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IMITAZIONE
Lungi dal proprio ramo,
Povera foglia frale,
Dove vai tu? - Dal faggio
L� dov'io nacqui, mi divise il vento.
Esso, tornando, a volo
Dal bosco alla campagna,
Dalla valle mi porta alla montagna.
Seco perpetuamente
Vo pellegrina, e tutto l'altro ignoro.
Vo dove ogni altra cosa,
Dove naturalmente
Va la foglia di rosa,
E la foglia d'alloro.
G.LEOPARDI
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Prendete una
parola, prendetene due
fatele cuocere come se fossero uova
scaldatele a fuoco lento
versate la salsa enigmatica
spolverate con qualche stella
mettete pepe e fatele andare a vela.
Raymond Queneau
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LACRIMA
Lontano dagli uccelli, dai greggi, dalle villanelle,
bevevo, accoccolato in qualche landa circondata dai boschi di nocciuoli,
in una tepida e verde foschia pomeridiana.
Che cosa potevo bere in quella giovine Oise
- olmi senza voce, erba senza fiori, cielo coperto-,
che cosa attingevo alla zucca di colocasia?
Qualche liquor d'oro insipido, e che fa sudare.
Parevo una brutta insegna d'albergo.
Poi l'uragano mut� il cielo, fino a sera:
furono paesi neri, laghi, pertiche,
colonnate sotto la notte azzurra, stazioni.
L'acqua dei boschi si perdeva in sabbie vergini,
il vento scagliava dal cielo ghiaccioli ai pantani...
E dire che, come un pescatore d'oro o di conchiglie,
non mi sono dato pensiero di bere!
A.RIMBAUD
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TIMIDEZZA
Appena seppi, solamente, che esistevo
e che avrei potuto essere, continuare,
ebbi paura di ci�, della vita,
desiderai che non mi vedessero,
che non si conoscesse la mia esistenza.
Divenni magro, pallido, assente,
non volli parlare perch� non potessero
riconoscere la mia voce, non volli vedere
perch� non mi vedessero,
camminando, mi strinsi contro il muro
come un'ombra che scivoli via.
Mi sarei vestito
di tegole rosse, di fumo,
per restare l�, ma invisibile,
essere presente in tutto, ma lungi,
conservare la mia identit� oscura,
legata al ritmo della primavera.
Pablo Neruda
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LA BELLEZZA
Sono bella, o mortali, come un sogno di pietra e' il mio seno,
cui volta a volta ciascuno s'� scontrato,
� fatto per ispirare al poeta un amore eterno e muto come la materia.
Troneggio nell'azzurro quale Sfinge incompresa,
unisco un cuore di neve alla bianchezza dei cigni,
odio il movimento che scompone le linee e mai piango, mai rido.
I poeti, di fronte alle mie grandi pose,
che ho l'aria di imitare dai pi� fieri monumenti,
consumeranno i giorni in studi severi, perch�,
onde affascinare quei docili amanti,
ho degli specchi puri che fanno pi� bella ogni cosa:
I miei occhi, questi larghi occhi dalle luci eterne.
C. BAUDELAIRE
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MI PIACE QUANDO TACI
Mi piaci quando taci perch� sei come assente,
e mi ascolti da lungi e la mia voce non ti tocca.
Sembra che gli occhi ti sian volati via
e che un bacio ti abbia chiuso la bocca.
Poich� tutte le cose son piene della mia anima
emergi dalle cose, piene dell�anima mia.
Farfalla di sogno, rassomigli alla mia anima,
e rassomigli alla parola malinconia.
Mi piaci quando taci e sei come distante.
E stai come lamentandoti, farfalla turbante.
E mi ascolti da lungi, e la mia voce non ti raggiunge:
lascia che io taccia col tuo silenzio.
Lascia che ti parli pure col tuo silenzio
chiaro come una lampada, semplice come un anello.
Sei come la notte, silenziosa e costellata.
Il tuo silenzio � di stella, cos� lontano e semplice.
Mi piaci quando taci perch� sei come assente.
Distante e dolorosa come se fossi morta.
Allora una parola, un sorriso bastano.
E son felice, felice che non sia cos�.
P.NERUDA
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"La notte nell'isola"
Tutta la notte ho dormito con te
vicino al mare nell'isola
eri selvaggia e dolce
tra il piacere e il sonno
tra il fuoco e l'accqua
Forse assai tardi i nostri sogni
si unirono nell'alto o
nel profondo
In alto come i rami che muove
uno stesso vento
in basso come rosse radici
che si toccano
Forse il tuo sogno
si separ� dal mio
e per il mare oscuro
mi cercava come prima
come quando non esistevi
quando senza scorgerti
navigai al tuo fianco
e i tuoi cercavano ci� che ora
pane, vino, amore e collera
ti do a mani piene.
Perch� tu sei la coppa che
attendeva i doni della mia vita.
Ho dormito con te tutta la notte
mentre l'oscura terra gira
con vivi e con morti
e svegliandomi d'improvviso
in mezzo all'ombra
il mio braccio circondava
la tua cintura
ne la notte
ne il sonno
poterono separarci.
Ho dormito con te
e svegliandomi la tua bocca
uscita dal sonno
mi diede il sapore di terra
d'acqua marina
di alghe
del fondo della tua vita
e ricevetti il tuo bacio
bagnato dall'aurora
come se mi giungesse
dal mare che ci circonda.
PABLO NERUDA
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E tu, lenta ginestra,
Che di selve odorate
Queste campagne dispogliate adorni,
Anche tu presto alla crudel possanza
Soccomberai del sotterraneo foco,
Che ritornando al loco
Gi� noto, stender� l'avaro lembo
Su tue molli foreste. E piegherai
Sotto il fascio mortal non renitente
Il tuo capo innocente:
Ma non piegato insino allora indarno
Codardamente supplicando innanzi
Al futuro oppressor; ma non eretto
Con forsennato orgoglio inver le stelle,
N� sul deserto, dove
E la sede e i natali
Non per voler ma per fortuna avesti;
Ma pi� saggia, ma tanto
Meno inferma dell'uom, quanto le frali
Tue stirpi non credesti
O dal fato o da te fatte immortali.
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Svevo aveva ragione
Svevo aveva ragione
Fuori dalla penna non c'� salvezza
diceva Svevo
e io m'accorgo
c'aveva ragione
se questa � l'unica maniera
che m'� rimasta di vivere
ben venga tale splendore
ornato di pezzi di carta
e parole venute dal cuore,
un cuore di plastica
che scioglie al sole,
auto combustibile
e pieno di vapore -
costretto a evaporare
senza alcun pudore,
lasciare il mondo
cacciato dall'amore.
Svevo aveva ragione
che quando scrivo
sento vita fluire
nient'altro in questo paradiso
mi allieta al punto da dire
che vi sia qualcosa di meglio
di migliaia di pagine da riempire,
con svaghi di realt� e di orrore
che paion fantasia
all'occhi del lettore
e che in verit�
son pi� reali
di qualsiasi attore
che impara a memoria un copione
per compensare un vuoto interiore.
Siamo attori di noi stessi
e ci perdiamo tra i riflessi
di una falsa ambizione
costruita sulla notte
e se mi chiami per nome
allora posso dire
che mi � concesso l'onore
di portare vibrazione
un vuoto d'emozione
che parla pi� del sole
un'assenza, una canzone
una presenza priva di parole.
Svevo aveva ragione
non c'� salvezza senza penna
senza un cuore lacerato
che si apra alla vita
e le faccia da antenna.
Arthur Rimbaud
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Questa volta lasciami
essere felice,
non � successo nulla a nessuno
non sono in nessun luogo,
semplicemente
sono felice
nei quattro angoli
del cuore, camminando,
dormendo o scrivendo.
Che posso farci, sono felice,
sono pi� innumerabile
dell'erba
nelle praterie,
sento la pelle come un albero rugoso,
di sotto l'acqua,
sopra gli uccelli,
il mare come un anello
intorno a me,
fatta di pane e pietra la terra
l'aria canta come una chitarra.
PABLO NERUDA
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SINFONIA AZZURRA
Venne in cerca di te
nella calda notte, lungo le strade dai fanali azzurri.
Tutte le strade, allora, la notte erano azzurre
come le vie dei cieli,
e il volto amato
non si vedeva: si sentiva in cuore
E ti trov�, o dolcezza, nell'ombra
casta, velata d'un vapor di stelle.
Fra quel tremol�o d'astri
discesi in terra,
in quell'azzurro di due firmamenti
l'uno a specchio dell'altro, ella
ella pure rispecchi� in te l'anima sua notturna.
E ti segu� con passo di bambina
senza sapere, senza vedere, tacita e fluida.
E allor che il giorno apparve
con fresco riso roseo su l'immenso turchino,
non trov� pi� se stessa
per ritornare.
ADA NEGRI
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Se muoio sopravvivimi con tanta forza pura
se tu risvegli la furia del pallido e del freddo,
da sud a sud alza i tuoi occhi indelebili,
da sole a sole suoni la tua bocca di chitarra.
Non voglio che vacillino il tuo riso n� i tuoi passi,
non voglio che muoia la tua eredit� di gioia,
non bussare al mio petto, sono assente.
Vivi nella mia assenza come in una casa.
E' una casa s� grande l'assenza
che entrerai in essa attraverso i muri
e appenderai i quadri nell'aria.
E' una casa s� trasparente l'assenza
che senza vita io ti vedr� vivere
e se soffri, amor mio, morir� nuovamente...
PABLO NERUDA
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Saprai che non t'amo e che t'amo
perch� la vita � in due maniere,
la parola � un'ala del silenzio,
il fuoco ha una met� di freddo.
T'amo per cominciare ad amarti,
per ricominciare l'infinito,
per non cessare d'amarti mai:
per questo non t'amo ancora.
T'amo e non t'amo come se avessi
nelle mie mani le chiavi della gioia
e un incerto destino sventurato.
Il mio amore ha due vite per amarti.
Per questo t'amo quando non t'amo
e per questo t'amo quando t'amo.
PABLO NERUDA
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ALBEGGIARE
Dora il sole di miele
il campo malva e verde
- pietra e vigneto, pianura e dosso -.
La brezza inclina, fresca e mite,
il fiore azzurro delle siepi viola
Ancora, o gi�, nessuno
nell'immensa campagna preparata
che con cristallo e ali
l�allodola abbellisce.
Sparsi qua e l�, spalancati e deserti,
i rossi borghi abbacinati.
JUAN RAM�N JIM�NEZ
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Fanciulla snella e bruna, il sole che crea la frutta,
quello che incurva le alghe e fa granire i grani,
cre� il tuo corpo gaio, i tuoi occhi di luce
e la tua bocca che sorride col sorriso dell'acqua.
Un sole nero e ansioso ti avvolge a ogni filo
dei tuoi neri capelli, quando stiri le braccia.
Tu giochi con il sole come con un ruscello
e due oscuri ristagni lui ti lascia negli occhi.
Fanciulla snella e bruna, niente a te mi avvicina.
Tutto da te mi scosta come dal mezzogiorno.
Tu sei la giovent� frenetica dell'ape,
l'ubriachezza dell'onda, la forza della spiga.
Eppure, tenebroso, il mio cuore ti cerca:
amo il tuo corpo gaio, la tua voce svelta e lieve.
Farfalla bruna, dolce e definitiva,
come il frumento e il sole, il papavero e l'acqua.
PABLO NERUDA