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su 1984 e la fattoria degli animali direi che le due opere sono "speculari". e ciò nella misura in cui la prima parla sostanzialmente delle cc.dd. democrazie nate dopo la guerra; la seconda del bolscevismo e in particolare del periodo staliniano, a partire dalla controversia tra stalin e trotsky, e risalendo alle origini del movimento quando ancora c'era un marx/politico che "fomentava" le masse con i suoi discorsi sul futuro dei "lavoratori". io li ho letti entrambi, dico 1984 e la "fattoria". non penso però di capire più di quelli che al "grande fratello" e alla "fattoria" hanno partecipato da concorrenti. fatto sta che loro, dico i concorrenti, probabilmente i due libri di orwell non li hanno "letti", perché se li avessero letti, insieme anche a "l'isola" di huxley, probabilmente non sarebbero andati in tv, e soprattutto non in quei programmi...
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Turbociclo
si. anche io ai tempi ero nella condizione "over ton". ma il cartone, quello "vero", mi è mancato. e grazie a dio...:dentone:
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Turbociclo
Axe, cambiamo un po' argomento...che ne pensi della "Finestra di Overton?"
è un'ipotesi di valutazione di congruenza tra valori diffusi e possibilità politiche; di fatto, una misurazione dell'ovvio;
se io dicessi: è concepibile legalizzare la pedofilia ? diresti di no, e io potrei affermare che si tratta di una limitazione della libertà; ma questo è ovvio, in qualsiasi società;
la società organizzata è esattamente limitazione della libertà, a tutela delle libertà altrui, a loro volta limitate;
la misura della libertà la ottieni creando un indice convenzionale e ponderato - cioè, su cui gli osservatori possono essere d'accordo - e confrontando i dati sui diritti e facoltà di cui gode ogni soggetto; es.:
1) incolumità personale;
2) sussistenza;
questa è la base per definire l'effettività di uno stato, cioè la capacità di garantire l'incolumità a fronte dell'ottemperanza alla legge; quasi ogni stato, tranne quelli in guerra permanente, garantisce queste condizioni;
posta l'autorità, hai il sistema che estende i diritti ad ulteriori opzioni, cioè le libertà, ecc... la tua incolumità è garantita anche se manifesti disaccordo col governo; hai la possibilità di pronunciarti liberamente e influire sulla formazione del governo stesso, ecc...
già qui, abbiamo esempi vicinissimi, Polonio, Novichok e putinate varie, in Russia o nei satelliti, ma anche in Turchia, Egitto, limitandomi a paesi che cercano di inscenare qualche parvenza di democrazia e stato di diritto; cioè, se sei un dissidente, non ti viene garantita l'incolumità; e così via...
la libertà, di compiere atti di pedofilia, di fasi le canne, ubriacarsi o di girare senza mascherina, non implica una misura astratta, ab-soluta, correlata alla sola prospettiva del soggetto interessato - come potrebbe suggerire il quadro di Overton, che è destinato ad una funzione analitica diversa - ma va ponderata concretamente, in termini di costo beneficio, proprio secondo quella ponderazione convenzionale, nella misura in cui implica menomazione alle libertà altrui;
quindi, il caso della pedofilia non attiene ad una valutazione di opportunità, non riguarda i gusti sessuali, ma il concetto di capacità, esattamente come la compravendita di una casa - non la puoi acquistare da un ragazzino di 14 anni;
farsi le canne o ubriacarsi non è vietato; è vietato guidare in stato di ebbrezza, proprio per il rischio posto all'incolumità altrui; e così per le norme anti covid, e infatti in questi casi sono disposti limiti, come il tasso alcolemico, le tracce di stupefacenti, le circostanze precauzionali, ecc...
il punto di ancoraggio di qualsiasi osservazione sulle libertà deve perciò sempre essere necessariamente una misura del grado consentito di auto-determinazione dei comportamenti in relazione ad una scala convenzionale - pure discutibile - di valori;
poi, se ti va, puoi anche sostenere che secondo te il bisogno di fare in fretta sia talmente essenziale e debba essere prevalente su quello dell'incolumità del pedone che attraversa col verde, e puoi argomentare in tal senso; qui saremmo nella filosofia del diritto;
in astratto potremmo ipotizzare una società in cui una stragrande maggioranza delle persone trovi accettabile il rischio di essere stirato sulle strisce, purché non si incontri alcun limite alla guida, o di vedersi rapinato, purché vi sia la facoltà di fare altrettanto; il rapinatore attrezzato si sentirà certamente più libero; tu forse meno;
per molti americani è inconcepibile vietare il possesso privato di armi da fuoco, e questo è perfettamente legittimo; ciò non toglie che quella libertà implichi un costo sociale che va stimato e presentato alla collettività, nei termini fattuali; e cioè che negli USA muoiono 11mila persone l'anno per incidenti e crimini certamente attribuibili alla facilità di disporre di armi da fuoco; è una scelta.
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Il discorso si complica. Di certo le leggi e le consuetudini sono variabili a seconda dei tempi, magari fra 100 anni la ancor giovane democrazia americana arriverà al concetto che la mostruosa diffusione delle armi comporta un costo sociale superiore all'instaurare norme basate su un maggiore controllo sulle vendite. Ciò soprattutto se le lobbies nel campo allenteranno i loro artigli.
Allo stesso tempo, per fare un discorso più attuale, si dovrà arrivare a un compromesso (basato su una maggiore esperienza riguardo al problema) fra restrizioni della libertà e ricadute sull'economia rispetto alla tutela della salute, parlando di covid o di cos'altro ci piomberà sulla testa con l'arrivo di nuovi virus. Di certo la PERCEZIONE stessa di una pandemia sarà diversa da quella che notiamo adesso. E avremo modi , atteggiamenti più razionali per affrontarla.
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Turbociclo
Il discorso si complica. Di certo le leggi e le consuetudini sono variabili a seconda dei tempi, magari fra 100 anni la ancor giovane democrazia americana arriverà al concetto che la mostruosa diffusione delle armi comporta un costo sociale superiore all'instaurare norme basate su un maggiore controllo sulle vendite. Ciò soprattutto se le lobbies nel campo allenteranno i loro artigli.
Allo stesso tempo, per fare un discorso più attuale, si dovrà arrivare a un compromesso (basato su una maggiore esperienza riguardo al problema) fra restrizioni della libertà e ricadute sull'economia rispetto alla tutela della salute, parlando di covid o di cos'altro ci piomberà sulla testa con l'arrivo di nuovi virus. Di certo la PERCEZIONE stessa di una pandemia sarà diversa da quella che notiamo adesso. E avremo modi , atteggiamenti più razionali per affrontarla.
queste che esprimi sono valutazioni corrette, che però attengono alla misura, non al principio;
ma per orientarsi in queste cose occorre distinguere nettamente tra le due categorie; cioè, se mi contesti l'opportunità di una misura - poniamo, un limite di velocità - ti stai muovendo in un quadro ideologico che non pone in discussione il valore allocato - la sicurezza stradale - ma l'efficienza della misura;
ma se definisci in via generale il limite di velocità come privazione della libertà - intesa come libertà essenziale e inalienabile - allora ti poni su un piano di contestazione del principio/valore;
si può anche fare eh, e argomentare in modo efficiente; nel caso del limite di velocità, in determinati tratti autostradali tedeschi non c'è, perché hai 5 o 6 corsie in rettilineo e si è visto che con quello spazio gli automobilisti si regolano; posto che appena fa due gocce d'acqua hai i pannelli luminosi di limite a 120 o meno; al terzo scatta il flash;
ma si fa sulla base di stime e valutazioni appropriate, di opportunità; non è che si mette in discussione il principio, rapporto tra libertà dell'individui e sicurezza/incolumità degli altri;
da come hai posto finora la questione covid, con tutti i richiami alla dittatura, Orwell e compagnia bella, hai fatto di una questione - discutibile, di opportunità e misura - una questione di principio, gerarchia di valori;
si può pure questo, ma va fatto in modo esplicito; cioè, sostenere:
è maggior valore la libertà di stare senza mascherina e intrattenere relazioni sociali come prima rispetto ad un numero X di decessi e sovraccarico del sistema sanitario, ecc...
la questione economica, che ancora tiri in ballo, non è pertinente, perché - devo ribadire - non sono le norme a inibire le attività, ma la libera scelta delle persone di non rischiare; se domani a Roma si dovesse verificare una situazione come quella lombarda a marzo la gente non andrebbe comunque in pizzeria, con o senza chiusure; ora che cominciano ordinari raffreddori e influenze, lo vedi come si cagano in mano tutti, anche sui sette colli...
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Ha portato le vittime del covid da 35.000 a 135.000, ma prima ancora Giuseppi si era autonominato Presidente della Repubblica...
:D https://m.espresso.repubblica.it/vid...ca/12597/12693
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Questa è proprio la pseudo-cultura del "popolo di sinistra": allisciare il pelo alla nomenklatura.
Non ce la fanno proprio a pensare autonomamente con la loro testa.
Sono rimasti ancora fermi alla "Pravda" del komitato kentrale di staliniana memoria. :mmh?:
Sono proprio un "branco". Non dico di cosa altrimenti mi bannano. :mmh?:
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xmanx
Questa è proprio la pseudo-cultura del "popolo di sinistra": allisciare il pelo alla nomenklatura.
Non ce la fanno proprio a pensare autonomamente con la loro testa.
Sono rimasti ancora fermi alla "Pravda" del komitato kentrale di staliniana memoria. :mmh?:
Sono proprio un "branco". Non dico di cosa altrimenti mi bannano. :mmh?:
Ma ti è andato di traverso il seme di Salvini?
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Turbociclo
eh, quant'è bello 'ntuniuccio. ha fatto carriera a cinecittà. fa sempre piacere...