"Il giorno in più" di Fabio Volo. Una storia assurda (d'amore?) in una New York, che viene descritta attraverso la continua citazione di ristoranti e bar. Acquistato per pura curiosità.
Dopo quello di Volo non ho letto più nulla.
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"Il giorno in più" di Fabio Volo. Una storia assurda (d'amore?) in una New York, che viene descritta attraverso la continua citazione di ristoranti e bar. Acquistato per pura curiosità.
Dopo quello di Volo non ho letto più nulla.
Festa di famiglia della Modignani. Regalatomi un paio di natali fa. Versione Sex and the city de noantri. 4 donne, sia single che accompagnate, in carriera, chi meno, dubbi esistenziali ed affettivi, gli incontri nel locale abitiale a chiacchierare. Anche no.
Pastorale Americana di Joseph Roth. Ci ho provato davvero tanto, ero partita con grandi aspettative... ma l'ho trovato proprio snervante, uno stile fastidioso. Ancora oggi però ne soffro per la fama dell'autore, considerato un punto di riferimento della letteratura contemporanea. Vorrei dargli una seconda chance, mi consigliate qualcos'altro di suo?
Lo stile di Roth è quello, anche negli altri romanzi. Se lo trovi fastidioso ti consiglio di cambiare autore.
Di Roth ho letto il carnalissimo e libidinoso Teatro di Sabbath e mi e bastato.
Visto il film Pastorale americana e certamente ti scombussola non poco.
Mi pare che Nahui ne sia una fan.
È un thread pieno di libri che amo :v Comincio a sentirmi strana :asd:
Sì adoro Roth. Dopo aver letto lui mi sembrano tutti smorti e banali :asd: Dev'essere come quelle pessime battute sessuali e un po' razziste a proposito degli amanti di colore, o cubani, o giamaicani :D Idem per Virginia Woolf e Proust. Mi piacciono cervellotici e contorti. Poi Roth doveva essere uno sporcaccione intellettuale, difficile resistergli. Lo hanno spesso accusato di essere misogino, ma io lo leggo sempre così attratto e incuriosito dalle donne, e rispettoso delle loro migliori qualità, che non capisco la critica.
Per rispondere alla domanda: Fabio Volo, Gramellini, Morelli, un podio di illeggibili:D
Un'amica mi ha prestato l'autobiografia di Rocco Casalino che ho letto per curiosità, ma no grazie :D
Un libro che non ho finito raccontava di un viaggio nell'oltretomba, fantasy, circa mille pagine, bello ma onirico, delirante... Non ricordo nè il titolo, né l'autore.
Roth è un po' l'equivalente narrativo del "quinto quarto" in cucina, frattaglie, ecc...
se non si è già interessati dalle zone d'ombra della propria stessa psiche, dalle ambivalenze di sentimenti, e non si è mentalmente organizzati per vederli evocati, si rimane molto turbati e con l'impulso di rimozione.
"Il tamburo di latta" di Gunter Grass, beh, diciamo che non è che proprio non gli darei una seconda possibilità di lettura, l'ho letto almeno vent'anni fa, però non so se lo rileggerei. Qualcuno di voi l'ha letto? Che ne pensate?
Gramellini opinionista può essere piacevole, anche se io lo trovo di un buonismo stucchevole, mi scende il latte alle ginocchia:v
Ho pudore della bontà, quando è esibita diventa volgare. Questo è un mio modo di sentire.
:asd:
Non lo seguo sempre, solo ogni tanto, ed esprime spesso delle idee da me condivisibili. Sarò buonista anch'io?:asd:
Uno che proprio non sopporto del Corriere è Alessandro D'Avenia: si presenta come depositario di ogni verità, l'unico che salva i propri allievi dalla depressione, pare il centro del mondo.
Ho comunque letto alcuni suoi libri, ma dopo quello dedicato a Leopardi non gli do una seconda possibilità.
Avevo dimenticato D'avena:asd: Il.primo libro, che l'ha reso famoso, era gradevole. Mi sa di parrocchiano però... Scusate per noi in famigli questo è un aggettivo di valore morale ed estetico negativo :F
Anzi, nel nostro dialetto per descrivere un bigotto si usa il termine "paucciano" "Prega a Ddiu e futti u prossimu” :D