Ehm, parlando di senso del pudore e non, mi
Visualizzazione Stampabile
Ehm, parlando di senso del pudore e non, mi
Non posso giudicare perchCitazione:
Originariamente Scritto da CignoNero
Difatti le persone non crescono in base a statistiche.... il voler calcolare tuttoCitazione:
Originariamente Scritto da CignoNero
[QUOTE=CignoNero]Ehm, parlando di senso del pudore e non, mi
[QUOTE=marco68]Tu Cigno, hai dovuto confrontarti con una serie di difficolt
[QUOTE=marco68]
Ma pure negli adulti... personalmente vedo gli altri in un modo migliore, rispetto a qualche anno fa che ero un amante di polizieschi e gialli... spesso infarciti di violenza... guardo pochissima televisione, evito i programmi con violenza e stupidit
[QUOTE=France]Io quando ero piccolo ero violento,poi da quando i miei mi obbligarono a smettere di guardare le Tartarughe Ninja e mi costrinsero a guardare Candy Candy sono diventato l'angioletto che sono ora.....:D
Ho avuto solo una parentesi negativa verso i 27 anni quando,dopo aver visto il film "Cocaina", mi feci 2 anni di carcere per spaccio.....:eek:
Ho fatto vedere King Kong a mio nonno e ora
[QUOTE=France]Io quando ero piccolo ero violento,poi da quando i miei mi obbligarono a smettere di guardare le Tartarughe Ninja e mi costrinsero a guardare Candy Candy sono diventato l'angioletto che sono ora.....:D
Ho avuto solo una parentesi negativa verso i 27 anni quando,dopo aver visto il film "Cocaina", mi feci 2 anni di carcere per spaccio.....:eek:
Ho fatto vedere King Kong a mio nonno e ora
[QUOTE=marco68]:rotfl:
epper
[QUOTE=dark lady]Vero. Tant'
[QUOTE=France]Siamo abbastanza adulti da capire che
Mah... io non trovo strano che tu sia cresciuta bene, anzi dal mio punto di vista è scontato. Mi spiego: io credo che per lo sviluppo sereno di un bambino sia più importante l'assenza di difficoltà (approcci traumatici al nuovo) che gli esempi positivi. Voglio dire che se un bimbo vive in modo naturale ciò che viene "sconsigliato", perderà interesse in esso. Faccio un esempio banale: non fumo. Da piccola mio padre mi chiedeva di accendergli la sigaretta. Io lo facevo, mi divertivo, ma non ho mai fumato da sola perché poi neanche mi piaceva e del resto sigarette in casa non ne trovavo. Mi divertivo a sentirmi grande, lo facevo con lui. Il massimo della mia autonomia in certi casi era, quando lo vedevo prendere le sigarette, chiedergli se potevo accendergliela io. Me lo lasciava fare, la buttava sul ridere prendendomi in giro, e la cosa finiva lì. Succesivamente, nell'adolescenza il fumo non mi ha più attratto. Non lo consideravo un rito d'iniziazione, l'avevo già fatto, non capivo cosa ci trovassero i miei coetanei nel farlo. Mi sentivo come "adulta" rispetto a loro, che scoprivano -mostrando chissà quale entusiasmo- una cosa che per me era banale. I miei amici che fumavano più di tutti erano quelli che dovevano nascondere le sigarette, mangiare mentine per l'alito, perché altrimenti a casa li avrebbero ammazzati di botte.
Con questo voglio dire che gli esempi positivi sono importanti per crescere bene un bimbo, ma non sono la cosa fondamentale. Il vero nodo è quando il bimbo comincia ad uscire di casa (asilo, scuole, tv, amichetti...) e si confronta con una realtà meno protetta. Quello è il punto nevralgico: la reazione dei genitori di fronte a ciò che non vorrebbero per il figlio. Se riescono a normalizzare,il figlio non attribuirà il gusto del proibito a certe cose, spogliandole di ogni attrattiva. Se invece mostrano fastidio, diventano oppressivi, non faranno altro che spingere il figlio tra le braccia del vizio, se non altro perché c'è la fase di distacco dai genitori durante la crescita: il ragazzo ha bisogno di dimostrare la sua autonomia di pensiero e il modo migliore è di fare esattamente ciò che i suoi non vorrebbero.
Per me non è un caso che spesso i serial killer o le persone disturbate abbiano avuto educazioni oppressive al limite della violenza psicologica. I problemi sorgono quando i naturali desideri, le innocue curiosità, vengono censurate e quindi vissute come fossero espressione di perversione. Il super io fa molti danni, se ci si mette.
Penso che se hai una vita sessuale serena dipenda proprio dal fatto che tuo padre lasciasse i giornaletti per casa. O meglio, lo sarebbe stata anche se non li avesse lasciati incustoditi, ma i problemi li avresti avuti se ti avesse riempito di mazzate quando ti beccava a leggerli di nascosto. Anche perché da piccoli certe cose neanche vengono vissute con malizia, si guardano le foto porno e si ride, le si trova ridicole o altro, magari incuriosiscono un po' a livello inconscio, una sottile malizia forse c'è, però niente di eccessivo... poi arriva papa', ti dà una sberla e resti lì a chiederti che cavolo ci fosse di male in quello che hai fatto. E associ la sessualità all'aver sbagliato.
Credo che la propagandata necessità di proteggere i bambini dall'osceno sia più un modo per controllare gli adulti che per tutelare i piccini.
l'educazione influisce e la vita familiare imposta ,volente o nolente ,la tua vita ;quanto meno se nell'infanzia qualcosa ti è mancato ti mancherà anche da adulto fino a quando la consapevolezza e la maturità non faranno in modo di farti comprendere cosa oggettivamente ti "manca" e come materialmente colmare un "vuoto" una "lacuna" che comunque resta...e per colmare non intendo solo esclusivamente e materialmente riempire con una sostituzione della carenza che può essere affettiva o di altro genere,magari anche solo comprendere che qualcosa ci è mancato a volte placa il senso di vuoto.
I miei non mi hanno mai proibito di guardare un film alla tv,e anche se non sono cresciuta a pane e televisione penso che quando in casa ci sono dei bambini non ci debbano essere dei tabù ma il buon senso dei genitori dovrebbe far capire la sensibilità del piccolo di casa .Ognuno di noi è diverso ed ha una propria sensibilità c'è chi si turba per uno spot e chi resta impassibile davanti ad una scena di massacro al tg...i bambini però ritengo debbano essere tutelati sempre e comunque e trovo doveroso quanto meno che noi adulti ci ricordiamo di questa cosa....
:)
[QUOTE=CignoNero]Allora io rientro sempre nei casi di statistiche e psicologi, quelli in cui visto il mio vissuto familiare dovrei essere una persona violenta.
Forse non fate caso alle sfumature: che educazione danno due genitori che lasciano una bambina di 9 anni sveglia fino a tardi, quando il giorno dopo deve andare a scuola?
Che educazione danno ad una bambina che guarda quel che le pare?
E nel mio vissuto ci sono le scene di violenza, eccome.
Un padre alcolizzato che picchia la moglie, lei che si rif
[QUOTE=Stefi]
i bambini per
daccordo con te Karina ,un genitore dovrebbe conosce il proprio figlio ,i cuccioli non oppongono resistenza alla conoscenza a volte basta solo un briciolo di sensibilità per capire e conoscere un bambino...così come comprendere un adulto...
le bende servono solo per fasciare una ferita non per nascondere la verità,tanto ci sono anche le orecchie e allora che facciamo mettiamo i tappi?:)
ironia a parte la semplicità è a portata di tutti e allora a volte parlare semplicemente è la cosa migliore sopratutto con i bambini,loro sanno ascoltare...
[QUOTE=CignoNero]Ehm, parlando di senso del pudore e non, mi
[QUOTE=karina]Mah... Voglio dire che se un bimbo vive in modo naturale ci
[QUOTE=Mototopo]avrei da ridire su questo!!! :D
credo che se un figlio ha un buon rapporto con i genitori alla fine gli somiglier
l'educazione influisce eccome.
e l'educazione
esatto... in fondo sono solo tradizioni o elementi culturali (o sottoculturali a volte:rolleyes: ) che si tramandano. E gli imperativi morali sono un modo per preservare tali abitudini, per evitare cambiamenti. A volte si fanno cose che ti sono state insegnate, poi ti fermi a chiederti perché e non ne trovi il motivo. Il sesso, ad esempio. L'uomo allo stato naturale, prima della corruzione o del concetto di peccato, prima dei divieti insomma, è innocente, "puro". Lo è per la religione cattolica, per molte correnti filosofiche. Se si evitasse di insegnargli il senso del peccato (perché proteggere ossessivamente paradossalmente insegna proprio a peccare, cioè a vivere come una trasgressione ciò che altrimenti sarebbe neutro), crescerebbe più o meno "puro"? Quando viene corrotto? Quando pecca (cioè compie l'azione vietata), oppure prima ancora, quando nel vietargliela di fatto gli si svela un nuovo mondo: la turpidine? Se non ha conosciuto l'imperativo morale, se compie l'azione vietata in modo ingenuo, senza sapere che sta sbagliando, è corrotto?Citazione:
Originariamente Scritto da thorpe
Non me ne intendo di educazione neanche io... però ad un certo punto non mi piacerebbe un figlio che si vede i pornazzi a nove anni. Tutto si può imparare e conoscere, con i dovuti tempi. Non ho fatto la tua stessa esperienza perchè non ho mai avuto la televisione in camera e non ho mai guardato porno o horror perchè in tv li trasmettono veramente tardi ormai... tutt'al più ho visto qualche film non proprio per bambini in seconda serata... e i miei genitori già si lamentano
Io non guardo i porno perchè in poche parole non me ne frega niente.
Zazzauser, ovviamente io sono un caso estremo, non tanto di permissivit
Se posso intervenire...
Il giorno che gli psicologi e le statistiche diranno tutto, Cigno, finir
Certo che puoi intervenire Matthias, ci mancherebbe altro.
Sai, sono appena tornata da S. Domingo, e rileggendo questo post mi viene in mente un ragazzo dominicano conosciuto lì. Nato e cresciuto in uno dei paesini più poveri, quelli fatti di baracche, bambini nudi in mezzo alla polvere, famiglie numerose ammassate in queste baracche ed in condizioni igieniche che dir pessime sembra sia riduttivo.
Ora vive di fronte al residence dove ho trascorso le vacanze, in un complesso frequentato anche dai turisti. Mi faceva sorridere il suo "non voglio fare come mio padre che ha creato la squadra di calcio con la riserva". Ragazzo sveglio, indubbiamente, che niente ha a che fare col posto in cui è nato e cresciuto.
E' vero, sicuramente ci sono le eccezioni, ma queste eccezioni mi fanno anche riflettere e mi fanno chiedere a me stessa come faccia un bambino, quelli che noi tanto cerchiamo di "proteggere", quelli che "teoricamente" non hanno il bagaglio di esperienza per essere in grado di scegliere il giusto ed il sbagliato, a capirlo nonostante gli esempi negativi, e di conseguenza mi fa pensare che realmente non è solo l'educazione a formarlo, ma mi fa pensare che un essere umano abbia già le proprie risorse e che cresca (educazione o meno) scegliendo inconsciamente quello che più gli appartiene.
Discorso contorto, forse, tirando nuovamente fuori la psicologia, sarebbe interessante un intervento di qualcuno che al riguardo ne sa un pochino di più.
Purtroppo non ne so nulla pi
Purtroppo non ne so nulla più di voi, ma provo lo stesso a proporvi il mio punto di vista... ritengo che queste risorse "innate" di cui parli possano anche esserci: un bambino non è mai uguale ad un altro nemmeno nel momento stesso in cui nasce, per cui credo si possa dire che in qualche modo disponga già di risorse caratteriali ed intellettuali proprie.
Cmq devi considerare che forse nel tuo caso è stato proprio il "cattivo esempio" dei tuoi genitori a farti desiderare di essere diversa da loro e quindi di fare riferimento a valori e idee opposte alle loro (considera cmq che anche in questo caso loro avrebbero influito sulla tua crescita.. seppur per opposizione anzichè per imitazione).
Con ciò intendo dire che qualsiasi cosa ci circondi ci influenza inevitabilmente. E' ovvio che poi la personalità del singolo, sia essa più o meno sviluppata, intervenga per scegliere quale strada prendere ad ogni bivio. Non voglio ridurre tutto al caso, ma probabilmente dovresti considerare anche questo fattore: l'educazione che i tuoi ti hanno fornito ha prodotto l'80% di possibilità che tu crescessi con una personalità disturbata , e il 20% di possibilità che il tuo carattere si rafforzasse proprio grazie agli errori da loro commessi... il tuo carattere insieme con l'influenza data dalle altre persone che ti circondavano e una miriade di altri fattori hanno fatto sì che tu prendessi la strada migliore...
[QUOTE=LaVale]Purtroppo non ne so nulla pi