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E' l'eterna metafora del bene e del male.
La rappresentazione del lato oscuro della nostra personalità. Si tratta del mondo sotterraneo della nostra psiche nel quale si trovano l'essenza più primitiva, gli egoismi più taglienti e gli istinti più repressi, ma per questo anche i più veri. La parte nascosta che nei momenti peggiori riemerge.
Lo abbiamo visto anche in questi giorni, con il dilagare di questo virus devastante, con il riemergere del nostro istinto di sopravvivenza. La morte degli altri ci tocca ma ci sfiora, quello che più interessa è la nostra sopravvivenza e quella dei nostri cari.
Questo archetipo dell'ombra ad indicare i nostro dualismo, il continuio contrasto dentro noi stessi quando lavoriamo su paure, frustrazioni, insicurezze e risentimenti.
Ovvio, perchè noi, in determinati momenti, consideriamo "cattivo" tutto quello che la nostra educazione, la nostra sicurezza e le nostre norme morali attaccate da eventi interni ed esterni trasformano in "ombra".
Però ci sono diversi tipi di ombre dentro di noi, non è nemmeno giusto vedere che tutta questa dinamica dell'ombra sia solo un'esperienza riprovevole e pericolosa. Ci sono ombre che ci danno il modo di raggiungere il benessere, la guarigione dal male oscuro e la libertà personale, basta renderle evidenti.
Metterle a nudo quindi, perchè tanto più queste rimangono nascoste rispetto alla nostra vita solare (quella cosciente, priva di paure, di ogni giorno), tanto più rimangono dense e nere. Bisogna affrontarle capendone il senso e solo così potremo dar modo di sviluppare tutte le nostre intenzioni migliori per poter continuare a vivere al meglio e condividere le nostre scelte con quelle di tutti gli altri.
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Non credo che l'istinto di sopravvivenza sia negativo; è normale che quando avvertiamo un pericolo difronte al quale siamo impotenti ne stiamo alla larga cercando di evitarlo; che poi le reazioni che ne susseguono siano incontrollate è un'altro discorso.
Difficilmente una mente sana va a cercare il pericolo quando può evitarlo.
Anche il discorso di stringersi accanto ai nostri cari ed a volte sacrificarsi per essi mi sembra un modo di essere di una mente sana, senza ombra, perché preoccuparmi per chi non conosco? Tra l'altro anche lui avrà i suoi cari.
L'aspetto negativo dell'ombra penso dipenda dalla personalità, soprattutto credo si ritrovi in quelle persone che oggi diremmo malati psichici, malati per vari motivi, tra i quali il dominante è quasi sempre quello di non saper riconoscere la realtà in cui vivono.
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Sta a noi fare in modo che l'ombra che è in ognuno di noi non prevalga su ciò che abbiamo di positivo, questa doppia personalità la abbiamo tutti, ognuno di noi ha un lato positivo e uno negativo e il più delle volte vediamo quest'ultimo in una persona che magari non ci piace, mentre quando una persona la troviamo gradevole, l'ombra magari che non la vediamo neppure perchè prevale la positività.
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Ho fatto già un lavoro del genere, tipo mindfulness/sati buddhista, ossia lasciar scorrere i pensieri, ho letto libri pesanti, guardato film molto pesanti tipo Pasolini e Jess Franco, e ora accetto un pensiero anche inaccettabile che viene dall' ombra, come fosse nulla. È solo un pensiero