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Non é una fchenius
"L'esercito sudcoreano ha rilevato che le truppe nordcoreane stavano smantellando altoparlanti propagandistici in alcune aree lungo la linea del fronte da questa mattina", ha dichiarato sabato lo Stato Maggiore Congiunto sudcoreano.
Entrambi i Paesi avevano già interrotto la trasmissione di propaganda lungo la zona demilitarizzata in seguito all'elezione del presidente Lee Jae Myung, che sta cercando di allentare le tensioni con Pyongyang.
Dopo l'insediamento all'inizio di giugno, il presidente ha promesso di contattare Pyongyang, sostenendo che "a qualunque costo, la pace è preferibile alla guerra".
A giugno, Seul ha smesso di trasmettere propaganda anti-Pyongyang. Il giorno successivo, la Corea del Nord ha smesso di trasmettere i rumori che disturbavano giorno e notte i residenti del Sud vicino alla linea di separazione.
Notizia tradotta da "Le Soir"
Speriamo che questo nuovo "covid asiatico" non sia contagioso: intralcia il biusinnese più importante al mondo.
Speriamo che gli "scieriffi del mondo" intervengano a ristabilire l'ordine ( per la democrazzzia, libbbbertà e sikurezza nazzzzionale)
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Mi fai venire in mente che l'altro giorno mi era apparso su youtube questo:
https://youtu.be/fblWxEfclyQ?si=951BuFd1Q1YYYFdV
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:nono:
... e mo', chi lo sente axe....
:bua:
Mandami una cartolina da guantanamo, appena arrivata al vippeclubbe
:mmh?:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
:nono:
... e mo', chi lo sente axe....
:bua:
Mandami una cartolina da guantanamo, appena arrivata al vippeclubbe
:mmh?:
:D
guarda, sono stato molte volte negli USA; a parte S. Francisco, è un paese dove non vivrei; la gente ha anche belle qualità, ma mi attrae poco; la politica è orrenda; sono cresciuto in un ambiente anni 70 che considerava gli USA un grande satana, a seguire Israele, UK, ecc...
poi ho studiato, e ora vedo le cose come un veterinario vede le pantegane e le zanzare, o i cani di razze potenzialmente pericolose;
semplicemente, non sono ossessionato dalla ricerca di colpe occidentali; le conosco, ne tengo sempre conto, ma non sono razzista; nel senso che non considero i non occidentali come dei bingo-bongo, buoni selvaggi innocenti.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
:nono:
... e mo', chi lo sente axe....
:bua:
Mandami una cartolina da guantanamo, appena arrivata al vippeclubbe
:mmh?:
:D
guarda, sono stato molte volte negli USA; a parte S. Francisco, è un paese dove non vivrei; la gente ha anche belle qualità, ma mi attrae poco; la politica è orrenda; sono cresciuto in un ambiente anni 70 che considerava gli USA un grande satana, a seguire Israele, UK, ecc...
poi ho studiato, e ora vedo le cose come un veterinario vede le pantegane e le zanzare, o i cani di razze potenzialmente pericolose;
semplicemente, non sono ossessionato dalla ricerca di colpe occidentali; le conosco, ne tengo sempre conto, ma non sono razzista; nel senso che non considero i non occidentali come dei bingo-bongo, buoni selvaggi innocenti.
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apro un OT (che farà restare axe a bocca aperta)
Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
Mi fai venire in mente che l'altro giorno mi era apparso su youtube questo:
Nel video, le parola "cultura", riferita agli americani, suscita ilarità.
Il che la dice lunga sul "livello" degli spettatori della tv, soprattutto in studio.
Si da il fatto che sia americana 100% (con la "c" ) una corrente filosofica estremamente valida. Almeno, per me.
Il pragmatismo americano, che, nato a cavallo tra Ottocento e Novecento, si presenta come una filosofia ottimista e razionale, che mira a saldare pensiero e azione, verità e utilità.
I suoi grandi nomi ( Peirce, James, Dewey ) propongono una visione in cui la conoscenza si definisce attraverso l’esperienza e l’efficacia pratica, ma senza perdere di vista un’etica della responsabilità e un impegno per il miglioramento collettivo.
Charles Sanders Peirce ci invita a considerare il significato delle idee nelle loro conseguenze tangibili, evitando l’astrazione fine a sé stessa.
Per lui il significato di un concetto risiede nelle sue conseguenze pratiche, lasciando da parte fumo e speculazioni inutili. Un neo-barbiere, se vogliamo.
William James amplia il concetto in un flusso dinamico di verità che “funzionano” nella vita reale, aperto al cambiamento e all’esperienza umana: un’idea è vera se funziona nella vita quotidiana, e la verità non è qualcosa di immutabile, ma un processo dinamico che si evolve con l’esperienza
John Dewey, democratico serio e convinto, lega il pragmatismo all’educazione e alla partecipazione civica, facendo della conoscenza un mezzo per costruire una società migliore, più giusta e più consapevole, sostenendo che imparare significa fare, sperimentare, e che la società migliora solo con la partecipazione attiva e il pensiero critico.
Insomma, il pragmatismo americano è un ideale di pensiero che cerca di tenere insieme il fare e il pensare, il singolo e la collettività, la verità e la responsabilità.
È un invito a sperimentare, ma anche a riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni, e a puntare non solo al successo personale, ma al bene comune.
E se non é "cultura" questa....
Ammettilo, axe, da un "antiamerikano viscerale" non te lo saresti mai aspettato: so' monellaccio, so'
Fine OT
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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
apro un OT (che farà restare axe a bocca aperta)
no;
semmai, mi posso stupire che nella tua sistemica tu sembri attribuire un peso eccessivo alle retoriche - democrazzzia, libbertà... - e non proprio a quel pragmatismo e, se vuoi, cinismo;
la dottrina americana in politica estera è molto intrusiva in prossimità - Monroe - ma molto ritrosa ad intervenire dove i benefici sono di difficile gestione; lo fanno perché tirati per i capelli dal ruolo; ma, proprio per quel pragmatismo cinico tendono a delegare la gestione, una volta stabilito il ruolo;
le junte le hanno prodotte le società sudamericane, Gladio e P2 quella italiana; UK e Germania di Bonn erano comunque nell'orbita forzosa, ma nulla ha impedito a Laburisti e socialdemocratici di alternarsi al governo coi conservator, senza stragi o golpe;
sia chiaro, non attribuisco a te l'adesione a questa vulgata, ma di solito la critica all'ipocrisia occidentale e americana in Italia implica l'idea che si sia impedito al PCI di andare al potere e fare chissà che di "libero" e "democratico", quando è la società italiana ad essere sostanzialmente reazionaria in maggioranza, inclusi settori della "sinistra", che con quella retorica si creano alibi per tante ipocrisie e meschinità di sottogoverno.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
....ma di solito la critica all'ipocrisia occidentale e americana in Italia implica l'idea.....
a Anderlecht, invece, é monelleria provocatrice, che sguazza nel blablabla di democazziaeccetera
...jus mugugni..
:mmh?:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
a Anderlecht, invece, é monelleria provocatrice, che sguazza nel blablabla di democazziaeccetera
...jus mugugni..
:mmh?:
prossimo trasferimento, Genova :D
le gioiellerie ittiche sono meno care; quella è la tradizione gastronomica popolare che mi trova meglio, la cui versione lusso è quella campano-costiera.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
apro un OT (che farà restare axe a bocca aperta) Nel video, le parola "cultura", riferita agli americani, suscita ilarità.
Il che la dice lunga sul "livello" degli spettatori della tv, soprattutto in studio.
Si. Chiaramente è ben risaputo anche ad oggi che la tv non funziona più come strumento utile a strizzare cervelli ma soltanto come un'elettrodomestico e neanche tra quelli più usati.
Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Si da il fatto che sia americana 100% (con la "c" ) una corrente filosofica estremamente valida. Almeno, per me.
Il pragmatismo americano, che, nato a cavallo tra Ottocento e Novecento, si presenta come una filosofia ottimista e razionale, che mira a saldare pensiero e azione, verità e utilità.
I suoi grandi nomi ( Peirce, James, Dewey ) propongono una visione in cui la conoscenza si definisce attraverso l’esperienza e l’efficacia pratica, ma senza perdere di vista un’etica della responsabilità e un impegno per il miglioramento collettivo.
Il "pragmatismo" non è l'ultimo altare della filosofia americana, perché dopo viene quella che si chiama "filosofia dell'analisi logica". Capisco il riferimento "tardo" all'Ottocento ma va detto che è proprio da quell'epoca, cioè sempre fine Ottocento, che le idee di "ingegneria sociale" all'interno di un concetto non estemporaneo di "utilità" si diffondono e diventano davvero operative all'interno di certe compagini sociali. Che gli Americani abbiano (tutti) adottato addirittura quello che chiami "pragmatismo" come "lume" di condotta collettiva mi pare una osservazione abbastanza superficiale anche e soprattutto perché negli ambiti statali degli USA più profondi tu hai gente che si dedica a tempo pieno a qualche culto religioso come anche gente che è appassionata così tanto a cose come le Sacre Scritture, che si potrebbe dire, i seguaci del pragmatismo come filosofia rimangano confinati nei grandi atenei che sicuramente conosci bene. Da ciò puoi intuire la povertà culturale americana al di fuori di certi consessi abbastanza ristretti.
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Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Charles Sanders Peirce ci invita a considerare il significato delle idee nelle loro conseguenze tangibili, evitando l’astrazione fine a sé stessa.
Per lui il significato di un concetto risiede nelle sue conseguenze pratiche, lasciando da parte fumo e speculazioni inutili. Un neo-barbiere, se vogliamo.
Questo è un residuato dell'utilitarismo di un John Stuart Mill piuttosto che di uno Smith, anche perché quest'ultimo continua ad influenzare teorie economiche che sono sempre le stesse e quindi, dato il suo pensiero economico, viene più che mai anche oggi letto e studiato in un Paese che sebbene per altri aspetti sia all'avanguardia delle Nazioni industrializzate, continua a difettare di un pensiero indipendente, cioè di semplice riflessione critica sulla realtà, soprattutto quella che non fa capo ai soldi per l'appunto, o magari ai movimenti di borsa.
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Originariamente Scritto da
restodelcarlino
William James amplia il concetto in un flusso dinamico di verità che “funzionano” nella vita reale, aperto al cambiamento e all’esperienza umana: un’idea è vera se funziona nella vita quotidiana, e la verità non è qualcosa di immutabile, ma un processo dinamico che si evolve con l’esperienza
E questo è in qualche misura il nostro Hegel. Non c'è niente di diverso dal pensiero di quest'ultimo, anche se probabilmente ciò che ha di originale il pensiero di James risiede piuttosto nell'interpretare il divenire storico in chiave positivista, come solo un bravo cuoco potrebbe fare.
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Originariamente Scritto da
restodelcarlino
John Dewey, democratico serio e convinto, lega il pragmatismo all’educazione e alla partecipazione civica, facendo della conoscenza un mezzo per costruire una società migliore, più giusta e più consapevole, sostenendo che imparare significa fare, sperimentare, e che la società migliora solo con la partecipazione attiva e il pensiero critico.
Ti posso stra/assicurare che la partecipazione civica, come dici tu, in USA non c'è. Tutto si gioca sulle scelte individuali. Migliori sono le scelte migliore è il profitto e non sto parlando di profitto culturale, ma economico.
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Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Insomma, il pragmatismo americano è un ideale di pensiero che cerca di tenere insieme il fare e il pensare, il singolo e la collettività, la verità e la responsabilità.
È un invito a sperimentare, ma anche a riflettere sulle conseguenze delle proprie azioni, e a puntare non solo al successo personale, ma al bene comune.
Stai mettendo insieme cose che se le accosti costituiscono un ossimoro. I lemmi "singolo", "verità", "successo personale" possono essere attribuite alla tradizione culturale anglosassone. Mentre invece i lemmi "riflettere", "bene comune" o anche "partecipazione" come diceva giustamente Gaber, fanno capo ai sistemi socialisti. Hai fatto un po' di confusione.
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Originariamente Scritto da
restodelcarlino
E se non é "cultura" questa....
E infatti non è "cultura". E' roba buona per il Salotto di qualche nobildonna francese del Settecento.
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Grazie, sandor. Tu hai ben compreso tutto e lo spieghi in maniera chiara e senza possibilità di equivoco.
Anche uno de coccio, totalmente ignorante nella materia, qual sono, puo', finalmente, comprendere.
Di cuore.
Ringrazio "Chi-di-dovere" per la tua esistenza.
:lode:
Ovvio che tu abbia letto (in edizione integrale e non "bignami")
Charles Sanders Peirce: "Il pragmatismo e altri scritti filosofici"
William James: "Il pragmatismo"
John Dewey: "Democrazia e educazione"
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Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Grazie, sandor. Tu hai ben compreso tutto e lo spieghi in maniera chiara e senza possibilità di equivoco.
Anche uno de coccio, totalmente ignorante nella materia, qual sono, puo', finalmente, comprendere.
Di cuore.
Ringrazio "Chi-di-dovere" per la tua esistenza.
:lode:
Qua mi pare che fai a buttare giù te stesso dalla "torre" per dire che ci butteresti me. Lungi da me l'intenzione di prevaricare l'interlocutore ma se i filosofi che hai citato vengono fuori con loro "opere" negli anni '60/'70, la domanda che sorge spontanea è: ma Resto se ne è accorto "solo ora", del fatto che questi autori hanno influito, e addirittura continuano a condizionare il "Sogno Americano"? Carissimo, il c.d. Sogno Americano, nella versione più "estrema" è quello di partire da luoghi come l'Alabama e arrivare a New York a guadagnare in borsa dopo aver preso un MBA (Master in Business Administration) mettiamo ad Harvard o Princeton. Se questo è quello che sostengono o sostenevano gli Autori che hai citato allora si può dire che gli autori in questione hanno "capito" il Sogno di cui poc'anzi, ma non che l'hanno inventato.
Citazione:
Originariamente Scritto da
restodelcarlino
Ovvio che tu abbia letto (in edizione integrale e non "bignami")
Charles Sanders Peirce: "Il pragmatismo e altri scritti filosofici"
William James: "Il pragmatismo"
John Dewey: "Democrazia e educazione"
Tu non hai letto i suddetti autori in bignami, e neanche io. Ho letto circa trenta pagine di antologia filosofica per ciascuno degli autori che citi, anzi ho letto più antologie in cui questi pensatori vengono citati. E ti dirò anche che per quanto ne so la vera filosofia, quella con la F maiuscola parte da Platone e finisce con Wittgenstein. Dopo c'è il vuoto.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
sandor
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:lode: