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Edith Piaf
Tu Es Partout
Nous nous aimions bien tendrement
Comme s'aiment tous les amants
Et puis un jour tu m'as quittee
Depuis je suis desesperee
Je te vois partout dans le ciel
Je te vois partout sur la terre
Tu es ma joie et mon soleil
Ma nuit, mes jours, mes aubes claires
Tu es partout car tu es dans mon coeur
Tu es partout car tu es mon bonheur
Toutes les choses qui sont autour de moi
Meme la vie ne represente que toi
Des fois je reve que je suis dans tes bras
Et qu'a l'oreille tu me parles tout bas
Tu dis des choses qui font fermer les yeux
Et moi je trouve ca merveilleux
Peut-etre un jour tu reviendras
Je sais que mon coeur t'attendras
Tu ne pourras pas oublier
Les jours que nous avons passes
Mes yeux te cherchent sans arret
Ecoute bien mon coeur t'appelle
Nous pourrons si bien nous aimer
Tu verras la vie sera belle...
Tu es partout car tu es dans mon coeur
Tu es partout car tu es mon bonheur
Toutes les choses qui sont autour de moi
Meme la vie ne represente que toi
Des fois je reve que je suis dans tes bras
Et qu'a l'oreille tu me parles tout bas
Tu dis des choses qui font fermer les yeux
Et moi je trouve ca merveilleux...
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Scrivimi
[FONT="Comic Sans MS"][COLOR="Navy"]Scrivimi
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Fabrizio De Andrè
Amore che vieni amore che vai
Quei giorni perduti a rincorrere il vento
a chiederci un bacio e volerne altri cento
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
un giorno qualunque li ricorderai
amore che fuggi da me tornerai
e tu che con gli occhi di un altro colore
mi dici le stesse parole d'amore
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
fra un mese fra un anno scordate le avrai
amore che vieni da me fuggirai
venuto dal sole o da spiagge gelate
perduto in novembre o col vento d'estate
io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai
amore che vieni, amore che vai
io t'ho amato sempre, non t'ho amato mai
amore che vieni, amore che vai
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Firefly
Take my love, take my land
Take me where I cannot stand
I don't care, I'm still free
You can't take the sky from me.
Take me out to the black
Tell them I ain't comin' back
Burn the land and boil the sea
You can't take the sky from me.
Leave the men where they lay
They'll never see another day
Lost my soul, lost my dream
You can't take the sky from me.
I feel the black reaching out
I hear its song without a doubt
I still hear and I still see
That you can't take the sky from me.
Lost my love, lost my land
Lost the last place I could stand
There's no place I can be
Since I've found Serenity
And you can't take the sky from me.
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La parola Io-
Gaber
La parola io
è un'idea che si fa strada a poco a poco
nel bambino suona dolce come un'eco
è una spinta per tentare i primi passi
verso un'intima certezza di se stessi.
La parola io
con il tempo assume
un tono più preciso
qualche volta rischia
di esser fastidioso
ma è anche il segno
di una logica infantile
è un peccato ricorrente ma veniale.
Io, io, io
ancora io.
Ma il vizio dell'adolescente
non si cancella con l'età
e negli adulti stranamente
diventa più allarmante e cresce.
La parola io
è uno strano grido
che nasconde invano
la paura di non essere nessuno
è un bisogno esagerato
e un po' morboso
è l'immagine struggente del Narciso.
Io, io, io
e ancora io.
Io che non sono nato
per restare per sempre
confuso nell'anonimato
io mi faccio avanti
non sopporto l'idea di sentirmi
un numero fra tanti
ogni giorno mi espando
io posso essere il centro del mondo.
Io sono sempre presente
son disposto a qualsiasi bassezza
per sentirmi importante
devo fare presto
esaltato da questa mania
di affermarmi ad ogni costo
mi inflaziono, mi svendo
io voglio essere il centro del mondo.
Io non rispetto nessuno
se mi serve posso anche far finta
di essere buono
devo dominare
sono un essere senza ideali
assetato di potere
sono io che comando
io devo essere il centro del mondo.
Io vanitoso, presuntuoso
esibizionista, borioso, tronfi o
io superbo, megalomane, sbruffone
avido e invadente
disgustoso, arrogante, prepotente
io, soltanto io
ovunque io.
La parola io
questo dolce monosillabo innocente
è fatale che diventi dilagante
nella logica del mondo occidentale
forse è l'ultimo peccato originale.
Io.
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GENOVA BLUES
(F.Baccini - F.DeAndré)
Se questi muri sapessero parlare
anche le strade potrebbero arrossire
se questa gente avesse la pianura
chiusa, Genova
Io questa notte ho voglia di cantare
dalla finestra ti sento anche arrossire
tanto nessuno ci può ascoltare
sorda, Genova
Non mi basta un blues
non mi basta un blues
per averti un pò di più
Genoa, you are red and blue
Non mi basta un blues
non mi basta un blues
per averti un pò di più
Genoa, you are red and blue
Tra questa gente che osserva e si lamenta
pure Colombo è stato uno fra cento
e adesso in mare veleggia la rumenta
strana, Genova
Io questa notte ti vorrei parlare
e invece parto per mandarti a dire
che tu sei bella, si, ma da ricordare
bella più che mai
Non mi basta un blues
non mi basta un blues
per averti un pò di più
Genoa, you are red and blue
Non ci basta un blues
non ci basta un blues
per averti un pò di più
Genoa, you are red and blue
Nostalgia di casa...:love:
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LE OSTERIE DI FUORI PORTA
(Guccini)
Sono ancora aperte come un tempo le osterie di fuori porta,
ma la gente che ci andava a bere fuori o dentro è tutta morta:
qualcuno è andato per età, qualcuno perchè già dottore
e insegue una maturità, si è sposato, fa carriera ed è una morte un po' peggiore...
Cadon come foglie o gli ubriachi sulle strade che hanno scelto,
delle rabbie antiche non rimane che una frase o qualche gesto,
non so se scusano il passato per giovinezza o per errore,
non so se ancora desto in loro, se m' incontrano per forza, la curiosità o il timore...
Io ora mi alzo tardi tutti i giorni, tiro sempre a far mattino,
le carte poi il caffè della stazione per neutralizzare il vino,
ma non ho scuse da portare, non dico più d'esser poeta,
non ho utopie da realizzare: stare a letto il giorno dopo è forse l'unica mia meta...
Si alza sempre lenta come un tempo l'alba magica in collina,
ma non provo più quando la guardo quello che provavo prima.
Ladri e profeti di futuro mi hanno portato via parecchio,
il giorno è sempre un po' più oscuro, sarà forse perchè è storia, sarà forse perchè invecchio...
Ma le strade sono piene di una rabbia che ogni giorno urla più forte,
son caduti i fiori e hanno lasciato solo simboli di morte.
Dimmi se son da lapidare se mi nascondo sempre più,
ma ognuno ha la sua pietra pronta e la prima, non negare, me la tireresti tu...
Sono più famoso che in quel tempo quando tu mi conoscevi,
non più amici, ho un pubblico che ascolta le canzoni in cui credevi
e forse ridono di me, ma in fondo ho la coscienza pura,
non rider tu se dico questo, ride chi ha nel cuore l'odio e nella mente la paura...
Ma non devi credere che questo abbia cambiato la mia vita,
è una cosa piccola di ieri che domani è già finita.
Son sempre qui a vivermi addosso, ho dai miei giorni quanto basta,
ho dalla gloria quel che posso, cioè qualcosa che andrà presto, quasi come i soldi in tasca...
Non lo crederesti ho quasi chiuso tutti gli usci all'avventura,
non perchè metterò la testa a posto, ma per noia o per paura.
Non passo notti disperate su quel che ho fatto o quel che ho avuto:
le cose andate sono andate ed ho per unico rimorso le occasioni che ho perduto...
Sono ancora aperte come un tempo le osterie di fuori porta,
ma la gente che ci andava a bere fuori o dentro è tutta morta:
qualcuno è andato per formarsi, chi per seguire la ragione,
chi perchè stanco di giocare, bere il vino, sputtanarsi ed è una morte un po' peggiore...
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Genova per noi
Paolo Conte
(1998)
Con quella faccia un po' così
quell'espressione un po' così
che abbiamo noi prima di andare a Genova
che ben sicuri mai non siamo
che quel posto dove andiamo
non c'inghiotte e non torniamo più.
Eppur parenti siamo un po'
di quella gente che c'è lì
che in fondo in fondo è come noi, selvatica,
ma che paura ci fa quel mare scuro
che si muove anche di notte e non sta fermo mai.
Genova per noi
che stiamo in fondo alla campagna
e abbiamo il sole in piazza rare volte
e il resto è pioggia che ci bagna.
Genova, dicevo, è un'idea come un'altra.
Ah, la la la la la la
Ma quella faccia un po' così
quell'espressione un po' così
che abbiamo noi mentre guardiamo Genova
ed ogni volta l'annusiamo
e circospetti ci muoviamo
un po' randagi ci sentiamo noi.
Macaia, scimmia di luce e di follia,
foschia, pesci, Africa, sonno, nausea, fantasia...
e intanto, nell'ombra dei loro armadi
tengono lini e vecchie lavande
lasciaci tornare ai nostri temporali
Genova ha i giorni tutti uguali.
In un'immobile campagna
con la pioggia che ci bagna
e i gamberoni rossi sono un sogno
e il sole è un lampo giallo al parabrise...
Con quella faccia un po' così
quell'espressione un po' così
che abbiamo noi che abbiamo visto Genova
che ben sicuri mai non siamo
che quel posto dove andiamo
non c'inghiotte e non torniamo più.
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Fabrizio Moro- Pensa
Ci sono stati uomini che hanno scritto pagine
Appunti di una vita dal valore inestimabile
Insostituibili perch
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Una brutta giornata
chiuso in casa a pensare
una vita sprecata
non c'
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TI REGALERO' UNA ROSA
Ti regaler
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[FONT="Comic Sans MS"]" La paranza "
Mi sono innamorato di una stronza
Ci vuole una pazienza
lo per
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L'ultima salita- Nomadi
Corri pi
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[COLOR="DarkSlateBlue"]ZUCCHERO - E' DELICATO -
tu lo sai che non