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Vuoi salvare la terra ?
''Volete salvare la Terra dall'effetto serra? Fate meno figli"
Una ricerca svedese individua le quattro azioni fondamentali per aiutare il pianeta: dalla mobilità alla dieta, partendo dal nucleo familiare
LE QUATTRO azioni fondamentali per aiutare il pianeta a uscire dalla morsa del riscaldamento globale potrebbero non piacervi affatto. Perché secondo una ricerca svedese della Lund University e pubblicata su Environmental Research Letters, se si desidera davvero contribuire a frenare il riscaldamento globale, è necessario programmare una vita opposta a quella che in tanti sogniamo: avere meno figli, viaggiare meno (in aereo) e rinunciare all'auto e alla carne, adottando uno stile vegetariano.
Con queste quattro azioni individuali, per i ricercatori, possiamo contribuire concretamente a innescare comportamenti virtuosi per ridurre le emissioni di gas serra. Seth Wynes del Centre for Sustainability Studies e Kimberly Nicholas della University of British Columbia, che hanno condotto la ricerca, spiegano che i consigli impartiti finora a livello governativo (per esempio negli Usa, Canada, Australia e Unione Europea) sulle azioni che i cittadini dovrebbero intraprendere per salvaguardare il futuro della Terra riguardano in realtà soltanto un basso impatto su un possibile miglioramento. Sì, è vero, sostengono gli studiosi, riciclare, lavare a secco, fare attenzione ai propri consumi è importante, ma è niente in confronto a come il mondo potrebbe cambiare attraverso azioni drastiche e radicali (e spesso irrinunciabili).
La premessa, come sostenuto anche negli accordi sul clima di Parigi, è che le emissioni di carbonio devono scendere a due tonnellate di CO2 per persona entro il 2050: solo così potremmo aiutare il pianeta a sopravvivere. Per andare in questa direzione molti cittadini hanno adottato regole intelligenti che però non sono necessarie.
Facciamo un esempio: quanto risparmia, in termini di tonnellate di C02 all'anno, una persona che cambia una lampadina classica con una a basso consumo? Lo 0.10%. Lavare i vestiti a secco? Pari al 0,21%, così come riciclare. Cambiare la propria auto con una ibrida (elettrica) vale lo 0.52%. Una dieta vegetariana lo 0.8%. Le percentuali salgono di poco con altre azioni: comprare la cosiddetta energia verde significa ridurre del 1,47% le tonnellate di anidride carbonica, rinunciare a un volo aereo transatlantico come un andata e ritorno da Londra a New York, ad esempio, è pari al 1.6%. E se rinunciassimo totalmente all'auto? Il 2,4%.
Ma tutto ciò è niente in confronto alla prima azione che potremmo fare per aiutare l'ambiente secondo i ricercatori: scegliere di non avere figli o di averne meno produrrebbe il 58,6% di tonnellate in meno di CO2. La cifra è stata calcolata in base alle possibili emissioni emissioni del bambino, a sua volta poi possibile futuro genitore, dividendo poi il totale per la durata di vita prevista della madre. Ad ogni genitore è stato attribuito il 50% delle emissioni del figlio, il 25% delle emissioni dei nipoti e via diminuendo man mano che si diluisce il grado di parentela.
Gli stessi scienziati si rendono conto della drasticità di quest'ultima azione, "che non viene mai menzionata nei consigli e nelle direttive fornite dai governi sul tema del surriscaldamento" e sottolineano di riconoscere "che queste sono scelte profondamente personali. Ma non possiamo ignorare l'effetto climatico che il nostro stile di vita ha e che avrà sul nostro futuro" ha detto Nicholas.
"È il nostro compito di scienziati segnalare onestamente i dati. E' come un medico che davanti a un paziente malato gli ribadisce che il "fumo fa male", anche se sa che il messaggio non gli piace. Siamo costretti ad affrontare il fatto che i livelli di emissione attuali sono veramente dannosi per il pianeta e per la società umana". Emissioni e azione umana che, come emerso recentemente, nel frattempo stanno contribuendo alla sesta grande estinzione di massa, con la popolazione animale già dimezzata.
Chiaramente, molto dipende da dove si vive: in un area "decarbonizzata" l'impatto che può avere un membro della famiglia in più si riduce di ben 17 volte. Ogni Paese inquina infatti in maniera differente: gli Usa per esempio contano 16 tonnellate di emissioni a persona, mentre la Gran Bretagna sette.
La sovrappopolazione rimane un argomento controverso nell'impatto sul cambiamento climatico ma non si può ignorare che, per esempio, un americano è responsabile di 40 volte le emissioni prodotte da un abitante del Bangladesh.
Gli studiosi, nello stilare i dati da decine di fonti fra Europa, America e Giappone, ribadiscono comunque l'importanza delle piccole azioni quotidiane in tutto il globo, soprattutto in termini di dieta e scelta dei trasporti anche se "non sono sufficienti per affrontare la scala della sfida climatica che ci troviamo a fronteggiare. Ci sono tantissimi fattori che influenzano l'impatto sul clima delle scelte individuali – spiega Wynes – ma grazie al confronto tra tutte queste fonti abbiamo identificato con una certa sicurezza le azioni che possono fare la differenza".
Scelte che per lo più producono la stessa riduzione di anidride carbonica ad ogni latitudine ma che possono avere impatti differenti: passare ad un'auto elettrica dipende da quanta produzione energetica rinnovabile potrà alimentare quel mezzo, e se questo significa grandi risparmi in Australia, gli stessi risparmi in Belgio sarebbero sei volte inferiori.
Per Chris Goodall, autore di saggi sulla vita a "basso tenore di carbonio", la ricerca "ci ricorda bene quel che conta nella lotta al surriscaldamento. La riduzione della popolazione probabilmente ridurrà le emissioni di carbonio, però va detto che abbiamo molti altri strumenti per tenere il riscaldamento sotto controllo e l'idea di diminuire il numero di persona è qualcosa che avrà effetti solo fra centinaia di anni. La riduzione delle emissioni deve invece cominciare subito".
Ognuno dovrà fare le sue scelte. "Io non ho figli - conclude la ricercatrice Kimberly Nicholas - ma quella di averli o meno è una scelta a cui sto riflettendo e che discuto con il mio compagno. Nella nostra decisione di formare o meno una famiglia, il cambiamento climatico è certamente un fattore che prenderemo in considerazione, anche se non sarà l’unico".
http://www.repubblica.it/ambiente/20...-C4-P1-S1.4-T1
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per salvare la terra l'umanità dovrebbe scomparire totalmente , il sondaggio svedese ha fatto buca
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dietrologo
per salvare la terra l'umanità dovrebbe scomparire totalmente , il sondaggio svedese ha fatto buca
be'.. diciamo che se fossimo sui 3 miliardi come 50 anni fa, le cose andrebbero un po' meglio...
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il film avatar ricordi ? noi siamo quelli con le astronavi invasori
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dietrologo
il film avatar ricordi ? noi siamo quelli con le astronavi invasori
eh sì.
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Citazione:
'Volete salvare la Terra dall'effetto serra? Fate meno figli"
Un pezzo che si sapeva, valla ad implementare una soluzione del genere.
Propongono come palliativo la strategia del risparmio, ma, con un amento geometrico della demografia, una modesta riduzione dei consumi procapite non diminiusce in modo significativo il consumo totale delle risorse primarie del pianeta.
E poi i consumi producono il lavoro che e' un distributore di reddito.
Li riduci ed hai gli effetti della crisi economica vista che, mentre risparmiava risorse, non si consumava, non si produceva, aveva i suoi effetti collaterali noti, miseria diffusa.
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Si parla tanto dei combustibili fossili, ma una parte non trascurabile di questo processo è data dagli allevamenti intensivi, soprattutto di bovini. Secondo Jeremy Rifkin sono fra i maggiori produttori di gas serra, da soli consumano più di un terzo dei cereali del pianeta e metà dell'acqua potabile. Gran parte della desertificazione del pianeta, compreso l'abbattimento della foresta amazzonica, nasce dal bisogno di fare spazio ai pascoli, dove le bestie finiscono col consumare il terreno e renderlo incapace di trattenere l'acqua. Oggi il fenomeno procede a vista d'occhio, ma le mandrie che un tempo popolavano quella lussureggiante pianura che era il Sahara lo hanno reso un deserto già in epoca neolitica.
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Allora è un buon sistema mangiare meno carne e bere meno latte.
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Io di figli non ne voglio proprio, ma volevo pure fare la mia pare per distruggere la terra... che faccio ora? Dono il seme? Pasta e fagioli come se piovesse (e tuonasse)? Seduco, ingravido e abbandono le sprovvedute? Sono aperto ai suggerimenti.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Yele
ma andate a zappare la terra !:v
metá Settembre a Milano 18 gradi ritorno 1450km a nord e accendo i caloriferi perché trovo 15 gradi sempre a Settembre.
effettto serra ,ma perfavore:no:
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Non ditelo a Cono però mi raccomando! :asd:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Misterikx
ma andate a zappare la terra !:v
metá Settembre a Milano 18 gradi ritorno 1450km a nord e accendo i caloriferi perché trovo 15 gradi sempre a Settembre.
effettto serra ,ma perfavore:no:
i 40°C di quest'estate te li sei già scordati... più che effetto serra, direi effetto alzheimer :asd:
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esistono ancora i 40 gradi? :v
se non é per la sauna e chi li sente..:asd:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Yele
i 40°C di quest'estate te li sei già scordati... più che effetto serra, direi effetto alzheimer :asd:
:asd:
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Cmq Valentino Rossi secondo me non è umano :asd:
https://sport.sky.it/motogp/2017/09/...agon-2017.html
"Negli ultimi giri la mia posizione sulla moto non era al massimo" :asd:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
dark lady
Non ditelo a Cono però mi raccomando! :asd:
Quindi secondo te non esiste nessun effetto serra e nessun cambiamento climatico, dico bene? I vari simposi dei grandi del mondo sui pericoli che il pianeta stà correndo, la Laudato Sì di Papa Francesco e via discorrendo...parlano del niente? Lo chiedo solo per capire eh? Per comprendere se Yele con la sua domanda iniziale abbia solo voluto perdere tempo.
Ti ringrazio.
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Lo spero proprio, guarda. Per scoprire se una cosa è vera o è una bufala artificiosamente montata....c'è un solo metodo: Osservare la REALTA'. Come ci stà parlando la Natura. Quale messaggio ci trasmette.
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Era riferito che ci avresti frantumato i coglioni come sempre coi vari laudato Bergoglio & c.
ti conosciamo meglio di te stesso dal momento che non hai capito
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Clima rovente, gli scienziati lanciano un appello per adottare 6 misure subito
Su Nature 60 luminari propongono alcune misure da adottare: tra queste, usare il 30% di energia da fonti rinnovabili e varare piani di decarbonizzazione al 2050
Il mondo ha solo tre anni, fino al 2020, per riuscire a centrare gli obiettivi dell'Accordo di Parigi sul clima, ovvero contenere il riscaldamento globale entro i 2 gradi dai livelli pre-industriali.
È l'appello lanciato sulla rivista Nature da più di 60 fra scienziati, politici, imprenditori ed economisti di tutto il mondo, guidati dalla ex segretaria della Convenzione Onu sul cambiamento climatico (Unfcc), Christiana Figueres.
I firmatari indicano 6 misure da adottare subito: arrivare al 30% di energia da fonti rinnovabili, approvare piani di decarbonizzazione al 2050 per stati e città, arrivare al 15% di veicoli elettrici nelle vendite, ridurre la deforestazione, dimezzare le emissioni dall'industria, destinare 1000 miliardi di dollari all'anno dal sistema finanziario per il clima.
Se non si riducono subito le emissioni di gas serra, adottando politiche adeguate, aumenteranno desertificazione ed eventi climatici disastrosi, e intere isole finiranno sott'acqua per lo scioglimento dei ghiacci artici.
https://www.as-italia.com/novita-eve...-misure-subito
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Anche diminuire di numero non sarebbe male.
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Sempre pensieri allegri, gioiosi e positivi te.....:asd:
Hai trent'anni e ne dimostri novanta.
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Se vuoi aumentare in numeri e la qualita' di vita gli effetti sono ovvi.
Ne dividendo il tutto per tutti, prescindendo pure da valore aggiunto inserito da giascuno, i risultati procapite sarebbero risibili, se non depressivi.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Sempre pensieri allegri, gioiosi e positivi te.....:asd:
Hai trent'anni e ne dimostri novanta.
A parte che non sai la mia età, constato un problema, che è quello dell'aumento del numero di individui nel pianeta e che se crescerà porterà problemi.
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Puoi pensare al reddito mondiale di cittadinanza e lasciare alla provvidenza l'onere di pagarlo e moltiplicare gli spazi abitabili salvando foreste, risorse idriche e d evitare l'utilizzo di ogni risorsa dannosa in cui tutto puo' rientrare.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
A parte che non sai la mia età, constato un problema, che è quello dell'aumento del numero di individui nel pianeta e che se crescerà porterà problemi.
Il problema è molto più a monte: Non stà nel numero degli abitanti, ma nell'egoismo dell'Uomo.
"Sulla scia di intellettuali di spessore planetario come N. Chomsky, il tema della distribuzione della ricchezza è agitato dai movimenti antagonisti di tutto il globo (Occupy Wall Street, Indignados…) e, conseguentemente, lo si può trovare persino sui vetrini dei microscopi di qualche illuminato ricercatore: poco più di un anno fa, utilizzando la teoria dei sistemi complessi, il semisconosciuto ricercatore geofisico B. Werner ha stupito la comunità scientifica internazionale riunitasi all’American Geophysical Union, dimostrando come le pulsioni sociali di matrice rivoluzionaria costituiscano l’unico (e ultimo) baluardo sistemico alla insaziabile voracità di quel capitalismo economico-finanziario che, per espandersi ipertroficamente su tutto il pianeta, ne sta distruggendo le risorse, compromettendone irreversibilmente la salute.
E oltre all’economia, alla religione e alla scienza, ci si mette pure la sociologia! E’ infatti lo stesso Z. Bauman a ricordarci come il Potere (divenuto globale), dopo aver spodestato la Politica (rimasta locale), stia lentamente svuotando l’individuo di ogni residua carica vitale, depotenziandolo intimamente e relegandolo a mera comparsa di quel processo compulsivo e incontrollato che ha nome “consumismo”. O, meglio, controllato da quelle ristrettissime élite di potere che, concentrando nelle proprie mani flussi di ricchezza progressivamente crescenti, stanno restringendo l’accesso al benessere per la restante popolazione.
Delirante fantapolitica d’ispirazione Orwelliana? Giudicate voi:
Dallo scoppio della crisi, il numero di super-ricchi a livello mondiale è costantemente aumentato, passando dagli 8,6 milioni di individui del 2008, agli oltre 12 milioni del 2012.
Nei soli USA – che hanno recentemente perso il primato del ceto medio più abbiente al mondo – il più ricco 10% della popolazione detiene l’85% della ricchezza finanziaria complessiva.
Neanche noi sfiguriamo: la stessa Banca d’Italia attesta che il patrimonio dei dieci italiani più ricchi equivale a quello dei tre milioni più poveri.
Più che statistiche, questi numeri sono bollettini di guerra! Per minimizzarne la portata, i vassalli del neoliberismo sono soliti affidarsi al mantra dell’alta marea: quando l’acqua sale, sia gli yacht che le barche a remi si alzano. Cioè: la società sarà anche iniqua, ma quando la torta cresce, aumentano anche le briciole per i figli della serva. Come stiamo per vedere, questa favoletta è però ormai indifendibile…
Nel 2009 gli epidemiologi R. Wilkinson e K. Pickett hanno infatti pubblicato un saggio troppo pericoloso per essere divulgato dai circuiti mainstream. Nel bellissimo “La misura dell’anima” i due ricercatori, applicando alle scienze sociali metodi statistici da laboratorio, dimostrano come l’iniquità distributiva del reddito sia il fattore scatenante del deterioramento di un set di nove indicatori socio-sanitari riferiti alla qualità della vita (fiducia sociale, disagi psichici, speranza di vita, obesità, rendimento scolastico, gravidanze minorili, criminalità, carcerazione, mobilità professionale).
Le evidenze del loro studio certificano come la bontà di queste metriche non dipenda dal reddito nazionale medio (Pil procapite), ma da come questo è distribuito nella popolazione. Il peggioramento della qualità della vita risulta cioè strettamente legato all’ampliarsi delle disuguaglianze distributive e, simmetricamente, i paesi con minori problematiche socio-sanitarie sono anche quelli in cui il reddito è più equamente distribuito. Ciò significa che in un paese più povero, ma più equo, si vive meglio che in uno più ricco ma con maggiori disuguaglianze. Sono evidenze che fanno tremare i polsi!"
Lo stesso Pontefice, qualche settimana fa, ha posto i sigilli alla questione con questo tweet lapidario: “La disuguaglianza è la radice dei mali sociali”.
https://www.ilfattoquotidiano.it/201...zione/1034310/
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Di problemi e fattori a monte ed a valle ce ne stanno diversi.
Se cresciamo di numero abbiamo bisogno di più risorse, di spazio. Possibilità di aumento di epidemie.
Devi pensare a tutti i risvolti sociali ed ambientali che una crescita umana comporta.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Tiberio
a me risulta che siamo sempre i soliti quattro gatti...
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
Di problemi e fattori a monte ed a valle ce ne stanno diversi.
Se cresciamo di numero abbiamo bisogno di più risorse, di spazio. Possibilità di aumento di epidemie.
Devi pensare a tutti i risvolti sociali ed ambientali che una crescita umana comporta.
Fra qualche anno grazie alla crescita di Africa e Asia supereremo i 10 miliardi, ci credo che poi arrivano in massa. Il fate più figli al massimo può valere per certi paesi spopolati. In Italia siamo 60 milioni, una cifra mai raggiunta nella storia, e già non c'è lavoro, anche togliendo gli stranieri, non si potrebbe superare una popolazione del genere. La penisola mica può contenere 100 milioni (neanche nei sogni dei popppulisti).
Per musulmani e chiesa è diverso: più nascite più credenti (iscritti d'ufficio).