Ha pudore.
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Come sei pessimista su Dio, Kanyu :D
Per quel che ne sappiamo potremmo essere una coltura batterica, tipo yogurt, un giorno qualcuno aprirà il frigo e GNAM
Il problema non è dio, è chi ci crede.
Siamo ripiombati nel solito classico loop, con la ripetizione e copia-incollaggio della donna che può fare tutto ma non deve decidere solo lei, dei carismi e virtù femminili, dell'indistinto e dell'appiattimento che avanzano. Non una parola nuova, né una di più o di meno. Chi ha capito bene, altrimenti aspetti, come il ritorno delle comete periodiche, il prossimo copia-incollaggio, che sarà tale e quale agli altri.
Almeno non ci saranno traumi! :D
La donna può fare tutto ma...
Ma l'uomo potrà scimmiottare la donna oppure no, vietatissimo è? :mumble:
Ciao! Come mai non si è fatto cimice, allora. Come mai Kanyu, Dio afferma "Facciamo l'Uomo a nostra immagine e somiglianza"?
Siamo preziosi, per Dio. Ci conosce nel profondo! Ogni capello del nostro capo è contato, dice il Vangelo. Niente, nella nostra Vita, accade per caso.:)
Perché l'abbiamo inventato noi?
Peccato scendere nel banale....
Si parla di Armonia, Efua. Di collaborazione, di aiuto reciproco....
"Non è bene che l'Uomo sia solo: voglio fargli un aiuto che gli sia SIMILE" (Genesi 1)
Mi dici a che serve la guerra fra i sessi? Te lo dico io: a generare solitudine. Infelicità. Smarrimento. Proprio ciò che ci sta passando sotto gli occhi ogni giorno.
Conino, su questa guerra tu ci metti del tuo raccontandola come la racconti, se non te ne fossi accorto.
Io, espongo?!?! Ti ho virgolettato le parole del Papa, Axe. La visione della Chiesa, la Donna a tutto tondo, la sua meravigliosa Unicità! Dove tu veda il giudizio è un vero e proprio mistero. Anche di recente, Papa Francesco ha parlato dell'importanza di non cedere all'uniformità, all'indistinto, all'appiattimento su un unico modello di cultura...
"Le diversità sono doni da condividere, le diversità sono doni preziosi! Siate profeti di questo, con la vostra vita. E Colui che fa l’armonia fra le diversità è lo Spirito Santo, che è il maestro dell’armonia. L’uniformità uccide. La diversità in armonia fa crescere. Non dimenticatevi di questo. Diversità in armonia”.
https://www.acistampa.com/story/2495...KkyugdNBWWWw8i
ma come ???
non è un giudizio questo ? le "diversità" = buone, l'"appiattimento" = cattivo;
ma se una dottrina dicesse che è "appiattimento" il tuo desiderio che i tuoi figli, invece di fare gli operai in Sammontana, si laureino e facciano un lavoro più gratificante, come la prenderesti ? eh, ora vogliono tutti il figlio dottore, pure i piercoli...
per le donne vale esattamente lo stesso discorso:
a parte le questioni - connesse - di costume, discriminazione e rapporti in via generale, quei ruoli che la dottrina dei carismi che riproponi prospetta, conservano di fatto uno status di sfruttamento e iniquità, che si vede molto bene nelle società un po' più arretrate della nostra, ma che è chiarissimo anche qui;
a te sfugge proprio il punto generale della questione:
dire a qualcuno, non importa se donna, gay, operaio e non istruito, né possidente, straniero, ecc... che per la sua condizione di nascita e non per le sue capacità o incapacità comprovate dovrebbe comportarsi in un determinato modo, anziché in un altro, è un atto ostile;
non importa che lo dica un papa in un discorso infiocchettato di belle parole; sempre di un tentativo d condizionare l'auto-determinazione e la libertà altrui si tratta;
è una cosa perfettamente legittima, come sarebbe legittimo che io dicessi: i figli di Cono non dovrebbero studiare, altrimenti, chi li produce i gelati ? non è bello andare al bar e prendersi una bella coppetta Sammontana, come quando eravamo bambini ? piccoli Coni, non appiattite tutto, restate bravi operai, siccome furono i lombi da cui foste generati !
ma se io affermassi un'idea del genere e non fossi del tutto idiota, dovrei aspettarmi una certa ostilità da parte tua e dei tuoi figlioli: ti piace il gelato ? vacci tu in Sammontana !
a Roma si dice: fare il frocio col culo degli altri; a te piace la società non appiattita, ma il sacrificio per conservare questa diversità lo dovrebbero fare le donne; eh, bella fi'a...
Cono ha raggiunto il suo obbiettivo che sarebbe focalizzare su se stesso nel bene e nel male le attenzioni . Lo sta facendo da anni ed il giochetto gli riesce sempre...ergo le mille sfaccettature dell'ego umano , Dio il papa e altri servono per lo scopo
:mumble:
e se fosse in realtà, una personalizzazione del Maligno?
:mumble:
...l'Evangelista dice: "sia il vostro parlare si no no; il di più viene dal Maligno...", ed il chiedergli un "Si-No" lo fa fuggire a gambe levate...
:mumble:
Allegato 35916
Se non fosse che di modello unico, proporreste il vostro, uniforme ed appiattito, almeno dai concetti espressi.Citazione:
Papa Francesco ha parlato dell'importanza di non cedere all'uniformità, all'indistinto, all'appiattimento su un unico modello di cultura...
Dove tu, il Papa e altri vediate questa uniformità, appiattimento ed indistinto non lo so.
Personalmente mi pare di poter distinguere le persone, la varietà e le differenze, personali e di genere.
Quando la finirete di provocarmi delle erezioni cutanee?
Non hai pudori di pelle?
La Chiesa non dà un giudizio personale. Parte sempre dal concetto di Libertà, Axe. Allo stesso modo di Dio: indica, propone, analizza la società coi suoi pregi e con le sue contraddizioni....
La Donna deve ritrovare chi è, cos'è nel profondo! Ciò non implica come viene banalizzato da alcuni, che debba "stare al suo posto" o "a fare l'uncinetto". Le parole del Papa oltre che bellissime, non si prestano a equivoci o interpretazioni. Se le leggessimo abbandonando gli steccati ideologici e gli anticlericalismi di principio, ci accorgeremmo che toccano il punto fondamentale del problema che stiamo trattando: ognuno è prezioso, ognuno è amato. Nella sua propria Essenza! Ognuno (Uomo o Donna che sia) è chiamato ad essere collaboratore, non competitor, dell'Altro. Appoggio. Aiuto, come dice la Genesi. Oggi, nella nostra sub-cultura, l'Altro (il Marito, la Moglie, il compagno, la compagna, il capufficio, il collega di lavoro eccetera) è un avversario. Uno che ci limita.
Ho 64 anni Michele, non 14. L'argomento (attualissimo e interessantissimo) è stato aperto da un altro vecchietto come noi....
A fronte di due guerre spaventose, delle morti sul lavoro, del clima impazzito e di mille altri problemi intorno a noi....ci interessa invece un tema come questo. Ci stimola, ci fa riflettere su una questione etica che riguarda Pudore e oscenità. Vuol dire che siamo vivi, che ancora dentro noi ci sono corde che vibrano e suonano.
ok, questo è legittimo; però, se poi dici questo:
l'individuo-donna non deve un caxxo a nessuno; lo decide lei quello che vuol fare o non fare, essere o non essere; non è che arriva un papa o qualcun altro a dire alla donna come deve essere;Citazione:
La Donna deve ritrovare chi è, cos'è nel profondo!
esattamente come a te nessuno si permette di dire a quale stile di vita aderire; non so se afferri il punto;
se quelle parole fossero "bellissime", come sostieni, tutti, o quasi tutti noi che siamo qui - tutte persone normalissime; non è un circolo di femministe radicali - dovremmo essere più o meno d'accordo;Citazione:
Ciò non implica come viene banalizzato da alcuni, che debba "stare al suo posto" o "a fare l'uncinetto". Le parole del Papa oltre che bellissime, non si prestano a equivoci o interpretazioni. Se le leggessimo abbandonando gli steccati ideologici e gli anticlericalismi di principio, ci accorgeremmo che toccano il punto fondamentale del problema che stiamo trattando: ognuno è prezioso, ognuno è amato. Nella sua propria Essenza! Ognuno (Uomo o Donna che sia) è chiamato ad essere collaboratore, non competitor, dell'Altro. Appoggio. Aiuto, come dice la Genesi. Oggi, nella nostra sub-cultura, l'Altro (il Marito, la Moglie, il compagno, la compagna, il capufficio, il collega di lavoro eccetera) è un avversario. Uno che ci limita.
al contrario, questo modo di vedere il ruolo della donna non è condiviso da nessuno; e questo perché tutti capiscono al volo che dietro i lustrini e le paillettes c'è il solito vecchio discorso tradizionalista che vuole la donna in un certo ruolo; i papi fanno 'sti discorsi consapevoli che qui non hanno uditorio, ma vogliono acchiappare nei paesi emergenti, principalmente America-Latina e residue aree rurali e tradizionaliste occidentali;
la cosa è chiarissima in tutto il mondo non-occidentale; da noi l'opinione è diversa, ma restano tanti comportamenti e idee radicate; idee brutte, in una società in cui la donna che non corrisponde alle esigenze e al ruolo che viene proposto rischia sempre umiliazioni, violenza e non di rado la vita;
poi, oh, se credi, le opinioni son le tue, e la faccia pure.
L'unico modello è il denaro, Laura. L'economia. I numeri. Siamo valutati per ciò che produciamo, per la ricchezza prodotta, per i risultati che otteniamo. Anche a scuola....debiti e crediti. Un figlio? Ommioddio, quanto mi costerebbe? Sposarsi? Prima il mutuo, la casa, l'assicurazione...
Tutta questa sub-cultura sta uccidendo le Persone. Corriamo corriamo corriamo senza sapere perché, senza sapere verso cosa. E siamo sempre più soli e infelici.
Ahahahah ti piace Neri Marcore'? Ieri è uscita questa sua interessante osservazione, sul Pudore. Te la lascio, poi lunedì mi dici se hai ancora prurito.:approved:
Nello specchio del suo primo film da regista Neri Marcorè ritrova se stesso, in un panorama di Italia Anni ’60 che non serve solo a rievocare e a rimpiangere, ma anche, e soprattutto, a fare paragoni: «C’erano, allora, nell’affrontare la vita, semplicità, ingenuità, pudore, rapporti umani meno frenetici. Quella è stata la nostra Belle Epoque, con il boom economico e un benessere che riguardava tutti gli strati della società. Non mi ritengo nostalgico, sono nato nel ’66, i mie ricordi cominciano negli Anni ’70, però quello, per l’Italia, è un periodo fondamentale».
Siamo nell’epoca del politically correct a tutti i costi. Che ne dice?
«È vero, c’è un fraintendimento continuo di tutto, un’ipersensibilità spinta, esagerata. Se faccio una battuta su quel tavolino e dico che non mi piace, può arrivare quello che l’ha costruito e sostenere che sto offendendo la sua identità. Gli approcci risentono di tutto questo. Penso ai bambini di oggi super-protetti dallo scudo dei genitori, e a quelli di ieri che, invece, erano spinti a sviluppare gli anticorpi e a trovare la propria identità da soli, per strada, magari litigando e facendo a botte. Il bene e il male ce l’abbiamo dentro, è impossibile disinnescare l’impulso negativo, bisogna maturare un processo endogeno, che non può essere imposto da fuori. L’iper-correttismo artificiale non serve a nulla. Lo trovo idiota».
L’intervista integrale di Fulvia Caprara su La Stampa