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Concerto
Pëtr Il'ič Čajkovskij - Concerto in re maggiore per violino e orchestra, op. 35
Maurice Ravel . Daphnis et Chloé, “Symphonie chorégraphique” in 3 quadri
Direttore: Nikša Bareza
Violino: Kirill Troussov
Celeberrimo il concerto di Čajkovskij , eseguito alla perfezione. Troussov ha confermato di essere tecnicamente formidabile, ma in alcune occasioni mi è sembrato piuttosto freddo nell’interpretazione, distaccato, non coinvolto nell’atmosfera di grande espansione lirica della pagina che stava eseguendo. La mia non è una critica ma solo una sensazione o, forse, una predisposizione emotiva diversa nei confronti di un concerto in cui vorrei una maggiore complicità del solista. Il pubblico però ha gradito molto la sua interpretazione...
Però, ragazze, vogliamo spezzare una lancia in favore del suo fascino?
https://theviolinchannel.com/wp-cont...ov-696x329.jpg
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Posto l'interpretazione che mi piace di più.
https://www.youtube.com/watch?v=CTE08SS8fNk
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follemente
Vabbe', Perlman.. Non c'è paragone!
Che mi dici di Ravel?
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Non conoscevo questa sinfonia coreografata di Ravel, l’ho sentita per la prima volta. Comunque l’accostamento tra Cajkovskij e Ravel per me non è stato felicissimo, bisognava passare dalla passionalità del Cajk all’impalpabile ed evanescente elegia ellenistica di Ravel, soprattutto nella prima parte del brano. Andava meglio con le atmosfere più vivaci della Danse guerriére o quelle carnali del Baccanale.
Comunque credo di avere un orecchio più “antico”, abituato a suoni classici, non alle sonorità di Ravel. A te piace, Pazza?
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follemente
Comunque credo di avere un orecchio più “antico”, abituato a suoni classici, non alle sonorità di Ravel. A te piace, Pazza?
Allora siamo in due :)
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Ieri sera per la Prima del Ponchielli ho visto la Tosca di Puccini, per la regia del bravissimo mio concittadino Andrea Cigni. Avevo già visto altre sue messe in scena e devo confermare l'impressione delle altre volte: veramente valido. Soprattutto perché mantiene intatta l'atmosfera dell'opera senza stravolgimenti moderni. Avevo già visto quest'opera, ma devo dire che quella di ieri sera è stata senza dubbio una delle migliori versioni che ho visto.
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:love:
Come erano i cantanti?
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follemente
:love:
Come erano i cantanti?
Il tenore molto bravo. La soprano che interpretava Tosca aveva una bella voce ma urlava troppo. Ma del resto aveva le placche in gola, povera. Non so neppure come ha fatto a cantare!
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Ieri la prima delle tre serate dedicate al Cajk all'Auditorium Mahler con l'orchestra Verdi ben diretta da Claus Peter Flor. Ottima l'interpretazione, un po' "schumanniana" ,della Seconda sinfonia, mentre nel primo movimento della Quarta il buon Claus si è fatto un po' prendere dal suo temperamento teutonico, che ha così avuto la meglio sulla malinconica "russitudine" di Piotr Ilic. Però nel complesso un'ottima prova, anche se mia figlia ha avuto da ridire sugli ottoni. Domani sera La Prima e la Quinta! :love:
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:approved:
Ieri una compagnia di cantanti inglesi ed una band scatenatissime per il musical Ghost, remake dell’omonimo film con Demi Moore e della stranota canzone Unchained melody.
https://www.youtube.com/watch?v=ZoEwR9_Sy_M
Una serata memorabile a teatro e nel dopoteatro che si trascina fino alle ore piccole.
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I puritani di Bellini: l’ho sentita integralmente per la prima volta a teatro, a parte certe arie, e devo riconoscere che quest’opera non mi piace: esilissima la trama (una donna che impazzisce perché l’amato promesso sposo si assenta per tre mesi e poi rinsavisce quando lui ritorna, per lunghissime tre ore; l’ambientazione storica si coglie solo di sfuggita, visto che la vicenda è imperniata sull’amore), statica la regia di Katia Ricciarelli, voci mediocri ma decorose, buona la prova dell’orchestra, del direttore e del coro.
Insomma, mi sono annoiata.
Tuttavia posto lo stesso una delle arie più note.
https://www.youtube.com/watch?v=PMnC0W26Hkw
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Shakespeare, Misura per misura
Bravissimi gli attori che si muovevano e recitavano spesso in platea, accanto a me, movimentate le scene, anche con proiezioni inattese, ottima regia, indovinati i costumi, tensione nell’intreccio, ma… come si fa a mettere in scena nel 2018 uno spettacolo imperniato sul valore inestimabile della verginità, sul matrimonio riparatore, sulla lussuria da punire con la pena di morte, sull’onore legato alla sessualità femminile?
A volte ci dimentichiamo quanto maschilisti noi occidentali siamo stati per secoli e secoli, ma quest’opera ce lo rammenta con forza ed una evidenza che lascia basiti.
Ci sono altre opere dello stesso autore che non perdono vigore e significato, nonostante il passare del tempo: Macbeth, Romeo e Giulietta, Amleto, i drammi storici …, ma questa è proprio datata.