Originariamente Scritto da
axeUgene
io ho portato un mio esempio, una vicenda che alla fine mi ha solo fortificato nella capacità di non essere conformista, anche se da bambino lo status complicato della mia famiglia poteva pormi di fronte a qualche domanda imbarazzante; in seguito la cosa era solo il sigillo di una condizione borghese e sprovincializzata, e generava atteggiamenti diversi;
però, quello che per me rileva è l'idea di un dovere morale di manifestare per conto di tutti ciò che si condivide come mozione morale; insomma, di non fare il don Abbondio, soprattutto se non ci sono bravi ad infilzarti;
non ho un atteggiamento estremista o radicale nei confronti della Chiesa, a cui riconosco anche tante opere apprezzabili; capisco anche il legame che molte persone hanno con quell'istituzione, per tantissimi motivi;
ma mi aspetto che chi abbia maturato una convinzione morale diversa da quella del magistero faccia la sua parte pubblicamente nel contestarlo in modo positivo, anziché alimentare un equivoco morale dannoso sia per la dignità del credente, sia per quella della Chiesa stessa, oltre che per gli estranei investiti dall'influenza politica del clero;
anche perché tanti guai del nostro paese sono dovuti proprio all'educazione ad una doppia morale, del si fa ma non si dice, del darselo ad intendere: tu fai finta di fare come dico io, perché non posso ammettere che i predecessori si siano sbagliati; poi fai quel che ti pare;
perché così, apparentemente ci troviamo in una sorta di moderata liberalità, almeno oggi;
in pratica quell'ambito religioso-morale viene mortificato a ritualità folcloristica, per il matrimonio, il funerale, la processione, dove la bottega in cui ci si serve è quella sotto casa, per identità necessaria di nascita; cioè, esattamente il contrario dell'intesa conversione, cioè la vera adesione del già battezzato;
io credo che i primi a soffrire di questa cosa siano quei cattolici autentici che se ne rendono conto, capaci di leggere questa deformità culturale indotta dalla condizione politica della Chiesa.