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crepuscolo
C'è sempre un giudice altrimenti non saresti umano. Puoi essere tu giudice di te stesso, questo credo sia il ruolo migliore di essere giudice.
con la differenza che il te stesso non ti promette la vita eterna e altri premi, nonché paura di punizioni; e, volendo, potrebbe assolverti; ma non lo fa;
più rispondi, più evidenzi che questa cosa per cui il credente sarebbe più motivato al bene è una confortevole cazzata.
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Il fatto è che tu non riesci neanche a immaginare che capire, riflettere, pensare al messaggio di Gesù rappresenta per ME, una volta messo in pratica un punto elevato tra le mie varie personalità vissute.
Vale molto di più del capire come diavolo, o cazzo, devo pagare le tasse:asd:.
Buonanotte.
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crepuscolo
Il fatto è che tu non riesci neanche a immaginare che capire, riflettere, pensare al messaggio di Gesù rappresenta per ME, una volta messo in pratica un punto elevato tra le mie varie personalità vissute.
io posso solo leggere quello che scrivi e i relativi contenuti, nella misura in cui questi siano intellegibili; di questi discuto e di questi ti ritengo responsabile; non è che posso essere nella tua testa.
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axeUgene
io posso solo leggere quello che scrivi e i relativi contenuti, nella misura in cui questi siano intellegibili; di questi discuto e di questi ti ritengo responsabile; non è che posso essere nella tua testa.
Che un sentimento sia intellegibile è tutto da dimostrare..... ancora, a mala pena possono riuscirci si e no i grandi poeti.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Che un sentimento sia intellegibile è tutto da dimostrare..... ancora, a mala pena possono riuscirci si e no i grandi poeti.
ma tu non parli di sentimenti;
asserisci pubblicamente che un credente sia più motivato al bene di un non credente;
ora, io potrei asserire che i cattolici siano tendenzialmente pedofili, o pervertiti sessuali, perché si sa che chi frequenta i preti...
giustamente, un cattolico che mi leggesse avrebbe molto da obiettare;
io ti ho posto di fronte alla circostanza che - a parità di comportamento - il credente è motivato dalla certezza di un premio o di un castigo, si sente controllato, mentre il non credente agisce senza questo pungolo e vincolo, per sua autonoma convinzione, senza ricompensa altra che aver agito in un certo modo;
io non pretendo di affermare che il non credente sia migliore, perché non si può conoscere - al contrario di quanto presumi tu - lo stato d'animo di qualcuno; ma non lascio passare l'assunto opposto, per cui il credente sarebbe più motivato;
la predestinazione luterana - che sottrae al credente l'aspettativa di un premio in cambio della sua virtù, e fa di questa il premio stesso - è la prova storica e teologica del fatto che questo problema non lo invento io, ma è un topos del pensiero cristiano, rilevantissimo.
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axeUgene
ma tu non parli di sentimenti;
asserisci pubblicamente che un credente sia più motivato al bene di un non credente;
e secondo te da dove viene questa motivazione, dal calcestruzzo?
E poi parli di bene come se fosse oggettivo; se il bene fosse oggettivo tutti avrebbero aderito al messaggio di Gesù.
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axeUgene
m
ora, io potrei asserire che i cattolici siano tendenzialmente pedofili, o pervertiti sessuali, perché si sa che chi frequenta i preti...
giustamente, un cattolico che mi leggesse avrebbe molto da obiettare;
i
Appunto dipende da chi ascolta ed elabora, quindo esiste anche la relatività nel giudizio, è inutile che tu cerchi di oggettivare tutto.....eccetto il gusto per la pizza:asd:.
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crepuscolo
e secondo te da dove viene questa motivazione, dal calcestruzzo?
non è in discussione l'origine della motivazione, ma la tua asserzione per cui quella di un credente sarebbe qualitativamente diversa da quella di un non credente;
sei tu a dover dimostrare questa idea, visto che ti ho esposto come, semmai, il non credente si comporta secondo coscienza senza l'aspettativa di un premio o la minaccia di una punizione; pertanto, la sua scelta dovrebbe essere più difficile e sentita rispetto a quella di qualcuno davvero convinto che verrà giudicato da un essere onnipotente e onnisciente.
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axeUgene
io ti ho posto di fronte alla circostanza che - a parità di comportamento - il credente è motivato dalla certezza di un premio o di un castigo, si sente controllato, mentre il non credente agisce senza questo pungolo e vincolo, per sua autonoma convinzione, senza ricompensa altra che aver agito in un certo modo;
Allora sono un ateo perché dal mio Dio io cerco solo pace e giustizia, non per me ma per l'ambiente. Credo che anche gli atei cerchino pace e giustizia, no?
La questione della remunerazione è stato il cavallo di battaglia di qualcun altro, che tu ben conosci.
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axeUgene
non è in discussione l'origine della motivazione, ma la tua asserzione per cui quella di un credente sarebbe qualitativamente diversa da quella di un non credente;
sei tu a dover dimostrare questa idea, visto che ti ho esposto come, semmai, il non credente si comporta secondo coscienza senza l'aspettativa di un premio o la minaccia di una punizione; pertanto, la sua scelta dovrebbe essere più difficile e sentita rispetto a quella di qualcuno davvero convinto che verrà giudicato da un essere onnipotente e onnisciente.
Visto che insisti allora mettiamola così: se c'è Dio, c'è sia per i credenti che per i non credenti. E quest'ipotesi è inconfutabile, se poi Dio ha voluto anche i non credenti saranno affari suoi, io bado ai miei, che non sono pochi. Entrare per forza, o solo per esercizio ginnico mentale, nella mente di Dio non è conveniente. Spesso bisogna accontentarsi di quello che si è, questo è un bell'esercizio ginnico mentale:asd:.
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crepuscolo
Visto che insisti allora mettiamola così: se c'è Dio, c'è sia per i credenti che per i non credenti. E quest'ipotesi è inconfutabile, se poi Dio ha voluto anche i non credenti saranno affari suoi, io bado ai miei, che non sono pochi. Entrare per forza, o solo per esercizio ginnico mentale, nella mente di Dio non è conveniente. Spesso bisogna accontentarsi di quello che si è, questo è un bell'esercizio ginnico mentale:asd:.
ma guarda che qui si parlava del tuo esercizio ginnico di giudicare le motivazioni di credenti e non credenti, non di quelle di Dio; devo andare a riprendere quello che hai scritto ?
qui, poi, l'effettiva esistenza o meno di Dio è irrilevante, dato che ciò che incide sulla valutazione delle motivazioni è lo status soggettivo di chi crede o meno; perché mischiare le carte ?
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crepuscolo
Allora sono un ateo perché dal mio Dio io cerco solo pace e giustizia, non per me ma per l'ambiente. Credo che anche gli atei cerchino pace e giustizia, no?
La questione della remunerazione è stato il cavallo di battaglia di qualcun altro, che tu ben conosci.
chi ???
resta comunque un punto essenziale per distinguere l'approccio religioso ed etico delle persone, un marcatore di civiltà diverse, di nozioni di libertà , autorità , responsabilità ; tanta roba.
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axeUgene
ma guarda che qui si parlava del tuo esercizio ginnico di giudicare le motivazioni di credenti e non credenti, non di quelle di Dio; devo andare a riprendere quello che hai scritto ?
ssenziale per distinguere l'approccio religioso ed etico delle persone, un marcatore di civiltà diverse, di nozioni di libertà , autorità , responsabilità ; tanta roba.
Nooo, ooo, non le giudico; possibile che non ti entra in testa che la mia è una religione personale dove c'è un Dio, che a seguirlo fa guadagnare solo me, gli altri non ci rimettono di sicuro dato che i miei rapporti con lui riguardano solo me. Quello che dico nelle discussioni su Dio o Cristo è solo il mio modo di vedere, come quello degli altri d'altronde, che non obbliga nessuno a vederla come me a meno che uno non si senta obbligato. Chissà perché? Boh. Forse perché va alla ricerca di un Dio uguale per tutti, che non può esistere, dato che ognuno di noi è diverso dall'altro, e non esiste una regola allo star bene o star male..
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axeUgene
resta comunque un punto essenziale per distinguere l'approccio religioso ed etico delle persone, un marcatore di civiltà diverse, di nozioni di libertà , autorità , responsabilità ; tanta roba.
Tu parli del credente da costruire a tavolino, che poi magari non esiste.
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Tu non mi puoi dire se io ho detto questo pensi quello, dato che dietro la concettualizzazione delle parole ci sono tanti interessi, emozioni, pensieri. E se le stesse parole fanno sorgere sentimenti diversi in persone diverse puoi immaginare cosa può succedere nelle parole usate per descrivere Dio, in cui i sentimenti sono decuplicati ed sono i più svariati, anche sentimenti a prima vista irrazionali.
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crepuscolo
Nooo, ooo, non le giudico;
e questi cosa sono, se non giudizi ?
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crepuscolo
Però il mio discorso si approfondisce quando sostengo che sebbene il laico ed il religioso debbano tendere ad un bene comune che è il progresso, che identifico con il vivere meglio, tuttavia il religioso, parlo a livello intellettuale, non si accontenta poiché è disposto a rinunciare di più, in senso relativo, per dare di più, cominciando da se stesso.
il religioso rinuncerebbe a qualcosa di più del non credente; cioè, si sacrifica di più, è disposto ad una maggiore abnegazione; non è un giudizio che pone il non credente ad un livello morale inferiore ? guarda che chi ti legge non è scemo...
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crepuscolo
Perché, Dio, al credente, chiede molto di più, anche quello che non faresti mai.
... Io credo che lo stato che c'è nel fare qualcosa per Dio sia immensamente più intenso di qualsiasi altro stato.
ancora: il non credente con può chiedere a se stesso un'abnegazione tanto intensa quanto quella del credente; non è un giudizio di merito morale ?
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crepuscolo
Senza fare i pignoli, per sintetizzare al massimo la differenza tra non credente e credente io credo sia quella che il non credente può accettare compromessi, il credente mai. Oh, intendendo per non credente chi non crede a niente al di fuori dei suoi sensi e del suo cervello e per credente chi crede veramente in Dio e non faccia finta o creda di credere.
perché mai il non credente dovrebbe poter venire a compromessi con i suoi imperativi morali ? non è un giudizio morale questo ?
così ti sei fatto una tua rappresentazione di comodo del non credente che ad un certo punto deroga, perché tanto non si sente giudicato e si auto assolve :asd: