Quando la follia della "cultura della cancellazione" raggiunge vertici inarrivabili si arriva anche a queste aberrazioni... https://www.msn.com/it-it/notizie/po...?ocid=msedgntp
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Quando la follia della "cultura della cancellazione" raggiunge vertici inarrivabili si arriva anche a queste aberrazioni... https://www.msn.com/it-it/notizie/po...?ocid=msedgntp
Insomma è vietato dire tutto...
A questo siamo arrivati per colpa di gente che non riesco proprio a capire perchè non so se siano ignoranti oppure stupidi!
Mo me lo segno che devo cambiare nome.
Pensavo che di solito prima di criticare un articolo esso vada letto.
Ho letto velocemente ma mi pare che riguardi i dipendenti della Commissione nella comunicazione esterna e interna, la comunicazione:
Penso che se incontri un amico, un parente e conoscente come te e gli auguri "Buon Natale" non verranno ad arrestarti e neanche ti denunceranno per aver fatto un augurio discriminante o non politically correct :)Citazione:
vengono indicati i criteri da adottare per i dipendenti della Commissione nella comunicazione esterna ed interna.
Così come non sopprimeranno le bambine chiamate Maria.:D
Mi piacerebbe poter verificare se questo esempio
"Maria e Giovanni sono una coppia internazionale» é riportato sul documento di cui si parla nell'articolo o se é un esempio, sbagliato, proposto dal giornalista
Ecco mi sa pure a me.
Solite balle gonfiate per diffondere malumore e odio nelle menti con limitate capacità di giudizio.
Sì, ho già letto l'articolo
Dall'articolo non é chiaro chi abbia scelto, sbagliando, i nomi Maria e Giovanni come esempio di nomi cristiani.
Mi piacerebbe poter verificare
Per quanto riguarda il giudizio, il linguaggio é cosa mobile e si adegua, si conforma al pensiero. Se oggi c'è la necessità di un linguaggio inclusivo non ci vedo nulla di ridicolo o penoso.
Posso anche ipotizzare che un uomo europeo, bianco e forse eterosessuale(dato sensibile che ovvio non conosco)faccia fatica a capirne la necessità
1987 mi pare...
https://www.ilgiustomondo.it/wp-cont...tini-z-1-1.pdf
Parlavo all'inizio di "cultura della cancellazione". Il discorso è assai interessante, ho appena letto un articolo dell'Huffington (tra l'altro sito notoriamente di sinistra) che ne parla, citando giustamente Orwell (quando in "1984" ci mostra un mondo rovesciato, dove la pace è guerra, la libertà è schiavitù ecc.).
"La strada dell’inferno è lastricata di buone intenzioni ed ecco che, con l’ottima scusa di voler “decolonizzare il linguaggio” e combattere le discriminazioni – tutte cose lodevoli -, la cancel culture porta avanti una battaglia illiberale e totalitaria volta ad affermare una neolingua orwelliana, nuovo strumento di controllo sociale". E più avanti:
"Ecco che la cancel culture ci conduce al paradosso in cui ci sono preti che mettono sotto accuso la “whiteness” di Cristo, mentre un cappa assordante cala sulle altre culture; e chi ponesse la questione del maschilismo nell’islam verrebbe subito tacciato di islamofobia". https://www.huffingtonpost.it/entry/...b63b8fc111725a
Qui si parla di un atteggiamento assai comune oggi in Occidente, un aspetto del quale è combattere la libertà di espressione pensando con ciò di favorire l'uguaglianza. Tragico errore che porta ad un nuovo tipo di assolutismo culturale del quale cominciamo a pagare le conseguenze. Al punto di censurare Shakespeare e Dante, considerati precursori del nazionalsocialismo (nientepopodimeno...) https://www.barbadillo.it/97384-shak...ensiero-unico/
Esagerazioni ormai non più limitate ad ambienti ristretti... e comunque la tendenza a pretendere di giudicare anche il lontano passato con gli occhi del presente, distorcendo completamente la prospettiva, è ormai diffusa...
E' da tempo che si dibatte sull'uso della U o lo Schwa, ma è difficile trovare una forma che possa essere usata in tutte le lingue.
Mi pare che sotto il termine "cancel culture" si stiano raggruppando troppi concetti, un confuso calderone che certo non agevola una discussione.
Di cosa stiamo parlando?
In che modo una "nuova lingua orwelliana" agevolerebbe il controllo sociale?
Ma soprattutto, in che modo un nuovo linguaggio che intendesse combattere le discriminazioni potrebbe rivelarsi "orwelliana"?
Quali sono le caratteristiche generali della neolingua descritta da Orwell nel suo 1984?
1) Autocensura : capacità di arrestarsi, come per istinto, sulla soglia di qualsiasi pensiero pericoloso
2) Non percepire gli errori di logica, fraintendendo anche le argomentazioni più elementari
3) Provare noia o ripulsa di fronte a un qualsiasi pensiero articolato che potrebbe portare a posizioni eretiche
4) Soppressione di parole indesiderabili con uso dei vocaboli solo in un significato non pericoloso per il potere (quello più banale). Ad esempio, in 1984: La parola libero esisteva ancora in Neolingua, ma poteva essere usata solo in frasi come «Questo cane è libero da pulci» ovvero «Questo campo è libero da erbacce». Ma non poteva essere usata nell’antico significato di «politicamente libero» o «intellettualmente libero» dal momento che la libertà politica e intellettuale non esisteva più, nemmeno come concetto, ed era quindi, di necessità, priva di una parola per esprimerla. https://gabriellagiudici.it/i-principi-della-neolingua/
Quanto di questa tendenza si stia affacciando nell'uso attuale (distopia che si fa profezia) può essere oggetto di discussione, partendo dalla considerazione evidente che comunque il linguaggio (parlo almeno dell'Italia) si sta sempre più restringendo e banalizzando, allontanandosi quindi da una descrizione adeguata del reale. Occorrerebbe quindi considerare anzitutto il clima sociale che si sta vivendo, perché il linguaggio naturalmente ne viene rispecchiato.
Premetto che non sono una linguista riporto solo le mie osservazione che mi sembrano sensate, ma sono pronta a correggermi se dovesse intervenire un linguista.
Sono punti interessanti ma li trovo assai lontani dalla complessa formulazione della Neolingua di 1984, penso che il citare Orwell sia solo un artificio retorico per indurre timore, se prospetto un futuro distopico e dittatoriale scredito il tentativo di cambiamento, che potrebbe essere positivo, a favore dello status quo che è più comodo e costa meno fatica
Certo che anche oggi dire a voce alta qualsiasi cosa ti passa in testa... non è che puoi minacciare di morte qualcuno sempre senza conseguenze.Citazione:
1) Autocensura : capacità di arrestarsi, come per istinto, sulla soglia di qualsiasi pensiero pericoloso
Ma qui parliamo di arrestarsi alla soglia del pensiero "pericoloso". Bene, pericoloso per chi? Per la propria incolumità? Per la propria reputazione? Per qualcun altro?
Mi sembra che non ci sia nulla di nuovo, da adulto in possesso delle tue facoltà sei responsabile di quello che fai e che dici, per quello che pensi ... ci sono i sensi di colpa.
Se vuoi dire negro, frocio, insistere con gli auguri di compleanno alla vicina TDG, augurare Buona Pasqua al condomino musulmano, fare battute allusive alla coppia di condomine lesbiche... sei libero di farlo e verrai considerato per le tue azioni e le tue parole, forse verrai ritenuto maleducato, importuno, magari qualcuno sceglierà di non prendere l'ascensore in tua compagnia, storcerà gli occhi quando ti vedrà alla riunione di condominio... alla lunga è facile venire isolati se non si hanno comportamenti socialmente socievoli.
Ma non è una cosa nuova, è così per tutti quelli che non vivono in un eremo
In che modo un linguaggio consigliato per le comunicazioni formali, diplomatico, inclusivo può portare a compiere errori di logica? Non stiamo parlando di stravolgere grammatica, sintassi, costruzione della frase...Citazione:
2) Non percepire gli errori di logica, fraintendendo anche le argomentazioni più elementari
Non vogliamo correre il rischio di fraintendere? Occorre allenare lo spirito critico, insegnarlo dalle elementari
Direi che questo punto due è buttato lì a caso, senza logica
Eretiche rispetto a quale ortodossia? una furbizia retorica per avvallare un timore privo di fondamentoCitazione:
3) Provare noia o ripulsa di fronte a un qualsiasi pensiero articolato che potrebbe portare a posizioni eretiche
Quale potere?Citazione:
4) Soppressione di parole indesiderabili con uso dei vocaboli solo in un significato non pericoloso per il potere (quello più banale). Ad esempio, in 1984: La parola libero esisteva ancora in Neolingua, ma poteva essere usata solo in frasi come «Questo cane è libero da pulci» ovvero «Questo campo è libero da erbacce». Ma non poteva essere usata nell’antico significato di «politicamente libero» o «intellettualmente libero» dal momento che la libertà politica e intellettuale non esisteva più, nemmeno come concetto, ed era quindi, di necessità, priva di una parola per esprimerla
No si parla di sopprimere le parole, se qualcuno decide di continuare ad usare termini dispregiativi ed esclusivi a favore "della ricchezza di linguaggio", perché è adulto e libero di fare come gli pare, è anche altrettanto adulto e responsabile da accollarsi l'eventuale stigma di una società che condanna l'uso di certi termini e promuove un linguaggio inclusivo
La Neolingua nel libro di Orwell è imposta con la forza, studiata a tavolino, non è un'evoluzione spontanea che nasce da nuove sensibilità della società.
Il linguaggio si sta stringendo e banalizzando... sì, è vero, non penso sia dovute a forze occulte che manovrano dietro le quinte e a imminenti stati dittatoriali
E' verissimo questo, mai come nell'ultimo anno ho visto citato Orwell.Citazione:
Occorrerebbe quindi considerare anzitutto il clima sociale che si sta vivendo, perché il linguaggio naturalmente ne viene rispecchiato
Io ho letto 1984 più di vent'anni fa, ammetto che oggi non potrei parlarne o citarlo senza una rinfrescata, (a pensare male si fa peccato) penso che la stragrande maggioranza di chi posta e riposta meme e frasi sui social a tema orwelliano non l'abbia letto (magari ha visto la serie TV) e ripete a pappagallo: "Orwell, Orwell, Orwell..." perché fa figo
Un nuovo rigore formale "politicalicoso" nella comunicazione sarebbe un notevole passo avanti per la giustizia sociale, l'eliminazione delle disuguaglianze....e tutto il resto.
La "società dell'apparenza" é coerente col multiverso olografico.
Non più mettinxuli/e/altro e piglianxuli/e/altro.
Solo "Xulfruitori/trici/altro di livello adeguato alle dialettiche ecocompatibili, durevoli e resilienti "
Mi sembra un piccolo documento della CE, ma un fondamentale tornante per l'Umanità.
O no?
:mumble:
Devo/posso/sarebbe auspicabile cambiare il nick in rest'e-carlin?
Devo/posso/sarebbe auspicabile cambiare il nick in rest'e-carlin?
Sì, dovresti, perché il CARLINO è anche un simpatico cagnolino, parlando del suo "resto" potrebbe sembrare che uno voglia tagliarlo a pezzetti, e del politicamente corretto fa parte anche la difesa degli animali... :teach:
PS. dimenticavo
un linguaggio attento, scelto, curato perde di spontaneità? Sì, forse, almeno nei primi tempi
Quando si impara una lingua nuova, soprattutto al momento della conversazione si è titubanti, si balbetta, ci si corregge, si impiega più tempo nella ricerca del vocabolo, soprattutto quando il vocabolario è ancora limitato, allo stesso modo la sperimentazione di un nuovo lessico potrà sembrare zoppicante, inefficace, ma di sperimentazione di parla, di tentativi
Mi pare evidente anche che ogni luogo abbia il suo registro, ci sono luoghi in cui occorre curare il proprio eloquio, altri dove si può essere informali, altri ancora dove si può cantare l'inno nazionale a rutti...
:clap:
infatti, è solo retorica, un al lupo ! che per un po' funziona; fino a quando una maggioranza si rompe il caxxo; perché è fisiologico che la sproporzione retorica sfoci nell'irragionevolezza - definita in base alla sensibilità media, non al mio capriccio - e non paga; non paga perché il numero di quelli che covavano solo una modica insofferenza fisiologica è la stragrande maggioranza;
le dittature, se durano, sono comunque fondate su una piramide di consenso, che si sgretola quando i vertici perdono la capacità di tenere in equilibrio quella piramide;
ancora una volta, specifico:
una società non è democratica perché hegelianamente certe idee preesistono, e prevalgono su altre idee preesistenti anche loro, come in una partita a scacchi;
la democrazia tende ad affermarsi e confermarsi perché il sistema nel suo insieme richiede un surplus di funzionalità che può essere garantita solo da pari opportunità, e quindi sorge una domanda diffusa di queste ultime, perché negarle si tradurrebbe in una perdita netta di efficienza e ricchezza del sistema;
tipicamente, sono propense alla dittature le società in cui una gran parte della ricchezza dipende da rendite, ricchezze naturali, ecc... perché il sistema puà essere tenuto in vita anche se l'efficienza non è al suo ottimo;
messe da parte le cazzate degli orwellologi de noantri, un segnale di propensione alla dittatura si ha quando una maggioranza nel cluster del cd ceto medio vede chiuse prospettive di miglioramento sociale ed economico e allora domanda - con tutto il suo peso e capacità di consenso - l'irrigidimento della piramide di potere, nel timore che la mobilità politica possa solo preludere ad un peggioramento;
di solito, la conflittualità tra ceti medi e bassi, nelle società avanzate dopo un certo periodo crea disagio ai ceti d'élite, perché assorbe troppe risorse di questi per proteggersi da quei conflitti; in America l'isolamento è mediamente più facile; in Europa molto meno, e per questo siamo più solidaristi; il ricco più ricco passerà comunque gran parte del suo tempo a poche centinaia di metri dal disagio sociale diretto, e a pochi metri da quello indiretto, riportato come dato politico.
io leggo: "In un documento per circolazione interna di cui Il Giornale è entrato in possesso in esclusiva intitolato #UnionOfEquality. European Commission Guidelines for Inclusive Communication, vengono indicati i criteri da adottare per i dipendenti della Commissione nella comunicazione esterna ed interna."
chi è che mi assicura che il documento è genuino?
L'articolo del Giornale é scritto da Francesco Giubilei, editore e autore di destra, sovranista, ha fondato la rivista “Nazione Futura”, é presidente della Fondazione Tatarella e del movimento di idee “Nazione Futura”, dell'area di Alleanza Nazionale, collabora con altre riviste sovraniste europee e americane.
Detto alla spiccia, uno di quelli impegnati a cercare la notizia di un bambino che si é sbucciato il ginocchio sullo scivolo dell'asilo per dare la colpa al PD, ai sinistri, all'Europa e all'euro, a Soros e al complotto globalista, alla Merkel e alla von der Leyen, e noi tutte pecore mansuete che davvero crediamo all'esistenza del virus e di Babbo Natale...
Mi permetto di citare Johann Christoph Friedrich Schiller:
"Gegen dummheit kämpfen götter selbst vergebens"
(Contro la stupidità anche gli dei combattono invano)
Die Jungfrau von Orleans (3. Aufzug, 6. Auftritt)
Tranquilli, Orwell sta arrivando. Ma che aria terribile si respira da un po' di annetti...
https://www.ilgiornale.it/news/polit...a-1992501.html
Per quanto mi riguarda chiudo il discorso. Ah, ma c'è pure la Spagna? Vergogna, non era un paese socialista? vatti a fidare... :rotfl:
dato lo scarso interesse per l'intervento di breakthrough, che per una serena confutazione richiederebbe anni, che sono almeno almeno quelli del liceo, permettimi di rispondere alla tua disamina, più "equilibrata" e obiettiva di quell'altra. la lingua è un organismo vivente che si evolve non "artatamente" come vorrebbero alcuni, ma attraverso una trasposizione di significato in cui hanno il loro grande peso le cc.dd. "figure retoriche". lungi da me fare degli esempi perché non ne sarei capace. tuttavia quelli che espungono i termini dettano una massima che vale come sempre solo per loro e chi li vota. diverso sarebbe voler espungere una "legge" anziché una parola, dal novero di ciò che è ammesso e di ciò che non lo è. con la legge lo puoi fare perché c'è la Consulta, che indirettamente hai votato anche tu. non vale lo stesso, ripeto, per la lingua, perché ognuno parla come sa parlare e mi pare che esistano al mondo già abbastanza linguaggi per rendere praticamente impossibile ridurli ad unità.
si si. come i plebisciti del duce. sai che piramide!:asd:
ah no, e perché?
ti posso fare una domanda? perché il concetto di libertà deve essere inteso in senso positivo anziché negativo? ero in stazione fermo a fumare. mi si avvicina una giovane attivista comunista che mi fa:" Che si fa, si lavora? ". dimmi tu cosa avrei dovuto rispondere. ma possibile che neanche una sigaretta fuori stazione? vuoi legalizzare i trapianti?
si, però considera che passano gli anni, la gente invecchia e lascia un po' di posti "vacanti". o no?
e la soluzione qual'è? mi pare che se e dico "se" c'è allora c'hanno già provato. incidentalmente ti informo che non è andata tanto bene.:)
Ma quest'anno si potrà dire "Buon natale a te e famiglia" o è meglio dire "Buon natale a te e famiglia tradizionale"? Il Giornale non ne ha ancora parlato?