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La mente.
Nello “Srimad Bhagavatam” (5):
6:3 Tutti gli studiosi hanno espresso la loro opinione: la mente è per
natura molto irrequieta e non bisogna fare amicizia con lei. Se diamo
piena fiducia alla mente, possiamo essere imbrogliati in qualsiasi
momento. Anche Siva fu agitato nel vedere la forma Mohini di Sri
Krishna e pure Saubhari Munì cadde dal suo stadio maturo di perfezione
yoga.
5 La mente è all’origine della cupidigia, della collera, dell’orgoglio,
dell’avidità, del lamento, dell’illusione e della paura. Tutte queste
tendenze si combinano per legare l’essere all’azione interessata. Quale
uomo di conoscenza darebbe fiducia alla mente?
11:5 Poiché la mente è assorta nel desiderio di compiere attività empie e
virtuose è naturalmente soggetta agli effetti della collera e della
lussuria. Croi viene attratta dalla soddisfazione dei sensi materiali. In
altri termini, essa è guidata dall’influenza della virtù, della passione e
dell’ignoranza. Esistono undici sensi e cinque elementi materiali; di tutti
questi sedici fattori la mente è il più importante. È la mente che porta
l’essere a rinascere in differenti tipi di corpi, tra gli esseri celesti, gli
esseri umani, gli animali e gli uccelli. Secondo che la mente si trovi in
una posizione superiore o inferiore, accetta un corpo materiale più
elevato o più degradato.
Ovviamente per i materialisti la mente coincide con le attività cerebrali.
Per gli animisti la mente utilizza il cervello durante la vita del corpo, ma continua a esistere dopo la morte di questo come parte dell'anima.
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Carl Gustav Jung: Rendi conscio l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino.
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Avevo letto questa frase, molto bella. Non sono riuscito a capire se sia un aforisma vero o attribuito come la maggioranza in rete. Tu xmanx hai per caso fonti che chiariscano la cosa, riferimenti all’opera, alla discussione o alla lettera in cui scrisse o disse questa cosa? So che non ti informi sui blog e che vai alla fonte prima di scrivere una frase tratta da chissà dove, quindi penso che potrai aiutarmi.
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Undici sensi...ed io che ero rimasta al settimo senso dei Cavalieri dello Zodiaco!!:D
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Jerda
Avevo letto questa frase, molto bella. Non sono riuscito a capire se sia un aforisma vero o attribuito come la maggioranza in rete. Tu xmanx hai per caso fonti che chiariscano la cosa, riferimenti all’opera, alla discussione o alla lettera in cui scrisse o disse questa cosa? So che non ti informi sui blog e che vai alla fonte prima di scrivere una frase tratta da chissà dove, quindi penso che potrai aiutarmi.
Carl Gustav Jung: Rendi conscio l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino.
L'aforisma è una sintesi di questo concetto espresso da Jung:
Quando un fatto interiore non viene reso cosciente, si produce fuori, come destino. Ossia, quando il singolo rimane indiviso e non diventa cosciente del suo antagonismo interiore, il mondo deve per forza rappresentare quel conflitto e dividersi in due. (da Aion: ricerche sul simbolismo del Sé, p. 67) - Carl Gustav Jung
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scusamI tu, ho visto adesso il riferimento. ;)
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Citazione:
Originariamente Scritto da
xmanx
Carl Gustav Jung: Rendi conscio l’inconscio, altrimenti sarà l’inconscio a guidare la tua vita e tu lo chiamerai destino.
Il destino e l'inconscio per me sono due cose diverse: il destino regola la nostra vita, l'inconscio invece la mente e secondo me sono modificabili entrambi con il libero arbitrio.
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E la tua mente non determina la tua vita?
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E' più probabile che sia la vita a forgiare la mente.
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Qualsiasi cosa possiamo trasportare dall'inconscio al conscio quantitativamente e qualitativamente, é una battaglia persa... l'inconscio é infinito
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insomma... non è infinito e ha i suoi leitmotif molto precisi... alla fine tutti sfuggiamo da poche, fondamentali e determinate cose.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
E' più probabile che sia la vita a forgiare la mente.
entrambe le cose, ma non vedo il confine tra vita e mente. La nostra vita è un fatto mentale, sempre dentro questa scatola che ci manda le immagini viviamo, il resto è una scommessa su quello che ci viene trasmesso.
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La mente, il sistema mentale, è stato anche inteso come sistema a 4 sfere di influenza, a seconda della direzione del pensiero e delle energie. https://mente.hyst.eu/sistema-mentale-a-quattro-sfere/
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Jerda
insomma... non è infinito e ha i suoi leitmotif molto precisi... alla fine tutti sfuggiamo da poche, fondamentali e determinate cose.
Dai un confine ampio quanto vuoi all’ inconscio ( = non conosciuto) e al di fuori di questo resterà ancora l’incognito (= non conosciuto).
Per quanti tentativi tu possa fare, resterà sempre una parte esclusa dalla nostra conoscenza.
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Se è per la quantità di cose presenti, è facile. Ma vale anche per il cosciente. Ma le cose che è teniamo nascoste non sono poi tante, prendi i sogni negativi o positivi ricorrenti, spesso sono abbastanza monotoni quando capitano.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Jerda
E la tua mente non determina la tua vita?
Certamente, basta usarla con intelligenza.
Citazione:
Originariamente Scritto da
crepuscolo
E' più probabile che sia la vita a forgiare la mente.
E' vero anche questo! Le esperienze di vita forgiano però di più il carattere di una persona e la mente di conseguenza.
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La vita è un fatto mentale. Non ha a che vedere con masse e volumi. La mente determina la vita, sia che ci si lasci andare a un defeating self-talk con sé stessi, sia che la si alleni perché sia usata per migliorarla. La mente è la vita. Chi la usa male alcolizzandosi non è meno determinato dalla propria mente, lo è determinato ugualmente dal cattivo uso diventandone vittima
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Jung e Freud sono due mostri di saggezza ma, dovendo scegliere, preferisco nettamente il primo. In quell'aforisma postato dall'amico Xmanx infatti, gli orizzonti della mente si dispiegano in spazi infiniti! Avete detto bene: L'inconscio è sterminato, ma via via che ne portiamo a galla qualcosa, conosciamo chi siamo veramente.
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C’è differenza tra inconscio e subconscio. Secondo me ci si confonde col secondo. Anche la parte cosciente non è meno sterminata. In una delle statistiche che girano a far cultura popolare si dice che facciamo 70.000 pensieri al giorno. Impossibile da sperimentare in qualsiasi modo. Ma i termini sono quelli. Non sono categorie che rientrano in aree corrispondenti del cervello e non si contano. Sono parametri.
Sia Freud che Jung erano fortemente figli del loro tempo, e data la passione per la cocaina di Freud non stupisce che dovendo estrapolare dalle proprie sensazioni concetti valevoli per tutti, abbia esagerato l’importanza della sessualità. Troppo perché per lui era il motore del mondo, ma sicuramente ne svelò per primo l’importanza fondamentale. Freud creò fondamentali parametri di riferimento per lo studio della psicologia, ma anche un metodo psicoterapeutico dall’efficacia assai dubbia. Jung era molto esoterico, pur parlando di archetipi quando si riferisce a te santi e Gesù, che è solo per gettare basi psicologiche sui nostri motori, si è occupato di monnezza peggio che Steiner e aveva un coacervo di concetti geniali come l’inconscio collettivo, li elaborò nella propria mentalità molto superstiziosa, che può essere giustificata perché era del suo tempo, ma molto meno essendo un uomo di scienza. Bene avere pensieri scientifici e morali e parlarne, ma dovrebbero essere separati come idee perfettamente legittime, ma ognuna nel proprio campo, non dando carattere scientifico a personalissimi pensieri esterni alla ricerca.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Jerda
entrambe le cose, ma non vedo il confine tra vita e mente. La nostra vita è un fatto mentale, sempre dentro questa scatola che ci manda le immagini viviamo, il resto è una scommessa su quello che ci viene trasmesso.
Infatti anche per me non c'è confine e le frasi possono benissimo significare la stessa cosa.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Jung e Freud sono due mostri di saggezza ma, dovendo scegliere, preferisco nettamente il primo. In quell'aforisma postato dall'amico Xmanx infatti, gli orizzonti della mente si dispiegano in spazi infiniti! Avete detto bene: L'inconscio è sterminato, ma via via che ne portiamo a galla qualcosa, conosciamo chi siamo veramente.
Tra spazi infiniti e portarsi dietro delle tare , non credo ci sia molto da scegliere.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Jerda
C’è differenza tra inconscio e subconscio. Secondo me ci si confonde col secondo. Anche la parte cosciente non è meno sterminata. In una delle statistiche che girano a far cultura popolare si dice che facciamo 70.000 pensieri al giorno. Impossibile da sperimentare in qualsiasi modo. Ma i termini sono quelli. Non sono categorie che rientrano in aree corrispondenti del cervello e non si contano. Sono parametri.
Sia Freud che Jung erano fortemente figli del loro tempo, e data la passione per la cocaina di Freud non stupisce che dovendo estrapolare dalle proprie sensazioni concetti valevoli per tutti, abbia esagerato l’importanza della sessualità. Troppo perché per lui era il motore del mondo, ma sicuramente ne svelò per primo l’importanza fondamentale. Freud creò fondamentali parametri di riferimento per lo studio della psicologia, ma anche un metodo psicoterapeutico dall’efficacia assai dubbia. Jung era molto esoterico, pur parlando di archetipi quando si riferisce a te santi e Gesù, che è solo per gettare basi psicologiche sui nostri motori, si è occupato di monnezza peggio che Steiner e aveva un coacervo di concetti geniali come l’inconscio collettivo, li elaborò nella propria mentalità molto superstiziosa, che può essere giustificata perché era del suo tempo, ma molto meno essendo un uomo di scienza. Bene avere pensieri scientifici e morali e parlarne, ma dovrebbero essere separati come idee perfettamente legittime, ma ognuna nel proprio campo, non dando carattere scientifico a personalissimi pensieri esterni alla ricerca.
E' probabile che Freud per ideare il complesso di Edipo si sia riferito alla forte sensualità del peccato originale, padre di tutti i peccati.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Ovviamente per i materialisti la mente coincide con le attività cerebrali.
Nel primo capitolo degli yoga sutra di Patanjali (antico filosofo indiano) la mente viene identificata con le sue attività. Non può essere percepita se non attraverso le sue funzioni.
1.5
Ci sono cinque funzioni della mente. Ciascuna può essere beneficio oppure causa di danno.
Se un'attività mentale è benefica o dannosa, non è percepito immediatamente. Solo il tempo lo rivelerà.
1.6
Le cinque funzioni sono: comprensione, errata comprensione, immaginazione, sonno profondo e memoria.
Tratto da Il Cuore dello yoga- Desikachar.
Non credo che Patanjali fosse un materialista.
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Lady, ti pare che il cervello abbia solo quelle 5 funzioni? E' evidente che mente e cervello non sono coincidenti. Mi pare che Patanjali identifichi la mente con il pensiero.
Se il pensiero non muore con il corpo, la mente non può identificarsi con il cervello. Altrimenti avremmo un'anima totalmente ignorante, dopo la morte cerebrale.
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Non ho parlato di funzioni del cervello ma di mente secondo la visione di Patanjali e lo yoga, credo che Patanjali per funzioni della mente intenda attività mentali.
Infatti continuando nei sutra le descrive una per una, ma non credo che interessi.
Personalmente sono più propensa a credere che il pensiero muoia con il corpo, non credo che un morto pensi, però non si so se dopo la morte esiste uno stato in cui si è in grado ancora di pensare dal momento che il pensiero nasce nel cervello, dall'attività cerebrale e il cervello va in decomposizione.
Quindi che la mente abbia ancora una qualche attività o che si stacchi dal corpo e quindi si intenda come anima o spirito.
Cos'è l'anima? Difficile dare una risposta univoca che vada bene per tutti.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Jerda
C’è differenza tra inconscio e subconscio. Secondo me ci si confonde col secondo. Anche la parte cosciente non è meno sterminata. In una delle statistiche che girano a far cultura popolare si dice che facciamo 70.000 pensieri al giorno. Impossibile da sperimentare in qualsiasi modo. Ma i termini sono quelli. Non sono categorie che rientrano in aree corrispondenti del cervello e non si contano. Sono parametri.
Sia Freud che Jung erano fortemente figli del loro tempo, e data la passione per la cocaina di Freud non stupisce che dovendo estrapolare dalle proprie sensazioni concetti valevoli per tutti, abbia esagerato l’importanza della sessualità. Troppo perché per lui era il motore del mondo, ma sicuramente ne svelò per primo l’importanza fondamentale. Freud creò fondamentali parametri di riferimento per lo studio della psicologia, ma anche un metodo psicoterapeutico dall’efficacia assai dubbia. Jung era molto esoterico, pur parlando di archetipi quando si riferisce a te santi e Gesù, che è solo per gettare basi psicologiche sui nostri motori, si è occupato di monnezza peggio che Steiner e aveva un coacervo di concetti geniali come l’inconscio collettivo, li elaborò nella propria mentalità molto superstiziosa, che può essere giustificata perché era del suo tempo, ma molto meno essendo un uomo di scienza. Bene avere pensieri scientifici e morali e parlarne, ma dovrebbero essere separati come idee perfettamente legittime, ma ognuna nel proprio campo, non dando carattere scientifico a personalissimi pensieri esterni alla ricerca.
Eh....come si fa a scindere le due cose? Si può benissimo essere Scienziati e credere in Dio: Sperimentare i prodigi della Materia e nel contempo esultare nello Spirito constatando i meravigliosi meccanismi che la regolano :)
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Sono d'accordo. E' cercare di spiegare la fede con la scienza o viceversa che non va bene. La religione non dovrebbe avere bisogno di dimostrazioni che la scienza non può darle. Ma un po' per scaramanzia e un po' perché le fonti religiose forse non bastano tanto, c'è sempre la tentazione di blindare il proprio credo anche dal punto di vista "scientifico" con risultati un po' comici. Poi gli scienziati sono persone, non partono con una comprensione migliore e non portano punti alla religione per quelli (una minoranza) che credono in dio, anche se poi vengono usati sempre come gadget per dire "vedi? Anche quello scienziato crede". Tanto ce ne sono tanti che non credono, nonostante le pressioni dell'educazione familiare, il bisogno di credere in qualcosa, che condividono con tutti. In un paese come l'Italia in cui l'istruzione è ed era ancora di più in mano alla Chiesa, più merito allo scienziato che supera l'idea che a quello che si appoggia alla religione correntemente in vigore, che potrebbe anche aver messo in dubbio e poi ritrovato ma in pratica spesso anche no.
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In realtà le due cose (Scienza e Religione) hanno bisogno l'una dell'altra. Bene affermava Einstein:
"La Scienza senza la Religione è zoppa. La Religione senza la Scienza è cieca."
Entrambe indagano il meraviglioso mistero dell'esistenza. Entrambe cercano risposte. Entrambe sono chiamate a rispettarsi vicendevolmente.
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Ti devo ribadire per l'ennesima volta che la scienza non ha bisogno della religione, non si compensano a vicenda. Anzi, se ci fai caso, è la religione che prima o poi cerca di accostarsi alla scienza per restare a galla, non potendo più far finta di nulla e sparare boiate per l'evidenza dei fatti.
Nei libri scientifici non c'è la religione. Fattene una ragione.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
Ti devo ribadire per l'ennesima volta che la scienza non ha bisogno della religione, non si compensano a vicenda. Anzi, se ci fai caso, è la religione che prima o poi cerca di accostarsi alla scienza per restare a galla, non potendo più far finta di nulla e sparare boiate per l'evidenza dei fatti.
Nei libri scientifici non c'è la religione. Fattene una ragione.
senti, ti posso fare una domanda? se si: lo scientismo, e non ho detto scienza, può essere considerato una "religione"?