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[QUOTE=axeUgene;1567679]non era questo il punto, dato che nessuno ti chiede di credere in altro;
sei tu che hai ascritto ai credenti, in quanto tali, determinate prerogative, e quindi includendovi anche gli altri;
se io fossi avvocato e dicessi "gli avvocati sono più onesti dei non-avvocati" poi dovrei confrontarmi con chi eccepisce i tanti casi di avvocati maneggioni e disonesti; non è che posso affermare che intendevo "gli avvocati giuslavoristi di Ancona amici miei", perché il senso dell'affermazione iniziale viene meno ed è smentito; posto però che il messaggio propagandistico nel momento in cui si discuteva è stato usato allegramente;
così, tu hai asserito che il credere in un dio giudice e remuneratore sarebbe una condizione che volge il credente ad un impegno etico meno suscettibile di compromessi rispetto alla postura etica laica, ed è di questa affermazione che devi rispondere;
e devi rispondere perché in concreto non è acqua fresca, dato che ovunque i credenti si fanno latori di filosofie morali pubbliche che infilano nel loro agire; tu, da credente, citi la sig.ra Wolf e la sua sponda alla teoria dei cd "carismi" di genere, laddove il laico sostiene la quasi totale fungibilità sociale dei ruoli;
quando la tua affermazione iniziale diventa operativa, chi ti legga dovrebbe esser indotto a pensare che la tua teoria di credente sia più ispirata moralmente, di maggior pregio, così come uno può essere indotto a pensare che la parola di un avvocato in quanto tale sia degna di maggiore fiducia;
guarda che io non mi diverto a contraddirti per sport o dispetto; lo faccio solo perché alla fine tutti i salmi finiscono in Gloria, e quelle che in apparenza sembrano innocue preferenze personali poi operano nella società esattamente come le altre ideologie, ma facendo surrettiziamente leva su pregiudizi che vengono sottratti ad un esame critico, esattamente come il tuo sul non credente che sarebbe per questo più propenso a scendere a compromessi con la sua morale;
cioè, il parere del card. Pincopalla su un tema etico dovrebbe automaticamente essere percepito come più pregiato e moralmente
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Sinceramente non ricordo più cosa ho detto, me ne hai fatte dire tante:asd:.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
Sinceramente non ricordo più cosa ho detto, me ne hai fatte dire tante:asd:.
beh, ci vuole poco, rileggiti e lo vedi da te; queste cose le hai scritte tu, rappresentano il tuo pensiero e non te le ho certo fatte dire io:
Citazione:
Però il mio discorso si approfondisce quando sostengo che sebbene il laico ed il religioso debbano tendere ad un bene comune che è il progresso, che identifico con il vivere meglio, tuttavia il religioso, parlo a livello intellettuale, non si accontenta poiché è disposto a rinunciare di più, in senso relativo, per dare di più, cominciando da se stesso.
il religioso rinuncerebbe a qualcosa di più del non credente; cioè, si sacrifica di più, è disposto ad una maggiore abnegazione; non è un giudizio che pone il non credente ad un livello morale inferiore ?
Citazione:
Perché, Dio, al credente, chiede molto di più, anche quello che non faresti mai.
... Io credo che lo stato che c'è nel fare qualcosa per Dio sia immensamente più intenso di qualsiasi altro stato.
ancora: il non credente non può chiedere a se stesso un'abnegazione tanto intensa quanto quella del credente; non è un giudizio di merito morale ?
Citazione:
Senza fare i pignoli, per sintetizzare al massimo la differenza tra non credente e credente io credo sia quella che il non credente può accettare compromessi, il credente mai. Oh, intendendo per non credente chi non crede a niente al di fuori dei suoi sensi e del suo cervello e per credente chi crede veramente in Dio e non faccia finta o creda di credere.
perché mai il non credente dovrebbe poter venire a compromessi con i suoi imperativi morali ? non è un giudizio morale questo ?
così ti sei fatto una tua rappresentazione di comodo del non credente che ad un certo punto deroga, perché tanto non si sente giudicato e si auto assolve.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
Io ho parlato di come dovrebbe essere per me un credente tipo
no, tu hai asserito che un credente, in quanto tale, abbia maggior motivazione al comportamento virtuoso; il portato logico di questa affermazione è che i valori proposti da un credente siano moralmente più elevati di quelli del non credente, che identifichi in questo modo:
Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
intendendo per non credente chi non crede a niente al di fuori dei suoi sensi e del suo cervello
cioè, applicando come automatismo l'idea che chi non creda in un dio agisca in modo immorale o amorale, come una bestia che risponde ai propri bisogni istintivi; ossia, il modo in cui ai religiosi piace rappresentarsi i non credenti, privi di imperativi morali;
io spero tu ti renda conto del genere di pregiudizi che esprimi quando ti pronunci in modo sincero e spontaneo...
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
beh, ci vuole poco, rileggiti e lo vedi da te; queste cose le hai scritte tu, rappresentano il tuo pensiero e non te le ho certo fatte dire io:
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Potrei anche aver cambiato idea:asd:
Scusa ma oggi sono particolarmente allegro.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
Non è morto Dio è morto Gesù uomo.
In Gesù Cristo sono presenti le 2 nature, Crep: In pienezza! Quella Divina e quella Umana. Cristo è vero Dio e vero Uomo.
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E come si combinano? Sembrerebbe un mistero in quanto noi abbiamo una sola natura.
Allora come si risolve tale mistero secondo te? Qual'è il Gesù, uomo, e perché si è incarnato? Lo ha fatto per Lui o per noi? E' andato tutto come previsto da Dio, o no? Lasciando perdere, poiché il tempo è prezioso, la stonzata dell'onniscenza che è inconcepibile per noi umani, come tutti i paradossi, siamo o no creature come creature sono gli animali e le piante? Se mangiamo la carne poi non lamentiamoci con Dio se esistono prede e predatori, vedi come Dio ci accontenta; ma forse c'è qualcuno stanco della sua infinita pazienza verso la mentalità del mondo, dietro la quale fa capolino il principe di questo mondo.
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Crepuscolo, fai delle domande e dei commenti che non stanno né in cielo né in terra.
Secondo la storiella sarebbe andato tutto secondo copione, Gesù si è incarnato, ha insegnato poi morto per noi crocifisso.
Il.problema è che il contenuto del copione non torna, così come il resto della storiella, dalla creazione in poi, per vari elementi che non si incastrano assieme e di cui è stato discusso.
Poi se ciò che compone la natura è stato creato dal tuo dio, chiedi a lui della predazione, apparsa ben prima di noi sul pianeta.
Sarebbe il caso ogni tanto di collegare almeno un paio di neuroni, eh!!:v
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Tu cosa c'entri, è ovvio che per te certe domande stanno più in terra che in cielo, infatti mi riferivo alla fede di cono che lo dovrebbe sapere visto che ha parlato di un Gesù Uomo e di Un Gesù Dio.
Per quanto riguarda i neuroni ora che sono in pensione ho tempo di esercitarli molte volte al giorno, prima e dopo i pasti:v., neanche la notte li faccio riposare:asd:.
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È che fai sproloqui indipendentemente a chi ti rivolgi.
Ma cono ti ha già risposto e pure come da copione.
Dormi un po' di più che magari ti fa bene!
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No, non ha ancora risposto, vai due post sopra e vedrai che le mie domande erano a seguito delle sue constatazioni, lasciando perdere il copione che sono solo constatazioni di chi scrive, e non come direbbe il nome di chi copia:asd:.
Che ne sai che mi fa bene dormire, i miei circuiti neuronali, anche se non sembra, sono ormai collaudati, come andassi in autostrada senza andare contromano, o sballottato nel neurone accanto.:v
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Fai domande un po' così...come se volessi dire qualcosa di importante o intelligente, ma secondo me hanno poco senso. A che serve chiedere se si è incarnato per dio o per noi? Se lo avesse fatto per lui, a che scopo? Tu sapresti rispondere?
L'incarnazione è funzionale alla salvezza secondo il copione che passa il convento, ci fosse un altro motivo, per fare cosa farsi uomo e poi morire in croce?
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
Fai domande un po' così...come se volessi dire qualcosa di importante o intelligente, ma secondo me hanno poco senso. A che serve chiedere se si è incarnato per dio o per noi?
E' tutto lì il discorso. Dalle parabole risulterebbe un Cristo un po' incazzato di come andavano le cose, su questo battono i Vangeli, sul fatto che non era la sua volontà: ha dovuto ubbidire al padre Dio. A questo punto sorge la domanda: ubbidire perché? certamente per testimoniare, testimoniare cosa? E qui mi piacerebbe sentire cono poiché fideisticamente divergiamo, lui, la crocifissione di Gesù la considera un sacrificio espiatorio, io invece lo considero un fatale errore, poiché da come si legge nei Vangeli il Figlio di Dio era venuto al mondo per dare amore ed insegnamento non certo per ricevere una morte così umiliante e violenta.
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un bambino delle elemntari avrebbe dato una risposta più logica , Crep sei una delusione
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Non mi leggere allora così rimani illuso.
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Crep ma tu hai detto che si è incarnato per lui o per noi, come se sotto ci fosse un piano e una volontà personale. Ora dici che era incazzato per l'andazzo qui, con le fette dei piedi per terra.
Nel vangelo c'è anche scritto che nell'ultima cena il pane ed il vino sono simboli del suo corpo e sangue per i peccati da redimere.
Che sia tutto un incidente non sembrerebbe.