innanzitutto i motivi che giustificano l'uso di sostanze sacre all'interno di un contesto ritualizzato possono essere diversi: entrare in una dimensione superiore (il cosiddetto volo sciamanico) x percepire il "lato nascosto delle cose", stabilire contatti con entità esistenti nelle dimensioni superiori, ricevere un'iniziazione: ovvero conseguire un istante di "unità" con tutto il Cosmo e quindi accedere anche solo x una manciata di secondi allo stato di coscienza dell'"illuminazione" (sottolineo le virgolette)... in relazione a quest'ultima questione, come avevo già scritto in altro topic, gli enteogeni assunti nelle adeguate condizioni sono capaci di propiziare esperienze così intense da poter essere considerate paragonabili a quelle descritte dai mistici e dagli avatar delle varie tradizioni della terra... studiando le esperienze mistiche, stace ha infatti individuato alcuni aspetti comuni a tali esperienze: senso di unità col tutto, trascendenza di tempo e spazio, percezione profonda di uno stato d'animo positivo, senso di sacralità, contatto con una realtà ultima la cui verità si impone, paradossalità, ineffabilità... e chiunque abbia avuto un minimo di esperienze con gli enteogeni, sa che, seppur in un numero limitato di casi, è possibile sperimentare in prima persona tutti questi aspetti... il problema, come rileva lo stesso stace, è che l'esperienza mistica è transitoria, ovvero non può essere trattenuta, anche se allo stesso tempo provoca dei cambiamenti positivi nel comportamento che possono perdurare anche x tutta la vita... quindi si può dire che è implicita una certa integrazione di quanto vissuto nell'esperienza, ma tale integrazione non può arrivare a "trattenere" l'esperienza stessa... infatti, se da un lato, usando stumenti così potenti come gli enteogeni, si possono vivere esperienza che x un arco di tempo limitato ci rendono + accettati, aperti, felici e soprattutto + consapevoli (in tutti i sensi), dall'altro è anche facile che dopo alcuni mesi si finisca x allontanarsi da questo stato di grazia x ritornare alla pesantezza e all'opacità... quello che infatti è arduo, non è tanto l'entrare negli stati estatici, ricorrendo alle decine di tecniche elaborate dalle varie tradizioni (l'uso di psichedelici è soltanto la tecnica + antica e diffusa, assieme al tamburo), ma bensì riuscire ad integrare queste esperienze nella nostra vita quotidiana da occidentali... in un libro scritto da uno sciamano italiano (dal titolo "psichedelia un ponte per l'infinità") egli dopo le descrizioni sull'uso storico degli enteogeni dedica una parte del libro alle pratiche che possono risultare utili in un cammino di crescita (dove l'uso di psichedelici rappresenta solo uno dei tanti mezzi): cita x esempio il training, le escursioni, lo yoga, la meditazione, la recitazione di mantra, la danza, le arti marziali ecc.
a proposito degli effetti a lungo termine dei miei amici funghi sulla psiche umana cito questi 3 articoli scientifici:
http://www.cbsnews.com/stories/2008/...r=HOME_4221948
http://www.newscientist.com/article/...periences.html
http://en.wikipedia.org/wiki/Marsh_Chapel_Experiment