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Originariamente Scritto da
Vega
Peccato che le mutazioni genetiche siano varie, da quelle spontanee a quelle indotte (agenti mutageni). Le puntiformi, le delezioni, duplicazioni, inversioni, traslocazioni...sai quella robetta che si studia?
Le vuoi lasciare da parte?
Dimostrami con prove di laboratorio che quelle che tu definisci "mutazioni spontanee", sono effettivamente spontanee...cioè frutto del cieco caso e senza scopo. :mmh?:
La tua ormai atrofizzata natura superiore ti impedisce di comprendere questo semplice concetto:
Noi osserviamo mutazioni che definiamo "apparentemente spontanee" perchè non riusciamo a capire o vedere o misurare la causa che le genera.
Osserviamo che esse si generano in modo apparentemente spontaneo.
Ma l'esperimento e l'osservazione non possono portare alla deduzione che esse siano "frutto del cieco caso e siano senza scopo".
Questa è una attribuzione di significato che esula dalla semplice osservazione di un fatto.
Per attribuire questo significato (e cioè che le mutazioni spontanee siano frutto del cieco caso e siano senza scopo) non basta la semplice osservazione di un fenomeno (potremmo ad esempio non avere ancora sufficienti informazioni o conoscenze o strumenti per individuare la causa).
Per attribuire questo significato (e cioè che le mutazioni spontanee siano frutto del cieco caso e siano senza scopo) occorrono delle specifiche prove di laboratorio che dimostrino in modo specifico che tale mutazioni siano frutto del cieco caso. :mmh?:
Questo concetto proprio ti sfugge. E ti sfugge perchè la tua natura superiore si è atrofizzata. :mmh?:
Esempio:
Tu dici che le mutazioni spontanee sono frutto del cieco caso e senza scopo.
Io invece dico che le mutazioni spontanee sono frutto di un meccanismo intelligente operato dalla cellula. Ogni tot repliche corrette di DNA la cellula causa deliberatamente una mutazione random al fine di creare deliberatamente la varietà genetica.
Chi ha ragione? Tu od io? :mmh?:
Te lo dico io: abbiamo entrambi ragione ed entrambi torto. Perchè nessuno dei due è, al momento, in grado di dimostrare con prove di laboratorio la propria tesi.
Quindi....vai a STUDIARE. :mmh?:
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Ti faccio presente che per la deriva genetica non ho parlato di mutazioni, anche se possono rientrarci.
Trattasi di cambiamenti nella frequenza degli alleli in una popolazione per incertezze e probabilità della loro trasmissione alle generazioni successive. Effetto del fondatore ti ricorda qualcosa?
Se sei così imparato sai di cosa parlo e cosa siano questi fenomeni. Inutile quindi ribadire la solfa sul cieco caso quando vengono studiate le popolazioni, anche in laboratorio ed i geni.
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Dovresti spiegare tu a questo punto l'intelligenza di mutazioni che causano le trisomie, la sindrome dell'X fragile, di klinefelter e tanto altro.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
Dovresti spiegare tu a questo punto l'intelligenza di mutazioni che causano le trisomie, la sindrome dell'X fragile, di klinefelter e tanto altro.
Ho già parlato di questo.
Errori nella copiatura del DNA.
Errori nella meiosi.
Tutti gli errori che vuoi.
Se ti piace pensare che siano effetti del cieco caso a me va benissimo.
Come ti ho già detto noi osserviamo "anomalie".
Ma non esiste nessuna prova di laboratorio che dimostri in modo scientifico che tali anomalie siano effetti del cieco caso.
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Se ti piace pensare che siano intelligenti...de gustibus.
Citare ad cazzum la genetica ed inventartela non serve a nulla.
Se parli di mutazioni random o casuali, quello sono. O sono casuali oppure pilotate.
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la voce della scienza de stocazzo
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Tu fossi competente in materia...
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Originariamente Scritto da
xmanx
Dimostrami con prove di laboratorio che quelle che tu definisci "mutazioni spontanee", sono effettivamente spontanee...cioè frutto del cieco caso e senza scopo. :mmh?:
La tua ormai atrofizzata natura superiore ti impedisce di comprendere questo semplice concetto:
Noi osserviamo mutazioni che definiamo "apparentemente spontanee" perchè non riusciamo a capire o vedere o misurare la causa che le genera.
Osserviamo che esse si generano in modo apparentemente spontaneo.
Ma l'esperimento e l'osservazione non possono portare alla deduzione che esse siano "frutto del cieco caso e siano senza scopo".
Questa è una attribuzione di significato che esula dalla semplice osservazione di un fatto.
Per attribuire questo significato (e cioè che le mutazioni spontanee siano frutto del cieco caso e siano senza scopo) non basta la semplice osservazione di un fenomeno (potremmo ad esempio non avere ancora sufficienti informazioni o conoscenze o strumenti per individuare la causa).
Per attribuire questo significato (e cioè che le mutazioni spontanee siano frutto del cieco caso e siano senza scopo) occorrono delle specifiche prove di laboratorio che dimostrino in modo specifico che tale mutazioni siano frutto del cieco caso. :mmh?:
Questo concetto proprio ti sfugge. E ti sfugge perchè la tua natura superiore si è atrofizzata. :mmh?:
Esempio:
Tu dici che le mutazioni spontanee sono frutto del cieco caso e senza scopo.
Io invece dico che le mutazioni spontanee sono frutto di un meccanismo intelligente operato dalla cellula. Ogni tot repliche corrette di DNA la cellula causa deliberatamente una mutazione random al fine di creare deliberatamente la varietà genetica.
Chi ha ragione? Tu od io? :mmh?:
Te lo dico io: abbiamo entrambi ragione ed entrambi torto. Perchè nessuno dei due è, al momento, in grado di dimostrare con prove di laboratorio la propria tesi.
Quindi....vai a STUDIARE. :mmh?:
@ Xmans.
Stai facendo una contaminatio tra scienza e filosofia, cio' accadeva
all'epoca di Parmenide e non ora.
Le mutazioni spontanee sono quelle che potremo chiamare idiopatiche
come in clinica facciamo con le malattie di cui ancora non si sa la causa.
Poi, ovvio, vi sono le mutazione indotte, vedi quelle da radiazioni ionizzanti.
Cosa c'entra dire che le mutazioni spontanee sono frutto del cieco caso?
Diciamo che ancora non conosciamo la causa e che dobbiamo studiare per trovarla.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Lilia
@ Xmans.
Stai facendo una contaminatio tra scienza e filosofia, cio' accadeva
all'epoca di Parmenide e non ora.
Husserl, Heiddeger, Popper. :ciaociao:
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Lilia
@ Xmans.
Stai facendo una contaminatio tra scienza e filosofia, cio' accadeva
all'epoca di Parmenide e non ora.
Le mutazioni spontanee sono quelle che potremo chiamare idiopatiche
come in clinica facciamo con le malattie di cui ancora non si sa la causa.
Poi, ovvio, vi sono le mutazione indotte, vedi quelle da radiazioni ionizzanti.
Cosa c'entra dire che le mutazioni spontanee sono frutto del cieco caso?
Diciamo che ancora non conosciamo la causa e che dobbiamo studiare per trovarla.
E' esattamente quello che ho detto io.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Lilia
@ Xmans.
Stai facendo una contaminatio tra scienza e filosofia, cio' accadeva
all'epoca di Parmenide e non ora.
Le mutazioni spontanee sono quelle che potremo chiamare idiopatiche
come in clinica facciamo con le malattie di cui ancora non si sa la causa.
Poi, ovvio, vi sono le mutazione indotte, vedi quelle da radiazioni ionizzanti.
Cosa c'entra dire che le mutazioni spontanee sono frutto del cieco caso?
Diciamo che ancora non conosciamo la causa e che dobbiamo studiare per trovarla.
Che le mutazioni non sappiamo come avvengono non è vero. Ad esempio la deaminazione della 5-metilcitosina non viene corretta dai sistemi di riparazione formando una timina, base presente nel DNA, quindi causa mutazione spontanea oppure possono accadere danni da ossidazione, non disgiunzione durante la meiosi di cromosomi. Tanto per fare qualche esempio.
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Originariamente Scritto da
Vega
Considerando le tematiche ed i toni della discussione, la farsa è servita:D
:asd:
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Una storiella illuminante
Mia moglie ed io stiamo per andare in vacanza e l’ultima cosa che mi chiederà prima della partenza sarà se ho attivato i controlli automatici di casa: l’accensione delle luci esterne, la sicurezza e l’impianto d’irrigazione del giardino. D’inverno, si aggiungerebbe anche il comando che avvia il riscaldamento quando la temperatura scende sotto una prefissata soglia.
Mettiamo che durante la nostra assenza un osservatore remoto, avendo accesso agli strumenti di misura delle public utility che mi forniscono luce, acqua e gas, voglia monitorare per via telematica i consumi energetici e idrici di casa mia. Troverebbe che variano con regolarità e perfino potrebbe ricavare per ogni tipo di consumo la funzione matematica che ne descrive l’andamento temporale, così da costruirvi sopra una teoria scientifica. Mettiamo anche che questo impiccione continui la sua attività di monitoraggio dopo il nostro rientro dalle vacanze. Si troverebbe allora, improvvisamente, di fronte a dati erratici, casuali, conseguenti alle attività lavorative, sociali, di manutenzione, ecc. che fa ogni famiglia nel corso dell’anno. E come ogni bravo ricercatore, interpreterebbe la striscia dei dati regolari di quando siamo in vacanza come l’effetto d’una causa intelligente, quanto meno dell’esistenza d’un ordine e quindi d’una legge sottostante ai fenomeni osservati, rappresentata dalle suddette equazioni matematiche; mentre attribuirebbe i consumi irregolari di quando siamo in casa all’assenza d’ordine e d’intelligenza, ad un effetto del caso, stavolta.
Ma la verità è esattamente opposta: durante la vacanza, interruttori inconsci e ripetitivi, stupidi ancorché chiamati dai loro venditori “componenti intelligenti della casa”, attivano gli impianti secondo un programma disegnato dalla volontà dei proprietari, che è ignota all’osservatore telematico; nel resto dell’anno, gli stessi impianti sono invece guidati secondo i bisogni dei proprietari direttamente dalla loro intelligenza, che è inaccessibile allo stesso osservatore. Cosicché l’oracolo scientifico chiamerebbe “ordine” le regolarità che inferisce dalle sue tabelle di dati, estratte dall’osservazione delle cause immediate (i dispositivi automatici), senza poter risalire alla causa prima (le motivazioni dei padroni di casa sullo specifico settaggio dei dispositivi); e attribuirebbe al “caso” gli effetti misurati delle cause che non conosce (le scelte intelligenti, non programmate ma liberamente decise in ogni concreta situazione dai padroni di casa).
Ai nostri giorni molti credono di sapere e nessuno ammette volentieri d’ignorare, cosicché la scappatoia del caso va di moda. È la parolina magica con cui molti divulgatori scientifici celano una verità sgradevole per il loro mestiere: la conoscenza imperfetta che ogni disciplina scientifica ha dei fattori in gioco in ogni fenomeno, per definizione di metodo scientifico. Quando questa imperfezione è determinante a impedirci predicibilità evocano il caso, allo stesso modo in cui gli antichi evocavano un nume per ogni fenomeno inspiegato, piuttosto che riconoscere la loro ignoranza.
:mmh?:
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Nulla accade per caso. Vi sono solo eventi che non hanno ancora trovato la loro logica causa scientifica. Se io scivolo su una buccia di banana e mi ferisco le ginocchia non è neanche quello un caso sfortunato...soltanto è praticamente impossibile determinarne la causa...per noi esseri comuni, ma sapere di non sapere rimane pur sempre un passo importante. Di più, io non sono neanche certo di non sapere... :mumble: