A me risulta in L'artefice.
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Uhm... In effetti sì fottiti io l'ho copiata da un terzo libro in cui l'attribuivano alla Storia crepa non avendo in quel momento la raccolta maledetto delle opere complete.
Lo immaginavo asd.
[COLOR="Navy"]Alla fine dell
Jack Kerouac - Sulla stradaCitazione:
Originariamente Scritto da Jack Kerouac
[I]Il maresciallo Goffredo cavalc
Ecce dum scribo quod dictavit impatientia doloris, cadunt lacrimae, madent fletu litterae, et quod notat manus, diluit oculos.
Qui enim operatus est postea per eummulta Deus, catholicae illum electioni reservavit. Rex autem quasi despectum se doluit, et regalis imperii tanquam magnum detrimentum deploravit.
Ci sono storie d'ogni genere. Alcune nascono quando vengono raccontate, la loro sostanza
...ti affaticherai invano sulla tua favola. Fino a che alla fin fine tu non senta come stiano cominciando a finire le parole. Con ciascuna inane parola un po' più prossima alla fine. E la stessa favola pure. La favola di qualcuno con te nel buio. La favola di qualcuno che affabula di qualcuno con te nel buio. E quanto meglio a conti fatti la fatica persa e il silenzio. E tu come sei sempre stato.
Solo
Samuel Beckett - "In nessun modo ancora"
1) Sono Darell Standing
Molte volte, nella mia vita, ho provato la straordinaria sensazione che il mio "io" si sdoppiasse, che altri esseri vivessero o fossero vissuti in lui, in altre epoche o in altri luoghi . Non stupirti, mio futuro lettore; ma indaga nella tua stessa coscienza. Ritorna indietro con il tuo pensiero, ai giorni in cui il tuo corpo e il tuo spirito non erano ancora cristallizzati; in cui, materia plasmabile, anima fluttuante come le onde in movimento, avvertivi appena, nel ribollire del tuo essere, il formarsi della tua identit
[QUOTE=crepuscolo;851227]1) Sono Darell Standing
Molte volte, nella mia vita, ho provato la straordinaria sensazione che il mio "io" si sdoppiasse, che altri esseri vivessero o fossero vissuti in lui, in altre epoche o in altri luoghi . Non stupirti, mio futuro lettore; ma indaga nella tua stessa coscienza. Ritorna indietro con il tuo pensiero, ai giorni in cui il tuo corpo e il tuo spirito non erano ancora cristallizzati; in cui, materia plasmabile, anima fluttuante come le onde in movimento, avvertivi appena, nel ribollire del tuo essere, il formarsi della tua identit
[I][...] E cos
..."Non ti muovere"disse", "ti prego".
La sua voce era premurosa come le sue mani. Rimasi a guardarla mentre approntava la tavola. Andava e veniva dalla cucina, con una vitalità sorprendente a quell'ora di notte. Mi sembrava di vederla per la prima volta, come se quel corpo non fosse mai stato mio. Sapeva apparecchiare, disponeva le posate con accuratezza. Mise una candela al centro del tavolo. Si fermò davanti a me, aggrottò un sopracciglio, arricciò il naso, e sporse i denti superiori come un piccolo roditore.
"Al dente?" squittì.
"Al dente".
Arricciai anch'io il naso per rifarle il verso e mi accorsi di quanto fosse meno mobile del suo. Rise, ridemmo. Non era solo allegra, era qualcosa di più, era felice.
"Eccoci" e uscì con una zuppiera tra le mani.La posò. Sulla pasta, al centro, c'era un ciuffo di basilico sistemato come un fiore. Mi servì, poi si sedette davanti a me, posò le braccia sul tavolo.
"E tu non mangi?"
"Dopo."
Affondai la forchetta nel piatto, avevo fame, da molto tempo non ricordavo di aver avuto una fame così.
"Ti piace?"
"Sì"
Gli spaghetti erano davvero buoni, Angela. Gli spaghetti più buoni della mia vita. Mangiavo sotto lo sguardo vigile di Italia che non si perdeva un solo moto del mio appetito,lo assecondava con gli occhi, con piccoli assestamenti delle spalle e delle braccia.
Sembrava che mangiasse a sua volta e che assaporasse con me ogni boccone.
"Ne vuoi ancora?"
"Sì"
La sazietà è un benessere che avevo scordato. Forchettata dopo forchettata sentivo che quel cibo mi faceva bene.
Magaret Mazzantini "Non ti muovere"
(amore fa rima con dolore)
Dal conto suo, il lavoratore