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Il dolore
É altrettanto vero che solo "il dolore" è fonte di crescita, Rudolf Steiner lo specifica in modo perentorio , se non erro in enigmi dell'anima.
Certo è che l'adagiarsi porta la persona a non vedere lo straordinario potenziale evolutivo che la sofferenza ha in se'
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Il dolore può anche essere una fonte di crescita, ma a tal fine non è condizione sufficiente e nemmeno necessaria. Se il primo stadio è quello di soffrire senza crescere, il terzo è quello di crescere senza soffrire. Detto fra noi, mi sembra strano che uno Steiner si fermi solo al secondo.
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Non credo che valga per tutti. Molte persone si incattiviscono, diventano astiose, invidiose. Si evolve chi è già illuminato.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
nahui
Non credo che valga per tutti. Molte persone si incattiviscono, diventano astiose, invidiose. Si evolve chi è già illuminato.
alcune ci annegano nel dolore. Penso tu abbia ragione.
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Il dolore avviene comunque per una disarmonia nei confronti della natura di cui facciamo parte , che per forza di cose ti riconduce alla riunione con essa , riunificazione .
Un altro errore sarebbe usare il dolore come mezzo per richiamare l'attenzione verso se stessi , egocentrismo , anche questo un allontanamento dal concetto di riunione .
Ho tanto male qui ho tanto male là oppure io ho avuto questo e mi è successo la cosa peggiore ...ancora te ne succederanno se usi il dolore come elevazione di te stesso
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Mi sembra che banalmente ricalchi il detto per cui "quello che non strozza ingrassa", che, tuttavia, lascia dietro piu' strozzati che obesi.
Ne a caso nessuno cerca di addolorarsi.
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In effetti tra gioire e soffrire, preferisco elevarmi con la prima.
Conoscere il dolore è importante per non rimanere disarmati ma cercarlo come motivo di elevazione mi sembra troppo.
Se ho dolore ragiono in un modo, quel tanto che il dolore me lo permetta, e se ho gioia ragiono in un altro, ma quest'ultimo mi è più confacente dato che credo che il superamento del dolore porti alla gioia.
Il capolinea credo sia la gioia serena che in fondo può essere felicità, dove l'elevazione non ha più senso, come tra essere e cercare; cioè non ha più senso cercare quando si è, il difficile però diventa mantenersi.
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No alla cultura del dolore. Purtroppo, per raggiungere gli obiettivi stabiliti da Dio per noi dobbiamo soffrire molto, ma questo dipende dai prezzi che dobbiamo pagare, non dal fatto che il dolore in se stesso sia qualcosa di buono. Mentre la gioia è espansiva e permette di fare di tutto e di più con fiducia, il dolore è una gabbia che impedisce di operare. Quando stiamo male ci chiudiamo in noi stessi e non siamo in grado di far nulla: sarebbe questa la crescita? Il dolore è utile per punire le colpe e per ridimensionare chi è pieno di orgoglio, ma deve essere visto come un male. Ciò è confermato dalla "Bhagavad Gita":
Il fatto di non avere una grande opinione di sé, l’essere del tutto liberi da fraudolenza, il non far male a nessuno, la tolleranza, la rettitudine, l’onore reso al maestro, la purezza, la fermezza, il controllo di sé, l’indifferenza verso gli oggetti sensibili, la negazione di ogni egocentrismo; la percezione del male inerente alla nascita, alla morte, alla vecchiezza, alla malattia, al dolore; il non attaccamento, il non nutrire affetti particolari per il figlio, la sposa, la casa e così via, ed un equilibrio spirituale che mai si smentisce rispetto agli eventi desiderati come a quelli non desiderati; una devozione verso di me non soggetta a sviamenti, per mezzo di una disciplina spirituale che ad una cosa sola è intesa; il fatto di dimorare in luoghi separati, il non trovar gusto nella folla, la perenne continuità della conoscenza del Sé originario, l’intuito concretamente conoscitivo della verità: questo è dichiarato essere conoscenza autentica e tutto ciò che è diverso è non conoscenza. (13:7-11)
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Citazione:
Originariamente Scritto da
nahui
Non credo che valga per tutti. Molte persone si incattiviscono, diventano astiose, invidiose. Si evolve chi è già illuminato.
Cosa ti fa pensare che io non fossi incattivito, astioso, invidioso eccetera e senza nemmeno sapere perché, dal momento che non me lo riconoscevo neanche? Adesso la prospettiva è un'altra e non perché sono diventato più buono, ma perché ho capito che posso usare le mie energie per scopi migliori, compreso il parodiare me stesso, cosa che se a qualcuno può apparire uno spreco, per me non lo è affatto.
Se poi esistono degli illuminati per diritto di nascita, io non ne conosco. Sono e resto un plebeo, che però si è dato l'importante compito di cercare la propria merda, spalarla lontano da sé, e respingere quella che altri tentano di rovesciargli addosso. Nessuno me l'ha mai insegnato e forse nessuno avrebbe potuto, io stesso non saprei insegnare ad altri il mio percorso e me ne guardo bene. Certo, posso parlare solo per me, ma mi sono preso per mano da solo e vado avanti a tentativi che grazie all'esperienza pregressa si dimostrano sempre più azzeccati.
Per cui resto dell'idea che nessuno può mettere la parola fine al posto nostro, a meno che naturalmente non siamo proprio noi a deciderlo, e che gran parte dell'evoluzione personale di ciascuno dipenda dal modo in cui educa se stesso, anche avendo il coraggio di resistere alla pressione sociale e di non seguire una strada solo perché lo fanno gli altri. È chiaro che ogni alternativa ci resta preclusa finché non sappiamo almeno che esiste.
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In me il dolore fa crescere... la volontà di eliminarlo, di sconfiggerlo.
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Almeno so che morirò d'infarto , come Troisi Pino Daniele...quasi quasi ne sono lusingato , l'infarto è un buon metodo per lasciare questo posto
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A me hanno dato due possibilità: colon o polmone :D Tra il sacchetto pieno di merda o il soffocamento quasi quasi mi faccio venire una cirrosi che è meglio :asd:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
nahui
A me hanno dato due possibilità: colon o polmone :D Tra il sacchetto pieno di merda o il soffocamento quasi quasi mi faccio venire una cirrosi che è meglio :asd:
:asd:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dietrologo
Almeno so che morirò d'infarto , come Troisi Pino Daniele...quasi quasi ne sono lusingato , l'infarto è un buon metodo per lasciare questo posto
mentre si scopa poi.......:v sará il top
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Nessuno di noi può sapere il giorno, l'ora, il modo col quale lascerà questo mondo....
Possiamo invece sapere come vivere bene. Accettando gioie e dolori, felicità e tristezze, salute e malattie. Vale a dire il retaggio della nostra breve esistenza terrena.
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Permetti che lo spirito con cui accettiamo è un pochino diverso; vuoi mettere accettare dolori od accettare gioie.
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per me è questione di conviverci oppure no.
Ad ogni modo nessuno può dire quale sia la regola.
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Siamo stati pensati, creati e fatti per la Vita: E' chiaro che dolore, sofferenza e morte ci scandalizzino, amici. Ma è nella misura in cui aderiamo a Gesù Cristo, vincitore di tutte queste cose, che possiamo in qualche modo accettarle. Avendo cioè la certezza che alla fine, a trionfare, sarà soltanto il Bene. Soltanto la Vita. :)
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Prima o dopo che saremo morti?
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Sai, quando è lo stesso dio che te lo manderebbe, è un po' difficile vedere il bicchiere soli mezzo pieno e ringraziarlo perfino.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Bauxite
Prima o dopo che saremo morti?
Dopo, cara: Quaggiù sarà sempre una lotta fra Bene e Male. Se sceglieremo il Bene, nella nostra Vita, raccoglieremo il Bene. A suo tempo. E ne godremo eternamente....
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Intanto la morte ed il male son voluti da dio. Quindi dovresti chiedergli come mai più che cantarle con la tiritera del quaggiù sotto le stelle. Diventa tutto un grande fratello dove stiamo tutti a vedere chi va nella suite e chi nel tugurio. Ma era questa la creazione che aveva in mente dio? Mah...
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Dopo, cara: Quaggiù sarà sempre una lotta fra Bene e Male. Se sceglieremo il Bene, nella nostra Vita, raccoglieremo il Bene. A suo tempo. E ne godremo eternamente....
Cono , qualche volta potrestii smetterla di fare il capoclasse saputello io "ti insegno a vivere"...potresti beneficiare pure tu ascoltando gli anche altri, ammesso che ascoltare sia una tua facoltà , eddai smettila con queste cantilene infantili
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Dopo, cara: Quaggiù sarà sempre una lotta fra Bene e Male. Se sceglieremo il Bene, nella nostra Vita, raccoglieremo il Bene. A suo tempo. E ne godremo eternamente....
Non è esattamente quello che accade nella realtà, dal momento che è in divenire e non una stasi.
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Impulso di abbracciarti! Brava: Paradiso o Inferno sino 2 realtà che stiamo costruendo quaggiù. Nella nostra breve parentesi di Vita terrena....
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L'uomo è incapace di concepire la propria inesistenza.
Lo so, molti di voi non concordano, ci saranno anche tanti epicurei "“Quando ci siamo noi, non c'è la morte. E viceversa." e quindi che problema c'è!
Superficialmente, nel pensiero di un secondo, si può pensare di esserne convinti, ma io credo invece che non sia così: credo che l'uomo non sia in grado di concepire, di realmente abbracciare col pensiero, la propria inesistenza (che già suona, del resto, come una specie di ossimoro)
E' un qualcosa che va oltre la paura di morire.
Da qui tutto il resto..........................................
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Morte e Vita sono infatti come 2 marciapiedi di una via: Corrono paralleli ma non s'incontrano mai....
Questa dicotomia l'avvertiamo benissimo dentro di noi: Ci sono periodi della nostra esistenza nei quali, anche se fisicamente viviamo, ci sentiamo morti. Morti dentro, voglio dire. Prostràti, affranti...senza + forze. Ed altri nei quali, anche in mezzo ad ostacoli e difficoltà, ci sentiamo pieni di vita e d'energia. La differenza, come sempre, la fa il modo col quale approcciamo il quotidiano. Sentendoci soli contro tutti oppure accompagnati da Qualcuno. Qualcuno che sta molto più in alto di noi....:)
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Ma la morte fisica è un altra questione cono che non i modi di dire.
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Originariamente Scritto da
conogelato
Impulso di abbracciarti! Brava: Paradiso o Inferno sino 2 realtà che stiamo costruendo quaggiù. Nella nostra breve parentesi di Vita terrena....
Reprimi i tuoi impulsi,grazie.
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dalle mie parti si dice ..el gà na voja de figa foresta chellì...