Ahahahahahahaha grande!
Anch'io in verità, fra Carlo Rubbia e Vega del Valdarno confesso di avere una leggera preferenza verso il primo: Sbaglierò? :mumble:
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Perfetto!Citazione:
XMANX:
La differenza è qualitativa e non tanto quantitativa: non abbiamo semplicemente un po’ più della stessa cosa che hanno tutti gli altri esseri viventi.[/U][/B]
La cosa che veramente ci distingue e ci fa sentire così diversi da tutti gli altri esseri viventi è il modo di elaborare le informazioni nel nostro cervello. Quello che solo noi esseri umani facciamo è disassemblare mentalmente il mondo che ci circonda in un vocabolario sterminato di simboli mentali. Questa capacità unica si palesa in ogni aspetto delle nostre vite.
Elaboriamo infatti le informazioni avendo come metro la nostra Coscienza, la nostra Morale e la nostra Etica. Tutte prerogative unicamente Umane. Non animali.
non è questo il punto, né il modo di porre la questione, che attiene al motivo di questa performance diversa:
in presenza di una molteplicità di variabili - documentate - è arbitraria un'ipotesi che postuli un motivo non constatabile o misurabile, come una repentina mutazione cerebrale, a segnare una diversità mentale radicale;
è un po' come quando si dice che essere di etnia afro è una discriminante fondamentale per il successo nelle gare di velocità, e a qualsiasi livello; ora, se la qualità delle fibre muscolari bianche può essere determinante per una frazione di secondo tra i dieci centometristi più veloci, il 99% della performance dipende da altri elementi, come la propensione culturale a dedicarsi a quella specialità, anziché al nuoto o al tennis, l'impegno in allenamento e altre variabili idiosincratiche;
analogamente, nel sapiens si sono cumulate diverse prerogative e circostanze evolutive - queste sì, dimostrabili - che hanno sinergicamente determinato la performance; per esempio, una di queste è un cervello più grande di altre specie di homo; tuttavia, di per sé, questa prerogativa non basta, visto che il neandertahl, con un cervello ancora più grande, non mostra analoga capacità;
ed è questo il motivo dell'impossibilità - provvisoria, come tutto nella scienza - di accordare credito all'ipotesi di Tattersall, che non è verificabile, priva di elementi di valutazione diretta;
se tu non vivessi in un mondo di fantasia, invece di rivolgerti a me dovresti andare a Stoccolma e protestare perché al latore della tua tesi non è stato conferito il Nobel, e nelle università e istituti di ricerca, dove si continua stolidamente a lavorare solo sui fatti e non su quelle suggestioni;Citazione:
Il discorso per me è chiuso.
Non mi interessa "convertirti" o farti cambiare idea.
Ti ho solo dimostrato che ciò che avevi in testa fino ad ora erano solo "dogmi di fede" mai dimostrati che tu erroneamente consideravi "verità scientifica". :mmh?:
è buffa questa cosa degli utenti che se la prendono con l'interlocutore che faccia solo presente l'acquis e le prassi, come fossero sue personali presunzioni:
mi fido più del medico Pinco Palla, il quale cura il cancro con l'aspirina, che dell'utente Tizio, che non è medico, ma che fa solo notare come nella totalità degli istituti di oncologia ci si orienti diversamente;
è questo che dovresti spiegare.
Che poi la teoria di Tattersal è passata al vaglio e non è esente da limiti e critiche così come altre teorie tipo quella sul linguaggio di Chomsky che riguarda l'innatismo.
Cari Sorelli, non è che basta spiattellare il nome famoso per avere la verità in tasca. State sempre a cascare lì, nella trappolina dell'appello all'autorità.
Sorella, so benissimo che si tratta di una ipotesi.
Ne sono consapevole.
Tu invece non sei consapevole del fatto che anche ciò in cui tu credi è solo una ipotesi.
In questo sta la differenza tra te e me.
Io sono consapevole che si tratta solo di una ipotesi. Tu invece hai trasformato le tue ipotesi in "dogmi di fede". E in questo non sei molto diversa da Cono che crede al dogma dellImmacolata concezione. :mmh?:
Non girare la frittata!:D
Dopo che l'hai fatta fuori dal vasino un'altra volta, vieni a parlare di fede e dogmi in chi ha fatto notare che non è tutto oro quello che luccica e che ci sono problemi sempre aperti, non risolti dal nome autorevole strombazzato e dalla ripetizione a loop delle solite idee ad ogni post.
no, non sono dogmi di fede;
è che tu proprio non hai presenti i postulati essenziali del metodo scientifico, dell'epistemologia, ecc...
per la scienza nessun risultato è definitivamente "vero", anche se colloquialmente certe cose si danno per scontate;
l'acquis scientifico è per definizione aperto a qualsiasi diverso riscontro fattuale possa convergere, ovvero smentire;
se io dico - con la ricerca - che il fumo causa il cancro non osservo un dogma di fede, ma valuto la convergenza e la ridondanza degli elementi osservati, che possono acquisire, sommandosi, una figura tipo quella della curva che tende ad un limite;
in nessun modo sarebbe respinto un riscontro fattuale che neghi forzosamente la correlazione patologica, tale da rendere questa un dogma di fede, assoluto;
semplicemente, la convergenza e ridondanza di riscontri è tale da rendere quella correlazione estremamente verificata, al limite - appunto - della certezza;
se attribuisci alla scienza la pretesa di enunciare verità assolute, sei fuori strada, o stai cercando di mischiare le carte forzando l'interlocutore e attribuendogli postulazioni che non sono sue.
@axe
Sciocchezze.
E=MC^2 è una verità scientifica.
Ed è una verità scientifica non solo perchè è stata dimostrata in laboratorio.
Ma anche perchè su quella verità sono state costruite le bombe atomiche e le centrali termonucleari.
Cioè la tecnologia.
E la tecnologia funziona proprio perchè si basa su dei teoremi che sono verità scientifica.
Vedi fratello...se non fosse così...se non esistessero verità scientifiche, quando entri in macchina e accendi il motore, la macchina potrebbe esplodere...o non partire.
E invece, proprio perchè la tecnologia si basa su verità scientifiche (leggi di combustione, leggi di fisica meccanica etc etc), la macchina si accende e tu ci vai a fare un bel giretto.
Quello che non è verità scientifica è affermare che l'universo è frutto dal caso.
Che la vita è frutto del caso. E che l'evoluzione è il risultato del cieco caso.
E' affermare che "l'homo è solo quantitativamente diverso dalle scimmie".
Tutte queste non sono verità scientifiche...sono solo "opinioni" o teorie...che nessuno ha mai dimostrato.
Ma che qualcuno ti ha inculcato nel cervello fin da bambino per trasmetterti una "religione" e una "fede" basata su "dogmi non dimostrati".
Te l'ho detto fratello.
Nella scienza non esiste ciò che tu pomposamente definisci "acquos scientifico".
Nella scienza esistono le verità scientifiche. E le verità scientifiche sono ciò che è dimostrato con prove di laboratorio e dalla tecnologia che ci viene costruita sopra.
E poi esistono teorie....che attendono di essere dimostrate. E che finchè non sono dimostrate non sono nulla....sono solo opinioni....o IPOTESI.
Il fatto di trasformare quelle opinioni e ipotesi in "dogmi di fede" è il risultato di un lavaggio del cervello che ti hanno fatto in tenera età.
E del quale sei del tutto inconsapevole.
vedi, esiste una disciplina, che si chiama epistemologia, che tu ignori;
se tu non la ignorassi sapresti che ogni verità scientifica è solo provvisoria, per una semplice questione di metodo, di cui non capisci il senso;
quella che tu chiami "verità scientifica" è tale solo nella tua accezione colloquiale da bar di paese;
per uno scienziato non esiste; perché, per definizione, ogni tesi elaborata con metodo scientifico deve contenere in sé un'ipotesi di falsificazione, altrimenti è fede;
lo scienziato non dice: questa è la verità; non ragiona così; afferma: questa è la legge che, con le attuali conoscenze, meglio spiega le circostanze di causa-effetto di un fenomeno ma, siccome sa che la storia della scienza è un continuo rielaborare in base ad elementi nuovi, e che spiegazioni che sembravano robuste sono state smentite, per metodo si considera sempre un margine di approssimazione, che nella pratica può essere considerata certezza, ma non deve esserlo sotto il profilo teorico;
nei campi più intuitivi questo conta poco; quando si ragiona di fisica, per esempio, osi congettura su puzzle a cui mancano molti pezzi, no; perché l'induzione all'errore è sempre lì;
un secolo e mezzo fa saresti stato preso per pazzo se avessi parlato di curvatura dello spazio, di due rette parallele che si incontrano all'infinito, ma se vuoi mandare un satellite in orbita devi fare calcoli di geometria non euclidea;
la nostra osservazione dei fenomeni naturali questo ci dice, e sempre in termini di approssimazione; pensa alle previsioni metereologiche: puoi prevedere per sommi capi e per brevi periodi di tempo, ma le variabili sono talmente tante che la loro modalità di interazione è, appunto, quella del "caso";Citazione:
Quello che non è verità scientifica è affermare che l'universo è frutto dal caso.
Che la vita è frutto del caso. E che l'evoluzione è il risultato del cieco caso.
proprio per il principio di funzionalità che enunciavi prima a proposito della costruzione delle bombe e delle centrali:
se sono in grado di provocare un effetto con una determinata causa, funziona, e questo mi basta; ma, specularmente, se non sono in grado di utilizzare i dati, per sapere cosa avverrà, devo necessariamente parlare di "caso"; ma a te sfugge che in scienza esistono sistemi solo teoricamente chiusi, e mi tocca fare esempi foolproof, che sono proof solo se uno non è talmente fool o pieno delle sue turbo-cazzate da avere qualche neurone libero per capirli:
io posso in teoria ipotizzare un sistema chiuso a due variabili che interagiscono, poniamo la mia sigaretta accesa e il serbatoio dell'auto aperto, per cui se io getto il mozzicone si avrà l'ignizione;
quando le variabili sono molteplici, non puoi formulare leggi utili in senso deterministico, e parli di "caso", ti devi affidare al probabilismo; per quello che possiamo utilizzare come nozione, è un caso che andando al supermercato tu abbia incontrato un conoscente sceso appena dal bus, che ha passato l'ultimo semaforo arancio invece di fermarsi, per scelta dell'autista; e che l'incontro col tuo conoscente ti abbia fatto entrare nel supermercato proprio nel momento in cui dallo scaffale dei superalcolici un addetto sulla scala ha fatto maldestramente cadere delle bottiglie, e una ti ha colpito in testa, lasciandoti sciroccato nel modo in cui dimostri con le tue cazzate :asd:
sono millenni che si discute di caso e necessità; ma tu ancora non ti sei rassegnato e non capisci;
proprio perché la necessità è indimostrabile, postulare una teleologia degli eventi è un'idiozia, e pertanto per la scienza quello che non è possibile descrivere come legge di comportamento per le troppe variabili passa sotto il nome di "caso";
non c'è alcun bisogno di "dimostrare";Citazione:
E' affermare che "l'homo è solo quantitativamente diverso dalle scimmie".
Tutte queste non sono verità scientifiche...sono solo "opinioni" o teorie...che nessuno ha mai dimostrato.
per il momento, gli elementi materiali che abbiamo a disposizione mostrano un'omogeneità evolutiva per salti successivi; con performance molto diverse tra i diversi gradi di parentela, ma senza alcun elemento che consenta di affermare un salto speciale, che di per sé abbia determinato la differenza, ma l'interazione tra una pluralità di salti che spiega quelle performance;
in poche parole, la suggestione per cui l'essere umano sarebbe stato "toccato" da qualcosa di speciale resta tale, una suggestione;
infatti, al tuo amico Tattersall non hanno dato il Nobel, né è famoso quanto e più di Einstein, come sarebbe se le sue tesi avessero un qualche fondamento e margine operativo, visto che sarebbe la scoperta del millennio;
tu non lo vuoi accettare; fatti tuoi;
ma non rompere i coglioni a me che ti sto solo riportando quello che ti direbbe - come acquis, non come personale opinione - ogni scienziato e ricercatore serio, tra le decine di milioni che ci sono;
così come ogni medico serio ti direbbe che ci sono ipotesi su cure alternative al cancro, che magari a lui sembrano promettenti, ma che per ora è meglio che ti affidi a quelle consolidate;
non è che vai a chiedere ai ricercatori di un centro oncologico di "dimostrare" che le cure alternative sono sbagliate e che i loro protocolli sono e saranno per sempre la cura definitiva e perfetta;
analogamente, non è che il paleo-antropologo, o il meteorologo o l'assicuratore... devono "dimostrare il caso"; il caso è semplicemente la legge di default in assenza di una legge deterministica, anche se non ti piace, o non piace ai religiosi.
Non è che ci siano grandi margini di credibilità per l'esistenza del tuo dio visti i tanti problemi sollevati e discussi, così come per altre divinità. Vi fate la guerra anche fra credenti del dio che chiamate con lo stesso nome.
Una dimensione diversa, un ipotetico e generico dio, creatore chi può dire se c'è o non c'è, anche se...esseri fantastici, particolari, immateriali, invisibili, dotati di poteri, aldilà o mondi spirituali per ora nessuno li ha visti né dimostrati. Quindi è più probabile che non ci siano e se ci fossero non paiono interagire con questo universo.
Scienza e fede non dialogano né si compensano. Quando mi troverai un testo didattico dove a fianco di una formula chimica c'è un qualche riferimento religioso ne riparliamo.
@axe
non c'è alcun bisogno di "dimostrare";
Sbagliato!
La scienza si fonda proprio sul concetto di "dimostrare" con esperimenti di laboratorio.
Questo differenzia la scienza dai dogmi religiosi.
Quelli che hai tu sono "dogmi di fede"....non è scienza.
in scienze, infatti, non ci sarebbe spazio per le fantasticherie; chi volesse argomentare si sentirebbe in qualche modo vincolato ad un minimo di organicità, come citare il mainstream, le nozioni consolidate; poca vela per divertirsi...
questo è un altro discorso;Citazione:
Come mai all'Uomo non basta sapere COME è fatto? Perchè ha un bisogno disperato di ALTRO?
il bisogno umano è indipendente dalla realtà, non la condiziona; ma, in effetti, spiega il perché ci si costruiscano realtà fittizie;
se io ho una carie, ma sento il bisogno di evitare il dentista, perché ho paura, persino dell'ago dell'anestesia - sembra una stupidaggine, ma quanta gente perde i denti o si riduce all'ultimo istante pur di rimandare... - rimuoverò il problema, falsificando la realtà del dente che perderò;
ma non è che il mio bisogno di evitare il dentista cambia la realtà della degenerazione batterica di smalto, dentina e poi polpa, con l'ascesso, il flusso di sangue, il nervo che avvertirà il dolore, e l'inevitabile caduta spontanea, o per intervento del dentista, possibile solo una volta terminato l'ascesso, perché l'anestesia non prende in ambiente eccessivamente acido;
l'ambito dei bisogni umani è certamente nobile e meritevole di spazio e attenzione prioritarie, e si impone senz'altro su tutto; i valori sono autoritativi: se io dico: nasciamo uguali, è un mio arbitrio, che non ho nessuna difficoltà a rivendicare come tale; perché la realtà materiale, osservabile, è che nasciamo tutti diversi;
è il mio bisogna di relazione umana e sociale a farmi affermare il valore dell'uguaglianza;
e così, mi posso comportare da essere speciale, morale, ecc... affrontando collettivamente i conflitto con collettività diverse dalla mia, che perseguono altri valori, altrettanto arbitrari;
ma, se per sostenere i miei, devo truccare le carte, affermare che sarebbe la realtà oggettiva a sostanziare i miei valori, faccio una cosa assai stupida:
perché presento un conto che non torna volendo fondare su quella la mia ragione e, invece di rafforzarla nel suo ambito di elezione - quello arbitrario della morale - la espongo alla smentita che tocca al furbo, al disonesto;
mi spiace, ma per la scienza - noi siamo il frutto evolutivo di una specie scimmiesca, la cui capacità di astrazione per ora è spiegata col cumulo graduale e selettivo di prerogative e abilità che sinergicamente hanno consentito una elevatissima capacità di astrarre; questo è ciò che risulta dai dati disponibili in tutte le discipline coinvolte, bioogia, genetica, antropologia, ecc...
niente di oggettivo - che si impone per logica anche a chi propenderebbe per altre spiegazioni - dimostra o avvalora l'idea di una specialità umana che rappresenti una genesi umana diversa, esclusiva e sottratta a quei meccanismi evolutivi, cioè qualcosa che anche solo in via mediata possa in qualche modo alludere al creazionismo, persino nelle parole stesse di chi formuli ipotesi "speciali"; che tali restano, mere ipotesi;
per ora, abbiamo un albero di scimmie, reperti di specie che si sono differenziate nel tempo, tutte parenti strette tra loro, con rami vicini e lontani, ma tutte dallo stesso tronco.
@axe
in scienze, infatti, non ci sarebbe spazio per le fantasticherie; chi volesse argomentare si sentirebbe in qualche modo vincolato ad un minimo di organicità, come citare il mainstream, le nozioni consolidate; poca vela per divertirsi...
Detto da uno che afferma: "non c'è bisogno di dimostrare"....è molto divertente.
E allora dimmi...come puoi dire che "in scienze non c'è spazio per le fantasticherie" se un minuto prima hai detto "non c'è bisogno di dimostrare quello che dico io"?
Si dà il caso che la Scienza evita le fantasticherie proprio perchè si basa sul metodo scientifico che prevede che OGNI AFFERMAZIONE deve essere dimostrata con esperimenti di laboratorio. :mmh?:
Da ciò se ne deduce che le tue affermazioni sono "fantasticherie" esattamente come quelle di Cono. Proprio perchè non le hai mai dimostrate scientificamente. Cioè le assumi per vere senza averle mai dimostrate con prove di laboratorio. :mmh?:
Saluti fratello.
Sei un concentrato di contraddizioni.
In sintesi tu affermi: "Quello che dico io è vero....è scienza...però non ha bisogno di essere dimostrato. Quello che dici tu non è scienza e sono fantasticherie perchè non le puoi dimostrare".
A me fai ridere.
Poi vedi tu. :mmh?:
tu non capisci proprio la questione di fondo:
quello che non deve essere dimostrato è il caso, vale a dire l'interazione di una pluralità di variabili tale che dal loro stato presente sia impossibile formulare una legge di comportamento di quelle variabili utile a conoscere in anticipo cosa accadrà, oppure una legge che spieghi cosa sia accaduto, tale che le cose potevano andare solo in quel modo, prevedibile anteriormente agli accadimenti;
questo non lo devo dimostrare perché NON E' UNA LEGGE, ma esattamente l'assenza di una legge descrittiva, al contrario di quelle che postulano un evento probabile, estremamente probabile, o al limite della certezza in presenza di determinate circostanze;
se tu osservi sperimentalmente che in un ambiente saturo di ossigeno puro un fenomeno elettrico come una scintilla causa l'ignizione, formuli una legge, dimostrabile; e questa legge la puoi applicare retrospettivamente ad un accadimento; per esempio, l'estrema probabilità di un guasto all'impianto elettrico di una navicella spaziale in orbita; ma, in mancanza di altri elementi, devi comunque valutare probabilisticamente diverse ipotesi: un errore di assemblaggio dell'impianto; un elemento esterno, come un piccolo asteroide che abbia colpito la navicella, causando il guasto; oppure che il pilota, depresso perché la moglie lo ha lasciato, ha deciso di farla finita accendendosi una sigaretta, dove la cosa sarebbe sconsigliabile; il fumo uccide :D
ma la legge dell'ignizione dell'ossigeno resta, provata e dimostrata; la puoi utilizzare per prevedere eventi, così come per formulare ipotesi robuste che interpretino un accadimento passato, purché le altre variabili che potevano concorrere non siano troppe; altrimenti, la tua interpretazione è troppo congetturale e non scientificamente affidabile;
il modello, in epistemologia, si dice nomotetico, ossia atto a costruire una legge, robusta; in una significativa percentuale dei casi, tale da renderla conveniente, utilizzabile, come nel caso della fissione nucleare, il sistema mostra una correlazione che rende la legge efficace nel descrivere il fenomeno stabilmente, affidabilmente; ti offre indicazioni per le tue scelte;
passiamo al caso, e al perché non consiste in una legge, ma nella non legge - quello che in epistemologia si chiama idiografia, mera descrizione del comportamento di un sistema dove le variabili sono così tante da impedire la formulazione di una legge esaustiva di comportamento del sistema; questo è il caso tipico delle scienze sociali;
cioè l'ammissione della scienza che non è possibile prevedere, o desumere retrospettivamente, un comportamento del sistema secondo una legge robusta, tale da orientare scelte, o interpretazioni teleologiche di necessità, o estrema probabilità, dell'accadimento; ma solo descrivere quanto è accaduto, al più cercando di isolare dei sottosistemi di variabili per vedere se confermano o smentiscono i nessi; per esempio, una maggior liquidità finanziaria in un sistema si attende che determini ordinariamente inflazione, almeno a livello teorico; ma se il clima è di sfiducia, per variabili esogene, l'effetto non si produce; pertanto, non potrai fare affidamento sul semplice assunto: più circolante, più inflazione;
ora, alle 8 del mattino, migliaia di persone in tutta Italia si metteranno in auto lungo le tangenziali di diverse città, per recarsi in aeroporto in tempo per effettuare le procedure d'imbarco; a queste persone può essere noto che a quell'ora c'è molto traffico sulle rispettive tangenziali, e da questo si può desumere una legge probabilisticamente dimostrabile, seppure con un certo grado di approssimazione;
pertanto, il viaggiatore prudente potrà, in base a quel dato esperenziale, calcolare un margine di tempo e anticipo che, in caso di traffico, molto intenso, gli consentirà comunque di arrivare per tempo; e qui funziona la legge, probabilistica, anche questa nomotetica, nei grandi numeri; per esempio, le compagnie assicuratrici stabiliscono i premi in relazione alle probabilità; cioè, si avvalgono della legge in modo proficuo; la legge - per il loro sistema - è affidabile;
ma quando un pirla in tangenziale nel traffico ha un picco di testosterone mattutino, guarda il profilo fb di una che vorrebbe farsi, clicca il messaggio, si distrae e causa un incidente, la tangenziale si blocca per due ore e tu perdi il volo, quello è un caso;
perché concorrono diverse circostanze della vicinanza dell'auto davanti, magari l'imperizia dello stesso pirla, che oltre a guardare il cellulare si fa prendere dal panico e reagisce tardi; dieci metri di distanza in più e il tamponamento sarebbe stato evitato;
ed è un caso anche se il pirla è davanti a te, ma se tu non ti fossi fermato sulle scale di casa perché avevi dimenticato gli occhiali da sole, forse saresti stato davanti, lasciandoti incidente e cosa alle spalle; o forse no, perché magari avresti lo stesso perso al semaforo quei 30 secondi decisivi; tutto questo rende impossibile formulare una legge di comportamento del sistema tale da far prevedere chi avrà l'incidente, chi resterà imbottigliato, chi perderà il volo;
non sono io a dover dimostrare che il fatto che tu abbia perduto il volo è dovuto ad un caso, l'interazione tra molteplici variabili il cui esito era imponderabile, a differenza dell'ordinario rallentamento del traffico;
sei tu, se vuoi affermare che l'esito perdita del volo era iscritto in una legge deterministica - quindi non frutto della casuale e imponderabile interazione tra variabili molteplici;
analogamente, siccome alla performance dei primati concorre una molteplicità di variabili evolutive, che progressivamente si sono sfogliate nel loro percorso, a loro volta selezionate e premiate, o scartate nell'interazione con circostanze esogene - per esempio, il successo del neandertahl in epoca glaciale trova uno dei suoi punti di forza nella sua struttura massiccia, che conserva calore - allo stato attuale delle conoscenze possiamo solo ammettere che le abilità del sapiens siano il risultato dell'interazione casuale di numerose variabili, genetiche della specie e ambientali;
questa non è una tesi in positum, che va dimostrata, come una legge; così come non devo dimostrare che è un caso che il il sig. Pinco Palla sia arrivato tardi in aeroporto causa incidente, perché nessuna legge potrà indicarmi deterministicamente chi avrà un incidente, chi perderà l'aereo, ecc...
se viene un cretino a dirmi che non è un caso se il sig. Pinco Palla ha perso l'aereo, nonostante sia partito da Rubattino alle 8 per essere a Malpensa alle 12, è lui a dover dimostrare la non casualità della circostanza, ma la sua rispondenza ad una legge che mi consenta di sfruttarla utilmente, così come avviene per i comportamenti prevedibili;
ci arrivi ? :mmh?:
@axe
quello che non deve essere dimostrato è il caso, vale a dire l'interazione di una pluralità di variabili tale che dal loro stato presente sia impossibile formulare una legge di comportamento di quelle variabili utile a conoscere in anticipo cosa accadrà, oppure una legge che spieghi cosa sia accaduto, tale che le cose potevano andare solo in quel modo, prevedibile anteriormente agli accadimenti;
Come arrampicata sugli specchi è davvero divertente.....ti giuro...non mi sono mai divertito tanto quanto nell'ascoltare le tue cazzate. :mmh?:
Il metodo scientifico non ammette deroghe: qualunque affermazione deve essere dimostrata con esperimenti di laboratorio e deve pure essere falsificabile.
Il resto...cioè quello che dici tu....sono tutte cazzate che dimostrano soltanto che tu di scienza non sai nulla....e non hai mai nemmeno capito nulla.
Ti aggrappi a dei dogmi di fede che nella tua testolina ferma al liceo consideri pensiero scientifico....e facendo in questo modo non fai altro che continuare a renderti ridicolo.
La ricerca della verità è cosa seria.
E non è adatta a chi si aggrappa a dei dogmi di fede. :mmh?:
Infinite cose non sono dimostrate, Vega. Perfino che l'amore è preferibile all'odio...la Scienza non lo ha mai dimostrato.
no, non "qualunque affermazione";
ma qualunque ipotesi/legge che voglia spiegare, ed essere utilizzata per avvalersi di quel meccanismo; es.: se inietto un certo virus nei topi, quelli si ammaleranno
se io dico che il tuo ritardo in aeroporto a causa di un incidente in tangenziale era imponderabile, così come la pioggia in un determinato logo e a una determinata ora, questa affermazione non la devo dimostrare, perché è già dimostrata a contrario - provvisoriamente, come ogni assunto scientifico - dall'impossibilità di qualsiasi teoria di prevederla con l'attendibilità che consenta di sfruttare la legge stessa;
altrimenti, nessuno ritarderebbe per cause - appunto - imponderabili;
il fatto di ipotizzare che esista o possa esistere una legge che presiede a ciò che per noi ora è imponderabile può essere suggestionante, ma lascia il tempo che trova, resta una fantasia, finché tale legge non viene formulata e consente di prevedere ciò che accadrà, date determinate condizioni;
grazie; se lo dici tu... per me è un complimento :asd:Citazione:
Il resto...cioè quello che dici tu....sono tutte cazzate che dimostrano soltanto che tu di scienza non sai nulla....e non hai mai nemmeno capito nulla.
Ti aggrappi a dei dogmi di fede che nella tua testolina ferma al liceo consideri pensiero scientifico....e facendo in questo modo non fai altro che continuare a renderti ridicolo.
io ti ho solo enunciato il protocollo ordinario di come qualsiasi disciplina scientifica valuta la prevedibilità del comportamento di un sistema a molteplici variabili tra loro indipendenti; e cioè, che per l'osservatore umano allo stato dell'arte, questi sistemi sono retti da una dinamica del caso;
se tu non fossi un leone da tastiera, avresti le palle per presentarti negli istituti di fisica e dire ai meteorologi che non prevedono che tempo farà tra due settimane, o nei centri oncologici che da analisi normali non prevedono chi avrà una mutazione oncogena che non capiscono nulla di scienza perché affermano che questi esiti sono dovuti all'interazione di elementi che possiamo assumere solo come casuale;
e così negli istituti di paleo-antropologia, ecc...
perché hai questa cupidigia di passare per pirla ? guarda che il caso lo capisce chiunque, eh...
Quanti matrimoni risultano felici? Facile. Quelli in cui le persone che si sposano sono felici. Serene e stabili caratterialmente...
te serve 'na dimostrazzione pe' magnatte 'n piatto de spaghetti co'le vongole ? :asd:
quella serve per chi magna la sbobba, e vuole convincerti a mangiarla con lui; così non si sente solo e dubbioso della sua scelta, come invece se ti guarda, felice alle prese col tuo piatto; sempre la solita storia della paura, dei braccioli, delle rotelline alla bicicletta;
le persone sono mosse dal desiderio e frenate dalla paura;
quando questa prevale, ci si rinchiude per sentirsi al sicuro;
una volta al sicuro, però, si vedono gli altri alle prese coi loro desideri e si prova rimpianto e sofferenza per quella parte negata di sé, e così comincia tutta la costruzione nevrotica per dare un senso "oggettivo" alla propria scelta, che sminuisca o colpevolizzi l'altrui libertà di assecondare il proprio desiderio, il quale diventa automaticamente "peccato", "sbagliato", ecc...
per questo il riflesso condizionato dei rattrappiti dal senso di colpa, alla parola "desiderio", traduce questa automaticamente con qualcosa di necessariamente vile ed egoista, superficiale, poco virtuoso, ecc...
cioè, il bambino fifone che ha paura del sale negli occhietti e di bere e sputare non può accettare l'immagine degli amichetti che nuotano senza braccioli e non hanno paura, ci soffre troppo; e allora deve elaborare un premio che nobiliti quella paura e la trasformi in qualcosa di cui andare fiero; magari assecondare l'ansia della mamma, essere obbediente... ma è difficile trovare motivi davvero gratificanti nella soppressione del desiderio e nella paura;
perciò, resta l'opzione di denigrare quello che fanno gli altri, cercando di dimostrare che è dannoso;
posto che in tante occasioni seguire il proprio desiderio può davvero essere dannoso, pericoloso e lesivo degli altri; c'è anche il bambino cattivello, che, orgoglioso della sua capacità natatoria, per sentirsi strapotente buca il salvagente del bambino che non sa nuotare; anche lì, opera la paura, l'insicurezza rientrata dalla finestra, che ha bisogno di sminuire l'altro, infierire, perché evidentemente non si è ancora soddisfatti;
ma abbiamo il buon senso e la capacità di distinguere, mettendoci onestamente e in buona fede dalla parte degli eventuali danneggiati, no ?
Non so se ti riferisci a me o no, io vivo anche senza sapere dei perché. Più spesso invece è chi vuole tappare i buchi a tutti i costi, e vendere così delle verità particolari, che dovrebbe dare qualcosa di più, soprattutto se giudica o vuole che questa verità influisca sulla vita di tutti.
Sì, viviamo tutti senza sapere dei perché. E forse chi pensa di saperli è l'essere più sfortunato, autoingannandosi e cercando di ingannare gli altri. Rimane l'insoddisfazione del bambino che rivolge all'adulto i suoi PERCHE' senza mai ricevere una risposta soddisfacente. Così restiamo in fondo sempre dei bambini che non hanno risposte e fanno finta di vivere come se le risposte ci fossero state, altrimenti vivere diventerebbe impossibile...
Scusa eh...ma la VITA CONCRETA di persone vissute in carne e ossa in mezzo a noi, non ti parla in questo senso? Non ti dice niente? Un San Francesco, una Santa Caterina, una Madre Teresa, un Gandhi, un Padre Kolbe, un Giovanni Paolo II....tutti pazzi invasati visionari? E gli Scienziati credenti? Gli scopritori di formule chimiche e fisiche mostruose che sono anche convinti dell'esistenza di Dio? Anche loro pazzi invasati visionari? Sei te la "vera" scienziata? Ahiahiahiahiahiahi Laurina mia. Ahiahiahiahiahi.
Io gliel'ho detto. Svariate volte. Prova ad aprire l'argomento in "Scienze". La discussione non avrà mai il seguito che ha in "Religioni". Proprio perchè l'Uomo, oltre che Materia, è Spirito. All'Uomo non basta, non è sufficiente sapere com'è fatto. Sapere che è una scimmia un po' più evoluta...
Ha bisogno d'altro. Di molto, altro.