Visualizzazione Stampabile
-
ANDARE VIA LONTANO
Andare via lontano
dove il mare
si culla nella conchiglia
delle tue mani,
dove il tuo corpo
si snoda
serpentino
come la liana sottile.
Andare via lontano
verso quel giardino chiuso
che tu mi accenni
con gesto di rimpianto misterioso
mentre ti seguo
sul filo della tua voce.
MILENA MILANI
-
Se non puoi essere un pino su un monte
sii una saggina nella valle,
ma sii la migliore piccola saggina sulla sponda del ruscello.
Se non puoi essere un albero
sii un cespuglio.
Se non puoi essere un'autostrada
sii un sentiero.
Se non puoi essere il sole
sii una stella.
Sii sempre il meglio di ci� che sei.
Cerca di scoprire il disegno che sei chiamato ad essere
poi mettiti con passione e realizzalo nella vita.
MARTIN LUTHER KING
-
In ascensore fino al cielo
Come dicono i pompieri,
non prendete mai camere oltre
il quinto piano
negli hotel di New York:
ci sono scale che vanno pi� su
ma nessuno ci salirebbe.
Come dice il "New York Times",
l'ascensore cerca sempre da s�
il piano in fiamme
e si apre automaticamente
e non si chiude pi�.
Sono questi gli avvisi
che dovete dimenticare
se volete uscire da voi stessi
fino a catapultarvi in cielo.
Sono andata spesso oltre
il quinto piano
salendo a manovella,
ma solo una volta
andai fino in cima.
Sessantesimo piano:
cigni e pianticelle pieg�ti
verso la propria tomba.
Duecentesimo piano:
montagne con la pazienza di un gatto,
il silenzio in scarpe da tennis.
Cinquecentesimo piano:
messaggi e lettere millenari,
uccelli da bere,
una cucina di nuvole.
Seicentesimo piano:
le stelle,
scheletri in fiamme
con le braccia che cantano.
E una chiave,
una chiave enorme,
che apre qualcosa
(qualche utile uscio)
da qualche parte,
lass�.
Anne Sexton
-
Carina! (e assolutamente singolare)
-
All' Autunno
Stagione di nebbie e morbida abbondanza,
Tu, intima amica del sole al suo culmine,
Che con lui cospiri per far grevi e benedette d'uva
Le viti appese alle gronde di paglia dei tetti,
Tu che fai piegare sotto le mele gli alberi muscosi del casolare,
E colmi di maturit� fino al torsolo ogni frutto;
Tu che gonfi la zucca e arrotondi con un dolce seme
I gusci di n�cciola e ancora fai sbocciare
Fiori tardivi per le api, illudendole
Che i giorni del caldo non finiranno mai
Perch� l'estate ha colmato le loro celle viscose:
Chi non ti ha mai vista, immersa nella tua ricchezza?
Pu� trovarti, a volte, chi ti cerca,
Seduta senza pensieri sull'aia
Coi capelli sollevati dal vaglio del vento,
O sprofondata nel sonno in un solco solo in parte mietuto,
Intontita dalle esalazioni dei papaveri, mentre il tuo falcetto
Risparmia il fascio vicino coi suoi fiori intrecciati.
A volte, come una spigolatrice, tieni ferma
La testa sotto un pesante fardello attraversando un torrente,
O, vicina a un torchio da sidro, con uno sguardo paziente,
Sorvegli per ore lo stillicidio delle ultime gocce.
E i canti di primavera? Dove sono?
Non pensarci, tu, che una tua musica ce l'hai -
Nubi striate fioriscono il giorno che dolcemente muore,
E toccano con rosea tinta le pianure di stoppia:
Allora i moscerini in coro lamentoso, in alto sollevati
Dal vento lieve, o gi� lasciati cadere,
Piangono tra i salici del fiume,
E agnelli gi� adulti belano forte dal baluardo dei colli,
Le cavallette cantano, e con dolci acuti
Il pettirosso zufola dal chiuso del suo giardino:
Si raccolgono le rondini, trillando nei cieli.
John Keats
-
Ascoltavo la pioggia
domandare al silenzio
quale fragile ardore
sillabava e moriva.
L�infinito tendeva
ori e stralci di rosso
profumando le pietre
di strade lontane.
Mi abitavano i sogni
odorosi di muschio
quando il fiume impetuoso
scompigliava l�oceano.
Ascoltavo la pioggia
domandare al silenzio
quanti nastri di strade
annodavano il cuore.
E la pioggia piangeva
sciugandosi al vento
sopra tetti spioventi
di desolati paesi.
Alda Merini
-
Mamma mia ragazze, che meravigliose poesie!
-
E' vero
credetemi � accaduto
di notte su di un ponte
guardando l'acqua scura
con la dannata voglia
di fare un tuffo gi� uh
D'un tratto
qualcuno alle mie spalle
forse un angelo
vestito da passante
mi port� via dicendomi
Cos� ih:
Meraviglioso
ma come non ti accorgi
di quanto il mondo sia
meraviglioso
Meraviglioso
perfino il tuo dolore
potr� guarire poi
meraviglioso
Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare eh!
Tu dici non ho niente
Ti sembra niente il sole!
La vita
l'amore
Meraviglioso
il bene di una donna
che ama solo te
meraviglioso
La luce di un mattino
l'abbraccio di un amico
il viso di un bambino
meraviglioso
meraviglioso...
ah!...
(vocalizzato)
Ma guarda intorno a te
che doni ti hanno fatto:
ti hanno inventato
il mare eh!
Tu dici non ho niente
Ti sembra niente il sole!
La vita
l'amore
meraviglioso
(vocalizzato)
La notte era finita
e ti sentivo ancora
Sapore della vita
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
Meraviglioso
DOMENICO MODUGNO
-
Credevo che la facolt�
d'amare fosse spenta nell'animo mio.
Ora mi accorgo ch'ella
vive ancora ed opera.
Sono nato per amare,
ho amato E forse
con tanto affetto
quanto pu� mai cadere
in anima viva.
GIACOMO LEOPARDI
-
Ges� Bambino
Ges� Bambino, come dobbiamo essere
Se vogliamo vedere Dio Padre:
accordaci allora di rinascere
come puri infanti, nudi, senz'altro rifugio
che una stalla, e senz'altra compagnia
che un asino e un bue, umile coppia;
d'avere infinita ignoranza
e l'incommensurabile debolezza
per cui l'umile infanzia � benedetta;
di non agire senza che nonnulla ferisca
la nostra carne tuttavia innocente
ancora perfino d'una carezza,
senza che il nostro misero occhio non senta
dolorosamente perfino il chiarore
dell'alba impallidire appena,
della sera che cade, suprema luce,
senza provare altra voglia
che d'un lungo sonno tiepido e smorto�
Come puri infanti che l'aspra vita
destina � a quale meta tragica
o felice? � folla asservita
o libera truppa, a quale calvario?
PAUL VERLAINE
-
O amori - veri o falsi
siate amori, muovetevi felici
nel vuoto che vi offro.
Patrizia Cavalli
-
Ti Adoro
T'adoro al pari della volta notturna,
o vaso di tristezza, o grande taciturna!
E tanto pi� t'amo quanto pi� mi fuggi, o bella,
e sembri, ornamento delle mie notti,
ironicamente accumulare la distanza
che separa le mie braccia dalle azzurrit� infinite.
Mi porto all'attacco, m'arrampico all'assalto
come fa una fila di vermi presso un cadavere e amo,
fiera implacabile e cruda, sino la freddezza
che ti fa pi� bella ai miei occhi.
C. BAUDELAIRE
-
Brindisi
Nulla, una schiuma, vergine verso
solo a indicare la coppa;
cos� al largo si tuffa una frotta
di sirene, taluna riversa.
Noi navighiamo, o miei diversi
amici, io di gi� sulla poppa
voi sulla prora fastosa che fende
il flutto di lampi e d'inverni;
una bella ebbrezza mi spinge
n� temo il suo beccheggiare
in piedi a far questo brindisi
solitudine, stella, scogliera
a tutto quello che valse
il bianco affanno della nostra vela.
St�phane Mallarm�
-
Qui ti amo.
Negli oscuri pini si districa il vento.
Brilla la luna sulle acque erranti.
Trascorrono giorni uguali che s'inseguono.
La nebbia si scioglie in figure danzanti.
Un gabbiano d'argento si stacca dal tramonto.
A volte una vela. Alte, alte stelle.
O la croce nera di una nave.
Solo.
A volte albeggio, ed � umida persino la mia anima.
Suona, risuona il mare lontano.
Questo � un porto.
Qui ti amo.
Qui ti amo e invano l'orizzonte ti nasconde.
Ti sto amando anche tra queste fredde cose.
A volte i miei baci vanno su quelle navi gravi,
che corrono per il mare verso dove non giungono.
Mi vedo gi� dimenticato come queste vecchie �ncore.
I moli sono pi� tristi quando attracca la sera.
La mia vita s'affatica invano affamata.
Amo ci� che non ho. Tu sei cosi distante.
La mia noia combatte con i lenti crepuscoli.
Ma la notte giunge e incomincia a cantarmi.
La luna fa girare la sua pellicola di sogno.
Le stelle pi� grandi mi guardano con i tuoi occhi.
E poich� io ti amo, i pini nel vento
vogliono cantare il tuo nome con le loro foglie di filo metallico.
PABLO NERUDA
-
Agglutinati all'oggi
I giorni del passato
E gli altri che verranno,
Per anni e lungo secoli
Ogni mattino sorpresa
Nel sapere che ancora siamo in vita,
Che scorre sempre come sempre il vivere,
Dono e pena inattesi
Nel turbinio continuo
Dei vani mutamenti.
Tale per nostra sorte
Il viaggio che proseguo,
In un battibaleno
Esumando, inventando
Da capo a fondo il tempo,
Profugo come gli altri
Che furono, che sono, che saranno.
G. UNGARETTI