Io amo il grande fratello
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Originariamente Scritto da
dark lady
Beh è più della tua salute che dovresti lamentarti. Non della quarantena. Che finché stiamo bene, abbiamo tutto quello che ci serve.
Certo, il fatto che non si viva e si tiri avanti pure in miserrime condizioni nemmeno da contare. Milioni di persone che fino a ieri sentivano di non avere sfruttato la vita, di essersi persi il meglio, di aver lasciato che procrastinazione, orgoglio, paure li avessero tenuti al palo tutta la vita, adesso con disturbi mentali e vissuta alla penombra di una camera da soli devono essere felici di essere in salute. Vivranno una vita del genere con la consolazione che siamo tutti cosi e quindi mal comune molto gaudio. Fuori dei giochi, nessuno ci richiede niente, nessuna responsabilità, nessuna sfida, la situazione è come un mantello che ti dà invisibilità e qualcos'altro da pensare rispetto a cosa volevi fare nella vita.
Alla fine non è niente di diverso dall'attaccamento alla propria depressione tipica dei depressi: mi sono alzato troppe volte in volo, ho battuto delle musate per terra da non raccontare, adesso sto in fondo a mangiare lo shit pudding che conosco. E mi convinco di avere 80 anni anche se ne ho 45, così spero che il peggiorare delle condizioni di salute e il riaffiorare di ricordi di vita non dovrebbero peggiorare ulteriormente le cose, tanto peggio di così..
E' meglio finire i propri giorni con la testa fra le mani piangendo talmente da non emettere un suono per le occasioni perse che in altri modi che non si possono prevedere. Quando la cameretta arredata per accompagnarci in un fine vita degno di pomodori verdi fritti eccetera ci risulterà insopportabile per quello che ci rappresenterà. La consapevolezza non la insabbia per sempre nessuno e quando la morte si avvicinerà chi si è chiuso in casa allegramente non potrà riprendersela con altri che con sé stesso.
Io amo il grande fratello
Partendo da una discussione spostata nel 3d coronavirus, vorrei aprire un discorso sul potere della negazione psicologica che il lockdown totale in Italia sta portando.
La frase iniziale, per chi la riconosce, è la parte finale del libro 1984, di George Orwell, che ci ammoniva di come se una distopia dovesse avverarsi, non solo non la riconosceremmo ma fuggiremmo da questa consapevolezza a gambe levate. I motivi sono psicologici e sociali.
Ci sono state polemiche da un altro 3d, frutto di osservazioni interessanti per me e per altri. La moderazione ha acconsentito a spostare quei post qui, come spunto.
vorrei quindi riportare altri pensieri sulla fuga dalla libertà, su cui Fromm ha scritto un mirabile trattato, dopo aver incollato quella discussione. Contiene polemiche, ma anche spunti di discussione su molti fatti mai chiariti, e le stesse polemiche sono molto indicative e interessanti sullo stato d'animo con cui si affrontano certi discorsi. Siamo un piccolo campione statistico in fondo ,e riguarda il ruolo che ognuno di noi individualmente ha nel proseguire in questo lockdown che è mentale, per molti.
Le parti incollate non devono servire a alimentare discorsi che tanto non saranno portati avanti, ma per riflettere sulla reazione di fronte a chi non ha dati, da parte di chiunque ne porti, tacciati di "fuffa da internet" senza nessuna fonte a contrasto se non una classe politica a mio parere del tutto delegittimata. Attendo lo spostamento, i post sono dal 1274 fino al 1290, questo per Dark.