Esiste, te lo ripeto, il COMUNE, senso del pudore. Connaturato al nostro essere. Che fa parte di noi e ci costituisce come Persone, insomma.
Poi, esistono le degenerazioni. L'Uomo che si corrompe fino a fare, della sua dignità, carta straccia.
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la religione e l'istinto non vanno proprio "a braccetto", questo è verissimo...
Io vorrei capire in base a cosa noi dovremmo essere per forza migliori in tutto rispetto al resto degli organismi.
In cosa ci rende migliori apprezzare un tramonto invece di un odore per un animale, oppure avere o no il pudore?
Se sono fattori evolutivi diversi per specie diverse, dovuti a determinati cause, perché mettere l'uomo sempre e comunque sul piedistallo?
Ti senti sminuito, insicuro?
quello è "comune" solo nell'ambito di una stessa cultura, non certo a tutta l'umanità e le culture; per un musulmano osservante probabilmente le tue figlie e Monica Bellucci hanno un contegno pubblico inappropriato, e forse peggio, degenerato; all'inizio dell'Ottocento il valzer era considerato un ballo osceno e degenerato, corrotto... :asd:
L'Uomo non è migliore: E' D I V E R S O !
Dio ama tutto ciò che crea, dice la Scrittura. Allo stesso modo.
Ma esiste un ordine, nella Creazione. Esiste soprattutto la stupenda unicità dell'Uomo e della Donna, Laurina mia.
Superati gli anni bui del riduzionismo biologico, oggi anche il sapere scientifico riprende a sottolineare la centralità e l’unicità dell’essere umano. E’ di oggi, ad esempio, l’intervista a Enrico Alleva, prestigioso etologo italiano, dal 2008 al 2012 presidente della Società Italiana di Etologia e direttore del Reparto di Neuroscienze comportamentali all’Istituto Superiore di Sanità di Roma.
«Da etologo», ha spiegato, «rifiuto la parola istinto in generale, e in particolare se riferita all’uomo». Già dal terzo mese, infatti, il feto umano ha una sua cultura individuale: conosce la madre, le sue sensazioni, riconosce le persone intorno a lei e «si prepara a riconoscere il padre».
https://www.uccronline.it/2014/05/26...smo-biologico/
A volte mi deludi assai: Le culture cambiano, si diversificano. Alla base rimane il comune senso del pudore. La consapevolezza che non possiamo vivere come i nostri amici animali. A New York come a Kinshasa. A Londra come a Ouagadougou. Il pudore non riguarda solo la fisicità. C'è, assai più importante, un pudore morale. Che ci suggerisce di fare una cosa piuttosto che un'altra. Che ci fa distinguere il Bene dal Male, orientando le nostre azioni. Non per caso quando abdichiamo, a tale pudore, certi nostri comportamenti vengono definiti come "bestiali". Non per caso, Axe.
In realtà dietro le supercazzole e fra le righe (si fa per dire) traspare sempre questo senso di superiorità e gerarchia, sia come importanza che come essere migliore delle altre creature. L'ordine al quale fai appello è fuffa religiosa e non scientifica.
Gli articoli che posti sono riaggiustati, forse mistificati o chi li scrive comincia a svalvolare dati alcuni concetti espressi.
Speriamo sia la prima ipotesi data la fonte.
L'apprendimento è una cosa, l'istinto un'altra. Che il feto abbia delle percezioni si sa. Che cerchi il padre? In che senso? Sa tanto di tarocco a parte il fatto che possa appunto percepirne la voce e le carezze e pressioni sulla pancia.
D'altronde se non ribadiscono la fuffa sull'uomo e la sua presunta origine e la famiglia non son contenti questi dell' Uccr, te compreso!!
Cono, tu confondi il pudore con l'etica, perché non distingui le categorie, visto che ragioni in termini di "peccato"; per forza che rimani deluso;
a parte che non è affatto vero che il pudore sia lo stesso ovunque e nel tempo, come ti ampiamente dimostrato; ma anche la stessa etica cambia a seconda delle culture; davvero non capisco perché tu debba continuamente umiliare la tua intelligenza con affermazioni così sgangherate...
Anche se non credi, come fai a considerare fuffa il pensiero di Scienziati di questa portata? Quando parlano di Dio, cervelli come Einstein, Rubbia o la Fabiola Gianotti sono attendibili come quando parlano di particelle o di fisica quantistica. Non puoi scindere le due cose. Se lo fai, ti esponi al ridicolo.
Io cosa ti ho detto? Tanto di cappello per il prodotto del loro lavoro, i contributi alla conoscenza. I pensierini della sera purtroppo no ed anche per il motivo che nemmeno loro possono dimostrare nulla delle loro credenze.
Gli articoli che metti poi fanno cascare palle e ovaie. A te basta ci siano scritte delle parole chiave e non ti frega nulla di capirne il contenuto, di approfondire, di vedere se ci sono o no castronerie. Ti basta la fonte che ti fa comodo e che ci sia qualche nome da far vedere all'altro.
beh, no... tu confondi proprio, perché nel tuo sistema ideologico le nozioni, sia etiche, sia del pudore, altrimenti relative, si confondono in assoluti:
la normalissima mise di una tua figlia quando va a scuola o al lavoro per un islamico medio sarebbe spudorata; se il pudore fosse, come sostieni, "connaturato" all'essere umano, dovresti mostrare la stessa sensibilità dell'islamico e imporre il velo o il burqua a tua figlia;
analogamente, tu trovi spudorati altri comportamenti, in base al tuo sistema culturale; per i nudisti è spudorato e malizioso chi frequenti le loro spiagge coperto;
gli esseri umani divergono dal mondo animale per cultura; ma la cultura non esprime valori assoluti; cambia da sempre, incessantemente.
A quei "pensierini" ci sono arrivati contemplando, semplicemente, la Materia dei loro studi.
Riporto un bellissimo spunto, tratto da “Solo lo stupore conosce”, circa il ruolo dello stupore verso la natura come genesi dell’attività dello scienziato di ogni tempo.
Il mondo che lo scienziato osserva e indaga, anzitutto esiste: non si tratta di un 'illusione né di un sogno a occhi aperti. Chi ha provato la sfida della ricerca sa bene che la natura non obbedisce alla sua fantasia. Lo scienziato se ne rende ben conto quando le risposte tardano a venire dai suoi esperimenti, oppure quando intuisce, dopo molta fatica, il punto di vista che gli consente finalmente di intravedere un barlume del rapporto che lega tra loro i fattori di un problema.
Accorgersi della presenza delle cose è la prima e fondamentale azione dell'uomo che conosce: è da questa strana passività che nasce la curiosità, nascono le domande, il desiderio della ricerca. Forse per questo al fondo di ogni grande scienziato c'è qualcosa che, come in un bambino, mantiene i suoi occhi spalancati e assetati di realtà. L'esistenza delle cose è oggetto di un riconoscimento, non di dimostrazione. E questo può forse spiazzare la nostra mentalità, portata ancora a dare valore solo a ciò che è dimostrabile, come se l'unica conoscenza credibile fosse quella di tipo matematico. Eppure anche un grande logico come Wittgenstein non poteva esimersi dal riconoscere che «una esperienza è tale che quando la provo mi meraviglio dell'esistenza del mondo. E allora sono incline a usare frasi quali "com'è straordinario che esista qualcosa", o "com'è straordinario che il mondo esista"». Questo stupore per l'esistenza è la condizione per un incontro autentico con le cose e spalanca la possibilità della conoscenza. Se infatti ci domandiamo cosa muove il ricercatore verso la ricerca, dobbiamo ammettere che la sua ragione è messa in moto da un 'attrattiva che la realtà esercita su di lui. Ma l'origine di questa attrattiva non è immediatamente il fatto che egli può «misurare», «dividere» le cose, ma il fatto semplice e vertiginoso che la realtà c'è. È lo stupore per il fatto chele cose ci sono. È uno stupore che non si arresta in un sentimento estetico, non si riduce a una curiosità momentanea, ma è l'inizio di un processo, accende il desiderio di entrare in rapporto con il mondo, di conoscerlo. Lo stupore accompagna ogni passo: ogni passo della ricerca infatti è un inizio.
http://www.fisicaedintorni.it/dtml/r...e_scienza.html
...ed è bellissimo, che cambi! Ci pensi che grigiore un mondo di tutti uguali?
Usi, costumi e culture sono molteplici e variano nel tempo: Ciò che non varia, te lo ripeto, è il senso del pudore....dell'etica. Per certi popoli si manifesta in un modo, per certi in un altro. Ma rimane comunque.
Cono, renditi conto che a te manca qualunque consapevolezza. Posti un brano che in nulla avalla quanto tu vuoi che esista né dà autorevolezza alle credenze di chi fa scienza. Lì parla della curiosità e della voglia di scoprire, non che c'è dio, entità di cui nemmeno i fisici possono dare prove.
Cadi ancora una volta dal pero e dalle nuvole.
Forse non hai letto bene, Laurina:
"L'esistenza delle cose è oggetto di un riconoscimento, non di dimostrazione. E questo può forse spiazzare la nostra mentalità, portata ancora a dare valore solo a ciò che è dimostrabile, come se l'unica conoscenza credibile fosse quella di tipo matematico. Eppure anche un grande logico come Wittgenstein non poteva esimersi dal riconoscere che «una esperienza è tale che quando la provo mi meraviglio dell'esistenza del mondo. E allora sono incline a usare frasi quali "com'è straordinario che esista qualcosa", o "com'è straordinario che il mondo esista"». Questo stupore per l'esistenza è la condizione per un incontro autentico con le cose e spalanca la possibilità della conoscenza. Se infatti ci domandiamo cosa muove il ricercatore verso la ricerca, dobbiamo ammettere che la sua ragione è messa in moto da un 'attrattiva che la realtà esercita su di lui. Ma l'origine di questa attrattiva non è immediatamente il fatto che egli può «misurare», «dividere» le cose, ma il fatto semplice e vertiginoso che la realtà c'è. È lo stupore per il fatto che le cose ci sono. È uno stupore che non si arresta in un sentimento estetico, non si riduce a una curiosità momentanea, ma è l'inizio di un processo, accende il desiderio di entrare in rapporto con il mondo, di conoscerlo. Lo stupore accompagna ogni passo: ogni passo della ricerca infatti è un inizio."
http://www.fisicaedintorni.it/dtml/r...e_scienza.html
Come fai (anche se sei il miglior Scienziato del mondo) a dimostrare Dio? L'Infinito, con la tua mente finita?
Puoi invece dire "si" alla Sua esistenza, aprendoti alla meraviglia che ti circonda e facendoti domande.
«Parlare di origine del mondo porta inevitabilmente a pensare alla creazione e, guardando la natura, si scopre che esiste un ordine troppo preciso che non può essere il risultato di un “caso”, di scontri tra “forze” come noi fisici continuiamo a sostenere. Ma credo che sia più evidente in noi che in altri l’esistenza di un ordine prestabilito nelle cose. Noi arriviamo a Dio percorrendo la strada della ragione, altri seguono la strada dell’irrazionale» (PROFESSOR CARLO RUBBIA citato in C. Fiore, “Scienza e fede”, elledici, Leumann (TO) 1986, p. 23).
Cono in nulla quell'articolo porta acqua al tuo mulino. Se parliamo di realtà siamo aldilà delle fisime di credere che esista ciò che uno vuole esista.
E nemmeno rubbia ti dimostra qualcosa.
È incredibile davvero che possa esistere un essere onnisciente, onnipotente, increato, eterno. Capisci che dovrebbe creare gli stessi dubbi e lo stesso scetticismo a chi tira fuori argomentazioni sulla materia, l'universo, la vita. È la stessa zuppa se guardi bene.
Gli isterismi tuoi e i pensierini della sera di chi ti pare, non servono ad un tubo e nemmeno rubbia o chi per lui può affermare nulla di oggettivo sulla possibilità di esistenza dinun dio né avere autorità o autorevolezza in questo campo né scoprire qualcosa. Fattene una ragione.
questo lo chiamo "nichilismo isterico". e "credo" a ragion veduta...
La cosa più ridicola è che quando gli fa notare che solo il 7% degli scienziati è credente (e meno dell'1% è cattolico), Cono afferma giustamente che l'opinione degli scienziati in materia di fede vale quanto quella di tutti gli altri, ma poi a ogni pie' sospinto cita l'"ipse dixit" di Rubbia o , che dio ce ne scampi e liberi, Zichichi... :rotfl:
Siamo adulti e vaccinati, Laura. Non bambini. Non stiamo giocando a chi ha torto e chi ragione: Ci stiamo interrogando su Dio. Su cose grandi. Sulle domande ultime.
Chi siamo?
Da dove veniamo?
Verso Chi o che cosa stiamo andando?
Finisce tutto con la morte fisica?
Amore, affetti, felicità, gioie, speranze.....tutto s'interrompe perchè magari prendiamo male una curva in autostrada?
Siamo solo il risultato di un casuale incontro di aminoacidi?
La nostra vita è solo un immenso caos indistinto?
Non è questione di Rubbia, di Einstein, della Gianotti o di Zichichi....non è questione del 7 o del 70 per cento degli Scienziati. E neppure della Storia, che è stata divisa in 2 tronconi dall'idea che Dio esista. O dall'anèlito religioso presente in tutte le culture del pianeta.
La cosa fondamentale è che il nostro cuore non riposa e non trova pace se rimane privo di risposte al riguardo. Qualche riscattante significato per aver vissuto, lottato e sofferto quaggiù, sotto le stelle.
Rifletti: Doveva essere un semplice topic sul Natale e siamo arrivati, quaranta giorni dopo, a 18 pagine web. :)
E invece si tratta anche di chi ha ragione e chi no e dipende dall'argomento.
Farsi domande è normale e lecito, l"arroganza di chi spaccia verità indimostrate meno.
Volete sempre avere ragione, vuoi avere sempre ragione.
Vorreste piegare il sapere al vostro tornaconto, al vostro disegno sull'esistenza delle cose.
Non è la domanda e la riflessione ma gli atteggiamento come i tuoi dove traspare anche l'insofferenza o la rabbia verso chi ti dà risposte diverse, versi chi non sposa quel senso dell'esistenza che hai tu, perché non ci crede o ne trova un altro.
Se è così, te la do volentieri, la ragione. :)
Se ti fa star meglio, posso alzarti il braccio destro. No problem. Ma è palese che sei te in cerca di risposte. Non io.
Cono, tutti siamo in cerca di risposte, è presunzione credersi nel vero e nel giusto.
E' proprio nelle risposte che diamo alle nostre domande che si matura e non si resta bambini.
Scorri all'indietro questo topic. Solo questo topic. E conta quante domande hai fatto.
E tu quante risposte dai?
Le domande le faccio perché non torna nulla e per far ragionare un minimo, non certo perché cerchi il tuo dio.
Ti fai film in testa e facendo pure il muro di gomma, pensi che tutti stiano qui come pecorelle smarrite a cercare chissà cosa.
Riesci a renderti conto che un giorno sì e l'altro pure si smontano tutte le tue/vostre cosiddette verità?
Dove la vedi tutta questa voglia di attaccarsi al tuo credo da parte degli utenti del forum che rimandano al mittente il "pacco dono"? Scendi un poco dalle nuvole e dalle tue fissazioni.