Originariamente Scritto da
axeUgene
ci pensavo mentre scrivevo :asd: tre persone, e, in due casi, in misure diverse, certe propensioni a rischiare hanno contribuito;
sì e no; ho sempre assentito sul "si cambia", ma a pensarci bene non è così ovvio; il mio socio, uno dei tre di cui sopra, mi diceva: vedi, incontri uno dopo 20 anni che non lo vedevi e dici: però, com'è cambiato; poi, dopo un quarto d'ora che parla... ma no, è sempre la solita testa di cazzo ! :asd:
ecco, questo è un grandissimo passo avanti, ma proprio grandissimo;
mo', concedimi n momento furiesco, perché in questi casi le parole son davvero importanti:
quanto è appropriato parlare di cambiamento nel momento in cui è una difesa che viene rimossa e non l'espressione di una personalità autentica, di talenti creativi - in un senso molto lato, non artistici, o non solo - ?
ora hai l'opportunità di diventare chi sei già in potenza, che in qualche modo corrisponde a qualche archetipo in cui hai un particolare successo, come per certi ruoli in teatro;
quella funzione che il tuo ex ti comunicava con l'odore della stabilità che si portava appresso avrà delle analogie - si spera più "sane" e funzionali - con altre prerogative nelle tue relazioni presenti e future;
ma, come ordinariamente per le amicizie, se riesci a vedere e riflettere, comunicare, certi riconoscimenti di ruolo quelle relazioni potrebbero essere molto più belle e appaganti;
questo pure al netto che - bisogna rassegnarsi - l'immaginario di coppia affastella tante altre cazzate e sovrastrutture, per cui determinate possibilità di vivere felicemente si disperdono in certi rivoli;
però se riesci a salvare qualcosa di quel senso - quello dei ruoli che reciprocamente si integrano e creano, sviluppano - vedrai che è già tanta roba.