Non ho trovato nulla di simile (se non aforismi ma
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Non ho trovato nulla di simile (se non aforismi ma
Bella idea...;)
"...si sent
Da evitare naturalmente paragrafi che possano svelare troppo...:)
Tanto guarda,
"Eccomi l
Bell'idea... :)
[I]
[quote=Xilinx23]Bell'idea... :)
[I]
" ...e poich
"Il modello non
Tratto da "Sfigurata" di Rania al-Baz
[I]....
Bellissima idea... solo che chi si ricorda dove andare a pescare i pezzi che ci sono piaciuti...? :bua:
Comunque ho avuto un po' la stessa idea di Matthias... citare da Rigoni Stern... solo che adesso come adesso non riesco a trovare il pezzo che mi piaceva :wall:
se hai il libro, copialo con calma e poi lo posti :)
Ho il libro ma non trovo il pezzo specifico :DCitazione:
Originariamente Scritto da Xilinx23
E non posso rileggermelo tutto...
"Sergentemaggi
Questa parte mi
Fammi indovinare... Il sergente nella neve? :)Citazione:
Originariamente Scritto da Matthias
:)
Non ricordo come si chiamasse il soldato che chiedeva sempre al Sergente Rigoni Stern qaundo sarebbero tornati...ma la frase era quella...;)
Non mi ricordo neanche io... più tardi vado a vedere sul libro :D
[...] l'ascolto della voce inaugura la relazione con l'altro: la voce, per mezzo della quale si riconoscono gli altri (come la scrittura su una busta), indica il loro modo di essere, la loro gioia oppure il loro dolore, il loro stato [...]. La voce non è soffio, bensì la materialità del corpo che sgorga dalla gola, là dove si forgia il metallo fonico
Roland Barthes (filosofo saggista che studiai in linguistica... purtroppo non ricordo il nome del saggio, avevo trascritto questo passaggio su un quaderno).
Parte di un libro molto interessante si profezie ed exoterismo...
[I]Per colui che non si deve nominare.
Pace. Pace nel triangolo nella piramide nei tre punti che abbiamo conosciuto, riconosciuto, rivelato.
La pace delle fiamme dei maestri passati nei tre colori sacri.
Ci riconosciamo nel rosso del sacrificio che cementa il matrimonio del bianco e del nero, che nessuno sapr
[...] meccanicamente, oppresso dalla giornata uggiosa e dalla prospettiva di un domani malinconico, mi portai alle labbra un cucchiaino di t
Prologo
Questo racconto è innazitutto una storia di anima e di carne. Un amore che si dichiara, spesso crudamente, che non tiene conto di alcuna morale, salvo quella del cuore. Attraverso queste righe, mescolanza di sperma e preghiere, ho tentato di abbattere le barriere che oggi separano il celeste dal terrestre, l'anima dal corpo, la mistica dall'erotismo.
Solo la letteratura possiede l'efficiacia di un'"arma fatale". Ne ho quindi fatto uso. Libera, brutale ed esultante. Con l'ambizione di ridare alle donne del mio popolo quella voce che è stata loro confiscata da padri, fratelli, mariti. Un omaggio all'antica civiltà araba, in cui il desiderio si manifestava persino nell'architettura, in cui l'amore era esente da peccato, in cui godere e procurare godimento era un dovere del credente. [...]
tratto da "La mandorla" - Nedjma
da CIME TEMPESTOSE di Emily Bronte
[I]"Mi degraderebbe sposare Heathcliff ora:cos
[I]"La felicit
La personalit
208 giorni all'esecuzione Qui è tutto dannatamente senza speranza. Senza via di fuga. Tutto perfetto. Mi capisci? Ma se uno solo di voi firmasse una petizione per me, io ricomincerei a soffrire. Così, no. Vado al massimo. Non mi credi? Che fai se sei in macchina di notte e non vedi da qui a lì? Tieni gli abbaglianti accesi, giusto? Sottoterra è nera, non sai quanto, ma io tengo gli abbaglianti accesi al centro della fronte: un faro. Quando mi serve, lo sparo nel buio. Illumina quello che non vedo, le cose che non capisco, i pro e i contro. Il faro l'hai anche tu ma il generatore te l'hanno scaricato ad arte. Vi vogliono spenti perché non gli conviene che illuminiate quest'interminabile notte del mondo. Siete scomodi con tutti i vostri perché del cazzo. Vi tengono buoni facendovi consumare di tutto, così il faro diventa sempre più fioco, finché la luce si spegne. Non hai più un Io, sei un numero, sei massa, pollo da batteria. Se te n'accorgi e diventi troppo aggressivo ti danno un Serenase, il litio, un migliaio di volt, qualunque porcheria purché non rompi. Ti sto invitando a sfasciare le vetrine? A bucarti? A fare una strage? Sei fuori strada, ragazzo. Sto invitandoti a chiederti sempre che cosa stai facendo e perché cavolo lo stai facendo e se è giusto o sbagliato. Questa è la ragione che vale la vita. Sei fuori del branco, sei un rompicoglioni, ma sei tu. Unico, irripetibile. Tu, un grande albatro che vola sulla folla. Te la faranno pagare cara, puoi giurarci. L'albatro Jack è nel braccio della morte per questo. Forse un giorno ve la racconterò, adesso no.
Alcatraz - D.Cugia
Riuppo, per chi
"ogni tanto mi chiedo cosa mai stiamo aspettando". Silenzio. "Che sia troppo tardi madame..."
A. Baricco - Oceano Mare
Da "Saltatempo"
Benni
Ma un giorno ci fu la prima assemblea nella scuola, durante l’orario di lezione e non potei mancare. Nell’aula magna eravamo un centinaio, mentre nelle altre aule le lezioni proseguivano. Seduti sulla cattedra c’erano già Riccardo, Tamara e Carpaccio, promosso Visnù nella trimurti.
All’ordine del giorno: in primo luogo come e quando attuare la prima occupazione del liceo, poi come procedere alla critica dei programmi didattici e avviare una gestione comune o un’autogestione delle lezioni, oltre ad una protesta contro l’autoritarismo del corpo insegnante e soprattutto contro l’atteggiamento dittatoriale di tre professori, il Sadico e due della sezione F, e per finire termosifoni più caldi.
Il primo intervento fu di Riccardo che disse, come al solito, che due licei cittadini avevano già occupato e molti altri in Italia, per non dire della Francia, di Berkeley e del Sudamerica.
Mancavano notizie sugli asili australiani.
Tamara disse, per adesso siamo pochi, bisogna convincere gli altri che quello che facciamo non è contro di loro, che sarà utile a tutti. Abbiamo iniziato qui e fuori una grande discussione di libertà che un giorno servirà anche a chi non è d’accordo.
Carpaccio parlò per otto minuti, tempo massimo concesso, dei rapporti tra Lenin e Marx e finì dicendo, non dobbiamo commettere lo stesso errore, ma nessuno capì quale.
Si alzò un ragazzo alto con degli occhiali stereoscopici e una massa di capelli crespi in testa tre volte Jimi Hendrix, un vero nido per poiane. Il suo nome era Giandomenico Maria, ma guai a chiamarlo così, il suo nome di battaglia era Giap, come il generale vietnamita.
Giap disse che il discorso di Riccardo era di destra perché le cose non si fanno per imitare gli altri ma sempre per essere avanguardia, che il discorso di Tamara era di destra perché non si contrapponeva decisamente ai crumiri solidali al modello didattico-capitalista, e che il discorso di Carpaccio era di destra perché evocare i leader storici è un trucco per togliere alla base la facoltà di discutere.
Tremolino disse cheleieralìperaveredeicontattinonsolopliticim aanchepersonali e avrebbevolutodiscuterenonsolodelloccupazione maanchediciòcaccadefuori, poi si calmò, rallentò e propose un gruppo di discussione sui rapporti interpersonali e un seminario autogestito su de Sade.
Un ragazzo con il pocho disse che anche lui era lì per avere del calore umano e tutto gli sembrava troppo rigidamente politico.
Un biondo con l’orecchino disse che comunque dovevamo partire da Frank Zappa.
Una ragazza un po’ strabica che lei doveva dire quello che che sentiva e cioè che c’erano dei pregiudizi contro le donne in quell’assemblea, perché quando parlava una donna tutti parlottavano mentre quando parlava un uomo stavano zitti e il risultato fu che tutti parlottarono commentando il suo discorso e lei si incazzò.
Giap disse che l’intervento di Tremolino era di destra perché prima di de Sade bisogna studiare mao, che seil ragazzo voleva calore personale si comprasse una stufa perché le rivoluzioni si fanno al freddo, che Frank Zappa come testi era di sinistra ma come musicista era di destar e che la ragazza strabica era di destrissima perché aveva imposto un pregiudizio sessista a sbarramento dei veri argomenti politici.
Lussu disse, decidiamo chi si occupa dei seminari, e mettiamo giù delle richieste scritte per i professori, e inoltre parliamo anche dei libri di testo che costano troppo.
Un ragazzo disse. Sono d’accordo con il compagno sciliano e Lussu disse. Sardo, porcamadonna.
Verdolin propose di dipingere sul muro della scuola un murales.
Giap chiese se eravamo un gruppo politico o il servizio affissioni.
Tamara disse che Giap sembrava distruttivo e non costruttivo.
Giap disse che quello era un tipo argomento delle destre.
Io dissi che facevamo bene a pianificare il futuro ma dovevamo essere pronti alle sorprese, non dovevamo cercare rassicurazioni, linee e partiti, dovevamo solo capire quanto era utile discutere e quando invece cominciava la necessità di fare qualcosa, io proponevo dei seminari autogestiti per parlare dei libri che non si studiano mai in classe e un ciclostile interno con notizie politiche ma anche varie.
Giap disse che parlavo bene ma che mi aveva visto leggere Ezra Pound al gabinetto quindi tutto quello che avevo detto era di destra.
Lussu disse che l’intervento di Giap era di destra, senza specificare il perché, ma l’effetto fu devastante.
Il biondo chiese se qualcuno aveva una cartina.
Una ragazzo con la sciarpa chiese cosa ne pensavano i compagni del tifo sportivo e dell’andare allo stadio, perché a lui piaceva.
Tamara disse le due ore sono scadute, ritroviamoci al garage venerdì e intanto sono d’accordo subito per il ciclostile, facciamo una colletta ed eleggiamo una redazione di tre per scriverlo.
Giap disse, tre è verticismo di destra, almeno cinque.
Scoppiò un casino, si tentò una votazione, poi vennero fuori misteriosamente i seguenti nomi:
Tamara direttrice, Riccardo, Giorgia, Baco e Giap.
Tra uomini e solo due donne disse la ragazza strabica.
Tanto Baco è frocio, gridò una voce dal fondo.
Questo sono robe da asilo, disse Tamara, ma intanto tutti ridevano e baco smentiva con una serie di gesti a pistone.
Stavamo per uscire quando Lussu urlò: < Ma allora, abbiamo deciso se occupiamo o no la scuola? >
Cazzo, ce l’eravamo dimenticato.
[I]Era un vecchio che pescava da solo su una barca a vela nella Corrente del Golfo ed erano ottantaquattro giorni ormai che non prendeva un pesce. Nei primi quaranta giorni lo aveva accompagnato un ragazzo, ma dopo quaranta giorni passati senza che prendesse neanche un pesce, i genitori del ragazzo gli avevano detto che il vecchio era decisamente e definitivamente salao , che