Originariamente Scritto da
axeUgene
appunto: partendo da questo presupposto, non Vega, ma Agostino e tanti altri teologi cristiani poi mettono in discussione la pretesa libertà umana; non è la fede che si contesta, ma la logica del sistema che vi è stato fondato; certo che se vuoi ignorare il punto, c'è poco da discutere;
fai confusione: la fede non te la contesta nessuno, ma se vuoi trovarne ragioni nella realtà e nella storia, come fai, è ovvio che queste sono lette da tutti e in modo razionale, e ti smentiscono;
tu, e non solo tu, hai la giusta pretesa di coltivare la tua fede, pretesa che io ho sempre difeso, perché ognuno ha la sua;
ma poi hai l'assurda pretesa che il contenuto di quella fede sia riconosciuto da chi non la condivide come una verità morale che si propone a tutti, e questo non si può, perché aggredisce gli altri;
se io fossi musulmano e ti volessi vietare il vov perché secondo la mia fede è peccato, sarei io a costringerti a confutarmi per difendere la tua libertà di berlo e non considerarlo peccato;
se io pretendessi - come fai tu - che la mia dottrina fosse intangibile dagli "esterni", avrei stabilito il principio per cui io posso dettare a te a quali principi morali tu ti debba attenere;
pertanto, tu puoi avere fede in quello che ti pare; ma se su quella fede vieni in pubblico a dire ciò che è giusto e sbagliato come regola generale, coinvolgi tutti, non ci sono "esterni" e ti devi rassegnare al fatto che ti si contesti la logica di quanto affermi;
se si parla del divorzio, o dell'eutanasia e tu perori una legge che li impedisca, intervieni anche nella mia vita e nelle mie scelte non puoi pretendere che la tua fede disponga anche di me, se non la condivido; lo puoi fare, sotto forma di politica, quindi esposta al contraddittorio; non sotto forma di valori religiosi, intangibili;
se tu parli con crep della Trinità o dell'Eucarestia, nessuno ti viene a disturbare; ma se enunci i valori tuoi come migliori dei miei, lo schermo della fede non è consentito; non so se afferri il concetto...