Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Che Dio non ama i mendicanti lo abbiamo già letto in "Liete Novelle", testo bahà'ì:
La dodicesima Lieta Novella
S'ingiunge a ciascuno di voi di dedicarsi a una forma di
occupazione, come mestieri, commerci e simili. Ci siamo degnati
d'innalzare il vostro impiego nel lavoro al rango dell'adorazione
a Dio, l'Unico Vero. Riflettete in cuor vostro
sulla grazia e sui doni di Dio e ringraziateLo all'alba e all'imbrunire.
Agli occhi di Dio, il più spregevole fra gli uomini è colui
che sta pigramente seduto e mendica.”
E che Dio non ama chi eccede lo abbiamo letto nei testi zoroastriani:
L’utilità di tutte le azioni e le cose procede dal Giusto Mezzo. Esse sono guastate e rese inefficaci da eccesso e difetto. Il Giusto Mezzo è sotto il controllo della Sapienza Innata del Creatore, [operante] nelle sue creature. La mancanza di ordine è precisamente eccesso e difetto, diabolica eresia, l’opposto della Sapienza Innata. Tutte le volte che la divina Sapienza Innata trionfa sulla diabolica eresia tra gli uomini, il Giusto Mezzo e l’ordine prevalgono, eccesso e difetto sono indeboliti, e la creazione prospera. (Denkart - Ed. Madan - p. 295)
L’azione della Buona Religione degli adoratori di Ohrmadz è riassunta nel ricondurre al Giusto Mezzo l’eccesso e il difetto che l’Aggressore ha prodotto nella creazione, e nella salvazione e nel conforto di tutta la creazione. E poiché il Creatore Ohrmadz inviò la Religione degli adoratori di Ohrmadz allo scopo di sgominare l’Aggressore e di arrecare conforto alla sua creazione, e poiché la sua volontà è di sgominare l’Aggressore e di perfezionare le sue creature, la sua sapienza totale, sebbene questa [sembri essere] la direzione individuale delle creature individuali, è riassunta in una sola cosa, l’onnipotente Giusto Mezzo. L’Aggressore, [d’altra parte,] distrugge la creazione per mezzo di due [armi] che contengono l’intero potere della menzogna: eccesso e difetto, in cui uno è una tendenza ad andare oltre il Giusto Mezzo, l’altro una tendenza a rimanerne indietro. Ambedue portano morte e distruzione sulla creazione di Ohrmadz.
Quando la creazione è ricondotta al Giusto Mezzo nei casi in cui c’è eccesso, o portata verso il Giusto Mezzo quando c’è difetto, allora la Religione degli adoratori di Ohrmadz, nella sua saggezza, salva tutte le cose dal male e le riporta in uno stato di totale bontà e di perfetto equilibrio. Perciò gli antichi saggi, esponendo la Buona Religione, hanno detto che la Religione di Ohrmadz è una singola parola, il Mezzo, e che la religione di Ahriman è due parole, eccesso e difetto. (Denkart - Ed. Madan - pp. 306, 307)
Nei testi confuciani, che per ora non avevo citato:
Quando in noi non si manifestano la gioia, l’ira, il dolore, il piacere, si dice che siamo in stato di equilibrio. Quando [questi sentimenti] sorgono in noi mantenendosi nei giusti limiti, si dice che siamo in stato di armonia. Ecco che cos’è l’equilibrio: il grande fondamento di tutto ciò che è sotto il cielo. Ecco che cos’è l’armonia: la Via universale di tutto ciò che è sotto il cielo.
Quando esistono il massimo equilibrio e la massima armonia, in cielo e in terra ogni cosa ha il suo giusto posto e gli esseri raggiungono il loro pieno sviluppo. (L'invariabile mezzo 1)
La sincerità è la Via del Cielo, tendere alla sincerità la Via dell’uomo.
Chi è sincero sta nel mezzo senza sforzo e ottiene senza pensare: stare nel mezzo della Via naturalmente e facilmente è da santi. Tendere alla sincerità significa scegliere il bene ed attenervisi fermamente. [A tal fine occorre] studiare estesamente, investigare minutamente, meditare attentamente, discernere chiaramente, praticare costantemente. (L'invariabile mezzo 20)
Confucio disse: - Poiché non trovo, per istruirli, uomini che si attengano al giusto mezzo, sono costretto (ad accettare) gli entusiasti e i prudenti. Gli entusiasti progrediscono e afferrano, i prudenti vi sono cose che non fanno. - (I dialoghi 323)
Mencio disse: - Il filosofo Yang propugnava l’egoismo: se, strappandosi un sol pelo, avesse avvantaggiato il mondo, non l’avrebbe fatto. Il filosofo Mo propugnava l’amore senza distinzioni: se, facendosi scorticare dal capo alle calcagna, avesse avvantaggiato il mondo, l’avrebbe fatto. [Il virtuoso di Lu] Tzu-mo si tenne nel mezzo [tra questi due eccessi]. Tenendosi nel mezzo si avvicinò alla Via. Ma tenersi nel mezzo senza soppesare le circostanze è come attenersi ad uno [degli eccessi]. Ciò che è deprecabile nell’attenersi ad uno è che si lede la Via: si accoglie un principio e se ne tralasciano cento. - (Mencio 202)