Buon pomeriggio a tutti meno che ad una.:asd:
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Buon pomeriggio a tutti meno che ad una.:asd:
Invece di accusare gli altri, perché non cerchi di capire di che si parla? Se non ti è chiaro basta chiedere.
Sei partito a citare l'evoluzione parlando di rimasugli. Lo sai te che volevi dire, ma la risposta intanto dice che non hai ben presente l'argomento e poi hai tirato fuori tu uno stato di relatività, di assoluto e di miraggi, ed anche qui sai solo tu cosa volevi dire.
E' inutile che t'incazzi perché sei tu che ti metti sempre da solo nella condizione di chiacchierare a vanvera. Abbi pazienza ma è così.
Se qui state sempre a ribadire di dio, morale,coscienza, uno si chiede a che dio starà pensando chi mette in fila sempre questi paroloni ed a quale etica e morale fare riferimento. Se fai il giro del mondo non è tutto uniforme. Da questo spunto ho fatto un accenno alle emozioni ed ai comportamenti che ne derivano per cui c'è da considerare la componente culturale, soprattutto per le emozioni secondarie. Se ho tirato fuori l'argomento è perché le spiegazioni come quella di Rachele o altre che tirate fuori qui quando si arriva ai fatidici termini come coscienza, morale, appiccicati a dio, al bene ecc...come se fossero emanazioni di chissà che cosa, non sono più idonee a rispondere ai fenomeni che riguardano la mente ed il comportamento umano.
Il tuo/vostro problema, al di là dell'ignoranza che uno può avere perché non conosce certi argomenti (non è una colpa), è soprattutto che non volete capire una cippa, non volete conoscere. E poi volete parlare e parlare ed avere pure ragione.
Ma se invece di stare a masturbarvi tutti i santi giorni neuroni su dio, vi guardaste un pò intorno, il naso in un libro che non sia la Bibbia o quello su Gesù, sarebbe meglio, soprattutto per voi.
A dir la verità mi ero inserito in un discorso più generale iniziato da Rachele e continuato un po' qua ed un po' là. Tu cerchi di farmi quadrare ciò che per me non quadra del tutto, o affatto e per di più mi è insoddisfacente, cioè non mi soddisfano i tuoi razionali e basta ragionamenti.
Fosse il razionale per l'irrazionale potrei anche capirlo.
Che cosa devo chiederti?
Forse è la tua presunzione che ti porti in dote come indole che prevale e ti fa dire a nome di tutti che solo io ho capito quello che ho scritto essendo scemo ( sottinteso) o, perso, forse lo preferisco:asd:.
Beh, io sarei pronto a scommettere che quelle mie insulse parole, che per te non legano affatto, qualcuno l'ha legate perché hanno come collante un mondo spirituale al quale tu (non puoi) (e) non vuoi credere.
Forse parlavo di volontà.
Visto che hai tirato in ballo tutti i credenti dovresti anche capire che le teste che pensano a Dio sono tante,...milioni di milioni.., ed ogni testa lo pensa a modo suo, anche quelli che sembrano pensarla allo stesso modo alle strette la pensano diversamente specialmente per quanto riguarda il finale della storia di Dio.
Il che è tutto un dire dare del voi a tutti i credenti standosene fuori o del noi a chi li voglia rappresentare. Un vizio che cono non riesce a levarsi, ed ogni volta che lo leggo mi sembra di avere addosso tanti difetti come sarebbero le pulci addosso ad un cane:rotfl:.
Ps Scusa Vega ma vado a vedere gli uccellini che li ho lasciati fuori in giardino.
Parole, parole, parole. Ancora dimostri he non hai capito l'argomento che ho fatto presente e per non lasciare nulla di intentato, devi tirare fuori le tiritere su dio, quello che è aulico e spirituale (di cui tu ed altri sareste dententori privilegiati e capaci di comprendere), i ragionamenti che non ti tornano o che l'altro secondo te fa male.
Se invece di stare a pensare come rispondere a Vega ti fossi preso la briga di cercarti qualcosa sull'argomento, avresti sprecato meno tempo e meno energie.
Se dico emozioni e comportamento, sto parlando di qualcosa che ha il suo perché evolutivo visto che stiamo parlando di stimoli, sopravvivenza e comunicazione, tutta roba che dipende dal cervello e che ci serve per vivere nell'ambiente, reagire e comunicare con gli altri individui visto che ognuno di noi sa provarle manifestaele e leggerle nell'altro, in particolare le primarie, che sono innate e valide dappertutto. Sono comuni anche agli animali.
Se si comincia a parlare di etica, morale, coscienza, di conseguenza dietro ci sono emozioni e sentimenti. E se la scienza ci dice cosa sono queste cosette e come si originano ecc..., poi diventa difficile infilarle in un discorso con un dio da cui originerebbero o ne sarebbero un riflesso in noi.
Fa male in che senso scusa?
Mai sostenuto che gli altri devono essere come me o come voglio io, anzi sono contento delle differenze, se non altro rompono la monotonia.
I ragionamenti che non mi tornano di solito li rimando al mittente e che l'altro faccia male, io direi, affari suoi, che poi anche il male è molto soggettivo e graduato, ma quello che per me è male non è detto lo sia per tutti, anzi per qualcuno potrebbe essere bene pensare così, quindi esprimo il mio sacrosanto parere senza giudicare la persona; a volte intervengo dove mi piace e considerando che gli argomenti che mi interessano sono 3 o 4, non credo di essere stressante, come qualcuno di mia conoscenza.
Intendevo ragionamenti fatti male dall'intelocutore.
Hai detto questo, per cui tu ed altri potete accedere là dove altri ritenete non possano accedere o non ne siano capaci:
Poi ti perdi col resto del tuo discorso sul male.Citazione:
Beh, io sarei pronto a scommettere che quelle mie insulse parole, che per te non legano affatto, qualcuno l'ha legate perché hanno come collante un mondo spirituale al quale tu (non puoi) (e) non vuoi credere.
Se ti interessano solo 3 o 4 argomenti poi è ovvio che tu non conosca altro.
Per questo avevo citato i trogloditi od uomini primitivi, perché la natura, benevola o no, li aveva provvisti di un' ancora di salvezza in un mondo selvaggio e senza pietà, i cosiddetti stimoli primari; come ad esempio fuggire od arrampicarsi negli alberi se sentiva un ruggito, o cercare l'acqua se ci fosse stato un incendio, ed altre, come nei corsi di sopravvivenza:D.
Ma oggi tali stimoli seppur sepolti sono latenti e possono emergere come in questo periodo di guerra; quello che però io intendevo dire che nella nostra Italia tali stimoli che in certe persone non sono stati sepolti, come quello di stuprate una donna, si possono vincere con la volontà di non irritarmi, di non avere paura, ecc.; applicando anche delle tecniche di concentrazione che possono essere discipline come lo yoga od altre come la meditazione trascendentale.
Discipline che non servono a dire qualcosa agli altri ma sono rivolte verso se stessi.
Stai a cercare il pelo sull'uovo di colombo?
Infatti se non credi allo spirito e all'anima non puoi accedere ad un mondo spirituale. Non è difficile da capire. Se per andare in cima alla rupe mi serve una corda ed io quella corda non ce l'ho, evidentemente non ci posso andare, questo indipendentemente dal salire o scendere nel senso che chi sale è superiore a chi scende inferiore, ma perché deficiti del materiale necessario che non è la bontà e la cattiveria ma è solo la spiritualità, cioè credere in Dio.
Tu invece conosci tutto e ti piace tutto, non c'è qualcosa che ti piace di più? E poi mi piace approfondire per diventarne padrone,....della materia,... o smateria, mica lo so più.:asd:
E qui dimostri ancora di non conoscere l'argomento o di aver confuso qualche nozione appresa.Citazione:
Ma oggi tali stimoli seppur sepolti sono latenti e possono emergere come in questo periodo di guerra
Guarda che non c'è nulla di sepolto e di latente visto che le emozioni sono presenti e le proviamo ogni giorno, ci servono e gli stimoli li hai tutti i giorni vivendo ed interagendo con l'ambiente e gli altri individui, per cui avrai paura, avrai rabbia, gioia, tistezza, vergogna, ecc...
L'errore poi, visto che lo affermi, sta anche nella fissazione ideologica e religiosa, del vedere il lato istintivo, emotivo, come male, bestiale, primitivo ecc... per cui non resta altro che giudicarlo negativo, castrarsi, reprimersi, disciplinare in tutti i modi, libeerarsi.
Ma ti, ripeto, non hai ben presente l'argomento e lo vedi magari distorto solo attraverso esempi estremi, tipo lo stupro o l'omicidio.
Prova cercare qualcosa sulle emozioni di Eckman e Plutchik, così magari comprendi meglio.
E' chiaro che se dai un pizzicotto ad una scimmia le fa lo stesso male che fa a me ma io, come essere evoluto, rispetto a lei, ho la cognizione di questo male, e volendo potrei sopportarlo tanto so che è solo un pizzicotto, invece una scimmia ti potrebbe dare un morsacchiotto:asd: perché si sente aggredita, a meno che non sia addomesticata a prendere i pizzicotti:rotfl:.
Vergogna, rabbia, paura sono sensazioni che l'uomo può vincere; gioia e tristezza sono altri sentimenti che vanno gustati o rigettati, non sono come i primi che possono influire sulla socialità, in generale.
Perchè tu sei evoluto?:p
Ad oggi è dimostrato che anche le scimmie, gli scimpanzè ad esempio, possono provare un certo grado di comprensione dello stato dell'altro, empatia se vuoi, così come manifestazioni verso la morte, soprattutto se c'è un legame affettivo con l'individuo morto.
E' che fai esempi un pò manipolati o costruiti a pro tuo perchè vuoi illuderti che la cosa funzioni come la vedi tu, ma in realtà ti potresti trovare chi si rigira male per un pizzicotto, soprattutto se dato da uno sconosciuto. Non serve essere solo una scimmia.
Tu continui a battere sul tasto del vincere le emozioni, ma non so se hai compreso il succo della questione, la base di partenza.
Spero tu intenda paura, rabbia, tristezza, ecc...,almeno per quanto riguarda le emozioni negative, se perdurano a lungo nel tempo. Il fatto di provarle è normale, la durata può essere un problema, la spia di qualcosa di più serio.
Capisco che parli delle conseguenze tipo della rabbia ed aggressività, ma fanno parte del nostro bagaglio ed è normale provarle. Chiaro che poi possono portare a conseguenze dannose, e qui è ovvio che occorre cercare di farle un pò rientrare, ma non ti illudere che debbano essere emozioni che l'uomo non deve mai provare o non deve più provare perché siamo fatti così e sono necessarie.