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Elena Ferrante
Per Dark Lady!
Ho trovato questa recensione che mi sembra un�ottima presentazione del libro (io sono troppo pigra per scriverne una :D) e poi della quadrilogia.
�Care lettrici, cari lettori, provate a leggere questo libro e vorrete che non finisca mai.
Elena Ferrante, con il suo nuovo romanzo, torna a sorprenderci, a spiazzarci, regalandoci una narrazione-fiume cui ci si affida come quando si fa un viaggio con un tale piacevole agio, con un tale intenso coinvolgimento, che la meta pi� � lontana e meglio �. L�autrice abbandona la piccola, densa storia privata e si dedica a un vasto progetto di scrittura che racconta un�amicizia femminile, quella tra Lila Cerullo ed Elena Greco, dall�infanzia a Napoli negli anni Cinquanta del secolo scorso fino a oggi.
L�amica geniale comincia seguendo le due protagoniste bambine, e poi adolescenti, tra le quinte di un rione miserabile della periferia napoletana, tra una folla di personaggi minori accompagnati lungo il loro percorso con attenta assiduit�.
L�autrice scava intanto nella natura complessa dell�amicizia tra due bambine, tra due ragazzine, tra due donne, seguendo passo passo la loro crescita individuale, il modo di influenzarsi reciprocamente, i buoni e i cattivi sentimenti che nutrono nei decenni un rapporto vero, robusto. Narra poi gli effetti dei cambiamenti che investono il rione, Napoli, l�Italia, in pi� di un cinquantennio, trasformando le amiche e il loro legame. E tutto ci� precipita nella pagina con l�andamento delle grandi narrazioni popolari, dense e insieme veloci, profonde e lievi, rovesciando di continuo situazioni, svelando fondi segreti dei personaggi, sommando evento a evento senza tregua, ma con la profondit� e la potenza di voce a cui l�autrice ci ha abituati...
Non vogliamo dirvi altro per non guastare il piacere della lettura.
Dicevamo che L�amica geniale appartiene a quel genere di libro che si vorrebbe non finisse mai. E infatti non finisce. O, per dire meglio, porta compiutamente a termine in questo primo romanzo la narrazione dell�infanzia e dell�adolescenza di Lila e di Elena, ma ci lascia sulla soglia di nuovi grandi mutamenti che stanno per sconvolgere le loro vite e il loro intensissimo rapporto. La storia si dipana nei volumi successivi, per raccontarci la giovinezza, la maturit�, la vecchiaia incipiente delle due amiche.
Godiamoci dunque anche questo altro tratto, che � costitutivo del vero lettore: il piacere assaporato e poi dilazionato, l�attesa del seguito, la speranza, tra le tante amarezze di oggi, di un po� di dolce nel prossimo futuro.�
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Ok, devo leggerlo, mi hai convinto!!! :)
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Si � fatto un gran parlare della vera identit� della scrittrice che lei non vuole rivelare per salvaguardare la sua privacy. Credo che vada rispettata la sua volont�.
http://www.ilpost.it/2016/10/02/elen...te-anita-raja/
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Certo che s�, ma dato che � un personaggio pubblico non trovo nulla di strano neanche se qualcuno tenta di scoprire la sua identit�: � la solita eterna lotta fra cifratori e decifratori, inoltre se non fosse anonima probabilmente venderebbe di meno.
Di sicuro anonimi non erano i Luther Blissett, almeno quelli che scrivevano, n� tantomeno i loro derivati Wu Ming, che rilasciavano tranquillamente interviste. Ferrante ha scelto un'altra strada, almeno finora, riuscendo anche in questo modo a mantenere desta l'attenzione attorno a s�, perci� ha tutte le ragioni. Io non l'ho mai letta, ma per me potrebbe chiamarsi anche donna Prassede e non mi disturberebbe affatto. Sempre che non abbia aperto un conto alle Bahamas, approfittando dell'anonimato.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
follemente
Magari è un uomo
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anche a me l'hanno consigliato, però ancora non l'ho letto
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Da La Repubblica di oggi
Elena Ferrante Fever,
in America tutti pazzi per lei
Un doc aspettando la serie tv
· Video Anna Bonaiuto, voce e corpo
· Foto Da Clinton a Kidman, i fan Usa
In sala per tre giorni, 2,3 e 4 ottobre, il documentario di Giacomo Durzi, che racconta il colpo di fulmine di New York e degli americani per la scrittrice italiana. La sua scelta di non apparire, i temi della sua letteratura, il suo talento. L'attrice Anna Bonaiuto presta voce e corpo all'autrice misteriosa e dice: "Dall'Italia tanta invidia, c'è chi ha scelto di non leggerla solo perché ha successo"
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ARGOMENTI:
Ferrante Fever
PROTAGONISTI:
Elena Ferrante
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"Stare nell'ombra è un'espressione che non mi piace, sa di complotti, di sicari. Ho preferito pubblicare libri senza dovermi sentire obbligata a fare di mestiere la scrittrice, finora non mi sono pentita". La voce roca e calda di Anna Bonaiuto legge La Frantumaglia, il libro che raccoglie una serie di interventi in cui Elena Ferrante ha cercato di spiegare la scelta di non apparire, è sempre lei a scandire le lettere inviate dalla scrittrice al regista Martone che ha adattato il suo L'amore molesto e i (pochi) articoli che ha scritto, i messaggi ai suoi lettori. È più di vent'anni che Anna Bonaiuto presta voce e corpo a Elena Ferrante: "Quando Martone mi fece leggere L'amore molesto dicendo "è una cosa straordinaria" ne fui folgorata, quel romanzo era già una sceneggiatura con la sua chiarezza di raccontare e i personaggi così anomali, diversi da quello che si può leggere nella letteratura di ambientazione napoletana". Era il 1995 e dopo aver interpretato Delia, la tormentata protagonista del film di Martone, l'attrice napoletana ha letto inediti ai Festival della Letteratura, prestato la voce ai quattro audiolibri della tetralogia e infine accettato di interpretare il mistero della Ferrante nel documentario Ferrante Fever di Giacomo Durzi, un viaggio per raccontare il colpo di fulmine che gli americani, e i newyorkesi in particolare, hanno avuto per la scrittrice italiana, in sala il 2,3,4 ottobre per Qmi Stardust e in seguito in onda su SkyArte.
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Il viaggio parte dai vicoli di Napoli e arriva nella Grande Mela dove può capitare di imbattersi in una libreria dove spiccano, in bella mostra all'interno di una teca speciale, i romanzi di una misteriosa narratrice italiana. Una scritta al neon "molto anni 80" coloratissima come quelle dei fast food, li illumina ad intermittenza, strillando Ferrante Night fever, la febbre della notte Ferrante. L'idea è venuta ad un impiegato della libreria indipendente di Lower Manhattan, McNally Jackson. Come si racconta nel documentario, quando la giovane proprietaria ha organizzato un reading con la traduttrice americana, Ann Goldstein e l'editore Michael Reynolds, il piccolo bookstore è stato invaso. "Ci saranno state duecento persone" racconta Sara McNally. L'innamoramento degli americani è nato dopo che il severo critico letterario James Wood ha recensito in termini entusiastici per il The New Yorker il primo romanzo del ciclo L'amica geniale e ha raccontato il caso Elena Ferrante, una scrittrice napoletana sconosciuta, autrice di romanzi di successo ma che non ha mai voluto rivelare la sua vera identità. Dopo la recensione è passa parola... "non c'era un amico americano che non mi parlasse della Ferrante" racconta la sceneggiatrice Francesca Marciano. L'endorsement è autorevole tanto che Hillary Clinton durante la campagna presidenziale parla dei romanzi della Ferrante: ipnotici, dice agli ascoltatori del suo podcast, "non riesco a smettere di leggerli" tanto di rischiare di distrarsi dalla campagna elettorale. Ma l'elenco dei lettori vip è interminabile; Jane Campion lo suggerisce all'amica Nicole Kidman, scrittori come Jonathan Franzen e Elizabeth Strout tessono le lodi della collega, tra i suoi sostenitori ci sono anche il regista professore di letteratura James Franco e la comica Amy Schumer.
Da Hillary Clinton a Nicole Kidman, tutti pazzi per la Ferrante
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È stata Jane Campion a contagiare l'amica Nicole Kidman e a farle conoscere Elena Ferrante
Venduti in 40 paesi i libri di Elena Ferrante, e in particolare la saga dell'Amica geniale, hanno girato il mondo ma se in Italia ne è stato venduto ad oggi (tra cartaceo e ebook) un milione e mezzo di copie, negli Stati Uniti sono praticamente due milioni, numeri che danno la dimensione internazionale dell'autrice. Un successo maggiore all'estero che in Italia e che la "voce ufficiale" della Ferrante spiega così: "Io ho sentito persone che per principio non l'hanno letta, infastiditi dal suo successo - dice Bonaiuto - L'invidia esiste, ma arrivare al punto di rifiutare di capire perché questi libri sono così belli... Gli americani sono entrati in questa storia, che è banlamente universale che parla delle relazioni umane, del destino degli uomini, del senso della vita, come sono i classici".
"Quello che mi affascina della Ferrante è il suo particolarissimo, unico, mondo narrativo. Che ho cercato di esplorare attraverso parole e immagini, indagando i motivi e le ragioni del suo incredibile successo nel mondo e non solo in Italia dove, come diceva Enzo Ferrari, “ti perdonano tutto, tranne il successo”. Ferrante Fever è un tentativo di dar voce e rappresentazione visiva alla produzione letteraria di Elena Ferrante, leggendola e interpretandola. - spiega il regista Durzi - Con l'aiuto di scrittori (ci sono anche Roberto Saviano che l'ha candidata allo Strega e Nicola Lagioia con cui ha dialogato su La Repubblica, ndr.), critici letterari, registi che hanno tratto film dalle sue opere, librai ed editori, abbiamo analizzato la scrittura fortemente intima della Ferrante, per dipingerne una ideale identità, lontani dalle polemiche e dalle illazioni sulla sua presunta non esistenza. Elena Ferrante esiste e vive attraverso le sue opere, qui unico soggetto pulsante da cui partire per un viaggio alla scoperta dei luoghi e dentro le sue tematiche, portati a braccetto dai suoi personaggi". "Fuori dai miei libri cosa sono?" chiede Elena Ferrante ai suoi lettori e dà lei stessa una risposta la cui lucidità è ammirevole: "Una signora non diversa da tante altre". Una signora però che ha scritto una saga che ha tenuto incollati alle sue pagine milioni di lettori nel mondo e che, siamo certi, saprà ancora emozionare attraverso la versione ad immagini che arriverà sugli schermi grazie alla serie HBO - Rai che Saverio Costanzo sta per girare. "Spero che 'L'amica geniale' tv dia emozioni vere" ha detto l'autrice al New York Times.
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L'ho comprato, ma ancora non ho avuto tempo di leggerlo... troppe cose da fare
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Basta che sia il primo della saga, L'amica geniale appunto.
Io ero disamorata della lettura e la Ferrante mi ha fatto riavvicinare il romanzo. Poi ho letto anche i successivi della tetralogia fino a notte fonda.
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A me è successo un po' come a Yele...
Quando è esplosa la Ferrante fever in Italia, ho comprato "L'amica geniale"; l'ho sfogliato, ho letto la prima ventina di pagine e poi l'ho mollato perché non mi aveva catturato neanche un po'. Ogni tanto davo un'occhiata, ma non ardevo dal desiderio di leggerlo.
L'estate scorsa, in partenza per una lunga vacanza al mare, mi sono portata - oltre all'ebook reader - anche qualche libro cartaceo, tra cui "L'amica geniale", decisa a riprenderlo o a scartarlo per sempre. Mi ci sono messa di buzzo buono e dopo 50 pagine sono stata completamente catturata dalla storia. Gli altri 3 libri della quadrilogia li avevo in versione digitale e li ho divorati in poco più di una settimana, tutti e quattro. Una folgorazione.
Adoro lo stile di scrittura di Elena Ferrante, senza riserve... e ne consiglio senz'altro la lettura.
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Anch’io ne sono rimasta affascinata, sebbene io creda che sia preferita da un pubblico femminile, vista la vicenda.
Ho ricercato poi lo stesso incanto, lo stesso mix di stile, sintassi e tematiche, negli altri libri della Ferrante, L’amore molesto e La figlia oscura, anteriori all’Amica geniale, ma senza trovarlo: mi sono parsi una preparazione della quadrilogia, un esercizio letterario, anche se le sue doti di narratrice sono inconfondibili e incontrovertibili.
Adesso non ha pubblicato altri libri da ormai tre anni.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
follemente
Anch’io ne sono rimasta affascinata, sebbene io creda che sia preferita da un pubblico femminile, vista la vicenda.
Ho ricercato poi lo stesso incanto, lo stesso mix di stile, sintassi e tematiche, negli altri libri della Ferrante, L’amore molesto e La figlia oscura, anteriori all’Amica geniale, ma senza trovarlo: mi sono parsi una preparazione della quadrilogia, un esercizio letterario, anche se le sue doti di narratrice sono inconfondibili e incontrovertibili.
Adesso non ha pubblicato altri libri da ormai tre anni.
Ho iniziato a leggere "L'amore molesto" subito dopo aver finito la quadrilogia, perché mi era rimasto addosso un curioso senso di vuoto... però l'ho mollato quasi subito perché non ho colto in quelle pagine la stessa magia che mi aveva conquistato nel ciclo de "L'amica geniale". Ho tutti i libri della Ferrante in formato digitale, quindi ne ho "assaggiati" anche altri, ma non ho ritrovato la stessa magia...
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Allora concordiamo: la tetralogia è il suo capolavoro.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
follemente
Anch’io ne sono rimasta affascinata, sebbene io creda che sia preferita da un pubblico femminile, vista la vicenda.
Ho ricercato poi lo stesso incanto, lo stesso mix di stile, sintassi e tematiche, negli altri libri della Ferrante, L’amore molesto e La figlia oscura, anteriori all’Amica geniale, ma senza trovarlo: mi sono parsi una preparazione della quadrilogia, un esercizio letterario, anche se le sue doti di narratrice sono inconfondibili e incontrovertibili.
Adesso non ha pubblicato altri libri da ormai tre anni.
Ho iniziato a leggere "L'amore molesto" subito dopo aver finito la quadrilogia, perché mi era rimasto addosso un curioso senso di vuoto... però l'ho mollato quasi subito perché non ho colto in quelle pagine la stessa magia che mi aveva conquistato nel ciclo de "L'amica geniale". Ho tutti i libri della Ferrante in formato digitale, quindi ne ho "assaggiati" anche altri, ma - pur apprezzando il suo stile di scrittura - non ho ritrovato quegli elementi che mi avevano conquistato in precedenza.
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Sì, assolutamente!
Aiuto, un doppione... si può cancellare?
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Non sono riuscita ad attendere che la nuova serie-tv comparisse in tv: ero tanto curiosa che sono andata al cinema a vederla in anteprima. Il primo episodio stenta a decollare, ma il secondo è più vivace, reso ancora più realistico dal dialetto napoletano (con sottotitoli in italiano).
L’ho subito avvertita come molto diversa dal piacere della lettura che la Ferrante sa infondere, ma in fondo mi è piaciuta lo stesso.
Non vi dico di più, altrimenti vi rovino la visione.
https://www.youtube.com/watch?v=3dP2sJ04dWs
https://agensir.it/italia/2018/10/01...erio-costanzo/
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Domani in tv.
L'amica geniale vive a Napoli milionaria
25 NOVEMBRE 2018
Vanno in onda da martedì 27 su Rai 1 e Timvision le prime due puntate della serie tv diretta da Saverio Costanzo, tratta dalla saga di Elena Ferrante
DI NATALIA ASPESI
Due bambine povere nei poverissimi anni Cinquanta, dentro le barriere di un cortile povero, in un rione povero alle porte di una città, Napoli, allora povera come tutta l'Italia stremata da una guerra perduta, sono la meraviglia che dalla bella prosa di Elena Ferrante s'incarnano nelle immagini di Saverio Costanzo, coi volti magici, la spontaneità e credibilità di Elisa Del Genio, Elena detta Lenù, e Ludovica Nasti, Lina detta Lila, due non attrici scelte dopo mesi di ricerca.
Sono le amiche geniali del primo e secondo episodio della versione televisiva di L'amica geniale, otto episodi trasmessi in quattro serate: cui seguiranno, negli anni, altre tre miniserie tratte dal resto della quadrilogia letteraria: Storia del nuovo cognome, Storia di chi fugge e di chi resta, Storia della bambina perduta, 1649 pagine, 32 episodi televisivi, otto per romanzo, due alla volta.
Da destra, Gaia Girace, Ludovica Nasti, Saverio Costanzo, Elisa Del Genio e Margherita Mazzucco
Elena ha 66 anni quando all'inizio del romanzo e della miniserie scrive finalmente i suoi ricordi, che Costanzo immagina nei colori smorti e sabbiosi della memoria lontana o della fantasia infantile di allora, raccontando quel mondo d'epoca, chiuso e marginale, di casamenti grigi per l'incuria, in cui la vita è corale e condivisa, tra ostilità, reciproco aiuto, invidia, disperazione, sopraffazione. Dove le donne si scambiano notizie tra i panni stesi dei balconi, o si insultano e si strappano i capelli sul pianerottolo, dove i maschi si pestano per gelosie e supremazie. È un mondo confinato, come se la città fosse irraggiungibile e pure il mare che è lì, oltre il terrapieno su cui sferraglia il treno e il sottopassaggio oscuro come un divieto.
È il mondo di Lenù, figlia dell'usciere comunale, e di Lila, figlia del ciabattino: sono bambine libere, come erano allora i bambini, tutto il giorno senza i grandi a sorvegliare, a imporre i loro errori e le loro delusioni. Capaci di vivere l'infanzia piena di sogni e di promesse, di sfide e avventure, sfuggendo agli odori stantii di casa, alle madri furibonde di stanchezza e di figli, ai padri maneschi e sfiancati, alle tragedie degli adulti, all'assenza di speranza. Lila e Lenù diventano amiche sui banchi sbrecciati della scuola elementare, tutti, maschi e femmine col grembiule nero e il colletto bianco, tranne Lila che, per miseria, ha solo e sempre un vestitino consunto, scuro. Tra loro nasce un legame appassionato, falciato da gelosie, incomprensioni, tradimenti, rivalità, lontananze, che le uniscono e le dividono per tutta la vita.
La folla che nel mondo ha già divorato la Ferrante, 10 milioni di copie vendute in 42 paesi, poco meno di 2 milioni in Italia e poco più negli Stati Uniti, dove la scrittrice italiana è un mito e la trasposizione televisiva già un grande successo di critica, sanno che nei prossimi episodi Lenù e Lila sono ormai adolescenti, con il bel viso imbronciato e timido di Margherita Mazzucco e quello radioso e cattivo di Gaia Girace; alla fine di questo primo romanzo, non si sa se anche della miniserie, la sedicenne Lila costretta ad abbandonare gli studi dopo le elementari per fare la scarpara nella botteguccia del padre e del fratello, si sposa, e la sedicenne Lenù col sostegno della maestra Oliviero, davvero identica alle robuste maestre in tailleur dei miei ricordi, convince i genitori restii a lasciarle affrontare il ginnasio. Forse Lenù invidia Lila che si sposa, forse Lila invidia Lenù che può studiare: il loro legame, i loro amori, i matrimoni, i figli, la carriera, le sconfitte, la solitudine, la ribellione, l'attimo in cui Lenù vede per la prima volta Lila nuda e il suo corpo s'infiamma, proseguono negli altri romanzi, non si sa sino a che punto simili nella versione televisiva.
Gli sceneggiatori sono la stessa Ferrante, Costanzo, Laura Paolucci e Francesco Piccolo, che nel suo nuovo romanzo L'animale che mi porto dentro, a un certo punto si definisce identico a Nino Sarratore, l'uomo amato da sempre sia da Lila che da Lenù, irrefrenabile seduttore anche della vecchia e sformata cameriera: e che la tradita Elena in Storia di chi fugge e di chi resta ricorda così: "Nino era in canottiera, e per il resto nudo, le gambe lunghe e magre divaricate, i piedi scalzi. Silvana, curva in avanti, con entrambe le mani appoggiate al lavandino, aveva grandi mutande alle ginocchia...". Questa scena dovrebbe far parte della terza miniserie e sarà interessante vedere come Costanzo, Piccolo e gli altri sceneggiatori la realizzeranno: data la loro volontà di aderenza al testo.
Grandi cartelli pubblicizzano per le strade, da giorni, la miniserie che vedremo da martedì 27 in prima serata su Rai 1 e Timvision (la serie di Hbo-Rai Fiction e Timvision è prodotta da Wildeside e Fandango) e il romanzo è già tornato in classifica. Al suo inizio Elena Ferrante ha elencato i personaggi che lo popolano. 43 appartenenti a dieci famiglie: dello scarparo, dell'usciere, del temuto Don Achille, del falegname, della vedova pazza, del ferroviere-poeta, del fruttivendolo, del proprietario della pasticceria, del pasticcere, del farmacista.
Le prime due puntate sono andate alla Mostra del cinema di Venezia. Questa prima parte di L'amica geniale non è una fiction ma un vero film con un suo inizio e una sua fine, appassionante e realista, in tutta la sua finzione scenica, nella ricostruzione minuziosa di ogni ambiente, nei vestitini stinti delle bambine, nelle facce meravigliose e antiche di tutti gli attori, nell'asprezza musicale del dialetto napoletano sottotitolato.
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Si non avrei bisogno dei sottotitoli, ma purtroppo, data la mia ipoacusia, siano i benvenuti.
Volevo ricordare a chi legge che, sicuramente, il film sarà assai diverso da ciò che avete letto ed immaginato, come sempre e lodico per non farlo dimenticare MAI
Leggere un libroe vederlo tradotto in film non rende mai la giustizia, per il lettore.
Forse conosco personalmente Elena Ferrante......
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Vista la prima puntata. Premetto che il libro ancora non l'ho letto, anche se l'ho messo nella lista di quelli da acquistare. Però la serie mi è piaciuta veramente molto. Mi ha colpito e continuerò a seguirla anche settimana prossima. Fortuna che al martedì non ho quasi mai impegni serali!
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Mi sono persa la puntata precedente, ma stasera voglio assolutamente vederla.
Che mi dite? Vi piace?
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Nooo, io invece mi sono persa quella di stasera, non mi ricordavo più cazzarola. Si possono rivedere da qualche parte?
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Inzomma, la scena dello stupro è stata rimossa dalla Rai, si vedono solo le lacrime di Lenù.
https://www.repubblica.it/spettacoli...C4-P15-S1.4-T1
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Originariamente Scritto da
follemente
Ma esattamente cosa hanno rimosso? Io ho visto su Raiplay che lo stronzone la baciava e le toccava la gamba, e lei che piangeva... quindi in realtà c'era stato uno stupro vero e proprio?
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Letti i 4 libri della saga durante l'estate 2017. Non lo avrei mai pensato. Mia sorella li aveva comprati e lasciati nella casa al mare. Un giorno stavo aspettando delle persone e con un po' di noia ho iniziato a leggere il primo, senza sapere che era proprio il primo della serie perchè ero convinto fossero indipendenti. Mi è piaciuto e ho continuato sino alla fine. Poi sono passato al secondo, il peggiore l'unico bruttino, forse quello in cui la Ferrante ha inserito vari colpi di scena come unico obiettivo di vendere più copie. Sono passato al terzo senza speranza, e invece è il più bello. Probabilmente con il successo oramai raggiunto, milionaria, si è permessa di pensare meno alle copie e di più alla scrittura e soprattutto farlo per se stessa. Il quarto è come il primo.
Elena Ferrante è uno pseudonimo della moglie dell'editore dove lei lavora come traduttrice. La sua vera identità venne scoperta all'inizio del 2017 da un giornalista del Sole 24 Ore esperto in investigazioni private, attraverso bonifici di notevole entità affluiti sul suo conto corrente personale e che non avevano ragione in riferimento alla sua professione ufficiale.
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Tutti pazzi per la Ferrante. Dovrò decidermi a comprare un libro e leggerlo...
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Si stanno girando le puntate successive, tratte dagli altri libri della raccolta:
https://video.repubblica.it/edizione...C12-P1-S5.4-F1
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Ho visto la serie tv,mi è abbastanza piaciuta ed ho anche il titolo in formato e-book, ho in programma di leggerlo, prima o poi.
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Tra due giorni comparirà nelle librerie l’ultimo, attesissimo libro di Elena Ferrante, La vita bugiarda degli adulti.
https://www.repubblica.it/robinson/2...-C4-P7-S1.4-T1
Io certo non me lo lascerò scappare!