non so ditemi voi..
Visualizzazione Stampabile
non so ditemi voi..
Io non saprei che dire, i sentimenti sono tanti ma non sono sicuro che risolverebbero i problemi.
Chiedo a chi è più esperto di me, e se il voto di condotta contasse alla fine dell'anno per promozioni/bocciature?
Ho visto la vicenda questa mattina al tg; non ho parole per commentare la vicenda, mi spaventa tutta questa aggressività in ragazzi così giovani.
Mi pare di ricordare che un 7 in condotta (ai tempi che furono) equivaleva alla bocciatura assicurata
Il problema è che la gente si scandalizza quando emergono questi episodi, ma poi tutto passa nel dimenticatoio, e i prof. continuano ad essere bollati come generici "dipendenti pubblici che lavorano poco", quando invece sono figure chiave della società.
Il problema è nell'atteggiamento generale della società e delle famiglie nei confronti della cultura e dell'importanza fondamentale dell'istruzione.
La situazione è questa da anni, anzi, ormai da decenni, in particolare nelle scuole professionali, ma anche in quelle tecniche.
Le famiglie ormai non fanno che difendere i figli, verso cui provano enormi sensi di colpa per non essere abbastanza presenti, e questo è il risultato.
Il problema sta anche nella mancanza di palle dei professori. E ovviamente nel permissivismo di cui è permeata la scuola. Per gente di questo tipo si dovrebbe tornare alle bacchettate sulle mani come succedeva ai tempi dei miei genitori.
E' vero che i bulli prendono di mira gli elementi più remissivi, per cui è difficile per un professore "con le palle" finire al centro di una vicenda simile. Però è anche vero che non gli si può fare colpa, dopotutto una reazione del genere (anche se sono convinto un ragazzo non "esploda" così dal nulla senza aver manifestato prima atteggiamenti di questo genere) avrebbe spiazzato anche me. Cosa avrebbe potuto fare il prof? Menarlo? E nel caso di un insegnante con una qualche disabilità (come mi pare sia successo non molto tempo fa)? L'autorità dell'insegnante non va ripristinata sulla base di punizioni corporali, ingiuste perché comunque i bulli ci sono anche dall'altra parte della cattedra.
Penso che la condotta dovrebbe condizionare la carriera scolastica di un alunno, dopotutto se sul lavoro ti permetti di reagire così davanti ad un superiore rischi qualcosa di ben oltre la semplice nota sul registro.
Dark ti rendi conto di cosa poteva succedere se quel professore avrebbe avuto anche una minima reazione ? i ragazzi avrebbero avuto i genitori dalla loro parte e quel prof perdere il lavoro
Hai perfettamente ragione, i ragazzi lo sanno e se ne approfittano.
Basti pensare al caso della insegnante ipovedente, o del professore che si è preso un pugno in volto per aver rimproverato una alunna.
La realtà è che l'educazione deve essere data dalle famiglie, che sono sempre più assenti in questo processo; la scuola deve fare la sua parte ma non si può sostituire alle figure genitoriali.
Sicuramente le famiglie hanno grande parte della colpa, così come un sistema per cui un prof finisce nei guai con un nonnulla. Però non è che servano le punizioni corporali (la mio era una provocazione). Però ci sono modi per tenere a freno certe situazioni. In una scuola della mia città il preside fa intervenire i carabinieri a sorpresa un paio di volte l'anno con in cani antidroga, per dire. E anche i prof dovrebbero fare dei corsi appositi per gestire certe situazioni. Il problema è che nel mondo scolastico c'è troppa precarietà. Con un corpo insegnanti coeso e compatto certe cose non accadrebbero.
Aspetta, qui non si mette in discussione la validità dell'insegnamento in sé ma delle modalità. Questi ragazzi avrebbero dovuto essere seguiti da famiglie che spesso non hanno colpa se non ci riescono abbastanza, ma che i professori non facciano niente o quasi è vero. Mia madre, insegnante alle medie, era a casa all'ora di pranzo e quando su 5 ore doveva farsele tutte in classe con i ragazzi si lamentava, di solito in media ne faceva 3 e 2 in sala insegnanti a prendere il caffè.
Scusate, io vorrei avere il piacere delle 18 ore settimanali :v
Ci sto lavorando su, con tenacia ed impegno :\:
Cosa insegna la mamma, Acque?
L'insegnamento è una missione
Ma purtroppo dato che in Italia si sa come va, uno si butta sull'insegnamento
Più di uno
C'è anche gente motivata ed in gamba
Ma forse non la maggioranza
Detto questo, credo che molti di questi spiacevoli episodi siamo scaturiti pure dal fatto che si registra ovunque ed ogni cosa
Io sono per lasciare questo tipo di tecnologia fuori dalle classi
In classe si usa la tecnologia utile ai fini dell'insegnamento
Si dovrebbe scrivere e usare il cartaceo
Il dirigente scolastico dovrebbe lavorare in questo senso in collaborazione con i docenti
E i docenti collaborando con le famiglie
Beata la scuola che mi avrà
Se non mi uccideranno prima di arrivarci in cattedra
Le sto passando tutte: tutti i governi, tutti i ministri dell'istruzione
Se non muoio, spero di poter motivare più di uno studente
God bless me
Alunni e genitori picchiano gli insegnanti, professor Crepet cosa è cambiato di tanto profondo nella scuola italiana?
«Se tuo padre e tua madre non ti hanno mai detto un no da quando sei nato, il primo no che ti dice un esterno non lo accetti. L'educazione è una fatica che nessuno è più disposto a fare: coinvolge i genitori, i nonni, gli educatori, anche quelli fuori scuola a incominciare dall'ambito sportivo. Tutto questo ha una ricaduta drammatica: è una generazione che non conosce più i sogni perché non sono state insegnate le passioni. A forza di dire di sì tutto diventa grigio, si perdono i colori. Tutto è anticipato rispetto a ieri, oggi a 13 anni fai la vita che una volta si faceva a 18. La società anticipa i suoi riti: prima maturi, prima diventi consumista. Oggi un ragazzino di 13 anni al telefonino si compra quello che vuole e questo crea una sproporzione, è una maturazione fittizia: non sei maturo perché sei su Facebook, ma se hai una tua autonomia. Oggi giustifichiamo tutto, non conosciamo i nostri figli, siamo abituati a non negare loro mai niente, a 13 anni le figlie fanno l'amore e non ci sono molte mamme che svengono alla notizia. Si consuma tutto troppo in fretta, anche la vita».
Paolo Crepet, padovano 67 anni, psichiatra, scrittore e sociologo.
https://www.ilgazzettino.it/nordest/...-3572457.html#
Prova a passare 3 ore in classe con 30 adolescenti, poi mi sai dire.
Non sai di cosa parli.
Poi che le famiglie "non abbiano colpa" è un'altra cosa su cui non sono d'accordo. Non vuoi seguire i figli ? facile: NON LI FAI.
Io ho fatto il concorso molti anni fa. Quando mi hanno chiamato per un posto di ruolo dal primo giorno, ho rifiutato. Stavo già facendo un lavoro meno pagato, ma ho deciso che non faceva per me.
E' un lavoro impegnativo se sei di coscienza
Brava Yele che hai riconosciuto che non fosse per te :)
Io credo che ogni generazione abbia conosciuto difficoltà e non è che le nuove non ne conoscano, eccc
Già se a porsi dietro a una cattedra ci sono persone del genere si parte male
Chi si sente a proprio agio a relazionarsi con chi non ti capisce?
Motivare è importante ed impegnativo
E non a tutti può interessare
Io non credo avrei la pazienza. Entrerei in classe col mitra. Mi sbatterebbero fuori nel giro di una settimana, per come sono fatta.
Una volta certi elementi, con una loro vocazione delinquenziale, venivano emarginati dalla scuola a livello delle media.
Ora un avanzato ed evoluto :D pensiero inclusivo te li tiene come ricchezza da valorizzare in una multicultura ad ampio raggio.
I risultati di pregio, perche' non e' escluso che certi ambienti li ritengano di pregio, sono questi.
Poi si lamentano di scuole che, come campagna promozionale, evidenziano l'assenza nei loro iscritti di tutti i soggetti ritenuti quanto meno border line in ambienti medi che preferiscono evitare i guai, piuttosto che metterci una pezza dopo.
Sopprimiamoli, si?
Elementi con vocazione delinquenziale non ne esistono
Ai bambini dovrebbe essere assicurato un abbraccio imparziale
Come diceva una bellissima canzone di Avitabile: Nisciun è figlio di nisciun
Certi professori in trincea, che insegnano in zone delicate per situazione sociale "devono farsi bastare" il fatto di dover quantomeno evitare di fargli spaccare la testa l'un l'altro
Sinceramente anche un'anima tolta dalla strada mi aiuterebbe a fare del mio meglio
Ogni giorno
Un conto la cronaca nera di cui sei relatore esterno, per cui l'efferato omicidio e' materiale su cui lavorare.
Un conto un 'cronaca nera", magari di infimo livello di cui sei soggetto vittima, magari con episodi manco denunciabili, ma non per questo per te meno distruttivi.
Una distinzione che contribuisce molto al differenziale fra l'insicurezza percepita e quella formale in diminuzione, per altro nell'ordine delle centinaia di miglia dove fra 170.000 e 150.000 non si produce nessun miglioramento nella minaccia diretta quotidiana percepita dal singolo.
Tra l'altro, il fatto che oggi molta più gente vada comunque un po' più a scuola di una volta, è fondamentale.
Non diventeranno dei geni, ma sicuramente imparano qualcosa in più, anche sotto il profilo sociale.
Una volta andavano a lavorare e magari imparavano un mestiere, ma oggi i mestieri non esistono più, quindi sarebbero carne da macello per la delinquenza.
Ai prof. dovrebbero fare un monumento, anche ai meno prestanti.
E' veramente il lavoro più ingrato del mondo, perchè le soddisfazioni e i riconoscimenti sono rarissimi, se non inesistenti.
Sapendolo bene, io, ogni volta che rivedo un prof. o una prof. con cui mi sono trovata bene, gli faccio sempre complimenti per quello che mi piaceva di come insegnavano, e vedo che rimangono sbalorditi.. perchè nessuno mai dice loro queste cose.
Poi bisogna dire anche un'altra cosa: questo fatto che viene sempre rimarcato un "orario breve" è una puttanata, vogliamo dirlo ?
Se in una mattina un prof. ha 3 ore di lezione, quasi mai le ha vicine, quindi il tempo impegnato è comunque spalmato su 5 o 6 ore. E le pause vengono impiegate a rivedere una lezione, preparare materiali, parlare con i colleghi, o altre 500 mila altre cose, che comunque sono LAVORO. Inoltre vuoi metterci i ricevimenti, le sostituzioni, le riunioni, i consigli di classe, i collegi docenti, le aperture domenicali per la promozione della scuola... le gite !!!
Io ho detto NO GRAZIE, e so il perchè.
ne sono consapevole e lo capisco. Purtroppo ne esce una situazione orrenda sia per l'insegnante, sia per gli studenti.
Detto questo, ho potuto perchè avevo già un altro lavoro (per il quale avevo preso un secondo diploma, pur essendo già laureata). Avevo fatto comunque il concorso come "piano B", e quando mi hanno chiamato, avrei potuto comunque accettare per avere uno stipendio maggiore di quello che prendevo allora. Però ho pensato che la differenza l'avrei spesa o in gomme tagliate o in psicoterapia, quindi ho rinunciato :asd:
più che un lavoro è una missione , solo a vedere i bulletti nel filmato ho avuto un attacco d'ira , immagino se me li ritrovo a portata di mano , efua sei cosciente si o no ? :v
Mah
Io ho insegnato poco, rispetto a quanto avrei voluto e potuto
Eppure di soddisfazioni ne sentivo ogni giorno
E quando me ne andai, i miei bimbetti mi dissero:"prof non se ne vada, lei è come noi"
Mi chiamavano la prof ragazzina :v
Fu un periodo felice per me
Mi svegliavo all'alba, treno e rientro a casa non prima delle 4 pm
Una volta forse era più a pane e puparuoli, al sud a scuola si rientrava per il 27-28 settembre e non c'erano rientri e programmazioni
Adesso l'impegno è costante e pressante
Dopotutto è pure giusto
io i bambini non li sopporto neanche quando sono cuccioli adorabili ..cagano e mangiano mangiano e cagano..figurati adolescenti coi brufoli e supponenti , si sei adorabile ma anche pazzerella :v