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Il mio sogno familiare
Spesso mi viene in sogno bizzarra e penetrante
Una donna mai vista, che amo e che mi ama,
Che con lo stesso nome si chiama e non si chiama
Diversa e uguale m'ama e sempre � confortante
� per me confortante, e il mio cuore parlante
Per lei soltanto, ahim�! Non � pi� cosa grama
Per lei soltanto, in fronte del sudore la trama
Lei soltanto rinfresca, con le lacrime piante.
�' bruna, bionda o rossa? Non mi � dato sapere.
Il suo nome? Ricordo che � dolce e d� piacere.
Come nomi diletti che la vita ha esiliato.
All'occhio delle statue � simile il suo sguardo,
Ed ha la voce calma, lontana, grave, il fiato
Delle voci pi� care spente senza riguardo.
Paul Verlaine
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NOI CHE CADEMMO -Giuseppe Bartoli
Fummo una zolla qualunque
al taglio del vecchio aratro
che il nuovo trattore ferisce
inpianto, sudore e lavoro
Ora ascoltiamo i sospiri
di neri e snelli cipressi
dipinti da soffi di sole
in chicchi di riso azzurrino
che l�acre piovasco flagella
Viviamo in bellezze di morte
fra pioppi inclinati sul rio
E siamo la gialla pannocchia
che nutre la fame del povero
che accende la fede nell�uomo
Siamo promessa di pace
che tesse tovaglie d�altare
e bianchi lini di sposa
per alta promessa di vita
noi che cademmo a vent�anni
nel sogno sublime dei liberi.
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Poich� l'alba si accende...
Poich� l'alba si accende, ed ecco l'aurora,
poich�, dopo avermi a lungo fuggito, la speranza consente
a ritornare a me che la chiamo e l'imploro,
poich� questa felicit� consente ad esser mia,
facciamola finita coi pensieri funesti,
basta con i cattivi sogni, ah! Soprattutto
basta con l'ironia e le labbra strette
e parole in cui uno spirito senz'anima trionfava.
E basta con quei pugni serrati e la collera
per i malvagi e gli sciocchi che s'incontrano;
basta con l'abominevole rancore! Basta
con l'obl�o ricercato in esecrate bevande!
Perch� io voglio, ora che un Essere di luce
nella mia notte fonda ha portato il chiarore
di un amore immortale che � anche il primo
per la grazia, il sorriso e la bont�,
io voglio, da voi guidato, begli occhi dalle dolci fiamme,
da voi condotto, o mano nella quale tremer� la mia,
camminare diritto, sia per sentieri di muschio
sia che ciottoli e pietre ingombrino il cammino;
s�, voglio incedere dritto e calmo nella Vita
verso la meta a cui mi spinger� il destino,
senza violenza, n� rimorsi, n� invidia:
sar� questo il felice dovere in gaie lotte.
E poich�, per cullare le lentezze della via,
canter� arie ingenue, io mi dico
che lei certo mi ascolter� senza fastidio;
e non chiedo, davvero, altro Paradiso.
Paul Verlaine
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Questa volta lasciami
essere felice,
non � successo nulla a nessuno
non sono in nessun luogo,
semplicemente
sono felice
nei quattro angoli
del cuore, camminando,
dormendo o scrivendo.
Che posso farci, sono felice,
sono pi� innumerabile
dell'erba
nelle praterie,
sento la pelle come un albero rugoso,
di sotto l'acqua,
sopra gli uccelli,
il mare come un anello
intorno a me,
fatta di pane e pietra la terra
l'aria canta come una chitarra.
PABLO NERUDA
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E' uno di quei giorni che ti prende la malinconia
che fino a sera non ti lascia pi�
la mia fede � troppo scossa ormai ma prego e penso fra di me
proviamo anche con dio non si sa mai
e non c'� niente di pi� triste in giornate come queste
che ricordare la felicit� sapendo gi� che � inutile ripetere:
chiss� ? Domani e' un altro giorno si vedr�
� uno di quei giorni in cui rivedo tutta la mia vita
bilancio che non ho quadrato mai
posso dire d'ogni cosa che ho fatto a modo mio
ma con che risultati non saprei
e non mi sono servite a niente esperienze e delusioni
e se ho promesso non lo faccio pi� ho sempre detto in ultimo :
ho perso ancora ma domani � un altro giorno, si vedr�
� uno di quei giorni che tu non hai conosciuto mai
beato te si beato te
io di tutta un'esistenza spesa a dare,
dare, dare .... non ho salvato niente, neanche te
ma nonostante tutto io non rinuncio a credere
che tu potresti ritornare qui e come tanto tempo fa ripeto :
chi lo sa ? Domani � un altro giorno si vedr�
e oggi non m'importa della stagione morta
per cui rimpianti adesso non ho pi�
e come tanto tempo fa ripeto :
chi lo sa ? Domani e' un altro giorno si vedr�
domani e' un altro giorno si vedr�.
ORNELLA VANONI
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Storia di una lacrima
UNA LACRIMA SCENDE A SFIORARE LA TRISTEZZA
CHE AVVOLGE QUELLO SGUARDO SOPITO DA MILLE PENSIERI
...RAGGIUNGE LA MALINCONIA CHE REGNA SUL PALPITANTE CUORE
FERITO DALLE INGIUSTIZIE DELLA VITA...
SI FERMER� SOLO QUANDO LA DELICATA ARMONIA SI IMPADRONIR� DELL'ANIMA
E COSTRUIR� IMMENSE DISTESE DI LUCCICANTI SORRISI..
Li' LA LACRIMA FINIR� IL SUO VIAGGIO
Adriana Di Santo
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Se tu mi dimentichi
Voglio che tu sappia
una cosa.
Tu sai com'� questa cosa:
se guardo
la luna di cristallo, il ramo rosso
del lento autunno alla mia finestra,
se tocco
vicino al fuoco
l'impalpabile cenere
o il rugoso corpo della legna,
tutto mi conduce a te,
come se ci� che esiste,
aromi, luce, metalli,
fossero piccole navi che vanno
verso le tue isole che m'attendono.
Orbene,
se a poco a poco cessi di amarmi
cesser� d'amarti a poco a poco.
Se d'improvviso
mi dimentichi,
non cercarmi,
ch� gi� ti avr� dimenticata.
Se consideri lungo e pazzo
il vento di bandiere
che passa per la mia vita
e ti decidi
a lasciarmi alla riva
del cuore in cui ho le radici,
pensa
che in quel giorno,
in quell'ora,
lever� in alto le braccia
e le mie radici usciranno
a cercare altra terra.
Ma
se ogni giorno,
ogni ora
senti che a me sei destinata
con dolcezza implacabile.
Se ogni giorno sale
alle tue labbra un fiore a cercarmi,
ahi, amor mio, ahi mia,
in me tutto quel fuoco si ripete,
in me nulla si spegne n� si dimentica,
il mio amore si nutre del tuo amore, amata,
e finch� tu vivrai star� tra le tue braccia
senza uscire dalle mie.
PABLO NERUDA
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IL GRANDE TORINO
Mai pi� vi rivedremo a noi vicino,
campioni dell�Italia,
campioni del pallone, Aldo e Dino,
lo stile che lo ammalia
Ancor le folle qui ricordan mesto
O Aldo, o Dino, fiori
Del calcio nostro italico codesto!
Coglieste i vostri allori!
Dei campi foste gli idoli adorati
Usciste vincitori,
campioni quattro volte proclamati,
fra evviva, fasti e onori.
Partiste entrambi un giorno per Torino,
partiste qui da Chioggia
seguendo ineluttabile il destino
per cogliere una pioggia
d�applausi, di scudetti e di trofei.
Gridando �Forza Toro!�
Gli stadi v�acclamaron come d�i
Cingendovi dall�alloro.
Il triste condottierO della morte,
il fato, v�attendeva
segnando inesorabile la sorte
e tutti vi abbatteva.
ANGELO PADOAN
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Il Cinque Maggio
Ei fu. Siccome immobile,
dato il mortal sospiro,
stette la spoglia immemore
orba di tanto spiro,
cos� percossa, attonita
la terra al nunzio sta,
muta pensando all'ultima
ora dell'uom fatale;
n� sa quando una simile
orma di pi� mortale
la sua cruenta polvere
a calpestar verr�.
Lui folgorante in solio
vide il mio genio e tacque;
quando, con vece assidua,
cadde, risorse e giacque,
di mille voci al s�nito
mista la sua non ha:
vergin di servo encomio
e di codardo oltraggio,
sorge or commosso al s�bito
sparir di tanto raggio;
e scioglie all'urna un cantico
che forse non morr�.
Dall'Alpi alle Piramidi,
dal Manzanarre al Reno,
di quel securo il fulmine
tenea dietro al baleno;
scoppi� da Scilla al Tanai,
dall'uno all'altro mar.
Fu vera gloria? Ai posteri
l'ardua sentenza: nui
chiniam la fronte al Massimo
Fattor, che volle in lui
del creator suo spirito
pi� vasta orma stampar.
La procellosa e trepida
gioia d'un gran disegno,
l'ansia d'un cor che indocile
serve, pensando al regno;
e il giunge, e tiene un premio
ch'era follia sperar;
tutto ei prov�: la gloria
maggior dopo il periglio,
la fuga e la vittoria,
la reggia e il tristo esiglio;
due volte nella polvere,
due volte sull'altar.
Ei si nom�: due secoli,
l'un contro l'altro armato,
sommessi a lui si volsero,
come aspettando il fato;
ei f� silenzio, ed arbitro
s'assise in mezzo a lor.
E sparve, e i d� nell'ozio
chiuse in s� breve sponda,
segno d'immensa invidia
e di piet� profonda,
d'inestinguibil odio
e d'indomato amor.
Come sul capo al naufrago
l'onda s'avvolve e pesa,
l'onda su cui del misero,
alta pur dianzi e tesa,
scorrea la vista a scernere
prode remote invan;
tal su quell'alma il cumulo
delle memorie scese.
Oh quante volte ai posteri
narrar se stesso imprese,
e sull'eterne pagine
cadde la stanca man!
Oh quante volte, al tacito
morir d'un giorno inerte,
chinati i rai fulminei,
le braccia al sen conserte,
stette, e dei d� che furono
l'assalse il sovvenir!
E ripens� le mobili
tende, e i percossi valli,
e il lampo d� manipoli,
e l'onda dei cavalli,
e il concitato imperio
e il celere ubbidir.
Ahi! Forse a tanto strazio
cadde lo spirto anelo,
e disper�; ma valida
venne una man dal cielo,
e in pi� spirabil aere
pietosa il trasport�;
e l'avvi�, pei floridi
sentier della speranza,
ai campi eterni, al premio
che i desideri avanza,
dov'� silenzio e tenebre
la gloria che pass�.
Bella Immortal! Benefica
Fede ai trionfi avvezza!
Scrivi ancor questo, allegrati;
ch� pi� superba altezza
al disonor del G�lgota
giammai non si chin�.
Tu dalle stanche ceneri
sperdi ogni ria parola:
il Dio che atterra e suscita,
che affanna e che consola,
sulla deserta coltrice
accanto a lui pos�.
Alessandro Manzoni
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L�anziano e il futuro
di Stefano Merialdi
E l�anzian, si
muove parco, un po� tremulo,
di cespuglio sbattuto dal vento,
un po� borbottando,
un po� arrabbiato;
e negli occhi dipinta
la passata gagliardezza, e pien di nostalgia
e di gran voglia di parlare
e di raccontar spesso
il mondo andato,
e voler ancor di
fare,
e poter ancora dare,
ed i nipotini adoran
sentir
i nonni loro,
far da genitori
in pi�
e senza mai si potrebbe,
certe famiglie,ai
bimbi chi baderebbe?
E nell�anzian, la saggezza spicciola
D�una vita spesa ad imparar,
la dolorosa esperienza della vita,
affrontata prima,
con un mondo
d�un tempo diverso,
mancante di progresso
e affrontar la vita
con
la forza di braccia
e madidi di sudore,
e accontentarsi,a quei tempi
di poco;e si
vorrebbe,averli sempre accanto i vecchi,
e non perderli mai,
mai;
e chieder loro
ed aver un consiglio,
e una buona parola
attenta; ed
aver il tempo,del
di sentirli tutto il
giorno,
e quando non son pi�,
non dimenticarli mai,
e senti
la mancanza,e ti viene
il magone,
di non
aver pi� il tuo
vecchio
accanto,
che amavi tanto.
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A Tutte le Donne
Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l�emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d�amore
che per� grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra.
ALDA MERINI
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Silvia, tiri membri ancor ?
:D
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
Silvia, tiri membri ancor ?
:D
:rotfl:
Sei spoetizzante.
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Se ti chiamassi Alfonso, Gatto. :asd:
LE GRANDI NOTTI D'ESTATE
Le grandi notti d'estate
che nulla muove oltre il chiaro
filtro dei baci, il tuo volto
un sogno nelle mie mani.
Lontana come i tuoi occhi
tu sei venuta dal mare,
dal vento che pare l'anima.
E baci perdutamente
sino a che l'arida bocca
come la notte � dischiusa
portata via dal suo soffio.
Tu vivi allora, tu vivi,
il sogno ch'esisti � vero.
Da quanto t'ho cercata.
Ti stringo per dirti che i sogni
son belli come il tuo volto,
lontani come i tuoi ochhi.
E il bacio che cerco � l'anima.
ALFONSO GATTO