https://www.youtube.com/watch?v=vdL9uf4vd38
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Da far vedere in tutte le scuole.
è annata un poco "a rota"...mi dispiace...qualcuno aveva anche detto che è "bella ma senza testa"...
L'ho visto ieri sera in tv.
Ci sono ancora tanti pregiudizi da abbattere, di fatto ogni giorno ci sono donne che subiscono violenza o muoiono per mano di un uomo che conoscono.
Citazione:
Non ho capito. Spero di non aver capito.
si. allora te la ridico meglio: la ragazza credo abbia fatto qualche cavolata di troppo. ci provò già con un prof. della sapienza ai tempi, circa 15 anni fa. poi il buio. adesso non so esattamente cosa "voglia", ma insomma. finché le donne non capiranno che morale personale=stima e rispetto, non andranno da nessuna parte. le donne non possono fare quello che possono fare gli uomini, tanto più se appartenenti ad una cultura in cui l'uomo viene ancora ritenuto "superiore" all'altro sesso. ti ripeto: non so a cosa punti la ragazza, ma già il fatto che, pur appartenendo ad un' altra cultura, si comporti come neanche le "nostre" femministe, la dice lunga sul grado di pulizia morale della ragazza in questione.
Centoventi donne. Centoventi uomini. Sono le vittime, nel 2017, di omicidi in famiglia, in coppia, tra amici, vicini di casa, colleghi di lavoro. Tante, troppe. Donne e uomini italiani uccisi in egual misura. All'interno delle Relazioni interpersonali significative (Ris), dove dovrebbero esserci amore, affetto, protezione e solidarietà, si muore di morte violenta più che in ambito criminale.
Secondo gli ultimi dati del Viminale nell'Italia del 2017 sono state uccise volontariamente 355 persone: di queste, ben 236 nelle Ris. Le donne sono 120, gli uomini 116 più 4 ammazzati all'estero dalle loro partner che non avevano accettato la fine della relazione, o per soldi.
Si, hai proprio ragione. Ci sono ancora tanti pregiudizi da abbattere.
Il primo pregiudizio da abbattere è quello secondo il quale esistono solo femminicidi e non maschicidi. E che le donne sono "vittime" di una società maschilista.
I numeri, però, dipingono una realtà ben diversa e cioè: all'interno delle Ris le donne sono tanto violente quanto lo sono gli uomini. Se non di più.
Saluti e baci.
Per svelare la balla in questione non serve andare lontano, ci basta un dizionario. Femminicidio, “uccisione o violenza compiuta nei confronti di una donna , spec. quando il fatto di essere donna costituisce l’elemento scatenante dell’azione criminosa” (Zingarelli, 2016). Non è la rissa dopo il calcetto, non è nemmeno la coltellata del parente a cui non è andata una fetta di eredità e neanche la battuta di caccia tra amici finita male. Si tratta di donne uccise per motivi passionali, per gelosia, per non aver adempiuto ai cosiddetti “doveri coniugali”, per non aver taciuto all’ennesimo schiaffo.
Libero calcola furbescamente come "maschicidi" le morte avvenute per risse, in tentate rapine, a caccia e pesca. Del resto, pretendere che Libero sappia cos'è un dizionario è un po' eccessivo, ma da gente con la "mente cosmica" ci si aspetterebbe qualcosa di meglio.
Saluti e baci.
Secondo gli ultimi dati del Viminale (e NON di Libero)nell'Italia del 2017 sono state uccise volontariamente 355 persone: di queste, ben 236 nelle Ris. Le donne sono 120, gli uomini 116 più 4 ammazzati all'estero dalle loro partner che non avevano accettato la fine della relazione, o per soldi.
Ris: Relazioni interpersonali significative. Quindi, non c'entrano le tentate rapine nè le risse dopo il calcetto.
Ennesima ri-prova che quando non dici battute insulse e quando si esce appena un poco dal tuo - presunto - campo di competenza (se di competenza si può parlare) dici cose senza senso.
Quando leggo certe cose sento scorrere lungo la schiena brividi di orrore.
Come si fa a minimizzare un dramma come la violenza contro le donne? E come si fa, soprattutto, a dire "le donne non possono fare quello che possono fare gli uomini". E' tornato il Medioevo e non me ne ero accorta?
Onestamente non pensavo esistessero ancora, nel 2020, persone come Sandor e Xmanx. O, meglio , mi correggo, sapevo perfettamente che esistono, ma non pensavo che esibissero le loro idee con tanto orgoglio e sicurezza anche al di fuori dei luoghi "classici" deputati a queste manifestazioni di idee ( i cessi delle stazioni o il blog di Libero ).
Prendo atto che mi sbagliavo.
Altro che pregiudizi, mia cara Lady...
Una volta tanto dico pure io che la colpa è delle donne... Che sono troppo "tolleranti" nei confronti degli uomini che, altro che pregiudizi, vere e proprie infamie esprimono sulle donne....
Eppure, incredibilmente, invece di essere esposti al pubblico ludibrio ed essere circondati da disprezzo, almeno da parte delle donne stesse, molto, troppo spesso, le donne ci "passano sopra" su quello che dicono, giudicano con indulgenza parole ed atteggiamenti che dovrebbero farle rabbrividire, quasi fossero una ragazzata, una semplice manifestazione di idee come un'altra, nulla di importante e pericoloso.
O, peggio, addirittura, perché no, ci sono donne che a volte apprezzano pure questo "machismo", o magari si mettono in prima fila a giudicare le ragazze che "se la sono cercata".
Salvo rimanere esterrefatte quando, un giorno, quel bel ragazzo così forte, deciso e "macho" che hanno al fianco, fa violenza anche su di loro.
Ogni uomo che picchia o uccide o umilia o maltratta una donna, ha avuto almeno un'altra donna, quanto meno la madre, che, almeno in parte, è stata corresponsabile anch'essa di quella violenza, per non aver altrimenti educato quell'uomo.
E' vero, a volte sono le donne stesse per prime a discriminare. Criticando pesantemente altre donne. O a volte, peggio, giustificando certi comportamenti maschili. Accettando di sottomettersi, di lasciarsi umiliare. E non parlo di culture dove purtroppo la donna viene ancora considerata meno dell'uomo, parlo della nostra cultura occidentale.
Lo sforzo da fare per cambiare le cose è ancora grande, a tutti i livelli. Soprattutto finché ci saranno certi soggetti che ragionano con parti del corpo che non hanno certo a che fare con il cervello.
Marchio di infamia per chi sottace, ridicolizza, giustifica la violenza sulle donne, a cominciare dal rifiuto di riconoscerne la specificità.
Tolleranza Zero. È l'unica.
A dire il vero mi sono limitato a esporre dei dati del Viminale.
Sappiamo bene che esiste la violenza sulle donne.
Ma ho una brutta notizia da darti: anche le donne commettono violenza sugli uomini....certo, il numero di delitti compiuto da donne è più limitato. Ma, purtroppo per te, il fenomeno esiste: anche le donne commettono violenza sugli uomini.
Prima di parlare....informati.
Guarda che nessuno lo nega. La violenza purtroppo esiste in tutti gli esseri umani. Ma non è che si possano paragonare le due cose. La violenza è soprattutto quella degli uomini contro le donne. Viceversa è veramente irrisoria, in confronto. E non si parla solo di omicidi, ma di violenza a 360 gradi: fisica e psicologica.
E' semplicemente la realtà. Soprattutto perché nel caso degli uomini uccisi non si parla certo di violenza di genere. Sono situazioni completamente diverse e che non si possono paragonare. In questo 3d si parla della violenza contro le donne. E, ripeto, di violenza a 360 gradi. Un fenomeno che ha numeri decisamente enormi.
Esiste, ma non in modo così marcato come si vuole far credere.
Sai qual è il problema vero del maschio?
E' l'incapacità di elaborare delle frustrazioni attraverso il linguaggio, la parola, l'introspezione sana invece che con la forza fisica. E c'è una maggiore incapacità, rispetto alle donne, a elaborare il lutto della perdita. Basta vedere il numero spropositato di suicidi dei maschi che, spesso, seguono l'omicidio della compagna.
Se un uomo/maschio si uccide dopo aver ucciso la compagna è del tutto evidente che il delitto non è dovuto a una cultura repressiva nei riguardi delle donne in quanto donne (come dici tu)...ma è legato a un profondo senso di frustrazione e alla incapacità di elaborare questa frustrazione e il lutto della perdita.
Questa non vuole essere una giustificazione, ovviamente. Ma è del tutto evidente che affermare che "l'uomo uccide perchè vuole reprimere la donna in quanto donna" è una lettura semplicistica e superficiale delle dinamiche psicologiche che determinano questi tipi di delitti.
Se è per questo, durante la seconda Guerra Mondiale ci sono stati sicuramente anche dei Nazisti uccisi da Ebrei...
P.s. Se andassi a fare una analisi dei casi di uomini uccisi da donne, troveresti che in larga maggioranza si tratta di donne che hanno ammazzato i loro compagni perchè a)esasperate dopo anni di violenze subite; b) per proteggere se stesse, i figli o altri familiari.
Più impreparati che repressivi dunque affermi tu, non so, forse in quei casi, quando poi l'uomo si toglie la vita talvolta sì, forse è così, oppure si rendono conto di quello che hanno fatto e magari non sanno che in galera per tutta la vita non ci finiranno mai e si fanno prendere dal panico con la prospettiva di una vita da carcerato.
Non so, non ho idea di cosa possa passare in quelle teste.
Ma perché arrivare ad uccidere la compagna? E' davvero così automatico? Non so gestire i sentimenti e divento violento/a? O forse è il risultato di una sequela di violenze che si ripetono e magari vanno via via peggiorando fino all'inevitabile? E queste violenze trovano "giustificazione" in un substrato culturale?
Xmanx, perché non posti un link dei dati a cui fai riferimento, così tutti sappiamo di cosa si discute?
Io ho trovato solo questo :
https://www.istat.it/it/files/2018/1...me-omicidi.pdf
Riguardo al termine femminicidio, come al solito c'è ci ci fa rientrare di tutto come quando si parla di pedofilia.
Io mi trovo perplessa talvolta quando incasellano alcuni omicidi in questo termine.
Insomma femminicidio , per come ho capito io, si ha quando una donna viene uccisa quando per il suo essere femmina che non rispetta e trasgredisce regole o comportamenti imposti da parte della società, della famiglia, dell'uomo "di casa", dell'amante alle sole donne.
Un uomo che dice "sarai solo mia" e uccide la donna che lo tradisce (ma questo varrebbe anche al contrario, anche una donna potrebbe ragionare così)
Un padre, una madre, un fratello o una famiglia che uccidono la figlia che è "troppo occidentale"
Un padre, una madre, un fratello o una famiglia che segregano in casa o picchiano una figlia perché vuole uscire con le amiche, un compagno che fa altrettanto.(e non occorre essere "orientali" in questi casi)
Per me si. Più impreparati che repressivi.
Perchè arrivare ad uccidere la compagna?
Perchè l'abbandono causa frustrazione. La frustrazione genera rabbia. E la rabbia si scatena contro il soggetto che ha causato la frustrazione.
E nel maschio c'è una maggiore predisposizione a esternare la rabbia con la violenza fisica.
Ma tutto nasce dalla incapacità psicologica ad elaborare il lutto della separazione e della perdita.
E questo avviene tanto negli uomini quanto nelle donne. Solo che negli uomini, la rabbia può più facilmente che nelle donne esprimersi nella violenza fisica.
Oddio...esisteranno anche casi specifici in cui l'uomo commette violenza sulle donne perchè animato da un "odio verso le donne in quanto tali"...o da un senso di "supremazia" nei confronti delle donne.
Ma penso che la stragrande maggioranza dei casi siano dovuti alla incapacità di gestire la dinamica "abbandono-frustrazione-rabbia-violenza".
Non siamo preparati per questo. Perchè mai nessuno ci ha educati a gestire l'abbandono e le dinamiche psicologiche che si scatenano a seguito dell'abbandono.
E questo vale tanto per gli uomini quanto per le donne.
Perché il semplice fatto che ha tolto la vita ad una donna, l'amante, per preservare il rapporto con la moglie, indica che questa persona tratta il genere femminile come meglio crede, usando violenza nel primo caso e omettendo fatti
veritieri nel secondo, per evitare che il rapporto possa esser compromesso. Con un solo gesto, l'omicidio, il genere femminile ha subito due ingiustizie.