche gente che conosco. che non ha memoria del passato, dei propri antenati, ecc. e che in definitiva campa, anche bene, coi redditi accumulati dai propri ascendenti. e per redditi intendo anche le proprietà immobiliari, che in definitiva nessuno ti può togliere se le hai acquistate onestamente e non scendendo in piazza come fanno tanti.
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axeUgene
e ti mancano due generazioni nette; perché se per ipotesi, fantascientifica, le ventenni di ora facessero tre figli a testa da subito, l'organigramma sarebbe riequilibrato tra 30 anni, quando questi figli sarebbero integrati, qualificati e produttivi.
ma senti, tu sei fissato coi figli delle ventenni. ma t'assicuro che, più che altro, tra prostituzione, droghe, e amorazzi, le ventenni di oggi di fare figli non ne hanno la minima intenzione...insomma axe, il problema non sono i figli o le pensioni. il problema è che non c'è posto per tutti. perciò: o fai una debita selezione di chi vuoi che resti, sulla base di criteri razionali, oppure c'abbiamo le "colonie", come dice bene gatto, dove inviare gli esuberi...fai tu...
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sandor
ma a me pare che ci sia un ricambio fisiologico in ordine agli occupati rispetto ai pensionati. cioè i nuovi occupati vanno a rimpiazzare i posti lasciati liberi dai pensionati. voglio dire che, in definitiva ognuno la pensione se la paga per sé. non è che i lavoratori di oggi pagano la pensione ai pensionati che, al presente lasciano il lavoro.
invece, funziona esattamente così; la pensione viene erogata dai lavoratori correnti, anche se computata su contributi del passato; per questo è un problema il debito e l'alta incidenza sul PIL della spesa pubblica: i contributi dello statale o di chi abbia concorso a quella spesa sono fittizi, una partita di giro; quando un settore è stato sussidiato, l'agricoltura, l'industria e altro, fuori mercato, lo stato assume un impegno di spesa per il futuro non coperto da versamenti reali; se l'agricoltore ha un reddito di mercato reale di 600 euro e lo stato glielo integra a debito fino a 1200, più i contributi, per poi prolungarglielo come pensione retributiva, hai un passivo corrente di 600 più i contributi, più uno futuro di 1200 al mese, non coperto da contributi effettivamente versati; e così per l'operaio di un settore sussidiato, per l'impiegato statale o parastatale, degli enti, ecc...
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ma la gente axe, non è che scompare così...abbi pazienza. cioè tu mi stai dicendo che per far quadrare i conti bisognerebbe uccidere i pensionati perché oggi sono troppi in rapporto alla popolazione? dai, non scherzare...
infatti, non sto affatto dicendo questo; ma se non hai da subito uno zoccolo duro imponente di nuove famiglie giovani in più, ti resta solo dimezzare le pensioni;
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ti ripeto che la logica per cui chi paga le pensioni agli attuali pensionati sarebbero altri che i pensionati stessi mi pare un ragionamento assurdo, se è vero che ogni lavoratore la propria pensione se la paga da solo.
ti pare assurdo perché non sai come funziona il sistema;
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poi non è che l'affittuario di un cespite commerciale come un negozio di frutta debba esserlo per forza un extra/comunitario.
di fatto è così, perché quelle attività oramai rendono pochissimo e richiedono gente che si sacrifica tanto, e oramai sono solo gli extracomunitari; non è una mia congettura, ma la realtà;
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poi riguardo alle pensioni, se non c'è modo di far quadrare i conti, perché non stipulare una polizza sulla vita? questa sarebbe una buona soluzione, almeno per coloro che non hanno più fiducia nello stato e nel nostro sistema previdenziale...o no?
è quello che si è cercato di fare da almeno 30 anni, con le pensioni integrative; ma queste hanno un costo che pochi si possono permettere, e lo stato difficilmente accetta di ridurre il cuneo fiscale e previdenziale per liberare queste risorse; primo perché dovrebbe ridurre la spesa, e il consenso politico; secondo perché non è tanto facile vincolare quel reddito in più all'impiego previdenziale, come nel caso del tfr; se è reddito disponibile, non puoi impedire d'autorità che il percettore lo spenda oggi, soprattutto sotto certe soglie;
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ma senti, tu sei fissato coi figli delle ventenni. ma t'assicuro che, più che altro, tra prostituzione, droghe, e amorazzi, le ventenni di oggi di fare figli non ne hanno la minima intenzione...
beh, certo; mica ho scritto il contrario; solo che se le ventenni di oggi non cominciano da subito a fare tre figli ciascuna, i conti demografici ed economici non tornano, che è un fatto aritmetico, non una mia opinione;
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insomma axe, il problema non sono i figli o le pensioni. il problema è che non c'è posto per tutti. perciò: o fai una debita selezione di chi vuoi che resti, sulla base di criteri razionali, oppure c'abbiamo le "colonie", come dice bene gatto, dove inviare gli esuberi...fai tu...
no, il punto è che se hai una società demograficamente vecchia sei su un piano inclinato verso la depressione economica, un circolo vizioso:
i vecchi consumano meno, deprimono la domanda e gli investimenti; questo significa che nella società o area interessata nessuno porterà soldi, impianterà fabbriche, servizi, per mancata domanda; diminuisce il lavoro, i giovani se ne vanno e il circolo vizioso si auto-alimenta;
non apri uno stabilimento di produzione o dei ristoranti, locali, grande distribuzione e altro dove ci sono prevalentemente vecchi che non compreranno quei prodotti, non cambieranno l'auto, il pc, non viaggeranno, non usciranno la sera, ecc...
non ti servono scuole, insegnanti, cartolerie, impianti sportivi se non ci sono bambini e ragazzi, ecc...
dove invece ci sono, arrivano i soldi, perché chi può investire conta sulla domanda attuale e futura di quelle persone, che non c'è coi vecchi, che stanno a casa e moriranno presto; per avere un equilibrio sostenibile, quella colonna che vedi dovrebbe avere una forma leggermente a campana, e allora il flusso generazionale sarebbe equilibrato.
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axeUgene
invece, funziona esattamente così; la pensione viene erogata dai lavoratori correnti, anche se computata su contributi del passato; per questo è un problema il debito e l'alta incidenza sul PIL della spesa pubblica: i contributi dello statale o di chi abbia concorso a quella spesa sono fittizi, una partita di giro;
si. è chiaro. da che mondo è mondo lo statale non produce reddito: lo consuma. allora tanto varrebbe ridurre il numero degli statali e non, come dici tu, fare tre figli a famiglia che mi pare francamente uno sproposito. cmq, per quanto riguarda gli statali, ho conosciuto persone che in quanto statali, sono vincolate a consumare il meno possibile, anche per quanto riguarda il cibo. lo stesso vespa, che se non è statale lui...dicevo che vespa per le puntate di porta a porta, cioè per ogni marchetta, se ne va all'opera a milano oppure gode di altri benefits, ma sempre sull'economia "reale" e non a livello monetario. ti lascio pensare a cosa ottenga in termini di "profitto" un insegnante elementare...
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quando un settore è stato sussidiato, l'agricoltura, l'industria e altro, fuori mercato, lo stato assume un impegno di spesa per il futuro non coperto da versamenti reali;
ok. questi sono i trasferimenti. basta fare due calcoli per quadrare i conti. non è che ci voglia "mandrake". e abbiamo anche l'europa come fonte di "aiuti" alle zone "in via di sviluppo". non vedo il problema.
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axeUgene
se l'agricoltore ha un reddito di mercato reale di 600 euro e lo stato glielo integra a debito fino a 1200, più i contributi, per poi prolungarglielo come pensione retributiva, hai un passivo corrente di 600 più i contributi, più uno futuro di 1200 al mese, non coperto da contributi effettivamente versati; e così per l'operaio di un settore sussidiato, per l'impiegato statale o parastatale, degli enti, ecc...
è chiaro. basterebbe ti ripeto fare due conti: cioè se io integro il reddito del coltivatore devo prendere i soldi da qualche altra parte. le imposte servono anche a questo, in definitiva...
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axeUgene
infatti, non sto affatto dicendo questo; ma se non hai da subito uno zoccolo duro imponente di nuove famiglie giovani in più, ti resta solo dimezzare le pensioni;
o aumentare le tasse. non è che la famiglia aiuti nel senso dei contributi. aiuterebbero di più politiche sociali e demografiche atte a ridurre i consumi individuali, che invece lo stesso concetto di famiglia implica in maniera ineliminabile...
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ti pare assurdo perché non sai come funziona il sistema;
e questa è una tua opinione...
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axeUgene
di fatto è così, perché quelle attività oramai rendono pochissimo e richiedono gente che si sacrifica tanto, e oramai sono solo gli extracomunitari; non è una mia congettura, ma la realtà;
forse al nord è così. al sud siamo abituati "tutti" e non solo gli extracomunitari, a vivere con poco e a lavorare "di schiena"...e neanche questa è una congettura...
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axeUgene
è quello che si è cercato di fare da almeno 30 anni, con le pensioni integrative; ma queste hanno un costo che pochi si possono permettere, e lo stato difficilmente accetta di ridurre il cuneo fiscale e previdenziale per liberare queste risorse; primo perché dovrebbe ridurre la spesa, e il consenso politico; secondo perché non è tanto facile vincolare quel reddito in più all'impiego previdenziale, come nel caso del tfr; se è reddito disponibile, non puoi impedire d'autorità che il percettore lo spenda oggi, soprattutto sotto certe soglie;
allora, un poco di chiarezza. già poter optare per una assicurazione sulla vita, che richiede costi minimi, anziché per la pensione sarebbe un'ottima cosa. non parlo di integrazioni, che sono sempre a carico dello stato, ma di affidarsi a gestori privati, che è diverso. poi il tfr: non ne vedo la ragione, a meno che non vada a sostituire la retribuzione ordinaria, insomma lo stipendio, quanto meno per quanto riguarda i lavoratori pubblici, e non quelli privati che rischiano di più...
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axeUgene
beh, certo; mica ho scritto il contrario; solo che se le ventenni di oggi non cominciano da subito a fare tre figli ciascuna, i conti demografici ed economici non tornano, che è un fatto aritmetico, non una mia opinione;
si. magari non i conti demografici, ma quelli economici. alle ventenni, non ho capito, come si fa a fargli capire che, invece di fare le "libertine" devono accasarsi? glielo dici tu?
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axeUgene
no, il punto è che se hai una società demograficamente vecchia sei su un piano inclinato verso la depressione economica, un circolo vizioso:
perché?
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axeUgene
i vecchi consumano meno, deprimono la domanda e gli investimenti; questo significa che nella società o area interessata nessuno porterà soldi, impianterà fabbriche, servizi, per mancata domanda; diminuisce il lavoro, i giovani se ne vanno e il circolo vizioso si auto-alimenta;
non apri uno stabilimento di produzione o dei ristoranti, locali, grande distribuzione e altro dove ci sono prevalentemente vecchi che non compreranno quei prodotti, non cambieranno l'auto, il pc, non viaggeranno, non usciranno la sera, ecc...
non ti servono scuole, insegnanti, cartolerie, impianti sportivi se non ci sono bambini e ragazzi, ecc...
allora l'alternativa è l'economia di piano, che, ti ripeto con uno come vespa, che "nasce" democristiano, eppure è trattato da comunista, paga...:)
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axeUgene
dove invece ci sono, arrivano i soldi, perché chi può investire conta sulla domanda attuale e futura di quelle persone, che non c'è coi vecchi, che stanno a casa e moriranno presto; per avere un equilibrio sostenibile, quella colonna che vedi dovrebbe avere una forma leggermente a campana, e allora il flusso generazionale sarebbe equilibrato.
ok.
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sandor
si. è chiaro. da che mondo è mondo lo statale non produce reddito: lo consuma.
no, questo non è affatto vero; lo statale, l'insegnante, il carabiniere, il funzionario produce reddito, eccome; solo che è facile che la politica usi questa spesa pubblica in modo improprio per creare consenso, a spese del contribuente; ma lo stato fornisce servizi che hanno un valore fondamentale;
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ti lascio pensare a cosa ottenga in termini di "profitto" un insegnante elementare...
è il primo fondamentale mattone per produrre alte qualifiche, un cattivo maestro elementare produrrà alunni delle medie svogliati o arretrati in apprendimento, che alle superiori abbandoneranno o non sfrutteranno al meglio il loro potenziale;
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ok. questi sono i trasferimenti. basta fare due calcoli per quadrare i conti. non è che ci voglia "mandrake". e abbiamo anche l'europa come fonte di "aiuti" alle zone "in via di sviluppo". non vedo il problema.
il problema è che li hanno fatti a buffo, e ora quel buffo lo paghi tu con servizi più scadenti, meno investimenti, ecc... quando ti lamenti dello stato che manca, dovresti collegare e ricordare che è il prezzo che paghi oggi per la manica larga di ieri; semplicemente, i vecchi hanno scaricato i debiti sui giovani;
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è chiaro. basterebbe ti ripeto fare due conti: cioè se io integro il reddito del coltivatore devo prendere i soldi da qualche altra parte. le imposte servono anche a questo, in definitiva...
certo, e a me sta pure bene; ma la cosa va fatta in chiaro, dicendo chi paga; se lo fai a debito scarichi l'onere dell'impopolarità su quelli che verranno, sui giovani;
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o aumentare le tasse. non è che la famiglia aiuti nel senso dei contributi. aiuterebbero di più politiche sociali e demografiche atte a ridurre i consumi individuali, che invece lo stesso concetto di famiglia implica in maniera ineliminabile...
se riduci i consumi, riduci anche il lavoro; poi non ti lamentare della disoccupazione;
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e questa è una tua opinione...
no, da quanto scrivi è un fatto; tu pensi che esistano da qualche parte accantonamenti materiali di risorse disponibili versate come contributi; ma queste sono solo una parte; la realtà è che i contributi sono unità contabilizzate ma vincolate, a stabilità del sistema, non disponibili, e la partita corrente pensionistica è pagata dai contributi attualmente versati dai lavoratori attivi;
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forse al nord è così. al sud siamo abituati "tutti" e non solo gli extracomunitari, a vivere con poco e a lavorare "di schiena"...e neanche questa è una congettura...
finché c'è la nazione fiscale e i trasferimenti; se Salvini riesce nell'arrivare dove vuole, il gioco finisce, perché finisce anche quel poco;
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allora, un poco di chiarezza. già poter optare per una assicurazione sulla vita, che richiede costi minimi, anziché per la pensione sarebbe un'ottima cosa. non parlo di integrazioni, che sono sempre a carico dello stato, ma di affidarsi a gestori privati, che è diverso. poi il tfr: non ne vedo la ragione, a meno che non vada a sostituire la retribuzione ordinaria, insomma lo stipendio, quanto meno per quanto riguarda i lavoratori pubblici, e non quelli privati che rischiano di più...
ma che c'entra ? l'assicurazione sulla vita copre il caso di decesso; qui si parla di rendita pensionistica, per persone vive;
il punto è che coi soldi non si fanno giochi di prestigio: prendi da una parte, mancano dall'altra; devi solo vedere quale impiego ha l'attitudine a promuovere crescita nella misura in cui ti serve;
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si. magari non i conti demografici, ma quelli economici. alle ventenni, non ho capito, come si fa a fargli capire che, invece di fare le "libertine" devono accasarsi? glielo dici tu?
infatti, non è possibile; io ho solo illustrato il perché è essenziale che arrivi tanta gente da fuori; lo stesso governo attuale, ostile all'immigrazione, ha "confessato" nel documento più importante, che servono almeno 500 nuove unità immigrate al giorno per 30 anni, solo per mantenere in equilibrio il sistema pensionistico; oh, lo dicono loro, mica la Boldrini...
l'ho spiegato al periodo successivo; se tu devi investire tanti mln di euro, calcoli la redditività del tuo investimento: se hai un paese di 30mila abitanti, al 70% di ultrasessantenni, sai che tra qualche anno non ci sarà più nessuno; non compri capannoni per farci una discoteca, impianti sportivi, non finanzi locali per uscire la sera, perché i pensionati stanno a guardare la tv col caffellatte e la copertina sulle gambe; al massimo apri un ambulatorio, una farmacia, un minimarket e finisce lì; pochi spicci; se tutta l'area è simile, non ti conviene nemmeno aprire uno stabilimento di produzione, perché non hai i lavoratori vicini e la logistica ti penalizza;
proietta la circostanza su tutto un paese, e ti rendi conto di come incide l'invecchiamento di una popolazione sulla ricchezza complessiva.
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axeUgene
no, questo non è affatto vero; lo statale, l'insegnante, il carabiniere, il funzionario produce reddito, eccome; solo che è facile che la politica usi questa spesa pubblica in modo improprio per creare consenso, a spese del contribuente; ma lo stato fornisce servizi che hanno un valore fondamentale;
appunto. producono reddito "reale", inteso cioè in termini di prestazioni, di servizi, che però qualcuno deve pagare. ora, mi pare che nell'era post/berlusconiana il consenso sia qualcosa di più "banale" e "sentimentale" dell'investimento a debito in servizi pubblici. se il consenso dipendesse dalla percezione dei servizi pubblici, sarebbe già qualcosa. invece il consenso dipende dai favori personali, da provvedimenti che "pacchianamente" si promettono e che poi magari a elezioni concluse non si fanno perché costano troppo. insomma solleticare "la pancia" dell'elettorato e non la consapevolezza di questo in termini di percezione della realtà.
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è il primo fondamentale mattone per produrre alte qualifiche, un cattivo maestro elementare produrrà alunni delle medie svogliati o arretrati in apprendimento, che alle superiori abbandoneranno o non sfrutteranno al meglio il loro potenziale;
si. me ne rendo conto. ma il maestro elementare campa come gli altri?
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axeUgene
il problema è che li hanno fatti a buffo, e ora quel buffo lo paghi tu con servizi più scadenti, meno investimenti, ecc... quando ti lamenti dello stato che manca, dovresti collegare e ricordare che è il prezzo che paghi oggi per la manica larga di ieri; semplicemente, i vecchi hanno scaricato i debiti sui giovani;
credo sia lo stato ad aver scaricato i debiti sui giovani. tuttavia mi pare di capire che la spesa pubblica, anche per quanto riguarda i giovani, sia un qualcosa che continua ad essere presente in qualche modo, anche oggi. cioè mi pare che il debito pubblico sia qualcosa con cui anche gli anziani di oggi hanno convissuto. insomma il debito costituisce un limite, qualcosa che deve fare paura ma che al tempo stesso se aumenta è garanzia di benessere. poi chi lo paghi oggi o debba pagarlo domani è altro discorso.
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certo, e a me sta pure bene; ma la cosa va fatta in chiaro, dicendo chi paga; se lo fai a debito scarichi l'onere dell'impopolarità su quelli che verranno, sui giovani;
si. e i giovani a loro volta lo scaricheranno su quelli ancora più giovani. quello che non capisco è perché dici che il sistema ad ora non regge più...
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se riduci i consumi, riduci anche il lavoro; poi non ti lamentare della disoccupazione;
se si riducono i consumi aumenta il risparmio, quindi il benessere della unità familiare, quindi i prestiti bancari, attraverso i depositi e quindi gli investimenti agevolati...
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no, da quanto scrivi è un fatto; tu pensi che esistano da qualche parte accantonamenti materiali di risorse disponibili versate come contributi; ma queste sono solo una parte; la realtà è che i contributi sono unità contabilizzate ma vincolate, a stabilità del sistema, non disponibili, e la partita corrente pensionistica è pagata dai contributi attualmente versati dai lavoratori attivi;
allora a quanto mi pare di capire c'entrano i trasferimenti, le agevolazioni, la redistribuzione del reddito, insomma politiche sbagliate per cui va a finire che a lavorare sono sempre gli stessi e a pagare anche...non lo trovo giusto. se fosse per me darei la pensione a chi paga i contributi, non utilizzerei quegli stessi contributi per far campare quelli che non lavorano o comunque contributi non ne pagano.
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finché c'è la nazione fiscale e i trasferimenti; se Salvini riesce nell'arrivare dove vuole, il gioco finisce, perché finisce anche quel poco;
non credo che lo farà. se è vero che da quelle parti ci sono stati forti influssi di scuola pci. non credo che salvini ne sia consapevole ma credo che ragioni in modo "abbastanza" comunista...
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ma che c'entra ? l'assicurazione sulla vita copre il caso di decesso; qui si parla di rendita pensionistica, per persone vive;
il punto è che coi soldi non si fanno giochi di prestigio: prendi da una parte, mancano dall'altra; devi solo vedere quale impiego ha l'attitudine a promuovere crescita nella misura in cui ti serve;
l'assicurazione morte/caso vita copre in caso di sopravvivenza con una rendita praticamente vitalizia. questa mi pare un'ottima cosa.
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infatti, non è possibile; io ho solo illustrato il perché è essenziale che arrivi tanta gente da fuori; lo stesso governo attuale, ostile all'immigrazione, ha "confessato" nel documento più importante, che servono almeno 500 nuove unità immigrate al giorno per 30 anni, solo per mantenere in equilibrio il sistema pensionistico; oh, lo dicono loro, mica la Boldrini...
soprattutto mi verrebbe da dire, eliminando il coperto...
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l'ho spiegato al periodo successivo; se tu devi investire tanti mln di euro, calcoli la redditività del tuo investimento: se hai un paese di 30mila abitanti, al 70% di ultrasessantenni, sai che tra qualche anno non ci sarà più nessuno; non compri capannoni per farci una discoteca, impianti sportivi, non finanzi locali per uscire la sera, perché i pensionati stanno a guardare la tv col caffellatte e la copertina sulle gambe; al massimo apri un ambulatorio, una farmacia, un minimarket e finisce lì; pochi spicci; se tutta l'area è simile, non ti conviene nemmeno aprire uno stabilimento di produzione, perché non hai i lavoratori vicini e la logistica ti penalizza;
e non è meglio così? se lo facessero anche i giovani, la storia del caffellatte e tv staremmo a posto. senza dire che tra discoteche locali notturni ecc. si crea un giro di delinquenza che mi pare si possa anche evitare.
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proietta la circostanza su tutto un paese, e ti rendi conto di come incide l'invecchiamento di una popolazione sulla ricchezza complessiva.
ve bene. ci proverò...