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DOA: Dead or Alive
Titolo originale:
Nazione e Anno: Germania, GB, 2006
Genere: Azione
Durata: np
Regia: Corey Yuen
Cast: Devon Aoki, Derek Boyer, Collin Chou, Steve Howey
Distribuzione: United International Pictures
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Trama : il videogioco di dead or alive diventa film ! e lo fa utilizzando le sue eroine piu' sexy e conturbanti , e assolutamente disponibili a farsi vedere e gustare nelle loro forme e con pochi veli...Kasumi, Helena, Ayane, Tina e Christie si troveranno in un isola/arena a combattere con lottatori di ogni tipo e sopratutto con le trame di Donovan .Ci sono anche dieci milioni in palio che verranno assegnati al vincitore del torneo...anche se il bottino per Kasumi rappresenta solo una scusa perche' il suo vero obbiettivo e' trovare il fratello scomparso nel torneo dell'anno prima...fight !
Osservazioni:questo film di Corey Yuen ( autentico mago delle coreografie delle arti marziali di famosi film come Arma letale 4 ) e' quello che deve essere . l'esagerazione al potere.Chiunque entri a vedere in sala un film simile puo' pretendere e volere quello e solo quello , e Yuen lo fa sia che si stia bevendo un te' o si stia assistendo ai combattimenti piu' sfrenati.Ogni cosa prende una piega ridondante , estesa e giocosamente quasi caricaturale.E allora assistiamo a stupende ragazze che per mettersi il reggiseno estragono la pistola , bellone che giocano a pallavolo come se ogni pallone fosse uno shuttle e omaccioni che si prendono in giro in caricaturali pose da duri e bestioni ( il caricamento dei pugni di Leon prima del combattimento con kasumi e' da urlo...).Si sceglie l'unica via per poter far funzionare questo film ,battute leggere, azione frenetica e bellone seminude a iosa ,senza essere pero' volgare , rendendo il mix assolutamente gradevole perche' questo e' il cinema per passatempo e coca cola e pop corn , senza voler incartarsi in inutili scale a chiocciole mentali dando qualche senso in piu' che non serve a nulla come ogni tanto qualche regista mette in film fracassoni ( facendo solo involontariamente ridere...).
Tecnicamente il film offre la ricostruzione delle arene del gioco dando la sensazione di essrci allo spettatore,grandi coreografie di lotta e alcune scene ginnastiche ed esplosioni di asosluto livello . I siparietti dei giorni sono divisi da dei jingle e cartelli in cg stile telefilm ,e oltretutto c'e' una simpatica citazione dai pirati di Asterix e Obelix(involontaria ?)e buchi di sceneggiatura come se piovesse e quasi consapevoli che si accettano con bonarieta' , visto che il regista li ha messi senza nulla pensare visto il clima assolutamente da picchiaduro/mostra tette del film.
In fondo che volere di piu' da un film tanto onesto ? che quei piccoli cm di tessuto reggano poco il peso dei combattimenti (tra l'altro stupendamente orchestrati )?Privare i piccoli spettatori di un innocuo divertimento sarebbe stato ingiusto...e allora fight ! anzi...smile !
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Pulse
Titolo originale:
Nazione e Anno: Usa, 2006
Genere: Horror
Durata:
Regia: Jim Sonzero
Cast: Kristen Bell, Tate Hanyok, Ian Somerhalder, Christina Milian
Distribuzione: Eagle Pictures
Produzione:
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Trama:l'era di internet nasconde varie insidie , probabilmente nessuno poteva pensare che dietro a un gruppo di hacker potesse nascondersi una minaccia che di terreno non ha molto.E improvvisamente quello che sembrava essere una necessita' della vita diventa un pericolo mortale da cui non e' possibile difendersi e combattere...perche' sta diminuendo esponenzialmente il numero degli studenti negli atenei e perche' una casa ha dello strano scotch rosso alle finestre ? ...la risposta puo' atterrire e la soluzione lontana dallo svolgersi...i portali che diffondono la peste ectoplasmatica come si potranno bloccare ?
Osservazioni: questo rifacimento ( l'ennesimo e assolutamente non necessario ) operato dagli americani su una pellicola orientale ( questa volta la vittima e' "kairo" del 2001 ) ha in se tutti i difetti che contraddistinguono questo tipo di operazioni .
Partendo dalla fotografia virata in verde e sgrammaticata usata per non discostarsi dal modello orientale, si continua con il solito uso dei teen agers (non e' un caso che ci sia la presenza di miss Kirsten/Veronica Mars, e' un buon specchietto per molti teen che hanno apprezzato il telefilm e a cui il film e' destinato ) che fanno carne da macello e poi da eroi.
Il film si muove tra luoghi comuni consolidati ( il rosso di " il sesto senso ") , la citta' deserta ( 28 giorni ) e la minaccia impalpabile e irrefrenabile ( They ) ,il mondo parallelo ( fotografia come ed uguale a the dark ) e l'ormai inaffidale co-sceneggiatore craven non riesce ad elevare di una virgola il film , aiutato da un regista assolutamente solo didattico ( dal cognome buffamente profetico...dividetelo in due...) e privo di ogni nerbo in inquadrature e valore di regia.
Abbiamo quindi un film noioso e inconcludente , che vive di situazioni anche paradossali ( le autorita' intervengono dopo un ritardo assurdo , d'altronde un intervento prima avrebbe troncato il film) e recitato da delle aringhe con l'asma ( kristen compresa e per prima ).Le uniche cose che si salvano sono delle piccole apparizioni ( comunque sempre uguali e col solito sistema della immagine che sparisce,la pellicola si graffia e poi riappare due metri dopo ) e il fatto che finalmente una volta tanto i cellulari prendono...troppo!! Niente frasi all'inizio sull'argomento celllulari ( non c'e' campo, non prende ) e poi il bello e la bella non fanno l'amore ...poche consolazioni per l'ennesimo fallimento di craven che dovrebbe finirla con gli horror giovanili ,anche se a quanto pare sembra non averne nessuna voglia...anche perche' a quanto pare il connubio teen/tecnologia/horror non sembra poi riempire le casse all'infinito delle produzioni.anche i fantasmi tecnologici toppano...
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Changing Lanes . 2002 con Ben Affleck Samuel Jackson
Un banale incidente di due sconosciuti cambia la
vita di entrambi..sullo sfondo della vita caotica
Newyorkese.
Scena cl^ou ;
Quando Samuel Jackson affianca la vittima in
autostrada con un taxi e mostra i bulloni della ruota
all
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Pirati dei caraibi 2.
La maledizione del forziere fantasma.
Oltre ad essere peggio che mediorce, rispetto al primo, fa solo ridacchiare per le scenette comiche.
La storia non è niente di che e il finale è ancora peggio.
Gran bella mossa commerciale per garantirne la serialità...
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The Queen - La Regina
Titolo originale:
Nazione e Anno: GB, Francia, 2006
Genere: Drammatico
Durata: 97 minuti
Regia: Stephen Frears
Cast: Helen Mirren, James Cromwell, Michael Sheen
Distribuzione: Bim Distribuzione
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TRAMA: gli imbarazzi di palazzo nei giorni della morte di lady D , le riluttanze della regina a voler partecipare alla sua morte divenuta cordoglio nazionale , il bilanciamento tra etichetta ed eccezionalita' del fatto .Grandi grattacapi per la casa reale la cui risoluzione e' affidata alla personalita' di The Queen .Tra l'altro e' stato appena eletto un nuovo ministro che non lesina di dare consigli...
Osservazioni : questo film di Frears poteva benissimo intitolarsi pi
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La locanda della felicità
Titolo originale: Xingfu Shiguang
Regia: Zhang Yimou
Anno: 2000
Genere: Drammatico / Commedia brillante
Durata: 102 minuti
Cast: Benshan Zhao, Jie Dong, Biao Fu, Lifan Dong, Qibin Leng
Trama: Zhao, un uomo di mezz'età, è alla disperata ricerca di una moglie. Si innamora di una grassa signora sposata due volte che vive con il proprio figlio e la figlia del suo secondo marito, Wu Ying, cieca e maltrattata dalla matrigna. Zhao promette alla sua amata un matrimonio sontuoso, facendole credere di essere ricco e di possedere un hotel in cui lavora in vece di direttore. Naturalmente non ha un soldo, ma un suo ex-allievo e migliore amico, Li, gli suggerisce una buona idea per racimolare soldi: rimettere a nuovo un autobus in disuso e affittarlo come ritrovo per giovani innamorati. La vecchia corriera si chiamerà "La locanda della felicità". Ma la situazione si complica quando la corriera viene rimossa ed a Zhao viene affidata la ragazza per farla lavorare e guadagnare qualche soldo…
Commento: Una grande storia di altruismo e di speranza. Un'altra stupenda pellicola sfornata da Zhang Yimou che l'anno dopo aver girato "Non uno di meno" non si smentisce. Commedia brillante a sfondo drammatico che fa sorridere per l'abitudine del regista di delineare o almeno scegliere personaggi in cui la loro semplicità, la loro ingenuità e la loro perseveranza sono i punti di forza, persone che non devono incarnare particolari ideali nobili, ma che hanno la vera saggezza e sanno insegnarci e fornire buon esempio molto di più di altre persone. Hanno caratteristiche che danno loro una connotazione quasi comica, quella comicità che se vogliamo nasconde il loro spessore: d'altronde, anche lo sfondo concerne quasi sempre quella Cina meno avanzata e tecnologica, ma quella rurale e tradizionalista o caratterizzata da piccole realtà cittadine fatte appunto di semplici persone di tutti i giorni, alle prese con le loro difficoltà ed i loro problemi che ai nostri occhi paiono quasi esilaranti e ridicoli.
Rientrando a parlare del film, la trama affronta con quella punta di ironia e leggerezza temi importanti come l'abbandono da parte dei genitori, il concetto di famiglia, di chi agisce a fin di bene ma con metodi scorretti ed infine della felicità. Ognuno persegue i suoi scopi, cercando di raggiungere ciò che lo rende felice e non si preoccupa per il prossimo: Leopardi dice "La felicità è nella prospettiva del futuro, la felicità nel presente non esiste."
A voi la libertà di immaginare (e se avrete la fortuna di vedere questo film di confermare) se Zhao abbia raggiunto il suo scopo. Di certo c'è che si muove per far raggiungere a Wu la sua felicità, ciò che la soddisfa veramente, cioè poter finalmente vedere ciò che non ha mai visto, forse senza volerlo interamente, ma servendosene come mezzo.
Avrei un sacco di altre cose da scrivere su quello che per me ha significato questo film e che messaggi trasmette, ma svelerei gran parte del film. Dico solo buona prova per gli attori, soprattutto per la bravissima Jie Dong nel ruolo di Wu, da menzionare che è tratto da un libro di Mo Yan. Secondo me, un film da vedere.
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Il mercante di pietre
Titolo originale:
Nazione e Anno: Italia, 2006
Genere: Drammatico
Durata: 107 minuti
Regia: Renzo Martinelli
Cast: Harvey Keitel, F. Murray Abraham,Jordi Molla' Sebastiano Somma, Jane March
Distribuzione: Medusa Distribuzione
http://img101.imageshack.us/img101/9...epietrepk8.jpg
TRAMA: Alceo e' un giornalista che durante un reportage perde le gambe a causa di un attentato suicida all'ambasciata Americana .Sua moglie , che lavora nel trasporto aereo , bella donna che si occupa amorevolmente di lui nell'incidente , subisce un terribile spavento a causa di un attentato all'aereoporto di fiumicino sventato dalle guardie di sicurezza.Alceo , diventato ormai fobico sulla presenza di terroristi e attacchi in ogni momento e scrittore di libri e relatore universitario sull'argomento , decide di trovare un po' di serenita' in un breve viaggio in cappadocia con al moglie , rinviato al tempo per il terribile danno subito all'ambasciata.Insieme a sontuosi paesaggi e costumi orientali i coniugi incontreranno il misterioso mercante di piede , dotato di un fascino particolare e apparentemente con qualche segreto di troppo....
OSSERVAZIONI:questo film di Renzo Martinelli conferma la mancanza di paura di questo talentuoso regista,
che dopo averci regalato poderosi film di denuncia come " Vajont" e "Piazza delle cinque lune" preceduti anche dall'ottimo "Porzus", ora si cimenta in questa produzione italo inglese con argomento il terrorismo internazionale e piu' precisamente islamico. Il risultato e' un film vigoroso, con una forza piu' unica che rara e che unisce alla denuncia e al messaggio una robusta trama con venature piene di suspance e di ritmo.
Arricchendo il film di effetti speciali inusuali per un film italiano ( come al tempo aveva fatto e introdotto con vajont , da segnalare quello strepitoso di jordi molla' che stile gary sinise in forrest gump viene privato elettronicamente delle gambe), che pero' servono solo a completare e rendere la trama interessante e stimolante senza mai pesare su di essa rendendola piu' fragile e meno continua , Martinelli impreziosisce le immagini che gira con la solita cura e capacita' , utilizzando delle inquadrature che rasentano la perfezione e dei movimenti di camera strepitosi.
Abbiamo inoltre un exscursus nella bellissima cappadocia dove tutto prende movimento nella trama con dei paesaggi mozzafiato e dimostrazioni culturali del luogo che completano per sensualita' il gia' stimolante profumo del mercante , leggiadro nella sua meravigliosa aura di carisma e capacita' di conquista.
Il discorso sul terrorismo , campo minato e da far rabbrividire qualunque cineasta voglia accostarsi , e' affrontato nei due sensi del fanatismo : quello religioso che non esita al martirio per la morte del nemico occidentale , e quello della caccia alle streghe dove chiunque abbia tratti arabi e' perseguito e malvisto.
Con un bilancino delicato Martinelli si schiera per la non violenza condannando quella dei terroristi , ma mette anche alle corde l'eccessiva maniacale, anche se giustificata , fobia di Alceo che per il suo terrore perde ogni contatto con la necessita' di raffrontarsi anche con altre cose oltre che il terrorismo , portandolo al baratro della solitudine .
Ma il film , e questo e' un grandissimo valore non usuale , oltre che a porci queste e altre domande ( " avevi un uomo intero, ora hai un mezzo uomo " sulla possibilita' di vivere con una donna tra l'altro splendida in tali condizioni ) , non perde di ritmo , ti attanaglia con i grandi dubbi , e' incalzante nel succedersi degli eventi , affascina e si abbandona anche a una cosa incredibile nel pre-finale ( anche se gli indizi sparsi che quello li' non sarebbe stato usato per nulla erano chiari),non e' consolatorio in nulla .
Strepitoso come sempre Harvey Keitel ,gran mercante pieno di fascino , gran comparsata di Murray Abraham , e menzione di onore per la conturbante Jane march e Jordi' Somma i due coniugi .
Un gran bel film , in alcuni punti brevemente visionario, dotato di una forza tremenda come l'argomento che tratta , ricco e composito di tante belle cose , ( fotografia , regia , effetti speciali ) che richiede un lungo respiro prima della visione perche' poi non ne concede...
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Pirati dei Caraibi: la maledizione del forziere fantasma
Titolo originale: Pirates of the Caribbean: Dead Man`s Chest
Nazione e Anno: Usa, 2006
Genere: Avventura
Durata: 150 minuti
Regia: Gore Verbinski
Cast: Johnny Depp, Orlando Bloom, Keira Knightley, Naomie Harris
Distribuzione: Buena Vista International Italia
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TRAMA:torna sugli schermi l'allegra compagnia del capitano Jack Sparrow , con il loro carico di avventure e di simpatia , alle prese con il solito variegato campionario di zombie - pirati , horror creature marine e ambientazioni fosche.Oltretutto i nostri alla ricerca di un forziere misterioso per isole e mari , e alle prese con le solite incomprensioni , dovranno vedersela con una terribile creatura , il Kraken !
OSSERVAZIONI : dopo il successo del primo capitolo era inevitabile che Sparrow e company tornassero sul grande schermo , e lo fanno come consolidata tradizione con un maxibicapitolo ( questo e il prossimo ) .Non ci sono moltissime cose invero da segnalare su questa uscita , siamo di fronte a una vagonata di poderosi effetti speciali di grande effetto scenico , a una sceneggiatura leggerissima di una avventura-horror-marinaresca con alcune macchiette , a dei personaggi gigioni che recitano divertendo e divertendosi ,e queste cose sono ampiamente promesse senza altra ricerca o illusione.E la cosa viene centrata in pieno .I 150 minuti passano con leggerezza e allegria , le cose tanto grosse quanto impossibili ( cito la scena della ruota sopra tutte) non disturbano proprio perche' il film ha un'atmosfera farsesca di base e chi entra non faccia troppo lo spocchioso e le accetti senza nessun problema , sul biglietto c'era scritto " tram per il carnevale carrozzone dell'isola dei pirati " e non ci potevano essere equivoci di sorta.Certo, qualcuno dice , devi farci una recensione critica , altrimenti sparisci , e non ci sono santi , dicci quello che devi dire : bhe posso solo dire , ...pop corn grazie !
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Su sky cinema uno ho visto "Shopgirl".
Cast:Steve Martin, Claire Danes, Jason Schwartzman, Sam Bottoms, Frances Conroy, Rebecca Pidgeon, Samantha Shelton, Gina Doctor, Clyde Kusatsu
Regia: Anand Tucker
Sceneggiatura: Steve Martin
Data di uscita: 2004
Genere: Drammatico/Commedia/Sentimentale
Myrabelle (una tenera Claire Danes, gi
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http://www.filmup.com/locand/lostintranslation.jpg
Lost in translation - l'amore tradotto
Titolo originale: Lost in Translation
Regia: Sofia Coppola
Anno: 2003
Genere: Drammatico / Commedia
Durata: 102 minuti
Cast: Bill Murray, Scarlett Johansson, Giovanni Ribisi, Anna Faris
Trama: Tokyo. Un famoso attore statunitense in città per girare degli spot pubblicitari incontra una bella e annoiata compatriota. Due solitudini ancora spaesate nella grande metropoli fra le quali è destinato a scattare qualcosa.
Commento: In mano ad una simile figlia d'arte doveva uscire un bel film quasi per forza, in particolare un prodotto di fattura alquanto pregevole e preziosa. I personaggi di Bill Murray (con la solita faccia sconsolata) e Scarlett Johansson (come al solito meravigliosa ragazza) che si ritrovano entrambi in una situazione di totale disorientamento, in una Tokyo tanto strana quanto frenetica e diversa e la cui eccentricità viene evidenziata ogni giorno dal comportamento dei suoi abitanti e l'impossibilità di comunicare con essi (bellissima, ed in questo caso l'aggettivo è proprio quello giusto, la scena in cui Murray seduto in taxi si sveglia, si stropiccia gli occhi e guarda Tokyo illuminata, stupito come un bambino). Tralasciando Anna Faris che incarna un personaggio, anche se poco presente, per stupidità e strampalatezza molto simile a quello di Scary Movie :asd: (confessando apertamente di puzzare di sudore in maniera terribile), interessante la figura della ragazza nel fiore degli anni eppure già sposata, e confusa sulla sua reale condizione, confusa dalla difficoltà di comunicazione con suo marito e di capire il reale scopo di essere lì, che trova sfogo nella figura di Murray, dopotutto anche lui incredulo davanti agli ossequi di giapponesi che fanno appello alla sua fama in cui non crede neanche più lui.
La trama non sarà un granché, finale se vogliamo scontato, ma non è allo svolgimento reale dei fatti che punta il film: trattasi di una pellicola dai toni e ritmi lenti e riflessivi, tendenti all'introspezione, che gioca più sugli effetti visivi e sonori (bellissima la musica) che sulla trama, sui colpi di scena o quant'altro. Una storia d'amore "raffinato" e disinteressato, senza scene di sesso nè di nudo, non si vede neanche un bacio, solo tanti abbracci: l'amore non di chi si innamora, ma di chi trova nell'altro la possibilità, che sta alla base dell'uomo, di comunicare, di trasmettere idee, informazioni e soprattutto sentimenti.
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solita brodaglia
Ti odio, ti lascio, ti...
Titolo originale: The Break Up
Nazione e Anno: Usa, 2006
Genere: Commedia
Durata: 105 minuti
Regia: Peyton Reed
Cast: Vince Vaughn, Jennifer Aniston, Joey Lauren Adams, Jason Bateman
Distribuzione: United International Pictures
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TRAMA : Brooke ( Jennifer Aniston ) e Gary ( Vince vaughn ) si sono intensamente amati per un buon periodo dopo essersi incontrati a una gara di baseball dove erano spettatori ...ma ormai l'amore non c'e' piu'.Troppo raffinata e piena di attenzioni per la casa lei ( che non a caso lavora in una galleria d'arte ) , troppo egoista nel decidere il da farsi comune e trascurante lui.
Con questi presupposti il rapporto non tiene piu' e il divorzio sembra essere l'unica soluzione.Ma nel frattempo che si sistemano e possano dividersi per ricominciare una vita nuova la convivenza nello splendido appartamento e' assai complicata...
OSSERVAZIONI: ho sovvertito la mia solita abitudine di vedere un film come un tela bianca leggendo delle recensioni e dei pareri su questa ennesima commedia per capire gli intenti e non trovarmi il solito monotono autobus delle 8,00.
Purtroppo nonostante si parlasse di battute al vetriolo e di variazioni della consueta commedy alla fin fine troviamo molti dei personaggi ormai consunti dall'uso degli anni ( l'amico collega gay consolatorio, la sorella con famiglia consolidata che da consigli ) e si cerca di frapporre il fattore gentilezza con rozzezza regalando parenti artisti a lei e fratello porno fissato a lui.
Un compitino che scorre via nella piu' assoluta monotonia senza nessun vero volo di idea o di vera diversita' nel racconto,dove gli equivoci si assommano a portare disgregazione e i goffi tentativi di riconciliazione assolutamente fuori luogo nella costruzione della trama ( e ancora una volta non si capisce perche' invece di parlare chiaro si debba ricorrere a dei sotterfugi per arrivare al fine ).
Questi elementi alla fin fine fanno si che il treno prenda i soliti consolidati binari della classica commedia , cercandola di impreziosire con delle trovate che dovrebbero far ridere amaro e invece fanno ridere ma per ben altri motivi che quelli del divertimento.E purtroppo anche il tanto incuriosente finale e' un non finale , ne carne ne pesce , e a quel punto non so se alla fin fine non era il caso di incanalare anch'esso nel qualunque , alla fin fine almeno era qualcosa di piu' concreto e non un vacuo responso di cui il nostro immaginario futuro ha gia' la risposta .
Nel reparto attori la Aniston ancora una volta non riesce a togliersi di dosso il marchio Rachel di Friends nonostante i vari tentativi di apparire diversa o comunque piu' profonda e complessa del personaggio brillante che l'ha lanciata e le ha dato il successo, mentre Vaughn si da da fare come un matto per esacerbare mosse e rabbia ( e kg di troppo accumulati per il film ) .Insomma il film e' li' , l'autobus pure. Uno si prende per scelta l'altro per obbligo...
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http://img101.imageshack.us/img101/9...epietrepk8.jpg
Il mercante di pietre
Regia: Renzo Martinelli
Anno: 2006
Genere: Drammatico
Durata: 107 minuti
Cast: Harvey Keitel, F. Murray Abraham, Jordi Mollà, Sebastiano Somma, Jane March
Trama: Alceo e' un giornalista che durante un reportage perde le gambe a causa di un attentato suicida all'ambasciata Americana. Sua moglie , che lavora nel trasporto aereo, bella donna che si occupa amorevolmente di lui nell'incidente, subisce un terribile spavento a causa di un attentato all'aereoporto di fiumicino sventato dalle guardie di sicurezza. Alceo , diventato ormai fobico sulla presenza di terroristi e attacchi in ogni momento e scrittore di libri e relatore universitario sull'argomento, decide di trovare un po' di serenita' in un breve viaggio in cappadocia con al moglie, rinviato al tempo per il terribile danno subito all'ambasciata. Insieme a sontuosi paesaggi e costumi orientali i coniugi incontreranno il misterioso mercante di pietre , dotato di un fascino particolare e apparentemente con qualche segreto di troppo... [Marsellus Wallace]
Commento: Il mercante di pietre è il nuovo prodotto che un regista italiano (Renzo Martinelli) ha realizzato dopo film come "Piazza delle cinque lune" (che purtroppo non ho visto) e "Vajont" (bel film su una delle catastrofi italiane, ancora oggetto di discussione), come al solito aprendosi alla collaborazione di attori non connazionali ed a modi di fare cinema poco convenzionali rispetto alla tecnica prettamente italiana, ricorrendo ad accelerazioni delle riprese, massiccio uso di una computer grafica di cui non si fa economia quando serve, presenza di scene enfatizzate da forti colpi di suono. Ne esce quindi qualcosa di diverso a prescindere dal tema che affronta la trama, una pellicola molto molto coraggiosa di un regista che non ha avuto paura ad esporre questo film ad una critica che su temi così scottanti e discussi la maggior parte delle volte tende a stroncare e smontare piuttosto che cercare di osservare i lati buoni.
Il messaggio che "Il mercante di pietre" vuole dare è secondo me giusto ma fin troppo parziale ed in qualche modo superficiale. Non entra bene a fondo in una questione che ha troppi pro e contro per essere analizzata così. Martinelli alterna sequenze, dialoghi e scene in cui denuncia sia l'integralismo islamico sia chi per paura di esso arriva a diffidare di tutti, ma la fine farà inequivocabilmente capire che tenda a denunciare più la prima che la seconda. Sembra quasi che alla fine ti dica: "I terroristi sono cattivi, gli occidentali sono delle povere vittime". Sarà anche vero, ma è una soluzione troppo sbrigativa. Sembra quasi una faciloneria atta a far deviare il film nel novero dei "politically correct".
Interessante la frase di Alceo che asserisce: "Non sto dicendo che tutti i mussulmani sono terroristi, ma è un dato di fatto che la maggior parte dei terroristi sono mussulmani". Alceo è colui che ha provato sulla propria pelle gli effetti del terrorismo islamico e cerca di convincere i servizi segreti che per rispettare in toto la legge l'Italia non può correre rischi così grandi. I terroristi sono in mezzo a noi, sono sempre più simili a noi: non importa se hanno nomi italiani e si nascondono dietro maschere apparentemente innocue. Nell'attentato delle Torri Gemelle come in quello di Londra i terroristi erano mussulmani con genitori nati sul luogo. La Jihad (o come si scrive) è un ideale per il quale certi islamici sono in grado di sacrificarsi fino alla morte, ed anche se non ci credono veramente lo usano come pretesto, come forza motrice per i loro attentati. Non è concesso abbassare la guardia.
Tutto ciò è tremendamente vero ed Alceo cerca di farlo capire ma tutti lo prendono per fobico.
Interessante anche il rapporto che si viene a formare fra Leda ed Alceo, come diceva Marsellus, la rassegnazione di colui che non è più un uomo, ma mezzo uomo, l'accettazione del fatto che non si possa più essere amati in tali condizioni, e che un mercante di pietre, mestiere intrigante ed inusuale, quasi fiabesco, incontrato per caso nell'orientale e mistica Cappadocia, tanto ricco di fascino quanto capace sebbene l'età ad ammaliare con l'alone di mistero che aleggia su di lui la donna occidentale possa "impossessarsi" della moglie.
Tuttavia, una nota negativa è rappresentata dal fatto che il film doveva (o avrebbe dovuto, almeno secondo i miei gusti) consistere in una storia di terrorismo coronata, incorniciata da una storia d'amore, e non viceversa. Si verrà a capire che è comunque un amore particolare date le circostanze, ma se le scene di sesso ed i bigliettini amorosi e mistici dello "Stone Merchant" fossero stati portati meno sulla scena la storia avrebbe avuto più credibilità.
Un personaggio bellissimo, interpretato abbastanza bene da Harvey Keitel che entra nel personaggio, bravissimo F. Murray Abraham (Shahid), lo stesso per Jordi Mollà (già visto in vece di cattivone di turno in Bad Boys II), il tutto completato dalla bellezza di questa inglese di nome Jane March, mai vista prima.
Una pellicola che susciterà discussioni e critiche, un buono e coraggioso film, realizzato bene, ma non certo la rivelazione-sorpresa dell'anno sul tema "terrorismo islamico".
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strepitoso...!
Profumo - Storia di un assassino
Titolo originale: Das Parfum - Die Geschichte eines M
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zazza , hai fatto copia e incolla sulla mia trama del mercante di pietre ! grande ! ( e grazie ) :approved:complimenti per la rece come sempre !