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Citazione:
chi crede si augura che l'esperienza del bene non finisca qui
Di là c'è il premio, starai bene o starai male. Se dici che l'esperienza del bene speri non finisca qui, parli del sentirsi bene e felici o di una ricompensa pe ril bene fatto nell'aldiquà?
Se anche non ci fosse un aldilà, non è detto che non abbia senso rendere migliore a qualcuno questa vita e magari di riflesso la propria.
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Mettila pure in tutti i sensi, ma mi sembra di dire sempre le stesse cose; per dirla in breve, chi crede ed agisce bene perché ci crede spera che in un'eventuale eternità sia lo stesso con una garanzia divina; oppure, ed anche come ho detto in precedenza, ispirato anche dalla storia del povero Lazzaro, chi soffre ingiustamente spera in una compensazione, invece chi sta bene e se ne frega del prossimo difficilmente può credere o sperare che in eventuale aldilà le cose possano rimanere tali, credo che sia più propenso a pensare che non ci sia niente, tanto vale godersela finché si è in tempo.
Per finire, se penso ad un Dio giusto, a me sembra che nella compensazione ci sia un segno di giustizia.
Se poi uno agisce bene perché è nel suo carattere ed è nella sua persona essere così senza aspettarsi nulla ben venga anche lui, non vedo niente di strano, mi sembra sia tu a vedere le stranezze.
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Le stranezze, se così possiamo dire, le dite voi. Molto spesso c'è una bella autoreferenzialità, diventare a immagine di dio, vedere Gesù negli altri (bisogno di percepire la divinità), guadagnarsi l'aldilà e fare sempre presente questo aspetto agli altri, per cui occorre agire poi di conseguenza.
Se fai un'azione buona, tipo fare la carità, e ritenere di guadagnarsi poi il regno dei cieli, è un'azione che si potrebbe dire non sia etica o del tutto etica visto che si riferisce motlo a sé stessi.
Tanta lena nel tirare fuori la parola amore, nel cercare dio, nel citare la sua parola, nel citare la vita nell'aldilà e le condizioni per accedervi, i famosi premi e punizioni, nell'aiutare gli altri (ci sarebbe pure da vedere come uno aiuta), è tutto disinteressato o ansia per la sorte delle proprie chiappe?
Io capisco che, dato il fatto che si prospetta una vita nell'aldilà e che vengono dettate le regole per andare nella suite o nel tugurio eterni, ci sia la speranza che tutto vada bene e non si abbia da patire dopo morti, però è anche vero che con questa spada di Damocle sulla testa, il fare del bene non possa essere tutto staccato da questo fatto e che non sia tutto così gratuito.
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Citazione:
Originariamente Scritto da
Vega
Se fai un'azione buona, tipo fare la carità, e ritenere di guadagnarsi poi il regno dei cieli, è un'azione che si potrebbe dire non sia etica o del tutto etica visto che si riferisce motlo a sé stessi.
Perché fai la carità?
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Se non sai che dire almeno evita le tue solite domande senza senso e per sgamare.
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Qua però è più sensato quel che dice Crep, Laura: nel Cristianesimo c'è molto più della semplice filantropia! Fare del Bene eleva sempre l'Uomo. A prescindere. Che sia credente o che non lo sia. Ma chi segue Gesù Cristo spera di stare con Lui in eterno. Nel povero, nel bisognoso, nel malato....vede Gesù Cristo.
Perché io ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere; ero forestiero e mi avete ospitato, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, carcerato e siete venuti a trovarmi. Allora i giusti gli risponderanno: Signore, quando mai ti abbiamo veduto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando ti abbiamo visto forestiero e ti abbiamo ospitato, o nudo e ti abbiamo vestito? E quando ti abbiamo visto ammalato o in carcere e siamo venuti a visitarti? Rispondendo, il re dirà loro: In verità vi dico: ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me.
(Matteo 25)
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Cono non ti mettere a cavillare anche tu, era un semplice esempio.
Il fatto di attaccarvi ad un discorso come quello di Gesù , fare il bene ad altri è farlo a lui, vi mette sempre nella posizione di quelli che fanno il bene alla figura di dio/Gesù
e far così bella figura con lui.
Non ho capito perché dovete vederci Gesù e non semplicemente un vostro simile che sta male e ha bisogno.
Comunque venga girata la frittata, questi discorsi sembrano più parlare di sé stessi e di bisogni, in un certo senso, per sé stessi da soddisfare.
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Il fatto è che l'argomento è capire la Bibbia, se poi si vuole sempre andare a finire al solito discorso che ormai da più di dieci , forse venti anni, non trova alcuno sbocco è un altra cosa; poi, che il sottoscritto, per buona educazione, lasci perdere ed a volte partecipi pure cercando di ricondurre nel giusto binario di partenza è un fatto ormai noto.
Cara Vega non puoi ogni volta ricondurre la discussione alla solita pappardella che non nutre nessuno.
L'argomento che avevo intenzione di trattare va sempre a farsi friggere ed io perdo la voglia di continuare perché sento sempre nella frittura che si va preparando la solita gran puzza di bruciato. Questo è un dato di fatto.
Avrò provato mille volte a proporre argomenti inerenti la Bibbia od il Vangelo o quel certo Gesù Cristo, che tu consideri mere illusioni, e me li vedo sempre andare a puttane. Sinceramente non credo che così vada bene, anche perché nell'affrontare l'argomento che avrei intenzione di portare avanti metto sempre molto impegno. Non sono frasi già fatte nella mia testa e le butto come capita.
Ormai l'argomento, come dicevo prima, è sputtanato, quindi chiudo qui lasciando a te ed a cono il piacere di continuare, così potete discutere finché volete delle cose dette e stradette; se vuoi in futuro intervenire devi documentarti ed essere attinente all'argomento.
Altrimenti creiamo una discussione "argomenti vari di religione, ateismo, spiritualità che frullano in testa":asd:.
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Potrebbe essere uno spunto. Capire la Bibbia sul motivo ancestrale di fare sacrifici e sull'entrata in scena con Gesù della teofagia, tutt'ora rimasta nel cristianesimo. Pure sull'altruismo e lo sprone del premio individuale.