Tipo Don Puglisi, Crepuscolo? Tipo Don Milani? Tipo Don Benzi? Tipo Don Giuseppe Diana? Già....terra terra.....
Visualizzazione Stampabile
Tipo Don Puglisi, Crepuscolo? Tipo Don Milani? Tipo Don Benzi? Tipo Don Giuseppe Diana? Già....terra terra.....
Io, comunque, partendo da questa notizia data in apertura della discussione ho dedotto:
a) la CEI costituisce un fondo di garanzia di 30 milioni di euro che permetterà alle banche di erogare prestiti fino a 300 milioni a persone che, diversamente, non avrebbero mai accesso al credito in considerazione delle loro condizioni economiche disastrate;
b) fondo di garanzia credo significhi che tale fondo in quanto "garante" interviene in caso di insolvenza di chi ha ricevuto il prestito, ciò fino alla capienza del fondo (30 milioni);
c) del restante rischio d'insolvenza (alto viste le condizioni di chi riceve il prestito) si fa carico il sistema bancario (270 milioni).
Se non ho capito male, mi spiegate in cosa individuate la speculazione da parte della chiesa nell'erogazione di simili prestiti?
A me sembrano somme prestate praticamente a fondo perduto...
[QUOTE=mat612000;988504]Forse per
Dato che i dati li ho trascritti io, mi sembra doveroso anche rispondere.
[QUOTE=Artemis;988345]Ok, sintetizziamo dicendo che se non ci fosse la Chiesa nessuno pi
Oggi ho partecipato ad una sottoscrizione di un'organizzazione cui sono iscritta, per finanziare una certa iniziativa: mi
La Chiesa di fatto non presta niente, né fa della carità (per stessa ammissione della CEI). L'iniziativa è volta a sostenere, per al massimo due anni (previa richiesta di prolungamento dopo il primo anno) le famiglie che hanno perso la fonte di reddito e ne cercano un'altra. Il prestito servirà a coprire affitti o mutui. Altrimenti ciccia. Il prestito non è cumulabile con altre iniziative analoghe.Citazione:
Originariamente Scritto da mat
Il prestito sarà rimborsato ad un certo interesse alla banca in 5 anni a partire dal primo anno in cui si ha una nuova fonte di reddito. L'interesse minimo sarà concordato dall'ABI, e al momento non è dato sapere quanto sarà "minimo".
La CEI calcola un "bacino" di richiedenti di circa 20.000 famiglie.
Posti i vincoli piuttosto stretti (in particolare quello sulla fonte di reddito), considerando anche lodevole l'idea di sbloccare l'accesso al credito (e qui bisogneà vedere però come viene regolata la cessione di fondi per il pagamento dei mutui), è ad esempio lecito chiedersi che fine faranno i 30 milioni del fondo nel caso le suddette famiglie restituiscano il tutto, o almeno chiedersi perché la Chiesa non ha fatto da garante con il suo patrimonio di stato invece che con i miseri (al confronto) 30 megadindi raccolti da altre famiglie (e qui concordo pienamente con il post del Sith. "Col buco degli altri so' tutti froci") oppure ecc ecc. Tutto qua.
Tutto vero.
Resta il fatto che migliaia di famiglie in difficoltà potranno accedere al credito degli istituti a tassi agevolati, cosa che prima non avrebbero potuto fare con il risultato di rivolgersi magari agli usurai.
Certo, si sarebbe potuto fare di più.
Ma questo non è un argomento decisivo per criticare l'iniziativa.
Infine, non credo che alla fine dell'operazione, del fondo di garanzia di 30 milioni rimarrà molto, visto l'altissimo rischio d'insolvenza dei beneficiari dei mutui, in tal caso, si spera in un'applicazione del precetto "rimetti a noi i nostri debiti così come noi li rimettiamo ai nostri debitori"...
Beh, mettendo sul piatto il fatto che ogni anno con le tue tasse gli regali un miliardo, dico solo che fornire l'aiuto logistico per altri 30 milioni (sempre tuoi) da far durare due anni per 20.000 famiglie non è sufficiente per gridare al miracolo.
Come ho detto può esser vista come iniziativa utile, ma guardando bene i numeri e rifacendomi al titolo che Cono ha voluto dare a questo thread, iniseme alla buona azione io non posso fare a meno di vederlo ad esempio come un "investimento in popolarità", la cui efficacia, come alcuni hanno palesemente dimostrato qui, in un momento in cui ne hanno bisogno sia le banche che la CEI, è già dimostrata.
Più che critica nell'accezione negativa e popolare, la vedrei più come una analisi più approfondita con più che robuste basi storiche.
Metti che tutte le 20.000 famiglie intendono usufruire.. Il fondo copre 3 mesi di contributo. Secondo te le banche buttano via soldi così? Intanto vediamo come avviene la selezione dei "beneficiari".Citazione:
Infine, non credo che alla fine dell'operazione, del fondo di garanzia di 30 milioni rimarrà molto, visto l'altissimo rischio d'insolvenza dei beneficiari dei mutui
So già che la storia NON ce lo dirà, ma il funzionamento di un mutuo è noto a tutti, e difficilmente i crediti in sofferenza vengono lasciati perdere (per lo meno per i comuni mortali). Staremo a vedere..
Queste critiche mi sembrano fondate e motivate.
Non resta altro che proporre modi alternativi di accesso al credito.
Al di fuori della carità della chiesa, al di fuori del sistema bancario...
Esistono?
Anche se è in pratica una banca...
Il Microcredito, portato avanti da Muhammad Yunus tramite la Grameen Bank.
Che presto dovrebbe arrivare anche in Italia.
Sarebbe un buono modo per dare opportunità a chi non ha mezzi.
Volevo solo farvi leggere questo:
http://www.ansa.it/site/notizie/regi...101283565.html
;)
Questa, personalmente, gi
[QUOTE=mat612000;988531]Io, comunque, partendo da questa notizia data in apertura della discussione ho dedotto:
a) la CEI costituisce un fondo di garanzia di 30 milioni di euro che permetter
Non mi sento un pecorone e l'offerta e' fatta liberamente. Perche' sputare veleno anche quando le iniziative sono chiare e lodevoli?
Domenica 19 la colletta per l'Abruzzo
In tutte le chiese italiane solidarietà con i terremotati.
Un intervento – spiega il direttore della Caritas romana, monsignor Guerino Di Tora – che sarà, almeno nella fase iniziale, di incontro con le comunità locali per comprendere meglio quali sono le necessità ed i bisogni della popolazione. Solo successivamente sarà possibile promuovere altre modalità di intervento che coinvolgano direttamente i volontari e le comunità parrocchiali». Il direttore della Caritas ricorda, inoltre, che la sofferenza e il disagio delle persone colpite dalla tragedia non si esaurirà in pochi giorni e «sarà importante essere presenti quando le luci dei riflettori e dell’emozione si spegneranno». Come già accaduto in eventi simili – Umbria e Molise – l'intervento della Caritas di Roma sarà di lungo periodo, si affiancherà all’opera della Chiesa locale e sarà particolarmente attento alle necessità delle persone e delle comunità più vulnerabili.
Intanto, oltre 500mila euro sono stati raccolti in una settimana: è stata la grande solidarietà della diocesi di Roma per i terremotati dell’Abruzzo. Donazioni sono arrivate alla Caritas diocesana da privati cittadini, dalle parrocchie, dagli istituti religiosi e da molti gruppi e associazioni. Tali manifestazioni di vicinanza e condivisione potranno continuare il 19 aprile, domenica in albis, con la colletta nazionale indetta dalla Cei. Nelle liturgie che si celebreranno in tutte le Chiese d’Italia verranno raccolti i fondi da destinare in progetti a favore della popolazione abruzzese.
La Caritas diocesana coordinerà la colletta della Chiesa di Roma: le parrocchie potranno far pervenire le offerte presso gli Uffici del Vicariato, Piazza San Giovanni in Laterano 6a (secondo piano, stanza 24) dal lunedì al venerdì dalle ore 09.00 alle ore 13.00, oppure potranno utilizzare il numero di conto corrente postale 82881004 (IBAN: IT77K0760103200000082881004 per bonifici bancari) intestato a “Caritas diocesana di Roma”, specificando nella causale “Colletta Terremoto Abruzzo”.
Il popolo abruzzese sta dimostrando «una grandissima forza d’animo». La gente «non è assolutamente ripiegata su se stessa, è determinata a ricostruire e ricostruirsi, in nome della propria dignità, della propria storia, dell’amore per la propria terra, e anche in nome dei morti». Il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei, visita i luoghi colpiti dal terremoto. Sosta commosso davanti alla macerie della casa dello studente di via XX Settembre, all’Aquila, completamente distrutta. Si ferma a guardare l’ospedale, passa per la scuola della Guardia di Finanza e ammira il coraggio della gente d’Abruzzo. E annuncia che la Conferenza episcopale italiana destinerà ulteriori due milioni di euro all'emergenza terremoto in Abruzzo. I due milioni annunciati oggi (martedì 14 aprile) vanno ad aggiungersi ai tre milioni già destinati all'emergenza sisma dalla stessa Cei, prelevati dai fondi dell’otto per mille.
L'ulteriore stanziamento «sarà destinato alla realizzazione di un centro di prima accoglienza e per la Caritas aquilana, la cui sede è stata completamente distrutta”. Lo ha dichiarato don Domenico Pompili, che dirige l'Ufficio Cei per le comunicazioni sociali. «Il cardinale Bagnasco ha quindi rinnovato l’invito per la più ampia partecipazione alla colletta nazionale che domenica prossima 19 aprile si terrà in tutte le parrocchie italiane e il cui ricavato sarà immediatamente devoluto a favore delle popolazioni dell’Abruzzo».
17 aprile 2009
[QUOTE=conogelato;992992]Non mi sento un pecorone e l'offerta e' fatta liberamente. Perche' sputare veleno anche quando le iniziative sono chiare e lodevoli?
Domenica 19 la colletta per l'Abruzzo
In tutte le chiese italiane solidariet