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dietrologo
tutti questi marchi sulle donne e sugli uomini che oggi, 2021, fruiscono del libero e reciproco scambio di se stessi e delle proprie sostanze senza farsi o far del male, ed anzi, per ambo le parti, con ricercata e trovata soddisfazione ed appagamento, quindi benessere psicofisico e materiale, suonano come melodie stonate d'altri tempi.
addirittura tassare e fiscalizzare tale scambio per lavarlo e così trovare quell'alternativa alla sua accettazione che, in fondo, tutti vorrebbero e troppi nascondono.
negli anni in cui dilagava l'eroina, tanti, veramente tanti giovani e giovanissimi si drogavano, la ragazze ricorrevano al proprio corpo con molta più disinvoltura rispetto alla giovane ed i genitori, ambedue tutto il giorno assenti, come oggi del resto, per lavoro o per altre ragioni, facevano parte di quella società "buona" sempre pronta a marchiarli i "drogati", salvo poi scoprire che lo erano anche i figli e che le figlie oltre a drogarsi pure si concedevano sessualmente per raggiungere lo scopo.
eppure, quella "società buona", anche all'evidenza dei fatti faceva finta di niente e nel tempo ha imparato a solidarizzare; del resto, mal comune mezzo gaudio.
oggi, che queste ragazze e ragazzi sono i nipoti di quella "società buona" degli anni dell'eroina e della rottura dei tabù, siamo nuovamente al far finta di niente ed anzi, al marchio distintivo: puttana e puttaniere.
è l'offerta che fa la domanda, viviamo tutti più a lungo, covid permettendo, non è possibile ipotecare il futuro economicamente e men che meno sentimentalmente, soli non vogliamo restare, i siti d'incontri che utilizza la studentessa lo "urlano" in silenzio: per come la penso, oggi è ancora più imperativo di ieri, quando i genitori o i nonni di questa generazione si drogavano e si prostituivano per farlo.