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asterisco
L’egemonia globale della stupidità ha suscitato finalmente un cenno di rivolta anche da noi. Alcuni intellettuali, capitanati dal linguista Massimo Arcangeli e dal presidente emerito dell’Accademia della Crusca Francesco Sabatini si sono finalmente ribellati con un pubblico appello al massiccio tentativo di introdurre nelle scuole e nelle università, nei linguaggi istituzionali e nei mass media, l’asterisco, l’e capovolta, l’o barrata o per dirla in breve: lo schwa per tutelare lgbtq+. Non è il codice fiscale di un robot ermetico ma sono due sigle ritenute sacre, intoccabili, perché rivolte alla neutralizzazione del sessi e al libero transito dal maschile al femminile, e ritorno, per fermarsi in tutte le stazioni intermedie e periferiche; as you like, come tu desideri.
Secondo il nuovo Canone Demenziale si devono desessualizzare le parole, liberarle cioè dalla loro desinenza finale, renderle finalmente indeterminate, libere da ogni predominio sessista; nuove forme di castrazione o cintura di castità applicate al lessico e al mondo che descrivono, per estirparne i genitali e la “naturale” diversità. La missione ideale che anima la crociata dell’asterisco e dell’e capovolta è “rendere la lingua italiana più inclusiva e meno legata al predominio maschilista”. Ma a me sembra che una lingua del genere non sia inclusiva per nessuno, anzi escluda l’umanità reale e naturale. Sia nel versante maschile che in quello femminile, senza nulla aggiungere a orientamenti sessuali di terzo tipo.
La cosa più terribile è che l’avanguardia della demenza militante, il laboratorio di questo volantinaggio surreale, non è la sezione di qualche gruppo estremista e radicale, ma il luogo in cui la cultura, la libera intelligenza e la ricerca dovrebbero sentirsi a casa: nei concorsi universitari, nelle commissioni per l’abilitazione scientifica nazionale, sono già stati adottati questi codici, che vengono provvisoriamente resi con 3 finale, tipo professor3, in attesa che la schwa venga inserita nelle testiere dei pc e degli smartphone, perché la tecnologia è tardiva e in fondo conservatrice e reazionaria, come il linguaggio, la storia e la natura. A leggerla così sembra già una vittoria della burocrazia sul linguaggio reale; ma se aggiungi quel tocco sovietico, cinese, proteso a generare un uomo nuovo, o meglio un’uoma nuov3 ed una nuova umanit*, allora capisci nei paraggi di quale manicomio stiamo passeggiando.
I firmatari del documento notano che questa ennesima follia del politicamente corretto non si potrebbe mai applicare alla lingua italiana in modo sistematico e rischia di danneggiare “chi soffre di dislessia e di altre patologie neuroatipiche”; io ho l’impressione che oltre a danneggiare chi soffre di queste patologie, l’uso militante di questa non lingua, peggio della neolingua orwelliana, generi queste patologie. Per i firmatari, tra cui il linguista Luca Serianni, il filosofo Massimo Cacciari, Edith Bruck, Alessandro Barbero ed altri, si tratta dell’imposizione di una minoranza “a un’intera comunità di parlanti e di scriventi”, “azzerando secoli di evoluzione linguistica e culturale”. Ma oltre che una violenza al linguaggio corrente e al suo cammino storico, l’asterisco e i suoi fratelli marziani, vogliono abolire la realtà, con le sue differenze naturali e genetiche, ma anche storiche, civili e culturali. Ulteriore follia cacofonica è la pretesa di cambiare i pronomi personali sostituendo il lui e lei con un l..i (con la e rovesciata), e sostituire direttrice, autrice, lettrice, con direttorae, autorae, lettorae (nota per l’editing: il dittongo ae sta per la e rovesciata). Insomma dopo la lunga conquista della versione femminile di quei nomi, adesso arriviamo alla versione liofilizzata, acrilica, extraterrestre del regno schwa. Arcangeli suggerisce ironicamente l’uso della u finale, in modo da rendere sardo l’universo, rifugiandosi nell’ultima locale asessuata… Ma i segni grafici, ha ragione Serianni, non hanno corrispettivo nel parlato; e il neutro, aggiunge Sabatini, non esiste in italiano, è artificiale. Tra le prime ad applicare la non lingua è Michela Murgia che ritiene lo scwha “un inciampo necessario all’occhio” per colpire il sistema sessista. “È una modalità per attivare anticorpi”; a me pare invece una modalità per attivare virus antiumani; la perdita del linguaggio, della sua chiarezza e della sua corrispondenza con la realtà, la natura e l’evidenza, mi pare il segno di un imbarbarimento anzi di un imbestiamento, con l’unica precisazione che gli animali riescono coi loro versi a farsi comprendere meglio del popolo degli asteroidi (o utilizzatori di asterischi).
Nel mio libro La Cappa ho citato questi nuovi geroglifici geneticamente modificati e le campagne ausiliarie, tipo amen che diventa awomen e altre amenità. Siamo oltre il bigottismo progressista, in una specie di esperanto asettico che precede la definitiva incomunicabilità. L’asterisco è simbolo di infibulazione ideologica, nasconde il peccaminoso sesso, peggio dei più severi imam; è peggio di un burqa, perché non si limita a celare il volto di una persona; neutralizza il sesso, sterilizza i generi, cancella le persone reali, il mondo, la natura. Si tratta di “perbenismo superficiale e modaiolo”, che azzera secoli di storia, notano gli intellettuali insorti. Traduco in modo più diretto: è la pretesa del radical chic di applicare la cancel culture anche al modo di parlare presente e non solo agli eventi, ai personaggi e agli autori del passato.
Dell’umanità resterà solo un asterisco.
MV, Panorama (n.7) (Marcello Veneziani)
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Ma guarda a me la faccenda della grafica per quanto riguarda il linguaggio inclusivo interessa poco o niente, credo che sia una lotta da ventenni, utile o no non mi interessa, io vado per i quaranta e i miei coetanei non si sono ancora staccati dalla concezione di er trans brasiliano cor tarello.
Qualche idea circa l'inclusività nel linguaggio ce l'ho pure, senza bisogno di modificare la grammatica, ma è abbastanza inutile, se ci sono in giro ancora tutti questi vecchi, perciò va bene così, è molto spassoso vedere i vecchi indinniarsi per la paura der tarello di er trans.
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Doppio
Qualche idea circa l'inclusività nel linguaggio ce l'ho pure, senza bisogno di modificare la grammatica, ma è abbastanza inutile, se ci sono in giro ancora tutti questi vecchi, perciò va bene così, è molto spassoso vedere i vecchi indinniarsi per la paura der tarello di er trans.
scusa, ma da romano devo correggere il lemma: er vecchio nun è solo er vecchio, ma se deve coniuga' tutto come vecchiodemmerda o vecchiodemme, nei contesti più formali :D
poi, gente che tollera "attenzionare" e "negoziazioni" - traduzione ignava di negotiations, ora la usano tutti, ma proprio tutti in tv e sui giornali - in luogo dell'italiano "negoziati", e si scandalizza per l'asterisco, mi fa l'effetto di chi scassa la minchia per il grano italiano e poi mangia da McDonald's;
detto questo, ai parlanti non si può imporre nulla; la lingua è una cosa viva, che va per conto suo.
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Oh Signore
Ho letto solo il titolo del 3D ma non ho potuto fare a meno di ricordarmi di un professore di filosofia di una mia amiche che lo chiamava asteristico :rotfl:
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axeUgene
detto questo, ai parlanti non si può imporre nulla; la lingua è una cosa viva, che va per conto suo.
Penso anch'io, o meglio, a certi livelli è possibile, la grammatica è difficile da riformare artificialmente, con il lessico ce la si può cavare, infatti quando in passato un'altra minoranza ha deciso di combattere la parola "negro", che pur non nascendo come dispregiativa era stata investita di significati storicamente deprecabili, ha ottenuto che tale parola uscisse dall'uso comune, e che questo abbia avuto un ruolo nella presa di consapevolezza delle generazioni successive.
Ora abbiamo delle categorie che per un tempo indefinito sono state oggetto di violenza, discriminazione e derisione, credo che i passi che stanno cercando di muovere per regalare alle generazioni future nuove consapevolezze siano molto goffi, ma, sticazzi, è la loro battaglia, e credo abbiano il sacrosanto diritto a combatterla come credono, anche con i loro errori di valutazione.
Non vedo grande utilità nella direzione della grammatica neutra (anche se non è qualcosa di fatto a caso, dietro c'è l'ipotesi di Sapir-Whorf, che per quanto territorio di discussione, non è affatto da buttare via), ma altrettanto non la vedo come una cosa da combattere a suon di petizioni e invettive dei linguisti, cose che lasciano il tempo che trovano, se la lingua si modifica lo fa a prescindere da quando decide tizio progressista o caio conservatore.
Questa battaglia la stanno portando avanti perlopiù persone sui vent'anni o meno, ci sta che debbano ancora prendere le misure, ma già vedo come qualcosa che persone di un'età maggiore abbia dovuto fare i conti, forse per la prima volta con realtà che prima erano, quando andava bene, degli stereotipi (come per la transessualità, ma in alcuni casi, sopra una certa età, la maggior parte delle persone non sa nemmeno di cosa si stia parlando, come nel caso di asessualità, non binarismo, poliamore...).
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Doppio
Ma guarda a me la faccenda della grafica per quanto riguarda il linguaggio inclusivo interessa poco o niente, credo che sia una lotta da ventenni, utile o no non mi interessa, io vado per i quaranta e i miei coetanei non si sono ancora staccati dalla concezione di er trans brasiliano cor tarello.
Qualche idea circa l'inclusività nel linguaggio ce l'ho pure, senza bisogno di modificare la grammatica, ma è abbastanza inutile, se ci sono in giro ancora tutti questi vecchi, perciò va bene così, è molto spassoso vedere i vecchi indinniarsi per la paura der tarello di er trans.
Solo una cosa non capisco. Perché parli di una lotta "da ventenni" quando caso mai si tratterebbe di una lotta retrograda propria di vecchi difensori di una lingua che deve essere in costante INvoluzione... E i trans non c'entrano.
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Cacciari ha parlato di certe aberrazioni linguistiche come "sintomo di intolleranza". Di certo non favoriscono un dibattito aperto e sereno. https://www.dire.it/09-02-2022/70650...e-artificiale/
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Spirit
Solo una cosa non capisco. Perché parli di una lotta "da ventenni" quando caso mai si tratterebbe di una lotta retrograda propria di vecchi difensori di una lingua che deve essere in costante INvoluzione... E i trans non c'entrano.
Involuzione in che senso, non si sta tornando a qualcosa che c'era, magari sbaglio, ma quando c'era esattamente?
Ventenni e trans dici che non c'entrano? Se cerchi in rete a sostenere la schwa sono perlopiù ragazzi nati dopo il 2000, e la ragione per cui spingono verso questa o altri tipi di neutralizzazione della lingua riguardano soprattutto il superamento dei pregiudizi riguarda all'identità di genere, chi la usa solitamente esordisce nei discorsi con "ciao a tutti, tutte e tutt*", la prima per i maschi, la seconda per le femmine, la terza per tutto il mondo queer (che comprende anche transessuali, transgender, non binari, agender ecc.)
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Spirit
Non sempre un dibattito sereno è la soluzione ideale, a volte bisogna anche incazzarsi, mediamente a volere un dibattito sereno sono i detentori del privilegio, quando si accorgono che quelli che stanno sotto stanno acquisendo consapevolezza a sufficienza per battersi seriamente per i loro diritti.
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Doppio
Non sempre un dibattito sereno è la soluzione ideale, a volte bisogna anche incazzarsi, mediamente a volere un dibattito sereno sono i detentori del privilegio, quando si accorgono che quelli che stanno sotto stanno acquisendo consapevolezza a sufficienza per battersi seriamente per i loro diritti.
Curiosa cosa battersi per un asterisco quando sono minacciate le nostre libertà civili. Ma non se ne sono accorti. Cloroformizzati dormono sonni profondi.
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Doppio
Involuzione in che senso, non si sta tornando a qualcosa che c'era, magari sbaglio, ma quando c'era esattamente?
Ventenni e trans dici che non c'entrano? Se cerchi in rete a sostenere la schwa sono perlopiù ragazzi nati dopo il 2000, e la ragione per cui spingono verso questa o altri tipi di neutralizzazione della lingua riguardano soprattutto il superamento dei pregiudizi riguarda all'identità di genere, chi la usa solitamente esordisce nei discorsi con "ciao a tutti, tutte e tutt*", la prima per i maschi, la seconda per le femmine, la terza per tutto il mondo queer (che comprende anche transessuali, transgender, non binari, agender ecc.)
La libertà di esprimere la propria sessualità non passa per imporre il dialetto pugliese a tutta l' Italia (col dovuto rispetto per il dialetto pugliese).
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Spirit
Cacciari ha parlato di certe aberrazioni linguistiche come "sintomo di intolleranza". Di certo non favoriscono un dibattito aperto e sereno.
volendo ci si può orientare cercando di capire quale delle due parti abbia ragione; se sostieni l'uguaglianza tra gli esseri umani - nel senso di pari dignità, non che tutti debbano esser uguali, ovviamente - ti basta vedere chi ha meno diritti ed è discriminato;
nello specifico, hai dubbi ?
io conosco due 20enni in transizione, nei due sensi; il primo è stato cacciato di casa, e sta dalla famiglia della sua ragazza; la seconda, figlia di miei amici, è stata più volte aggredita, molestata, ecc...
siccome la sensibilità generale di noi vecchidemmerda e di tanti figli "nostri" è ancora quella, anche se certe fisime linguistiche possono sembrare eccessive o artificiose, parlare di intolleranza mi sembra una ricerca di consenso da parte di un altro - spesso illuminato, almeno in passato - vecchiodemmerda in crisi narcisistica, come tratto generazionale;
li vedi questi ottuagenari o quasi, stile Feltri, Cacciari, ma anche tanti altri, che amano presentarsi come ruvidi assertori di verità "scomode" e "scorrette", per sentirsi ancora un po' giovani e spavaldi amanti della pugna; più spesso, vedi Feltri, della pugnetta :D
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Spirit
Curiosa cosa battersi per un asterisco quando sono minacciate le nostre libertà civili. Ma non se ne sono accorti. Cloroformizzati dormono sonni profondi.
Fai benaltrismo sul tuo stesso topic?
Ci sono ottime probabilità che in capo a qualche mese (a occhio e croce un anno), saremo gradualmente rientrati nella norma (magari sbaglio e immagino che tu non ci creda, ma non è questo il posto per discuterne), ma le lotte per i diritti civili delle minoranze sono sacrosante, e non si tratta di diritti che sono stati sospesi con qualche ragione più o meno valida a seconda dei punti di vista, ma che alcune persone semplicemente non hanno mai avuto senza alcuna ragione se non il pregiudizio. L'asterisco (la lingua neutrale in generale) sarà anche fumo negli occhi, ma secondo alcuni è un passo necessario (i sostenitori dell'ipotesi di Sapir-Whorf, perlopiù), se i diritti delle minoranze ti sono indifferenti o ti danno fastidio dovresti solo essere contento che percorrano una strada senza particolari sbocchi, se ti stanno a cuore, potresti anche trovare accettabile che si percorrano percorsi diversi, perché non è certo questo l'unico tema, magari non tutti saranno davvero utili, però guarda caso, di questo si sta parlando, e in virtù di questo magari ci saranno domani un paio di persone in più a sapere che cosa sia una persona non binaria.
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Spirit
La libertà di esprimere la propria sessualità non passa per imporre il dialetto pugliese a tutta l' Italia (col dovuto rispetto per il dialetto pugliese).
Ma nessuno lo impone, se ne sta parlando... e tra l'altro se ne parla soprattutto per andare contro.
Sai che le cose non sono solo bianche o nere, qualcosa può anche prendere piede in determinati contesti, oppure no, può avere un valore simbolico o essere una forma di rispetto da utilizzare all'occorrenza... pochi post fa hai usato il termine "i trans" e suppongo non ti riferissi alle nate donne che fanno la transizione verso il genere maschile (in quel caso saresti stato corretto), ma se se dici ad un nato uomo in transizione verso il genere femminile che è UN trans, hai idea di quanto ferisci una persona che di problemi nella vita ne ha già avuti? Io non credo che tu lo faccia cono cattiveria, ma non puoi sapere cosa provano gli altri (pure io non riesco ad immedesimarmi nel fatto che per una persona nera sia motivo di disagio sentirsi chiamare negro, ma so che è una cosa reale e evito).
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Per quel che mi riguarda, nella lingua parlata lo trovo piuttosto ostico, cacofonico, probabilmente anche per non averne l'orecchio,
Nello scritto invece mi piace, più l'asterisco dello schwa:
-alcun* intellettual* hanno firmato una petizione-
é così terribile?
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Breakthru
Per quel che mi riguarda, nella lingua parlata lo trovo piuttosto ostico, cacofonico, probabilmente anche per non averne l'orecchio,
Nello scritto invece mi piace, più l'asterisco dello schwa:
-alcun* intellettual* hanno firmato una petizione-
é così terribile?
Non trovo sia terribile, pure io non ritengo che questa sia la strada, e convengo con il cacofonico, ma mettere le mani avanti e fare una petizione contro qualcosa che probabilmente non ci sarà mai, perché la grammatica non si modifica per imposizione dall'alto, non funziona così e basta, chiedete a Noam Chomski, mi pare una prepotenza immotivata nei confronti di una minoranza.
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Io sono tradizionalista preferisco declinare al femminile, maschile, plurale sia scritto che parlato, almeno finchè sarà consentito.
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Breakthru
Per quel che mi riguarda, nella lingua parlata lo trovo piuttosto ostico, cacofonico, probabilmente anche per non averne l'orecchio,
Nello scritto invece mi piace, più l'asterisco dello schwa:
-alcun* intellettual* hanno firmato una petizione-
é così terribile?
il guaio è che queste cose fanno saltare la mosca al naso a chi è in stato di polemica permanente col radicalismo "chic", o comunque che a questi pare inutile o ipocrita; l'immaginario di questi è Vendola o Luxuria, privilegiati;
ovviamente la capacità di comprendere è compromessa, perché manca un rapporto con la realtà delle persone normali che sono messe a disagio da uno standard dispensabile;
io scommetto entrambe le palle - anzi, pure la terza che non ho - che anche il più reazionario, transofobo, omofobo, pillonizzato, e/o ostile al politicamente corretto del linguaggio, se gli nasce un figlio down al primo mongoloide che quello si becca capisce subito, si redime e cambia parrocchia in un fiat...
spesso si gioca all'indifferenza o alla scorrettezza proprio per combattere il timore rimosso di essere vittime, e farsi forza in quel modo.
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Mi sembrava che il termine"trans" costituisse la T di LGBT. Ma ormai siamo al talebanesimo del linguaggio. Alla fine questa neolingua da usare imporra' all'occorrenza il taglio della lingua stessa.
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Spirit
Mi sembrava che il termine"trans" costituisse la T di LGBT. Ma ormai siamo al talebanesimo del linguaggio. Alla fine questa neolingua da usare imporra' all'occorrenza il taglio della lingua stessa.
Esatto, non ti mettevo in discussione il termine, ma come lo declini, se uno nasce uomo e fa una transizione verso il genere femminile si sente sminuito ad essere chiamato "un trans", vuole vedere riconosciuta la sua transizione e essere chiamato "una trans", puoi biasimarla? Si sente donna e vuole essere identificata come tale.
Usare il femminile a me non costa niente, e fa sentire meglio un altra persona, chiamarlo talebanismo a me sembra tanto vittimismo.
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Questioni di lana caprina. L' offesa non sta nel vocabolo usato ma nell'animo di chi lo usa. Fra amici si usa dire "brutto stron.." e lo si fa in modo affettuoso. Ci vuole un pizzico di intelligenza per capire realmente chi ti sta attaccando. Magari facendolo in modo ipocrita e subdolo.
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Ok allora vai a dare del negro a un negro, poi mi raccomando spiegagli che non volevi offendere (uno dei miei migliori amici è nero e tra di noi è una cosa, io lo chiamo negro se siamo in vena di prenderci in giro, ma qui non si parla di persone con cui c'è confidenza, si parla di educazione nei confronti di tutti), ma scusa se tu avessi sofferto per anni per essere qualcosa in cui riconoscerti non ti offenderebbe non essere riconosciuto, se da qui in poi ti chamassi "cara" ti piacerebbe... un po' di empatia non ti va proprio di metterla? Per noi che siamo tutto sommato abbastanza a posto con noi stessi e regolari per la scocietà possono sembrare questioni di lana caprina, ma non parlare per altri, soprattutto se si tratta di minoranze che hanno subito e continuano a subire violenza discriminazione e derisione, se nella vita hai vissuto qualcosa del genere prova a pensarci e poi dimmi se fa lo stesso il modo in cui si rivolgono a te.
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Doppio
Ok allora vai a dare del negro a un negro, poi mi raccomando spiegagli che non volevi offendere (uno dei miei migliori amici è nero e tra di noi è una cosa, io lo chiamo negro se siamo in vena di prenderci in giro, ma qui non si parla di persone con cui c'è confidenza, si parla di educazione nei confronti di tutti), ma scusa se tu avessi sofferto per anni per essere qualcosa in cui riconoscerti non ti offenderebbe non essere riconosciuto, se da qui in poi ti chamassi "cara" ti piacerebbe... un po' di empatia non ti va proprio di metterla? Per noi che siamo tutto sommato abbastanza a posto con noi stessi e regolari per la scocietà possono sembrare questioni di lana caprina, ma non parlare per altri, soprattutto se si tratta di minoranze che hanno subito e continuano a subire violenza discriminazione e derisione, se nella vita hai vissuto qualcosa del genere prova a pensarci e poi dimmi se fa lo stesso il modo in cui si rivolgono a te.
Personalmente da bambino sono stato pure bullizzato e ancora ne porto i segni, mi insultavano come "fro...". So cosa significa la discriminazione. Essa non risiede in un vocabolo ma in una serie di comportamenti e di atti aggressivi verso il supposto "inferiore". Se uno, per qualsiasi motivo, si sente offeso da me al di là di ogni mia volontà offensiva, sarà un problema suo, non mio. Oggi purtroppo si tende a badare molto alla forma e pochissimo alla sostanza. Il mio benaltrismo mi porta ad esempio a pensare spesso alle condizioni terribili delle donne in quasi tutti i paesi musulmani, condizioni assai poco denunciate dalle donne stesse per prime. Per non parlare di paesi come l'Iran, dove ancora si impiccano gli omosessuali. E noi ancora ci attacchiamo alla parolina? Ma andiamo!
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Ce lo possiamo permettere, c'è sempre chi sta peggio, non è che se impedisci a tua moglie di lavorare puoi attaccarti al fatto che deve solo ringraziare di non essere musulmana o non potrebbe nemmeno uscire se non accompagnata.
Comunque ti do ragione, gli atti contano più delle parole: aprire un dialogo circa il linguaggio incluisivo sono parole, magari non parole particolarmente illuminate, ma sono nel campo delle proposte che vengono dal basso (perché dal basso vengono, sta storia del pensiero unico e del politicamente corretto a tutti i costi regge finché regge, non c'è un solo partito politico che si interessa di linguaggio inclusivo, si è provato nello scorso anno a fare qualcosa per l'inclusivita estendendo la legge mancino a minoranze per ora non riconosciute come tali ed è stato un fallimento, perciò evitiamo la narrazione della dittatura del politicamente corretto). Creare una raccolta di firme per chiudere il dialogo prima che abbia luogo è un atto, forse non violento, ma sicuramente prepotente, perché lo scopo è esattamente chiudere la bocca ai più deboli.
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Creare una raccolta di firme per chiudere il dialogo prima che abbia luogo è un atto, forse non violento, ma sicuramente prepotente, perché lo scopo è esattamente chiudere la bocca ai più deboli.
Sono assolutamente certo, conoscendo il valore e l'intelligenza di intellettuali come Veneziani e Cacciari (ma ce ne sono tantissimi, di destra e di sinistra) che il loro scopo non è per nulla quello di chiudere la bocca ai più deboli, ci mancherebbe. La loro posizione verte semplicemente su una difesa della lingua italiana, che cambia e deve cambiare nel tempo a seconda dell'uso, certo, ma non all'improvviso e sulla base di qualche editto fatto a membro di segugio.
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La proposta della schwa viene da una minoranza, vorrebbe essere in difesa di una minoranza, la maggioranza degli italiani si dichiara contrario, la quasi totalità degli italiani non la usa, non esiste una forza politica che la appoggia, solo pochi attivisti giovanissimi, con ideali da giovanissimi, la maggior parte degli intellettuali sono contrari e sostengono (a ragione) che la grammatica non si riforma artificialmente (cioè che non è proprio possibile farlo), la maggior parte dei politici ha affossato l'unico tentativo di tutela nei confronti della minoranza che è interessata dal fenomeno. Magari non c'è la volontà di fare una prepotenza, ma è come portare un fucile ad una partita di bocce... quale che sia lo scopo (difendere qualcosa che non potrebbe essere midificato in questo modo?), l'azione è di fatto una mera manifestazione di forza nei confronti di chi è più debole.
Mi pare assurdo che debba difendere il troncamento delle finali, a me servono le finali, ci faccio le rime, ma si si sta costuendo una narrazione che non esiste, chi esattamente starebbe cercando di imporre una riforma della lingua? Hanno dei nomi e dei cognomi? Hanno il potere di farlo? Ci multeranno o è prevista reclusione per chi osteggia l'inclusione?
Per come la vedo questa è una prepotenza bella e buona, ma non da parte della maggioranza eteronormata nei confronti della minoranza LGBTQ+, direi che è più il vecchio che tenta di ostacolare il nuovo: i giovani hanno appena scoperto una parte di diritti civili negata a persone che si sono accorti essere tutto sommato persone normali e muovono i primi goffi (molto goffi) passi nell'attivismo, con l'idealismo della gioventù e a fare da muro trovano una massa di vecchi che hanno in mano tutto il potere (politico, economico, culturale, dell'informazione...) e non ne vogliono sapere nemmeno di usare un pronome femminile con una persona che ha sofferto qualcosa di difficile da immaginare per vedersi riconoscere come donna... addirittura si permettono di tirare fuori cose come il fatto che la schwa mette in difficoltà i dislessici, ora, io una lirieve dislessia (sul versante della disortografia) ce l'ho e mi piacerebbe sapere dove stava tutta questa premura nei confronti di quelli messi come e peggio di me quando io non ho mai e dico mai potuto copiare in bella un tema di italiano per tutta la durata della scuola (nemmeno alla maturità), perché mi servia tempo per scrivere e comunque tra lettere scambiate o travisate se riuscivo ad arrivare al 6 dipendeva solo dal fatto che pure in una forma imbarazzante ero in grado di difendermi con i contenuti.
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Doppio, c'è gente che non sa manco dove stia di casa la differenza tra dislessia, nei suoi diversi aspetti, e brutta calligrafia.
Per dire.
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Ma insomma, non è che ci sia soltanto la flebile proposta di una minoranza oppressa...Ad esempio, c'è la recente legittimazione del nostro Ministero dell'Istruzione... https://www.provitaefamiglia.it/blog...ttima-la-schwa
Condivido in pieno quanto esposto dall'articolo.
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Bauxite
Doppio, c'è gente che non sa manco dove stia di casa la differenza tra dislessia, nei suoi diversi aspetti, e brutta calligrafia.
Per dire.
Lo so, lo so, la cosa non mi tange più, la scuola è finita da un pezzo e il correttore ortografico del pc fa il resto, però vedo un'amara ironia nel fatto che improvvisamente ci si sia ricordati dei dislessici (ma anche degli ipovedenti) solo quando potevano essere usati per tirare acqua al mulino, grazie, ma no grazie.
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Spirit
Ma insomma, non è che ci sia soltanto la flebile proposta di una minoranza oppressa...Ad esempio, c'è la recente legittimazione del nostro Ministero dell'Istruzione...
https://www.provitaefamiglia.it/blog...ttima-la-schwa
Condivido in pieno quanto esposto dall'articolo.
Hanno seriamente preso quello che è una scelta burocratica (si tratta di sostituire con la schwa l'asterisco impronunciabile dalla modulistica prestampata già in uso per una finalità meramente pratica) per sostenere che anche il ministero dell'istruzione sta avvallando il linguaggio inclusivo? Seriamente?
Comunque parlando della proposta non mi riferivo alla minoranza oppressa, c'è nel testo della raccolta firme contro la schwa:
I fautori dello schwa, proposta di una minoranza che pretende di imporre la sua legge a un'intera comunità di parlanti e di scriventi,
C'è tanta retorica. questo articolo parla solo alla pancia, Non mi sorprene che tu sia stato intortato dal pentastellismo in passato se non te ne accorgi.