Originariamente Scritto da
bumble-bee
Lunedi sono stato aggredito verbalmente e fisicamente da un collega. Sono reo di avergli detto in faccia che è svogliato e che non fa gruppo con gli altri, tanto che ogni volta che gli pare, si prende giorni di ferie e permessi senza informarsi prima se altri colleghi sono assenti e quindi verificare se un ulteriore assenza potrebbe causare disagi per chi rimane. Dopo avergli affidato un incarico svolto con malavoglia, alle 13:00 mi dice che non sarebbe rientrato nel pomeriggio. Al ché gli ho detto che se non si fosse presentato, mi sarei rivolto alla direzione segnalando la sua assenza ingiustificata che avrebbe causato disagi per lo svolgimento del lavoro pomeridiano.
Rientrato alle 15:00, mi ha tirato addosso la carpetta con i documenti che teneva e poi ha cercato di aggredirmi venendo minaccioso verso di me. I colleghi hanno cercato di trattenerlo, ma è riuscito ad avvicinarsi cercando di darmi una testata e riuscendo a darmi un calcio.
Nel frattempo inveiva e mi minacciava, dicendo che tanto sapeva dove abitavo.
A quel punto mi sono incazzato e avvicinandomi, gli ho dato una sonora sberla da lasciarlo interdetto. Non se lo aspettava. È andato su tutte le furie, gridando che gli avevo dato una sberla e cercando forsennatamente di replicare all'onta subita. I colleghi lo hanno trattenuto e dal volto ci siamo accorti che perdeva qualche goccia di sangue. Mi accorgo di avere un unghia rotta e probabilmente l'ho graffiato senza rendermi conto. Alla vista di quel poco sangue, ancora di più ha cercato di assalirmi a testa bassa come un toro e di fronte alla mia apparente calma, cercava di provocarmi verbalmente.
Sono rimasto imperturbabile e gli detto semplicemente che se voleva conto è soddisfazione avremmo potuto continuare dopo, usciti dall'ufficio.
Gli ho detto anche che la sberla glielo data non per avermi colpito con quella carpetta e il calcio, ma per quella frase i cui ha detto di sapere dove abito.
E che io non accetto minacce da nessuno e che quando uno ha intenzione di fare a botte, ebbene fa a botte ed evita le sceneggiate.
Dopo quello schiaffo, una volta calmatosi, è venuto a scusarsi. Non credo sia stato sincero, piuttosto un collega l'ha invitato a riflettere : ha aggredito un collega che non è solo un collega, ma anche un suo superiore, vista la differenza di livello. Ma a me importa solo che la prossima volta, semmai ci sarà, capirà che faccio sul serio, se mi si obbliga.
E così, dopo il 3 Agosto del 1993, il 15 Agosto del 1997, il 9 Giugno 2025 è da aggiungere alla lista delle mie 'recenti'... colluttazioni.
Notte buona.