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Originariamente Scritto da
axeUgene
ho capito; ma in questo caso ti potrei anche dire di fare pratica di uno strumento musicale seguendo le teorie di Gurdjieff, e allora il connotato "pratica religiosa" diventa fungibile con altro, troppo altro;
se parliamo di "religione", io devo identificare un oggetto inclusivo ed esclusivo, una categoria aristotelica; altrimenti si parla di cose diverse, senza capirci.
Effettivamente mi risulta difficile definire una sostanza, un tempo, un luogo della religione. Non credo sia nemmeno possibile farla discendere dal mondo delle idee di Platone. Dal momento che considero l’aspetto sociale e morale come secondari, cosa mi resta per descriverla?
Forse il tentativo dell’uomo di raggiungere le stelle senza un astronave.
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Originariamente Scritto da
King Kong
Effettivamente mi risulta difficile definire una sostanza, un tempo, un luogo della religione. Non credo sia nemmeno possibile farla discendere dal mondo delle idee di Platone. Dal momento che considero l’aspetto sociale e morale come secondari, cosa mi resta per descriverla?
Forse il tentativo dell’uomo di raggiungere le stelle senza un astronave.
mi pare tu la veda come un percorso indiduale; ma religare credo sottintenda per forza una cosa collettiva, sociale e oggettiva.
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Puoi fare l'una cosa e l'altra, amico Sandor: la Parola di Dio quella è, quella rimane....
Il possesso delle cose, l'individualismo, l'affermazione dell'ego e gli idoli del mondo non ci danno la Vita, ma la Morte.
L'inganno del Maligno consiste proprio in quello....
"Se mangerete dell'Albero non morirete affatto! Anzi, diventerete come Dio"
Chi cede all'inganno e alla menzogna del Serpente Antico, finirà per sperimentare la sua dissoluzione. Il salario del peccato infatti, è sempre la Morte. "Chi mai potrà liberarmi - dice San Paolo - da questa condizione se non Gesù Cristo?"
Sappiamo infatti che la legge è spirituale, mentre io sono di carne, venduto come schiavo del peccato. Io non riesco a capire neppure ciò che faccio: infatti non quello che voglio io faccio, ma quello che detesto. Ora, se faccio quello che non voglio, io riconosco che la legge è buona; quindi non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. ]Io so infatti che in me, cioè nella mia carne, non abita il bene; c'è in me il desiderio del bene, ma non la capacità di attuarlo; ]infatti io non compio il bene che voglio, ma il male che non voglio. Ora, se faccio quello che non voglio, non sono più io a farlo, ma il peccato che abita in me. Io trovo dunque in me questa legge: quando voglio fare il bene, il male è accanto a me. Infatti acconsento nel mio intimo alla legge di Dio, ma nelle mie membra vedo un'altra legge, che muove guerra alla legge della mia mente e mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra. Sono uno sventurato! Chi mi libererà da questo corpo votato alla morte? Siano rese grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo nostro Signore!"
(Romani 7)
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Originariamente Scritto da
King Kong
Effettivamente mi risulta difficile definire una sostanza, un tempo, un luogo della religione. Non credo sia nemmeno possibile farla discendere dal mondo delle idee di Platone. Dal momento che considero l’aspetto sociale e morale come secondari, cosa mi resta per descriverla?
Forse il tentativo dell’uomo di raggiungere le stelle senza un astronave.
Bellissima immagine, King!
L'Uomo anela a Dio: in tutte le epoche, in tutte le culture, in tutta la Storia, egli brama tornare da dove è venuto :)