Non ha assunto su di sé nulla. Rifletti. Non ha resettato nemmeno il peccato originale col suo sacrificio, serve il battesimo. Cosa ha preso su di sé? Boh!!!!!
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Non ha assunto su di sé nulla. Rifletti. Non ha resettato nemmeno il peccato originale col suo sacrificio, serve il battesimo. Cosa ha preso su di sé? Boh!!!!!
Infatti sembra un "tana libera tutti":dentone:.
La sua venuta a che servirebbe?
Il Battesimo ti lava. Ti mette sulla Via Nuova inaugurata dal Cristo. Ma l'intrinseca debolezza della Natura Umana rimane. La tendenza a fare la nostra e non la Sua volontà, rimane.
1263 Per mezzo del Battesimo sono rimessi tutti i peccati, il peccato originale e tutti i peccati personali, come pure tutte le pene del peccato.61 In coloro che sono stati rigenerati, infatti, non rimane nulla che impedisca loro di entrare nel regno di Dio, né il peccato di Adamo, né il peccato personale, né le conseguenze del peccato, di cui la più grave è la separazione da Dio.
1264 Rimangono tuttavia nel battezzato alcune conseguenze temporali del peccato, quali le sofferenze, la malattia, la morte, o le fragilità inerenti alla vita come le debolezze del carattere, ecc., e anche una inclinazione al peccato che la Tradizione chiama la concupiscenza, o, metaforicamente, l'incentivo del peccato (« fomes peccati »): « Essendo questa lasciata per la prova, non può nuocere a quelli che non vi acconsentono e che le si oppongono virilmente con la grazia di Gesù Cristo. Anzi, "non riceve la corona se non chi ha lottato secondo le regole" (2 Tm 2,5) »
http://www.vatican.va/archive/catech...2s2c1a1_it.htm
Non è che col Battesimo si è a posto una volta per sempre, capisci? Il Battesimo và vissuto, CONCRETAMENTE, ogni giorno. Poichè ogni giorno siamo chiamati a fare le nostre libere scelte. Disponiamo di una Grazia, questo si. Di una Caparra d'inestimabile valore, col Battesimo. Ma le prove e le tentazioni rimangono.
beh, a prescindere dal credere o meno, vista come ideologia che si è stratificata e corretta fino a noi, direi che dovrebbe rappresentare l'affrancamento antropocentrico - o il tentativo di affrancamento - rispetto alla prospettiva sacrificale della legge eteronoma e dio padre remunerativo, per far posto al sentimento, nel filone paolino-agostiniano-luterano; sentimento di fraternita - come te stesso - maturo e non più filiale e soggetto, che presenta tutte le trappole del lascito pagano.
Cono, se la religione veicola il concetto che il sacrificio di Gesù serve ai nostri peccati, ad assumerli su di sé, redimerli, lavarli, è un messaggio falso o molto ambiguo poiché il peccato originale lo lavi con un rito, i peccati ulteriori saranno comunque giudicati a fine vita o sarà giudicata la conversione, il tuo "rifiuto del suo amore" che ami dire sempre. Non vedo la necessità di un evento così cruento, teatrale se poi a conti fatti, nemmeno il peccato originale è stato depennato. Un sacrificio di questo tipo dovrebbe essere a riscatto di qualcosa ma qui vedo poco.
E come ti ho già detto, il discorso del rifiuto dell'amore divino è un'arma a doppio taglio per chi come te crede che sia tutto giusto e corretto perché non potrebbe prescindere da un rifiuto ma diventa un ricatto, pena ritorsione (vedi pene dell'Inferno). Riflettici.
Come ti ho già detto, fra le righe si legge un ricatto, un obbligo. Tu rifiuti il mio prezioso e grande dono, il mio amore? Ti punisco.
O la giochi sulle norme da rispettare oppure se ci vien messo l'amore di mezzo, arriva la zappa sui piedi e la faccenda si complica.
Posso apprezzare la,disponibilità e le possibilità fino all'ultimo, la misericordia, ma non posso essere obbligata all'amore, al dono, quest'ultimo non più gratuito secondo quanto esprimi.
ma quale fraternità! A chi vuoi darla a bere! Che poi dipende dal vino che hai:dentone:; dove ritrovi quella beata fraternità a cui alludi? Per un'eredità, come nell'insegnamento di Gesù, allora come oggi, neanche i fratelli di sangue riescono a non mettersi d'accordo o a fare a meno di litigare od addirittura a scannarsi; infatti Gesù rimandò l'invito a far da paciere ai mittenti fratelli ereditieri, apostrofandoli brevemente così: "Ao! chi mi ha fatto giudice tra voi?" che in pratica vuol dire: perché mi volete dare questa rogna, e poi l'ha salutati con un: "Nana pupì:asd:".
Ps. Ao e nana pupì l'ho aggiunto io ma ci sta a meraviglia:rotfl:.
perché mai ?
beh, semmai, il contrario; l'attesa di remunerazione è deresponsabilizzante;
comunque, sarebbe educato e produttivo che tu risponda in modo chiaro e argomentato, se ti va, dato che io cerco di esporre idee nella forma più chiara e comprensibile.
Dio, che è per natura Onnipotente, ha voluto darsi un "limite": La nostra Libertà, Laura. A tal punto ci ama e ci rispetta! Inferno e Paradiso li scegliamo noi. Non sono punizioni o premi divini.
"Egli ti ha posto davanti il fuoco e l'acqua;
là dove vuoi stenderai la tua mano.
Davanti agli uomini stanno la vita e la morte;
a ognuno sarà dato ciò che a lui piacerà". (Sir 15)
"Vedi, io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza, amando il Signore tuo Dio, obbedendo alla sua voce e tenendoti unito a lui, poiché è lui la tua vita e la tua longevità, per poter così abitare sulla terra che il Signore ha giurato di dare ai tuoi padri, Abramo, Isacco e Giacobbe". (Deut 30)
Hitler, per dire, era battezzato. Ma non gli è giovato a nulla. Ha calpestato e ridotto in brandelli il Dono di Dio con le sue scelte di Morte...
No cono, ti posso concedere un 50% e un 50% poiché al vertice c'è comunque dio che giudica, decide e tiene lì l'inferno.
È ora di finirla con questa barzelletta della nostra totale colpa e scelta.
Infatti stavo alludendo alla responsabilizzazione di fronte a Dio, è questo Dio che ho in mente, difatti nella mia vita mi sono assunto le mie responsabilità e le conseguenza delle mie decisioni, tutto combacia perfettamente; se ho sbagliato in qualche modo l'ho capito od ho pagato; ma questo pensiero è automaticamente in antitesi con il pensiero di un Dio che pensa a tutto lui, anzi ha già pensato a tutto per me.....e che faccio io in questo tempo libero? Posso fare quello che mi pare e piace. Non è così?
Però tutto ciò è teorico e rimane vita natural durante teorico perché la sperimentazione non è di questo mondo, cioè la dimostrazione che Dio esiste Gesù non l'ha voluta dare al mondo che in quel momento era rappresentato dai farisei che gli chiedevano una dimostrazione ( un segno) dell'esistenza di Dio; non fece per loro alcun prodigio.
La dimostrazione, a mio avviso, bisogna cercarsela e costruirsela da soli.
dal dio-natura che minaccia e remunera o punisce, cioè il totem della legge eteronoma amministrata dai sacerdoti/stregoni;
no, appunto; si supera l'idea di un dio esterno che interviene nelle faccende umane, premia e punisce, per far posto alla cognizione di un "dio" - qualunque cosa esso sia - interiorizzato, che è già intervenuto e ha offerto tutto il necessario per orientarsi;Citazione:
In sostanza stai dicendo che o l'uomo alla sua maturità intellettuale scaccia l'idea di Dio?
Poi, scaccia l'idea che ha del Dio vecchio o qualsiasi idea di Dio?
eh, però questa è la responsabilizzazione di un suddito, non di un cittadino, realmente partecipe della legge; un atteggiamento infantile, che infatti combacia con l'idea di un dio "padre", autorità; in realtà è psicologicamente meno responsabilizzante di quello che hai tu stesso da padre, o da allevatore di calopsiti; al fondo c'è il timore di non avere abbastanza senso di responsabilità e quindi serve ancora un'entità esterna per agire "bene";
beh, no; immagino tu ti riferisca al servo arbitrio; ma credo tu abbia frainteso il senso, che è quello di restare nel solco evangelico ma responsabilizzare il credente e liberarlo dal sentimento opportunista e immaturo dell'antica soggezione pagana; l'invito sarebbe quello a essere Dio, e non certo nel senso di sentirsi dominus capriccioso del creato; invece di obbedire a qualcosa di esterno che può essere temuto, diventare quel qualcosa per adesione convinta, pur nella solitudine del proprio destino ed esposti alla facoltà di compiere il male;Citazione:
difatti nella mia vita mi sono assunto le mie responsabilità e le conseguenza delle mie decisioni, tutto combacia perfettamente; se ho sbagliato in qualche modo l'ho capito od ho pagato; ma questo pensiero è automaticamente in antitesi con il pensiero di un Dio che pensa a tutto lui, anzi ha già pensato a tutto per me.....e che faccio io in questo tempo libero? Posso fare quello che mi pare e piace. Non è così?
cioè, la consapevolezza che se agisci male non c'è nessun papà che aggiusterà le cose, perché il papà sei tu e devi essere responsabile di quello che fai; ma non come il bambino che obbedisce e fa i compiti, il quale è poco responsabile, dato che andrebbe volentieri a fare altro.