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Quello che volevo dire in due parole è che il significato di avvento viene a determinarsi a posteriori poiché mentre sei nell'avvento non te ne accorgi.
Sono i posteri che lo hanno chiamato avvento non i contemporanei dell'avvento.
Ma a parte questo e per tornare al tema, io ritengo che la fede vada molto al di là della logica, è una convinzione esente da dubbi.
In questo sito molti vorrebbero giustificare la fede cercando agganci con la scienza, ma io ritengo che ciò sia scorretto, infatti la scienza vive di dubbi: quanto maggiore è il dubbio, tanto maggiore potrà essere la portata della risposta. Senza l'arte dl dubbio la scienza non ha modo di sopravvivere né di produrre nuove conoscenze.
Cristo parlava di fede. Parlava della necessità di credere senza dubitare, di un credo pieno, completo, senza incertezze; parlava della fede come di un misterioso processo di interiorizzazione, come di una traiettoria di vita clandestina.
Discorreva di fede come di un modo di affrontare la vita che trascende il mondo materiale, che supera il sistema sensoriale e che crea radici nel più profondo dello spirito umano.
Non è possibile studiare scientificamente l'essenza di questa fede, poiché le sue radici si trovano nel nucleo centrale dell'esperienza soggettiva e quindi la rendono un oggetto non investigabile dall'obiettività della scienza.
Tuttavia, benché Cristo parlasse di fede come di un processo di esistenza trascendentale, egli non annullava l'arte del pensare di cui era anzi un maestro eccezionale.
Egli non concepiva una fede senza intelligenza.
Secondo lui, prima di credere si doveva anzitutto esercitare la capacità di pensare e di riflettere; il credere senza dubitare veniva in seguito.
Se si studiano i quattro vangeli e si analizza il modo in cui Cristo reagiva ed esprimeva le sue idee, è facile constatare che, per lui, il vero capolavoro consisteva nel pensare con libertà e coscienza.
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crepuscolo
Quello che volevo dire in due parole è che il significato di avvento viene a determinarsi a posteriori poiché mentre sei nell'avvento non te ne accorgi.
Sono i posteri che lo hanno chiamato avvento non i contemporanei dell'avvento.
Complimenti per la capriola, ma non siamo al circo. Tu hai semplicemente confuso la parola avvento con avvenuto, considerandole di uguale significato, ma non è così.
Ti faccio qualche esempio. Molti sismologi ritengono probabile l'avvento del "Big One", un terremoto catastrofico in California. Se effettivamente arriverà, i presenti se ne accorgeranno o no? Saranno i posteri a chiamarlo avvento?
Altri esempi. In passato c'è stato l'avvento della prima guerra mondiale nel 1915 e l'avvento della seconda guerra mondiale nel 1939.
Questi due avventi non erano prevedibili, se non da Gesù, che parlò di nazione contro nazione negli ultimi tempi. I coinvolti in queste due guerre catastrofiche se ne sono accorti oppure no? Sono stati i posteri ad accorgersi dell'arrivo di queste guerre?
Sappiamo che qualche parola, aggiungendo una vocale o una consonante, rimane identica nel significato, come aiola e aiuola e familiare e famigliare, ma non è questo il caso di avvento e avvenuto.
Mi raccomando, continua a fare capriole per giustificarti.
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L'avvento delimita una speranza in un avvenimento e tale avvento può rimanere avvento se non avviene.
Nel caso specifico si parla di avvento del Messia, ma finché il Messia non viene rimane sempre avvento.
Ho fatto un'altra capriola?:yuppi:
Per quanto riguarda il circo ti premetto che tenere gli animali prigionieri per far divertire gli umani non mi è mai piaciuto, mi dava un senso di tristezza per l'estrema sopraffazione verso esseri inconsapevoli e prigionieri.
Comunque credo fosse più interessante quello che ho scritto dopo e che ti è passato inosservato.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
L'avvento delimita una speranza in un avvenimento e tale avvento può rimanere avvento se non avviene.
Nel caso specifico si parla di avvento del Messia, ma finché il Messia non viene rimane sempre avvento.
Ho fatto un'altra capriola?:yuppi:
Certo che sì. Perché parlare di speranza in un avvenimento? I sismologi sperano che si verifichi il "Big One"? Si può trattare di avvento di qualcosa di desiderato o di temuto o di indifferente.
Se quell'avvenimento non accade, l'avvento non si è verificato, si è trattato di una previsione errata.
Ma non è questo il caso del secondo avvento di Cristo, se qualcuno ha letto con intelligenza le discussioni di questo forum.
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crepuscolo
Comunque credo fosse più interessante quello che ho scritto dopo e che ti è passato inosservato.
Non è passato nulla inosservato, ma non sempre si ha voglia di fare l'analisi dettagliata di tutto ciò che scrivi. Ti rispondo sotto. Tu pensi di aver scritto chissà quali verità, ma è così?
Tu ricevi complimenti da atei e miscredenti perché ti opponi alle religioni e al piano divino che io ho esposto e perché semini dubbi, non perché pubblichi pensieri intelligenti.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
In questo sito molti vorrebbero giustificare la fede cercando agganci con la scienza, ma io ritengo che ciò sia scorretto, infatti la scienza vive di dubbi: quanto maggiore è il dubbio, tanto maggiore potrà essere la portata della risposta. Senza l'arte dl dubbio la scienza non ha modo di sopravvivere né di produrre nuove conoscenze.
La scienza non vive di dubbi, vive di studi e di ricerca. Prima si studia la realtà, poi si fanno ricerche su di essa. Così si fa giustizia anche della cavolata detta da Papa Francesco e ripetuta da Cono, ossia che la verità si incontra (casualmente?). La verità si trova se si cerca e qualcuno te la mostra, non si incontra casualmente lungo il cammino.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Cristo parlava di fede. Parlava della necessità di credere senza dubitare, di un credo pieno, completo, senza incertezze; parlava della fede come di un misterioso processo di interiorizzazione, come di una traiettoria di vita clandestina.
Discorreva di fede come di un modo di affrontare la vita che trascende il mondo materiale, che supera il sistema sensoriale e che crea radici nel più profondo dello spirito umano.
Non è possibile studiare scientificamente l'essenza di questa fede, poiché le sue radici si trovano nel nucleo centrale dell'esperienza soggettiva e quindi la rendono un oggetto non investigabile dall'obiettività della scienza.
Tuttavia, benché Cristo parlasse di fede come di un processo di esistenza trascendentale, egli non annullava l'arte del pensare di cui era anzi un maestro eccezionale.
Egli non concepiva una fede senza intelligenza.
Secondo lui, prima di credere si doveva anzitutto esercitare la capacità di pensare e di riflettere; il credere senza dubitare veniva in seguito.
Su questo si potrebbe convenire. Ma è opera tua? Dovresti citare la fonte.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Se si studiano i quattro vangeli e si analizza il modo in cui Cristo reagiva ed esprimeva le sue idee, è facile constatare che, per lui, il vero capolavoro consisteva nel pensare con libertà e coscienza.
Per Gesù il vero capolavoro era obbedire a Dio. Tu insisti sulla libertà, che è una concessione di Dio, ma il capolavoro di Dio è aver dato norme utili alla convivenza e alla crescita dell'umanità.
Anche atei e miscredenti pensano con libertà e la coscienza che hanno a disposizione.
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cit: "Ho fede solo in cose ragionevoli"
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sei sempre tu...(e abbi pazienza).
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Arcobaleno
Certo che sì. Perché parlare di speranza in un avvenimento? I sismologi sperano che si verifichi il "Big One"? Si può trattare di avvento di qualcosa di desiderato o di temuto o di indifferente.
Se quell'avvenimento non accade, l'avvento non si è verificato, si è trattato di una previsione errata.
Ma non è questo il caso del secondo avvento di Cristo, se qualcuno ha letto con intelligenza le discussioni di questo forum.
Non è passato nulla inosservato, ma non sempre si ha voglia di fare l'analisi dettagliata di tutto ciò che scrivi. Ti rispondo sotto. Tu pensi di aver scritto chissà quali verità, ma è così?
Tu ricevi complimenti da atei e miscredenti perché ti opponi alle religioni e al piano divino che io ho esposto e perché semini dubbi, non perché pubblichi pensieri intelligenti.
Il discorso sull'avvento riguarda solo il significato di un concetto, ma è irrisorio, e non mi scapriolo più.
Invece il discorso più succulento guarda caso ti trova svogliato ma in te traspare sempre quella certa distanza con il tuo interlocutore, distanza che riesci a colmare con ciò che ti frulla in testa per sminuire la controparte.
Il piano divino è tuo e non è universale, quindi io credo che ricevere critiche sia una cosa normale; trovare eventuali incongruenze non è affatto seminare dubbi, ma è cercare di interloquire con chi scrive per arrivare ad un'intesa e non è cercare di far bella figura con chi legge.
Infine definire un pensiero intelligente o stupido non è da tutti, in quanto potenzialmente bisogna essere sia stupidi che intelligenti, ed anche se la parte intelligente crede di capire i discorsi stupidi, la parte stupida non ha alcuna pretesa di capire i discorsi intelligenti.
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Originariamente Scritto da
Arcobaleno
La scienza non vive di dubbi, vive di studi e di ricerca. Prima si studia la realtà, poi si fanno ricerche su di essa. Così si fa giustizia anche della cavolata detta da Papa Francesco e ripetuta da Cono, ossia che la verità si incontra (casualmente?). La verità si trova se si cerca e qualcuno te la mostra, non si incontra casualmente lungo il cammino.
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Non sono d'accordo; la certezza della scienza trae vita dai molti dubbi posti sul tavolo, infatti per arrivare alla certezza, che poi è relativa, bisogna fare prove su prove.
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Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Su questo si potrebbe convenire. Ma è opera tua? Dovresti citare la fonte.
Prima vado a pescare e per i pesci uso diverse esche, ma il pescato me lo cucino nella mia testa.
Le fonti sono diverse e sparpagliate negli anni.
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Arcobaleno
Per Gesù il vero capolavoro era obbedire a Dio.
Tu dici questo perché non ammetti l'intercambiabilità tra Gesù e Dio; a mio avviso ubbidire a Dio era per Gesù ubbidire a se stesso..
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Il piano divino è tuo e non è universale...
Opinione tua, ma è il piano che risulta dalle rivelazioni divine. A mio parere il piano è divino ed è universale, per quanto riguarda la Terra.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Non sono d'accordo; la certezza della scienza trae vita dai molti dubbi posti sul tavolo, infatti per arrivare alla certezza, che poi è relativa, bisogna fare prove su prove.
Le certezze della scienza non traggono vita dai dubbi, ma dagli esperimenti riusciti.
E' la consapevolezza di essere ignoranti su certi fenomeni che spinge gli scienziati ad indagare.
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Originariamente Scritto da
crepuscolo
Tu dici questo perché non ammetti l'intercambiabilità tra Gesù e Dio; a mio avviso ubbidire a Dio era per Gesù ubbidire a se stesso..
Non c'è nessuna intercambiabilità tra Gesù e Dio. Essere nell'unità non significa essere intercambiabili.
Cadi nello stesso errore di Cono, che afferma che i Papi hanno ricevuto le chiavi e quindi... bisogna ubbidirgli qualunque crimine propongano, come è avvenuto. I Papi non sono Gesù e Gesù non è il Padre, anche se lo ha mostrato come uomo.
Gesù ha obbedito al Padre, non a se stesso. Pregava il Padre, non se stesso. Chiedeva al Padre per la realizzazione di miracoli, non chiedeva a se stesso. Ciò non toglie l'unità di intenti tra Gesù e il Padre, alla quale sono chiamati anche tutti i credenti, affinché diventino un'unità con Gesù e il Padre. Ma ciò non li farà diventare intercambiabili con Gesù e con il Padre, come vorrebbero le tue formule matematiche applicate alla religione.
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Originariamente Scritto da
Arcobaleno
Opinione tua, ma è il piano che risulta dalle rivelazioni divine. A mio parere il piano è divino ed è universale, per quanto riguarda la Terra.
Quando ammetti che Dio la pensa come te io credo sia un discorso soggettivo.
Che Dio abbia un piano universale ci posso credere, ma non credo sia il tuo, a meno che non si pensi che Dio stia in ogni luogo comprese le nostre menti, ma allora non ci sarebbe niente da dire.