[I]Nel mondo, si assiste a un grande revival delle centrali atomiche, spacciate come soluzione per ogni guaio energetico-ecologico.
Il nostro ministro Scajola, tra i pi
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[I]Nel mondo, si assiste a un grande revival delle centrali atomiche, spacciate come soluzione per ogni guaio energetico-ecologico.
Il nostro ministro Scajola, tra i pi
c'è abbastanza uranio per cominciare.
Se l'offerta di uranio smetterà di soddisfare la domanda la domanda ovviamente si adatterà di conseguenza come sempre è stato per ogni materia priama.
Ovvimente perché ci sia progresso bisogna lavorare.
In effetti la centrale a fissione che utilizza uranio è una fase temporanea che serve a produrre la spinta economica e a risolvere temporaneamente i problemi per passare successivamente alle centrali a fusione di idrogeno, a cui non ci si arriva senza una soluzione economica dell'intermezzo.
Quindi le quantità di uranio vanno dimensionate su questo intervallo e non su tempi indefiniti, oltre pure al fatto che una riduzione di richiesta per le energie fossili ne fa crollare il prezzo, quindi le rimette ingioco in un diverso equilibrio di energie miste ai prezzi minimi.
Perchè alla base della scelta energetica ci sta l'economia e dopo viene un relativo peso della fisicità dei carburanti pure questa legata al prezzo.
Infatti nessuna energia per quanto bella è utilizzabile se non economicamente conveniente rispetto alle brutte, ciò perchè il costo energetico si trasferisce sui costi industriali e questi sui prezzi, quindi una qualsiasi energia costosa utilizzata in competizione con una energia economica manda fuori mercato i tuoi prodotti, al che non hai nemmeno più i soldi necessari a finanziare la tua energia bella, ma costosa.
Da ciò deriva che le trasforamazioni attuali le determini il prezzo del petrolio, visto che il prezzo del nucleare conviene ad un certo prezzo petrilifero e non ad uno più basso.
Da cui es le scelte di produzione variabile degli sceicchi per mantenere un prezzo alto, ma comunque conveniente rispetto ad altre opzioni che si pongono proprio in comparazione al prezzo petrolifero, regolato dalla domanda, ma anche dall'estrazione che loro controllano, quindi se ilprezzo sfora diventano buoni e producono di più per non farlo alzare più di tanto, se invece va giù, lo riportano su quanto basta a mantenerlo conveniente riducendo l'estrazione.
Gli stessi meccanismi influezano la produzione delle energie rinnovabili che sebbene godano di un carburante gratuito, poi costano molto in tecnologia e ciò determina un prezzo non indifferente del kw, al che se il prezzo medio dell'energia si abbatte sia per un nucleare che produce a basso prezzo, che di un petrolio inflazionato, l'onere del rinnovabile non lo potrà pagare nessuno, da cui quella conflittualità a priori che si è generata sul tema energie di vario tipo fra cui scegliere.
Si, se urge contrastare il minor costo del lavoro dei paesi emergenti con un minor costo dell'energia dei paesi industrializzati in una competizione commerciale a tutto campo.
Quando la nave affonda le caldaie che alimentano le pompe di svuotamento si tengono accese pure con l'arredamento e poco frega se era fatto per farci altro, altro che da morti comunque non serve.
....l'energia da fissione non potr
[QUOTE=anaffettivo;1085189]c'
Come logica economica al migior costo che sarebbe per te il costo minore perché il mercato dice così,; ma il mercato dice così perché che fa le misure non valuto bene l'opposto di minor costo che è migliore costo anche se maggiore perché con quel salario o stipendio in più mi vengono assicurati svariati servizi.
Quindi nei paesi dove il costo del lavoro è minore rispetto agli atri vuol dire che i beni comuni anche se sembrerebbero in comune come in Cina in comune non sono di fato perché sono nelle mani di governanti e & corrotti, che sfruttano i lavoratori.
A dir la verità in Cina i lavoratori muoiono nelle miniere a randon, a Pechino quasi sicuramente, specialmente nelle zone di traffico.
Quindi riassumendo un proverbio: non sempre ciò che sembra è.:rolleyes:
Certo
Uranio, polonio, plutonio, torio, stronzio pari son.
Si tratta sempre di isotopi radioattivi mooolto pesanti. Dunque rari.
Non solo. Non richiedono tecnologia diversa, nè sarebbe tando difficile adattere il consumo di uno all'altro.
Per cominciare quindi val bene quello che ora costa meno.
Si spersa che entro una generazione (umana, non tecnologica :) ) si realizzi il motore a fusione.
Il problema tecnologico per realizzare la fusione non è l'impianto teorico, ma l'indotto tecnolico intorno. Avere centrali a fissione (uranio, polonio, torio, stronzio) può portare un valido contributo allo sviluppo di queste tecnologie.
Non solo, potrebbe anche contribuire a rimpatriare un po' dei nostri cervelli espatriati.
....si, si pu
[QUOTE=anaffettivo;1086128]Uranio, polonio, plutonio, torio, stronzio pari son.
Si tratta sempre di isotopi radioattivi mooolto pesanti. Dunque rari.
Non solo. Non richiedono tecnologia diversa, n
Se non parti, sicuramente non arrivi e mo si paga il prezzo di non essere partiti al momento giusto, per cui con la geniale legge uscita da quel referendum di allora ci siamo comunque tenuti le centrali gi
[QUOTE=Xilinx23;1087004]Non
Dimenticavo di quotare gatto.
Se intendi il produrre artificialmente isotopi i Italia non si può fare, dato che le centrali vecchie stanno tutte dismettendo l'attività.
Alcuni dei più famosi giacimenti del mondo non sono sfruttati: quelli australiani (secondi nel mondo dopo quelli del Niger) e quelli del Colorado.Citazione:
Da quanto ho capito, le stime provengono da quello già estratto e stoccato, e quello conosciuto ancora da estrarre.
Se ci siano altri giacimenti apprezzabili, non lo sanno.
Il motivo è dato semplicemente dal fatto che per il consumo Astraliano (bassissimo) conveniva acquistarlo piuttosto che aprire un cantiere.
Che tra l'altro difficilmente avrebbe vinto la concorrenza in esportazione con kazakistan (molto più collegato con i consumatori) e col niger (dove la mano d'opera costa meno del cibo che li sfama).
Il consumo è maggiore dell'attuale estrazione, ma l'estrazione può farsi più intensiva.Citazione:
Trovo comunque difficile possa aumentare l'estrazione e la produzione in luogo di un trend che vede il consumo già maggiore dell'estrazione.
Ovviamente quindi il problema non è di quantità, ma di costi.
Il prezzo aumenterà, ma un esaurimento in tempo breve e da escludersi.
D'altronde anche il prezzo del petrolio o del carbone sale, e per ora in Italia siamo vincolati a queste primitive materie prime.
Pagare tanto un bene, chessò, lo sverzillatore, al momento ti costa. È vero. Ma hai dato molti soldi ad un tizio. Che li spenderà, mentre prima ne avrebbe spesi meno. Altri li investirà. E la ricchezza totale aumenta.Citazione:
Che un aumento dell'attività economica faccia fronte all'aumento del prezzo, non lo vedo così scontato.
Stesso dicasi per il "tutti si sono già convertiti al nucleare".
Si può dire che però l'uscita è tutta per noi e l'entrata tutta per il Niger (da cui prenderemmo l'uranio (oltre che da un giacimento in piemonte)).
Ma l'Italia, come la Germania, è un paese basato sul commercio e sulla trasformazione dei beni.
È nella nostra natura avere enormi import-export.
E se l'Italia, coi suoi prodotti e le sue competenze, vince la sfida della concorrenza, maggiore ricchezza in Niger (e quindi di lì intorno) significa un nuovo mercato.
E come è stato creato? Per rivelazione?Citazione:
Come l'esempio del computer:
è stato creato un computer nuovo, che non ha nulla a che fare con quelli precedenti, sotto ogni punto di vista,
O forse è frutto di studi? Studi su cosa?
Principalmente teoria dell'informazione (tale e quale quella degli altri callcolatori).
Dal punto di vista teorico il comp. quantistico è la realizzazione di un'ipotesi contemplata dalla teoria dell'informazione sin dai suoi albori.
e per realizzarlo quanti anni han passato a studiare computer normali. E computer totalmente teorici (cioè che non esistono affatto, definiti da proprietà teoriche dalle quali derivi dei risultati teorici (teoremi)).
Comunque il motivo per cui ho fatto l'esempio è che, di fronte alla necessità di studiare un ambito (vulcani in papuasia) poi la pratica di questo studio ti pone di fronte nuove esigenze ed interrogativi che prima non avresti pensato (chessò, comunicazione rapida tra qui e la papuasia senza interferenze o distorsioni).Citazione:
proprio per gestire quella mole di dati creata da quella sperimentazione. Prodotti nuovi, slegati dai vecchi modelli e dalle vecchie concezioni.
Ci sarebbe da tener presente pure che la politica di suo produce carta e non centrali elettriche, quindi la scelta, in concreto, si traduce solo nel fare quelle leggi/regolamenti che rendono fattibile nel caso la realizzazione di una centrale nucleare che non fa lo stato, ma la realizzano le realt
[QUOTE=anaffettivo;1088051]Se intendi il produrre artificialmente isotopi i Italia non si pu
Sono comunque in fase di studio/realizzazione reattori che producono la rigenerazione del combustibile nucleare, cosa che quindi risolverebbe in buona percentule il problema dell'approvvigionamento di nuovi isotopi.
Tempo fa avevo letto diversi interessanti articoli ben pi
No, volevo dire che è vero che noi occidentali non siamo competitivi sulla mano d'opera ma siamo invece competitivi nella redistribuzione delle risorse e nei servizi sociali che per la comunità o nazione sono un costo, frutto di lotte anche violente del passato. Prima o poi la Cina schiatterà perché per mantenere quel sistema di governo buona parte del popolo deve fare enormi sacrifici. Poi quando i cinesi si accorgeranno che i soldi sono scomparsi nelle tasche di chi li guida, come a volte succede nelle banche o aziende occidentali...si salvi chi può, ma chi non si salva so' cazzi suoi.:asd:
Era un ragionamento macro socioeconomico considerato, ma la cosa può durare 100 anni, ma anche 30 sarebbero sufficienti a farci schiattare, quindi in attesa che schiatti la cina qualcosa s'ha da inventarsi per fronteggiare i problemi di ora.
La globalizzazione per grandi linee non è cosa negativa perchè alla lunga unifica il mondo e crea tutte quelle interdipendenze che hano impedito guerre in occidente, ma ciò su tempi lunghi, nell'interregno vanno gestiti con soddisfazione pure i tempi corti e intermedi.
Perchè dei risultati, se ci saranno, quando i tempi saranno maturi e noi saremo tutti morti, non ci fa niente nessuno.
Da consederare pure che dopo che si è visto il risultato del collasso dell'urss nessuno ha fretta di veder collassare la cina che quindi sarà accompagnata in un morbido e graduale camniamento, nel tempo e nelle generazioni.
Di oggi:
Stretta creditizia in Cina per frenare la corsa dell'economia.
vedi ancora chi
Meno energia a quel prezzo, cosa che riduce gli incassi dei paese produttori che, per compensare la perdita, abbassano il prezzo petrolifero in modo da compensare la perdita unitaria con l'incremento quantitativo ed ecco che l'economia si riaccende.
Per altro verso una economia cinese che si raffredda si traduce in minori richieste da parte delle masse che si trovano a lavorare di più prendendo di meno, con buona pace di quelle rivendicazioni che avrebbero compensato le condizioni di produzione, quindi producendo a caduta una maggior concorrenza in campo internazionale.
Poi la cosa ha un'altra origine di cui si parlava prima della crisi, ovvero lo yuan aveva un prezzo troppo basso il che si era tradotto in un debito americano verso la cina enorme proprio per questo differenziale valutario mantenuto artificialmente debole, la stessa cosa quando al tempo della liretta noi svalutavamo per incrementare l'export.
A fronte di accordi, minacce e ritorsioni, la cina ha provveduto con la stretta creditizia a dare seguito in toto o in parte alle richieste americane che magari avrebbero, in alternativa, scelto la via protezionistica attuando dazi e contingentamento dell'inport.
Ovvero alla base della manovra non ci dovrebbero essere i consumi energetici, ma il rapporto commerciale e valutario fra usa e cina.
Perche' la maggior parte dei post sono illeggibili?