In questa pagina del forum ho dedicato due post per descrivere “le mie maschere” immaginarie nel teatro della vita.
La quarantena mi costringe a continuare a giocare con la fantasia, perciò continuo a pensare alla maschera, che può anche essere metafora, in frasi tipo:
“togliti la maschera !”, oppure:
“cosa c’è dietro la sua maschera ?”, per alludere ad un individuo bugiardo. Ma perché lo è ? Per difesa psicologica o per ingannare ? Comunque nasconde.
Non è così per l’attore teatrale o cinematografico. L’actor e l’ āctrīx (attrice) devono saper recitare in modo naturale, spontaneo, devono immedesimarsi nel ruolo e il pubblico non deve accorgersi che stanno recitando un testo. Il teatro non è vero né falso è attività creativa e il palcoscenico è il luogo della rappresentazione: dalla maschera si passa al personaggio e da questo alla “persona” uscendo dalla scena.
Nell’antica Grecia e in epoca romana gli attori per simulare il personaggio rappresentato indossavano la maschera, solitamente di stoffa gessata, di tela di lino stuccata, oppure di cuoio, di legno o sughero dipinto, se necessario, dotata di parrucca.
In corrispondenza della bocca la maschera aveva un’ampia apertura che permetteva di amplificare la voce del recitante, perciò detta “
persōna”, dal verbo “personare”: parola composta da “per” + “sonar” (= ri -suonare, parlare attraverso…). Ovviamente la capacità di farsi sentire dagli spettatori più lontani dal palco dipendeva soprattutto dalla forma e dal luogo dove era collocato il teatro all’aperto.
http://2.bp.blogspot.com/_LecpxQwqMr...che+romane.jpg
http://upload.wikimedia.org/wikipedi...li_Inv9986.jpg
Pompei, “casa del poeta tragico” (Museo nazionale archeologico di Napoli) Il mosaico era sul pavimento del tablinum.
La scena è ambientata in un choragium (spogliatoio) o un porticus post scaenam (retroscena).
L’immagine del mosaico mostra la preparazione di una compagnia teatrale. L’anziano seduto è il coreografo che sorregge una maschera tragica femminile, invece la maschera di sileno è poggiata su un piedistallo. Gli astanti guardano verso il coreografo. Sul lato sinistro ci sono due attori con il bacino coperto con vello di pecora. Il primo dei due ha la maschera sollevata e poggiata sul capo. Accanto a loro c’è il musicista nell’atto di suonare il doppio flauto.
Dietro l’anziano seduto un assistente aiuta un altro attore alla vestizione. La maschera maschile tragica è poggiata sul vicino tavolo
Gli esperti hanno ipotizzato che il coreografo rappresenti il poeta proprietario della domus, famosa per il mosaico all’ingresso che rappresenta un cane e la scritta “Cave Canem” (attenti al cane)
https://upload.wikimedia.org/wikiped...ave_canem2.jpg