Qualcuno saprebbe spiegarmi cosa cacchio c'entra la paura, a volte irrazionale, di beccarsi un virus col razzismo? (Che è per definizione la credenza che la propria "razza" sia superiore alle altre).
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Qualcuno saprebbe spiegarmi cosa cacchio c'entra la paura, a volte irrazionale, di beccarsi un virus col razzismo? (Che è per definizione la credenza che la propria "razza" sia superiore alle altre).
Non c'entra nulla.
Accusare gli italiani di razzsimo è solo l'ennesima aggressione al popolo italiano.
Beh se uno scappa quando vede un cinese qualche problema ce l'ha, senza contare la componente dell'ignoranza. Una mia amica cinese, che vive in Italia da 15 anni, peraltro, si trova spesso in situazioni di gente che la evita. Come se lei fosse un virus. E questa cosa è ignoranza pura. Poi magari se ne vanno su un aereo come se niente fosse. Peccato che non è stando vicino a dei cinesi che vivono in Italia che si prende il virus. Si prende molto più facilmente stando su un aero. Senza contare che ormai si è diffuso ovunque e quindi puoi prenderlo da persone di qualsiasi nazionalità. Ma l'ignoranza è una brutta bestia.
posto che col virus non c'entra nulla, non solo; quello è un razzismo strutturato, ideologizzato;
poi c'è quello istintivo, di livello ancora più basso; gli italiani, in modo politicamente trasversale, fanno sfoggio di questo da almeno un secolo, soprattutto verso i meridionali; ne ho conosciuti tanti di Ferrini che avrebbero voluto, o vorrebbero ora, il Muro di Ancona;
siccome come colonialisti siamo falliti, la cultura dello "straniero" e del relativo civismo ci è estranea; così, succede che al supermercato ragazzi e ragazze africani, figli adottivi di italiani, vengano apostrofati da anziani "distratti" come fossero i famosi ciondolanti, o addirittura infamati sui campetti di calcio, senza che nessuno corchi di mazzate l'italianissimo genitore;
chisti simu, direbbe qualcuno :D provinciali ignoranti, ma tronfi, che nemmeno sospettano di essere razzisti, tanto si credono bravi; tiè, questo hai scritto tu, in un - occasionale, speravo, ma pare di no - lapsus ideo-logico:
questo è razzismo, franco, schietto e palese, nero su bianco:
dove dovrebbe essere scritto "i ladri rubano", accanto agli "spacciatori spacciano", tu scrivi "i rom", includendovi la stragrande maggioranza, di cui nemmeno sai che sono rom, perché abitano in case e parlano italiano da un secolo e passa; dentro di te forse sei talmente convinto della correttezza e ammissibilità della tua logica da non renderti conto di quello che esprimi;
è ovvio che gli italiani siano convinti di non essere razzisti, se persino un insegnante che dovrebbe avere nozioni solide di civismo cade così malamente e trova esagitati che gli danno ragione.
Una lucida analisi di Antonio Socci.
Alle prese con il coronavirus, il governo italiano mostra l'improvvisazione dei dilettanti e oscilla tra minimizzazione e allarmismo: «Non c' è motivo di allarme o panico» dichiarava Conte, «lo gestiamo come il colera e la peste» aveva aggiunto il ministro Speranza (in effetti, chi mai si allarma per un' epidemia di peste o di colera?).
Poi c' è pure il tocco di surreale comicità che Zingaretti sempre ci assicura. Dopo il manifesto dove - a nome del Pd - chiedeva di ridurre a zero le emissioni di cobalto (voleva scrivere anidride carbonica, ma ha confuso le formule chimiche), il buon Nicola ha annunciato l' isolamento del «virus responsabile del coronavirus» (testuale). Il problema non è il suo diploma di perito odontotecnico: preoccupa il fatto che Zingaretti sia il leader dei "competenti". Ieri poi, dopo che Conte aveva risposto picche alla richiesta dei governatori regionali del Nord di evitare, per 14 giorni, la frequenza scolastica di tutti i ragazzi tornati dalla Cina, i ministri della Sanità e della Pubblica istruzione hanno deciso di favorire la loro "permanenza volontaria" a casa giustificando l' assenza dei ragazzi. Così hanno sconfessato Conte.
A fronte di questa commedia all' italiana, nessuno (neanche le autorità internazionali) riesce a capire le reali dimensioni della tragedia. Qual è davvero la situazione in Cina? Cosa sta accadendo? I dati ufficiali parlano di circa 35 mila contagiati, 4.800 persone in gravi condizioni e 725 morti. Con decine di milioni di persone isolate in città fantasma. Ma non è affatto chiaro se queste sono le cifre vere e se l' epidemia è circoscritta o se invece la situazione è più grave. Né è stata spiegata l' origine di questo virus. La poca chiarezza deriva dalla natura stessa del regime di Pechino che impedisce la necessaria trasparenza e la circolazione delle notizie e dei dati.
Ad amplificare la pericolosità dell' epidemia infatti è stato proprio il totalitarismo comunista di quel paese, perché inizialmente le notizie sul virus sono state sottovalutate e silenziate dal regime, impedendo così che venissero prese subito le adeguate contromisure.
Dunque ora si aprono gli occhi su questa dittatura rossa a cui i globalizzatori degli anni Novanta hanno regalato la possibilità di diventare la prima economia del pianeta, aumentando a dismisura il suo peso geopolitico sul globo.
Aver trasformato la Cina nella fabbrica del mondo, oltre ad aver posto fuori mercato le produzioni occidentali e aver impoverito di colpo il nostro ceto medio e i nostri lavoratori, a causa dello svantaggio competitivo derivante dalle basse retribuzioni cinesi e dalla mancanza di garanzie sociali e vincoli ambientali, ha reso il sistema economico occidentale dipendente da quel colosso tirannico. Che coltiva disegni imperialistici e non vuol saperne né di libertà di informazione, né di diritti politici e sociali, né di rispetto dell' ambiente, ma che - come mostra il coronavirus - è poi un gigante dai piedi d' argilla.
Qualcuno - con la globalizzazione - aveva puntato a conseguire guadagni stellari separando liberismo e mercato dalla liberaldemocrazia e scommettendo sulla Cina (fino a ignorare tuttora i rischi per la sicurezza rappresentati dal 5G) e sulle delocalizzazioni.
Oggi la retorica del mondo senza frontiere, del mercato-mondo e il fanatismo della globalizzazione - che avrebbe dovuto dissolversi già con la micidiale crisi del 2007-2008 - subisce un colpo, anche d' immagine.
Le grandi società occidentali che chiudono i battenti nelle città cinesi, la chiusura degli aeroporti, il blocco delle due navi, con migliaia di passeggeri, in Oriente, mentre tutto il mondo spera che il contagio non arrivi in Africa - dove si trovano milioni di lavoratori cinesi e dove l' epidemia diventerebbe incontrollabile - mostrano la fragilità del sistema globale. Anche il gruppo Fiat Chrysler ha annunciato che a seguito della chiusura di 4 impianti di componentistica in Cina, verrà chiuso pure un impianto in Europa.
Non è stato lungimirante, scrive Giuseppina Perlasca su Scenari economici, spostare «la produzione di componenti auto europee a decine di migliaia di chilometri di distanza, per poi scoprire che questa catena logistica è incredibilmente fragile e basta una semplice influenza per farla saltare». Questa crisi - prosegue - insegna che «aver voluto disperdere e polverizzare a livello mondiale ogni produzione industriale è stato un clamoroso errore, perché ha creato una folle interdipendenza facilmente cancellabile dal minimo imprevisto». Il mercatismo - ultima utopia del Novecento - ha l' esito fallimentare di tutte le ideologie.
Pure un italiano potrebbe essere appena tornato dalla Cina. O una persona di qualsiasi altra nazionalità. Per il momento in Italia il virus non è in circolazione, quindi è assolutamente inutile farsi vedere patemi. Senza contare che il contagio avviene solo attraverso la saliva, quindi è sufficiente parlare con le persone a distanza di un metro e lavarsi sempre le mani dopo aver toccato qualsivoglia superficie. Ripeto, la fobia è figlia dell'ignoranza.
te lo sei dato da te, scrivendo : "i rom" - ossia indicativo generico di un gruppo di individui nella sua totalità, tutti - "rubano";
l'hai scritto tu, non è una mia opinione;
infatti, accanto non hai scritto "i siciliani mafiano", ma "i mafiosi", stavolta specificando la sottocategoria di chi effettivamente commette il reato;
evita di fare l'incazzato, almeno quando hai torto marcio, nero su bianco.
Allora insisti...
guarda, il caso vuole che come moderatrice abbiamo una giornalista professionista, peraltro fresca di esame di stato;
in assoluto la persona più qualificata a giudicare in termini tecnici il senso della tua comunicazione espressa nel concetto "i rom rubano" accanto a "gli spacciatori spacciano" ecc...
capisco la tua sorpresa, perché non sei abituato sentirti dare del razzista; ma quello che hai esposto è - logicamente, aristotelicamente, strutturalmente, linguisticamente - IL paradigma concettuale stesso del razzismo; che ti devo dire ?
è esattamente come se uno dicesse "i meridionali delinquono".
Dopo le offese anche le minacce. Di bene in meglio. Comunque non rispondo più alle tue provocazioni. Giudichi chi ha tempo e voglia di giudicare, a me non interessa.
Per me non c'entra nulla a meno che vedendo o incrociando una persona per strada, in luogo pubblico ecc con gli occhi a mandorla si è prevenuti e ci si lascia prendere dalla paranoia che possa essere " un untore".
Ma si tratta più di pregiudizio e paranoia che razzismo, per me, perchè in condizioni diverse non si avrebbe alcun timore, credo.
sarebbe, la minaccia ?
peraltro, io sono contro la censura; se uno vuole dirsi razzista, io non mi oppongo, posto che contraddico il falso fattuale o la diffamazione;
ma se pretendi di esporre un concetto logicamente razzista come hai fatto - cioè attribuire il comportamento di alcuni individui alla generalità degli appartenenti al relativo gruppo etnico - e pretendere che quello non sia razzismo, faccio presente l'incongruenza;
sei certamente una brava persona, ma questo non ti esonera dalla responsabilità di quanto scrivi, anche se sei abituato a pensarti indenne da certe opinioni; non sei il primo, né l'ultimo, ma non è che puoi farmi tacere o sentirti minacciato se faccio presente la questione.
(Solo per dire che mi era sembrato -minaccia- ci fosse una richiesta di intervento alla moderazione. Magari non è così. Del resto non sono certo io ad offendere, e peraltro il mio concetto non è affatto razzista, ma basato sulla realtà che tu disperatamente vuoi negare, non so a questo punto per quale scopo recondito).
Il corona virus non può sopravvivere molto tempo al di fuori di un organismo umano. Come tutti i virus, sono dei parassiti e per vivere necessitano di collegarsi al dna delle cellule. Fuori dall'organismo umano vivono per pochissimo tempo, quindi, la trasmissione del virus avviene via aerea tra persone che parlano tra di loro a circa un metro di distanza o magari a 10 metri se capita di avere un colpo di tosse, oppure 15/20 metri se capita di avere uno starnuto, attraverso le particelle di saliva che si liberano nell'aria.
Sono i batteri che vivono nell'ambiente che ci circonda e quindi possono entrare in contatto con il nostro organismo da ambiente contaminato e non è questo il caso. Quindi la paura di andare nei ristoranti cinesi, piuttosto che nei negozi e/o di acquistare prodotti cinesi, è infondata. Tra l'altro le mascherine in dotazione alla Sanità Marittima sono Made in China... pertanto abbiamo detto tutto.
Comunque sconsiglio a tutti il ristorante cinese. Per le pessime condizioni di igiene e poi non sai cosa ti servono...Io devo dire che a volte vado comunque ai negozi cinesi quando mi serve qualcosa al volo, magari di domenica. Trovi di tutto...mi sono limitato a...non frequentare per una settimana, non si sa mai...
mi spiace, ma la tua affermazione "i rom rubano" è esattamente il paradigma logico del razzismo;
non c'è nulla da negare su quel sillogismo falso che esprimi;
se io ti elencassi diecimila condannati siciliani per mafia non sarei certo autorizzato a dire "i siciliani sono mafiosi", coinvolgendo anche quelli che non salirebbero nemmeno su un bus senza il biglietto;
se ti si lascia passare la logica di quello che affermi, solo perché riguarda pochi e fastidiosi, più o meno antipatici alla stragrande maggioranza, domani, con la stessa logica si prenderanno di mira altri;
io direi che un essere umano abbia il diritto di non essere assimilato al comportamento di una parte degli appartenenti a suo gruppo; oltre a dirlo io, lo direbbe pure la Costituzione.
Non so se è proprio la stessa cosa perchè capelli biondi e occhi azzurri non sono diffusi solo in Svezia ma distribuiti nel nord europa e anche da noi in Italia, sarebbe assurdo discriminare sulla presunzione di caratteri fisici legati a una specifica nazione che fra l'altro oggi sarà diventata una società multietnica ci saranno immigrati o no? E comunque ci saranno mescolanze per cui non tutti gli svedesi saranno per forza biondi con occhi azzurri.
Chi mi garantisce, per fare un esempio se il virus si fosse sviluppato lì, che non ci siano cittadini che vivono in Svezia con caratteristiche diverse e portatori di virus tranquillamente passeggiare tra noi?
E poi i biondi italiani? Ad esempio io che sono bionda ( non naturale)con gli occhi chiari e pelle chiara verrei discriminata solo perchè rispecchio le caratteristiche fisiche che contraddistinguono una svedese?
Mi è capitato in vacanza al mare in Veneto, dove c'è la presenza di un massiccio turismo tedesco, di essere scambiata da una cassiera di un supermercato per tedesca senza sentirmi parlare, mi parla in tedesco e io le rispondo che se mi parla italiano la capisco altrimenti no.Dava per scontato.
Capisci che è assurdo?
Io nei ristoranti cinesi non andavo già prima perchè non vado spesso al ristorante e non mi piacciono sushi o comunque la cucina orientale, e semmai bisognerebbe temere più l'igiene in generale nei ristoranti che questo virus, più l'l'influenza comune che questo virus, almeno finché resta circoscritto e limitato a pochi casi.
Capisci che è assurdo?
E certo che è assurdo, ma il cosiddetto "popolino" vive mille paure, prendi soprattutto le persone fragili, anziane che si sentono indifese...Non faccio fatica a capire. Quelle che non capisco sono tutte quelle persone giudicanti, pronte ad indicare a dito l'"untore" razzista che razzista non è mai stato, ma del resto in psicologia il meccanismo della proiezione è stato studiato in mille modi...di solito accusiamo gli altri di ciò che noi stessi siamo.
Riguardo ai "rom" inteso come zingari esiste un pregiudizio molto radicato e ammetto che ce l'ho anch'io.:D
Per rom s'intende, credo gli zingari in generale e non sono tutti di etnia o gruppo "rom".
Ammetto di avere un forte pregiudizio,fin da bambina quando dicevano che portavano via i bambini, ma non mi sento "razzista", pregiudizio verso gli zingari perchè ho avuto brutte esperienze, e cerco di stare allerta se mi si avvicina uno o una zingara. Perchè spesso si sente e si vede in tv che vivono in campi e non credo che tutti si mantengano con lavoro regolare ma spesso molti vivono di espedienti, carità furti, o altro, però penso che potrebbero esserci anche appartenenti a questi gruppi che magari vivono in case regolari, lavorano come altri, ma purtroppo l'etichetta che viene appiccicata addosso temo danneggi anche chi vorrebbe distinguersi ed essere diverso.
Sprovveduto (per non dire altro), a parte ricevere regolari bollettini da parte delle autorità sanitarie.... proprio stamattina ho assistito ad una riunione portuale dove la responsabile della Sanità Marittima locale, che è un medico, ha esposto a noi ausiliari marittimi, le problematiche attuali e le misure da adottare per evitare possibili e remoti contagi... sprovveduto... aggiornati tu prima di sparare cazzate alla orba, giusto per darti un tono
da "sapientino" da un centesimo bucato!!
Scusami turbo... ma questo è un altro discorso... da parte tua sembra voler per forza trovare un pretesto per evitare comunque ristoranti cinesi... sono anni che non vado in un ristorante cinese, poiché so bene come sa l'involtino primavera, piuttosto che il pollo alle mandorle... però dai, parlare di igiene e di "non sapere" cosa ti servono, mi sembra voler ghettizzare tutta la comunità "ristoratoria" cinese!! Non è carino. :v
Pensare che da ragazzo litigavo con mio padre perché lui ce l'aveva con gli zingari che avevano le roulotte a pochi metri da casa nostra, e io tendevo invece a difenderli. Quando, una ventina di anni fa, mi trovai ad insegnare ad alcuni nomadi mi accorsi che erano fermamente decisi a restare nel loro campo, fare la vita emarginata di sempre. Perfino quei pochissimi iscritti che frequentavano regolarmente e che in effetti ottennero a giugno la licenza media. Ricordo una collega di Inglese che, alla fine della lezione, correva subito ad aprire tutte le finestre a causa dell'aria irrespirabile che si era creata...Certo, non avevano una grande possibilità di lavarsi quotidianamente. Eppure, credeteci, preferivo trovarmi con loro piuttosto che con quei quattro bulletti di italiani pluribocciati che avrebbero meritato calci in culo a due a due fino a che non fossero diventati dispari. I ragazzi nomadi erano senz'altro più rispettosi. E se non odoravano di acqua di colonia...pazienza. Poi mi è capitato che abbiano una volta tentato di forzare la porta di casa, rompendo la serratura. Un'altra volta, recentemente, una zingarella ha rubato il portafoglio ad un mio amico. Quando ti si avvicinano devi stare con cento occhi. E la cosa più orrenda è che tanti di loro addestrino i bambini a rubare o, nel migliore dei casi, a chiedere l'elemosina. E la sera, se non portano il dovuto, volano botte...
Beh, a Roma dopo ispezioni sanitarie ne hanno fatti chiudere una marea...del resto in Cina all'igiene sono abituati a badarci assai poco. L'inquinamento mondiale è dovuto in gran parte a Cina ed India. Ma poi loro sono anche carini, nel negozio dove vado spesso assai gentili, seppure probabilmente non paghino le tasse...
Turbo.... guarda a mio avviso dici meglio se a prescindere affermi che ti stanno sul cazzo. Scusa eh. :v
E perché mai? Se no nei loro negozi non entrerei, no? Del resto credo fermamente che la Cina sia la culla della civiltà. Poi si sa, i popoli attraversano storicamente varie fasi. Anche noi italiani siamo in una fase di merda. ma non per questo non amo più l'Italia...
allora, quelli che vivono nei campi sono un'esigua minoranza; gli altri sono assimilati e "invisibili" come rom, per non parlare dei sinti, che sono l'altra etnia nomade o ex-nomade, di radicamento più antico; sai chi è un sinti ? il campione del mondo Andrea Pirlo, mio idolo rossonero, ceduto troppo presto ai gobbi; non so con certezza, ma ci sta che pure Virginia Raffaele, figlia e pronipote di giostrai abbia una radice nomade; e chissà quanti altri... in Campania è pieno; negli anni 70 giravano l'Italia proprio gli "zingari napoletani"; spesso vendevano cose di merceria, e mia nonna comprò diverse lenzuola per regalarmele da quegli imploranti ambulanti a cui non sapeva dire di no;
pregiudizi sui questuanti che vivono nei campi li abbiamo tutti, me incluso; poi sono sgradevoli, vocianti, sgraziati; spesso in quelle condizioni si consumano vicende atroci di sopraffazione; ma spesso no, e ci sono prassi di grande solidarietà e bontà, a noi poco note; in diversi rubano o indulgono in traffici;
a Roma portano roba di provenienza equivoca in mercatini all'aperto, frequentati molto volentieri da italianissimi, che non fanno domande sull'origine di quella pelliccia o di quel giradischi da mille euro;
ma si parla di alcune persone tra chi vive nel disagio dei campi, una frazione minima di quel gruppo etno-culturale, la cui quasi totalità è assimilata;
e rubano in proporzione molto meno di quegli italianissimi delle aree - vastissime - in cui si evadono i tributi o le tasse; non è furto, quello ?
ma che io vengo a dire che "i veneti sono ladri" perché in Veneto c'è un'altissima evasione fiscale ? o che i campani sono ladri perché in pochissimi pagano la TARI o le multe ?
ma non lo faccio nemmeno per un senso morale; piuttosto come gratificazione a me stesso; mi intristirebbe scoprirmi di quell'umore.
p.s. in casa dei miei sono venuti i ladri; non so se fossero zingari; si sono presi un paio di anelli antichi, delle sterline d'oro regalo di mio nonno, un televisore e un videoregistratore; hanno risparmiato i quadri, per fortuna; ci capivano poco :asd: