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Originariamente Scritto da
axeUgene
direi che fa risparmiare tempo; e stress :asd: che è già tanta roba, soprattutto a 'na certa :D
il guaio - ed è una realtà - sta in quello che cantano gli Stones in You can't always get what you want,e cioè il seguito della strofa:
but if you try, sometimes you get what you need;
quello che si vuole è qualcosa di statico; il momento bello è inatteso, sfugge al volere.
Già
E quando Cono raffigura una realtà fatta di gente egoista, che molla alle prime difficoltà e a seguire tutto il repertorio suo
Mi si rizzano i capelli in testa :D
Io leggo che ognuno di noi ha le proprie sofferenze, che sicuramente avrebbe voluto risparmiarsi
Quello che mi rende profondamente perplessa è il suo modo di non riuscire minimamente ad empatizzare con quelli che gli raccontano di vita vissuta e non di pomodori verdi fritti alla fermata del treno
Da un certo punto in poi ho iniziato a comprendere i miei desideri profondi, a farli emergere, insieme con me
Non sono mai stata alla spasmodica ricerca di nulla
È capitato che un uomo mi colpisse per le scarpe :D e che, prima di intraprendere un discorso di reciproco interesse, gli chiedessi: “Tu come stai a fuoco?”
Non fuggi’ e la risposta fu convincente :D
Ovviamente non gli chiesi come stesse nei boxer, piuttosto del suo modo di procedere in generale
Dato che io sono stata abituata male, a ricevere solo secchiate di acqua addosso :v
E poi è stato un desiderare sempre di più
Di volerci raccontare, comprendere e condividere
Ragazzi, questo tipo ride alle caxxate che gli dico, rendiamoci conto :asd:
La cosa più bella è che ridiamo e che ci desideriamo
Auguro a tutti di poter vivere delle sensazioni così
L’affetto così ti spalanca le porte per amare anche i figli di chi ami tu
Perche’ sono un lui ed un lei amplificati
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
nella bolla sei tu a vivere, perché quella bolla ti sei costruito;
la prova evidente è che da anni oramai ti chiedo di indicare una società del passato migliore, da contrapporre all'oggi degradato, ma non rispondi;
Ti ho risposto molte volte: Non si tratta di rimettere in piedi il passato, Axe o, peggio, di cucire delle toppe qua e là. Si tratta di edificare una Società Nuova! Un Nuovo Umanesimo con fondamenta solide! Non liquide come adesso. Dove la Donna possa rapportarsi con l'Uomo avendone Rispetto e non vedendo in lui "uno da farsi" o da conteggiare in un pallottoliere....
Dove l'Uomo possa rapportarsi con la Donna avendone Stima e non mercanteggiandone il Corpo.
Dove vivere in modo più Naturale, innamorandosi, sposandosi, aprendosi con fiducia alla Vita o comunque con affetti più stabili e duraturi di quelli di adesso.
Dove il Bene Comune sia messo prima di quello individuale.
Dove il Bene e il Futuro dei Figli, valga molto più dei diritti momentanei e passeggeri degli adulti.
Tutte cose che questa nostra Società liquida vede come il fumo negli occhi e che, certo, non riceve applausi e approvazioni ma, come dicevo a Michele, si tratta come sempre di scegliere. Se crediamo che sulle cose liquide si possa costruire qualcosa....continuiamo così. E facciamo carta straccia di coloro che lanciano (da posizioni culturalmente eterogenee) allarmi sulla fine imminente di un'intera civiltà.
" Rotto il rapporto con le generazioni passate, distrutta la necessità di confrontarsi con chi è venuto prima di noi, ecco che il “nuovo” si rappresenta come slegato da ogni ancoraggio col passato. Nell’odierna società ognuno è costretto a far da sé, a trovare la sua via. Mancando di relazioni solidali e collettive, il vuoto che si determina è riempito da relazioni private, piccoli mondi parentali, amicizie, “nidi” identitari che, crediamo, ci proteggono o meglio ci distraggono dall’infamia e dalla crudeltà insita nel vivere sociale. La debolezza narrativa e privatistica da vita a una letteratura «consolatoria, romanzi da comodino che convivono col tubetto dei sonniferi e il bicchiere d’acqua, testi di un mondo interessato esclusivamente alle pulsioni e ai timori dell’io, narrativa di autoaiuto per affrontare il mondo inquietante degli incubi del nostro tempo. Una società frantumata rende più difficile la presa d’atto collettiva delle contraddizione nelle quali siamo intrappolati a causa del sistema e quindi più problematica la costruzione di un’azione collettiva per superare le contraddizioni. La frantumazione, narrata e imposta dalle rappresentazioni culturali postmoderne, impedisce la presa di coscienza dell’individuo come soggetto collettivo. Non elimina il rifiuto, ma lo riduce a “spinte del cuore”, a impulsi emotivi di ribellione individuali in un vuoto di progettualità organizzativa e di memoria storica. Mentre il sociale si frantuma in un tripudio di individualità l’un contro l’altra gettate e divise, la concentrazione della ricchezza economica su scala mondiale è andata aumentando attorno a una cerchia sempre più ristretta di persone che detengono un potere immenso sul quale l’individuo, “libero” nella sua soggettività, non ha alcuna possibilità di controllo, neppure di un minimo condizionamento. Mentre ci dicono che finalmente tutti siamo liberi di scegliere ciò che siamo, saremo o potremmo essere, poche persone scelgono e decidono per tutti noi e indipendentemente da noi. Se guardano nell’io profondo non trovano niente. Non c’è scampo, non c’è rifugio, solo prosaicamente vivere e operare freneticamente come un criceto che muove la sua ruota. Gli innumerevoli prodotti del mercato, la loro programmata obsolescenze in tempi brevissimi, l’accelerazione nella rotazione dei consumi che consegue, sono elementi tipici del modo vivere, di pensare, di percepirsi di questo sociale frantumato, del girare in tondo trascinati da apparenti correnti di cambiamento che non cambiano nulla. Il sociologo tedesco Hartmut Rosa ha formulato la definizione di accelerazione della vita sociale degli individui, per indicare un fenomeno psicologico che ha origini sociali. Abbiamo perso, afferma, «la capacità di appropriarci delle nostre esperienze, facciamo un mucchio di cose e alla sera abbiamo dimenticato tutto. Stiamo andando da nessuna parte ma più in fretta. Nel passato recente l’accelerazione era percepita come innovazione e progresso, era considerata un movimento della storia verso una vita migliore e più libera. Nel XXI secolo tutto è cambiato: l’accelerazione non serve più al progresso: è necessaria per non collassare; la gente perde il lavoro, le fabbriche chiudono, il sistema politico è delegittimato. La gente sente che anno dopo anno deve andare più in fretta soltanto per restare dov’è, come un criceto sulla ruota. La vita non sarà sempre meglio, ma al contrario, sempre più dura. Questa è la condizione postmoderna: non andiamo più verso un avvenire radioso ma corriamo per non cadere nell’abisso che avanza alle nostre spalle."
Dove troviamo scritte queste cose, amici ed amiche? Sull'Osservatore Romano? Su Avvenire? Su Famiglia Cristiana? Macchè: su R/Project, una delle riviste internazionali laiche più rinomate e competenti.
http://rproject.it/2016/07/decadenza...si-di-civilta/
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cazzolina..! ora si spiegano molte cose ...iniziando dal confinamento notturno
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Originariamente Scritto da
conogelato
Ti ho risposto molte volte: Non si tratta di rimettere in piedi il passato, Axe o, peggio, di cucire delle toppe qua e là.
se vedi l'oggi come "male", il presupposto logico è che lo "ieri" fosse migliore, possa suggerire una condotta virtuosa;
guarda che questo cambia tutto, perché quell'oggi che deplori, se il passato non può essere definito come migliore, diventa semplicemente una fase di transizione ed elaborazione di valori nuovi, come in effetti accade sempre, a prescindere dalla capacità delle persone di percepire gli eventi al di là della propria personale inclinazione;
tu hai quell'opinione negativa perché la rimozione della storia e della cultura ti confina al Cono-centrismo e al tuo personale sentimento, e ti impedisce di valutare i sentimenti altrui come circostanza autonoma della realtà, che non puoi condizionare;
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Si tratta di edificare una Società Nuova!
questo lo fanno i dittatori; è il loro sogno, da sempre, soprattutto di quelli che usano le maiuscole, contrapposte alle minuscole delle idee altrui; il Comunismo, l'Uomo Nuovo, il Reich Millenario, l'Ariano, ecc... cioè la società conforme, che rimuove i conflitti sotto la guida di un'Idea Unica e relativa Guida, i Piccolo Padre, vicario di un Padre più grande, ecc... idee che rappresentano solo il punto di vista dell'autocrate, o della classe che lo esprime;
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Un Nuovo Umanesimo con fondamenta solide! Non liquide come adesso. Dove la Donna possa rapportarsi con l'Uomo avendone Rispetto e non vedendo in lui "uno da farsi" o da conteggiare in un pallottoliere....
guarda che l'Umanesimo è esattamente il contrario di quello che propugni, e cioè la centralità dell'individuo, a fronte di una dottrina uniforme, lo dice la parola stessa; se non ti sforzi di apprendere il senso delle parole, ti sfuggono i concetti che esprimi, e resti nel caos senza senso che contraddistingue queste tue uscite;
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Dove l'Uomo possa rapportarsi con la Donna avendone Stima e non mercanteggiandone il Corpo.
beh, volendo questo, dovresti proprio abolire il matrimonio, visto che si tratta esattamente di un istituto in cui si stabiliscono vincoli di prestazione e contro-prestazione, un negozio giuridico, lo chiama la legge; negozio, capisci ? col negozio si pattuisce lo scambio di merci o prestazioni, definite e sostanziate in positum; pensa ai doveri coniugali... doveri :D
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Dove vivere in modo più Naturale, innamorandosi, sposandosi
altra falsificazione della realtà: "natura" e "matrimonio", soprattutto indissolubile, sono contraddizioni in termini; il matrimonio è un istituto giuridico, che serve esattamente ad ostacolare e disciplinare una natura che spingerebbe altrove;
puntualmente, la tua contraddizione si esplicita proprio quando un coniuge naturalmente si innamora di qualcun altro, e allora devi rinnegare quella naturalità che postuli, in favore della legge, della pattuizione negoziale;
ripeto: la naturalità non è alleata delle tue postulazioni; se evochi quella, finisci dritto come una freccia in bocca allo dimonio, nello schieramento opposto;
a che ti serve argomentare partendo da contraddizioni così ingenue, che capisce anche un bambino ? guarda che io non sto censurando le tue preferenze; ti sto solo facendo presente che le argomenti in un modo del tutto inefficace a convince chicchessia;
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aprendosi con fiducia alla Vita o comunque con affetti più stabili e duraturi di quelli di adesso.
non puoi disciplinare gli affetti altrui; non ci è mai riuscito nessuno, da che mondo è mondo;
se davvero tu volessi famiglie più stabili, dovresti pragmaticamente augurarti persone capaci ed esperte; le coppie più stabili sono quelle formate da persone mature, che hanno fatto diverse esperienze e sono in grado di distinguere e valutare circostanze di armonia e sostenibilità delle relazioni; ognuno ci arriva a modo suo, quando è il momento, ed eventualmente proprio passando prima per quello stato liquido che deplori, e che è parte dell'esperienza;
non impara a nuotare chi non abbia bevuto o non tolleri il sale sugli occhi; non sa andare a cavallo chi non è mai caduto e non sa come cadere senza rompersi o sfilare tempestivamente le staffe;
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Dove il Bene Comune sia messo prima di quello individuale.
Dove il Bene e il Futuro dei Figli, valga molto più dei diritti momentanei e passeggeri degli adulti.
questo lo fa già la legge, che esprime il senso di ciò che la società reputa come Bene comune e disciplina, pone divieti, e limiti, oltre i quali il Bene è che ognuno possa fare quel che gli pare; non puoi rubare o eccedere i limiti di velocità, ma puoi andare allo stadio, anche se chi abita nei paraggi può sostenere che il traffico o i parcheggi saturi in zona sono contro - la sua nozione di - Bene comune e vorrebbe per questo abolire il campionato o l'Empoli;
a te non piace, ma quello è il Bene-di-Cono, o secondo l'opinione di Cono o bauman, non quello Comune, che invece è la mediazione tra la tua idea, la mia, quella degli altri, ecc...
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Tutte cose che questa nostra Società liquida vede come il fumo negli occhi
la società non è una persona; non valuta né apprezza nulla; ci sono gli individui; a te piace una cosa, a me un'altra, a Tizia un'altra ancora; è liquida per forza, proprio perché e nella misura in cui gli individui sono liberi di auto-determinarsi, come le molecole di un liquido; perché sia solida la devi costringere, cioè risolvere i conflitti a favore di una determinata direzione, imporre una sopraffazione;
sai quanti buoni cattolici ora rimprovereranno pure il papa di esser "liquido" a causa delle sue dichiarazioni sulle famiglie degli omosessuali ?
il diritto ad un'opinione diversa implica necessariamente quella che bolli spregiativamente come "liquidità", e che è semplicemente pluralismo, libertà di pensiero;
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e che, certo, non riceve applausi e approvazioni ma, come dicevo a Michele, si tratta come sempre di scegliere. Se crediamo che sulle cose liquide si possa costruire qualcosa....continuiamo così. E facciamo carta straccia di coloro che lanciano (da posizioni culturalmente eterogenee) allarmi sulla fine imminente di un'intera civiltà.
'ie... e son millenni che i Vati preconizzano la fine della Civiltà, che è solo la fine del piccolo mondo a cui sono abituati e che garantisce loro un ruolo; non è che se a Nilla Pizzi o Orietta Berti non piaceva Battisti dobbiamo essere d'accordo sulla loro opinione...
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" Rotto il rapporto con le generazioni passate, distrutta la necessità di confrontarsi con chi è venuto prima di noi, ecco che il “nuovo” si rappresenta come slegato da ogni ancoraggio col passato. Nell’odierna società ognuno è costretto a far da sé, a trovare la sua via. Mancando di relazioni solidali e collettive, il vuoto che si determina è riempito da relazioni private, piccoli mondi parentali, amicizie, “nidi” identitari che, crediamo, ci proteggono o meglio ci distraggono dall’infamia e dalla crudeltà insita nel vivere sociale. La debolezza narrativa e privatistica da vita a una letteratura «consolatoria, romanzi da comodino che convivono col tubetto dei sonniferi e il bicchiere d’acqua, testi di un mondo interessato esclusivamente alle pulsioni e ai timori dell’io, narrativa di autoaiuto per affrontare il mondo inquietante degli incubi del nostro tempo.
i "nidi identitari"... non vedi che questo che è descritto è esattamente il tuo atteggiamento ?
vivi nella tua bolla confessionale e ti lagni delle scelte esistenziali altrui, pure di coloro che ti sarebbero più vicini, ma non sei in grado di esprimere un vero atteggiamento costruttivo, al di là della lagna;
se Tizio e Caia non si amano più, se Sempronia non vuole figli, in concreto, che fai ? li costringi, in nome della tua idea di Bene Comune ???
te l'avrò chiesto decine di volte, ma tu non rispondi, palesando il limite della lamentela;
chi costruisce non si limita ad indicare i problemi, ma trova le soluzioni - che non sono le esortazioni blande a pensarla come lui, ché un le san nemmen d'acqua carda... - ma dice: si fa così e cosà, per obbligo di legge, e per questi motivi di ordine pubblico;
come spiegavo a ics, il momento ideologicamente e moralmente qualificante di tutti i discorsi, quello che spiega il sistema di valori, è quello in cui si formula una legge, vincolante per tutti; cioè, la soluzione di cui dicevo sopra;
è solo nel momento in cui disponi il tuo pensiero, quello di Bauman, di Recalcati, del papa, di chi ti pare in termini normativi che esprimi davvero un sistema di valori su cui si può discutere, da persona che si assume la responsabilità delle proprie idee, oltre una blanda esortazione;
se aggiri questo punto, come continui a fare, la tua predicazione e le citazioni - e non sto censurando i contenuti, sia chiaro - diventano controproducenti, perché palesano solo un'impotenza morale, la fuga di fronte a quegli stessi pretesi problemi che denunci; se un problema non ha una soluzione, viene declassato a semplice fisima psicologica, capriccio o depressione senile;
a questo punto, il fine pensatore fa più bella figura se si espone personalmente e dice: facciamo una legge che costringa la gente a sposarsi e aver figli, aboliamo il divorzio, limitiamo così la libertà individuale su queste scelte esistenziali, ecc... e poi si discute di come e quanto queste ipotesi siano praticabili, sensate, ecc...
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Il confinamemto notturno e il Cono-centrismo sono superbi entrambi :D
Vi racconto Cono in una "pillolina" dal bar virtuale
Per gli orari che fa, compare tardi, in serata e magari pure in nottata
Qualche nottata fa, scrisse di patatine fritte e mayo, senza che nessuno gli contestasse -ovviamente- nulla
Ieri pomeriggio, 5pm più o meno, Regina scrisse di patatine fritte e coca-cola
Lui scrisse che il suo fegato ne avrebbe gioito, aggiungendo che lui chiudeva la settimana con roba genuina
Tanto per dire a Regina che lei invece si abbandona alle schifezze :v
Cono è così, non è che esprime il suo e rispetta quello altrui
No, il suo sopra ogni cosa :D
Lui forse non ha presente che se uno/a più te lo/la fai più ti rispetta :asd:
Parlava di pallottoliere, penso che trovi disdicevole pure la tombola :D
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Citazione:
Originariamente Scritto da
conogelato
Dove la Donna possa rapportarsi con l'Uomo avendone Rispetto e non vedendo in lui "uno da farsi" o da conteggiare in un pallottoliere....
Dove l'Uomo possa rapportarsi con la Donna avendone Stima e non mercanteggiandone il Corpo.
Rispetto
sostantivo maschile
- Riconoscimento di una superiorità morale o sociale manifestato attraverso il proprio atteggiamento o comportamento: nutrire, provare r. per qualcuno; il r. verso i genitori; salutare con r.; r. per le istituzioni.
- In espressioni di cortesia, anche formale, saluto ossequioso. "gradisca i miei r."
- Con allusione più esplicita ai pregi oggettivi, apprezzamento di stima, o buona considerazione. "professionista che merita r."
- Di tutto rispetto, degno di riguardo: una persona di tutto r.; una somma di tutto r., di notevole entità.
- Nel linguaggio della mafia: uomo di rispetto, che ha raggiunto un alto grado nella gerarchia mafiosa.
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Stima
sostantivo femminile
-Apprezzamento favorevole implicito in un giudizio soggettivo di merito.
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Giusto per sottolinerare... l'amico cono ha usato due sostantivi differenti, uno per l'uomo, l'altro per la donna, nel suo discorso di prima...
sostantivi simili, ma non uguali.... e se andiamo a vederne il significato.... è palese che la donna mantiene sempre una forma di soggettazione all'uomo
(e non sono sicuro se il termine soggettazione sia giusto, ma rende lo stesso l'idea).
AMEN!!!! :v
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In altre parole, essendo la stima un apprezzamento favorevole di merito soggettivo.... se una donna viene giudicata soggettivamente "Bottana"....
(detto siciliano : Quannu a fimmina movi l'anca... si nun nè bottana, pocu c'ha manca!!!) come minino ne decade la stima, e quindi cosa succede?
Niente... succede semplicemente che le cose rimangono sempre uguali!!! Mah!!! :v
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In altre parole le femmine stanno diventando meno babbe e la danno a quelli che capiscono che se vogliono fare i caporaletti si stanno a casa con la mamma :D
La colf e la badante l’assicuri e le paghi lo stipendio
L’amore, la stima, l’affetto presuppongono altre cose, per le quali il rispetto è reciproco e non lo si richiede
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comunque, a onore di Cono e per onestà intellettuale, devo dire che le obiezioni dei pensatori che lui riporta - e fraintende, come più gli piace - non sono peregrine, e quelli non sono idioti;
il senso che ci leggo io, soprattutto nel caso degli analisti, è che la "mentalizzazione" di una libertà assoluta sfocia in un angoscioso delirio di onnipotenza narcisistico, che è angoscioso perché non riesce a soffermarsi su un desiderio agibile e appagante; non a caso, Recalcati è un lacaniano, e Lacan è l'organizzatore di questa tesi;
se, nell'elaborazione del proprio desiderio, la persona cristallizza un'esigenza auto-centrata, del voglio-questo e quest'altro, si determina una chiusura di fronte a prospettive che non rientrino in quel quadro;
il che non è di per sé un male assoluto, sempre e comunque, ma tende ad escludere il contributo rivoluzionario, sovversivo, dell'esperienza dell'altro, difforme, che invece potrebbe essere portatore di risposte a bisogni non avvertiti, proprio mediante quella sovversione;
e che, secondo me, è abbastanza il fulcro di relazioni potenti e stabili; questo perché l'altro diventa portatore di una sua specificità che incide oltre il quadro stabilito come "ideale" dalla persona in questione, cioè cambia, aggiunge, diventa non fungibile, non strumentale;
questa valutazione non è di merito; cioè, quell'apertura può comportare parimenti avere figli se il quadro ideologico non li contempla, esattamente come non averne se, invece, si è stati educati a programmare una certa storia di sé; e così per il matrimonio, la carriera, ecc...
io leggo così quei contributi;
posto che comunque è impossibile condizionare certe scelte; famiglia, filiazione, relazioni, sono da sempre il terreno della spontaneità; l'istinto trova le sue strade; oppure, se non trova quelle, vuol dire che ha prevalso una componente istintiva più forte e le cose dovevano andare così; con buona pace dei desideri di una società-persona che proceda verso i luminosi orizzonti desiderati da Tizio o Caio;
Cono interpreta un po' a pera, perché vorrebbe asservire quell'energia, dirompente, sovversiva, esattamente al suo contrario istituzionale, e cioè il matrimonio tradizionale, chiuso, una normazione negoziale che risponde ad una pianificazione; in questo caso, non dell'individuo, o non necessariamente, ma di un'ideologia sociale, che apparentemente solleva dall'angoscia della libertà, ma induce nevrosi altrove.
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Parlava di pallottoliere, penso che trovi disdicevole pure la tombola
Quella è la "trombola"!:D
Vedo che non è passata inosservata (e come potrebbe!) la disparità di trattamento e la differenza dei termini, rispetto e stima, per ciascun genere!:rotfl:
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Originariamente Scritto da
Vega
Quella è la "trombola"!:D
Vedo che non è passata inosservata (e come potrebbe!) la disparità di trattamento e la differenza dei termini, rispetto e stima, per ciascun genere!:rotfl:
Quando avevo 5 anni e abitavo ancora a Solarino, mio paese di nascita, mia nonna, suora e poi madre superiora carmelitana "scalza", spesso mi prendeva per mano e mi portava a messa... abitavamo nella piazza principale... il suono
dell'orologio della chiesa, ce l'ho nel DNA... quando ancora adesso vado in paese.... ma sto pensando seriamente di non metterci più piede... ebbene i rintocchi delle campane mi fanno venire la pelle d'oca.... per chiudere il
discorso, prima di divagare.... devo ringraziare i miei genitori che si trasferirono prima ad Augusta, poi a Siracusa.... questo comportò il mio allontanamento dalla chiesa... il mio professore di religione alle medie, mi chiamava "il turco"
perché a 13 anni non avevo ancora la comunione... la prima comunione la feci a 20 anni, nella chiesa della caserma della marina militare di Augusta.... ricordo ancora quattro suore molto emozionate per me... il cappellano militare
provo ad estorcermi la confessione.... con un giro di parole cercò di indurmi a confessare se mi masturbavo.... io nella stanza avevo i poster di tutte le attrici del momento nude : Cicciolina, Carme Russo, Lilly Carati, Barbara Bouchet,
Edvige Fenech, Tini Cansino (che ancora oggi detiene il primato dl culo più bello d'Italia... ecc. ecc.)... non cedetti alle "avances" e non confessai nulla, se proprio voleva una risposta sarebbe bastato entrare nella mia stanza...
In altre parole, la Comunione e la Cresima la feci grazie a mia zia, la quale, proprio per entrare nel club dei cattolicizzati, con la scusa di battezzare suo figlio appena nato, volle sistemare questa "vertenza".
Il mio padrino fu il famigerato Gaspare.... colui che ho menzionato nel romanzo incompiuto... il "salvatore" di Efua, in un impestata Londra di qualche mese fa....
Padre Calogero Ruffino detiene il privilegio di avermi confessato.... la sera del 22 Settembre 2000, il giorno prima del mio matrimonio... fu più che altro un piacevole colloquio, fatto con uno "furbastro" frate francescano, il quale,
mentre ti sorride, con la mano, senza esser visto, ti ruba le caramelle.... un bravo cristiano.
E' come dice Efua, amore, stima e rispetto sono speculari.... altrimenti vengono meno.
Notte buona
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Originariamente Scritto da
bumble-bee
Tini Cansino (che ancora oggi detiene il primato dl culo più bello d'Italia...
ecco, per questo avresti dovuto confessarti e fare penitenza:
confondere i culi e non dare a Nadia Cassini il primato indiscusso :D
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Citazione:
Originariamente Scritto da
axeUgene
ecco, per questo avresti dovuto confessarti e fare penitenza:
confondere i culi e non dare a Nadia Cassini il primato indiscusso :D
Cazzo, vero è, maledetta memoria!!! E chi cazzo è Tini Cansino allora?? :azz:
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Originariamente Scritto da
bumble-bee
Cazzo, vero è, maledetta memoria!!! E chi cazzo è Tini Cansino allora?? :azz:
https://encrypted-tbn0.gstatic.com/i...G6n8Q&usqp=CAU
Oddio, è passato qualche anno... :mmh?:
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Originariamente Scritto da
bumble-bee
Cazzo, vero è, maledetta memoria!!! E chi cazzo è Tini Cansino allora?? :azz:
Drive In!