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I segreti della crittogragia
I segreti della crittografia dagli antichi Egizi a Internet, fino alla meccanica quantistica e al futuro delle comunicazioni nascoste.
Fin dagli albori della storia l'uomo ha avuto la necessità di proteggere documenti e comunicazioni da occhi e orecchie indiscrete. Già nel 1900 a.C. i faraoni utilizzavano geroglifici diversi da quelli standard per comunicare con i propri generali e 4.000 anni dopo gli americani, durante la Seconda guerra mondiale, arruolavano indiani Navajos come operatori radio centinaia e grazie alla loro incomprensibile lingua rendevano le comunicazioni militari sicure anche in caso di intercettazione da parte dei giapponesi.
Tra storia e futuro. Oggi la crittografia, cioè la capacità di rendere un messaggio incomprensibile per tutti tranne che per il legittimo destinatario, è una vera e propria scienza. Ecco allora un breve viaggio tra storia, enigmistica, matematica e spionaggio, per scoprire come nasce un sistema di criptazione e come lo si aggira, quali sono i sistemi più sicuri e come un ignoto matematico polacco abbia contribuito in modo decisivo a definire gli esiti della Seconda guerra mondiale.
Ricordate però che per scoprire qualcosa di molto privato non è sempre necessario violare un computer o un sistema evoluto di criptazione: a volte basta fare leva su ingenuità e buona fede...
Capisco e non capisco. Milioni di messaggi attraversano ogni giorno le reti di telecomunicazione: oggi, qualunque sia la data di oggi, sono state spedite 150 miliardi di mail e 400 milioni di tweet).
Sono mail e messaggi, ma anche transazioni bancarie, telefonate e persino (ancora) fax il cui contenuto spesso deve essere protetto da intercettazioni illecite: dal numero della carta di credito alle conversazioni tra politici.
La protezione di queste comunicazioni è affidata a una particolare tecnica chiamata criptografia (o crittografia). Il termine deriva dal greco, dall'unione delle parole kruptòs (nascosto) e gramma (scrittura), perciò scrittura nascosta. La criptografia è l'arte di inviare messaggi (non solamente scritti) comprensibili solo al giusto destinatario.
Le prime chiavi. Attorno al 400 a.C. le comunicazioni "sensibili" erano criptate col metodo della scitala, un sistema semplice ed efficace che per la prima volta introduceva il concetto di chiave di decrittazione. Il messaggio veniva inciso su un nastro di cuoio arrotolato attorno a un bastone, in modo tale che ogni giro della striscia riportasse un solo carattere: srotolata la striscia, le lettere risultavano mescolate e il messaggio non più leggibile. Solo l'utilizzo di un bastone identico a quello del mittente (la chiave) consentiva al destinatario di ricostruire il testo in chiaro.
La scitala spartana risale al 400 a.C.: è probabilmente il più antico metodo noto di crittografia per trasposizione. Il messaggio era scritto da sinistra a destra su di una striscia di pelle arrotolata attorno a un bastone (scitala, in greco antico). Completato il messaggio e srotolata la pelle, solamente un bastone identico permetteva al destinatario di leggerlo.
Con poche varianti, questo metodo sopravvisse molti secoli fianco a fianco con sistemi più ingenui, per esempio di sostituzione o mescolamento delle lettere fatti in base a canoni non troppo complessi, per evitare che neppure il destinatario fosse lui stesso impossibilitato a decifrare il messaggio.
Enigma poteva codificare un messaggio in 150.000.000.000.000 (150 milioni di milioni) di possibili combinazioni diverse:
L'Enigma diventa Arte. I sistemi di criptazione basati sulla sostituzione delle lettere erano complessivamente poco sicuri. Fino a quando, all'inizio degli Anni '30, l'intelligence tedesca mise a punto la macchina elettromeccanica Enigma.
Era una speciale macchina da scrivere dotata di tre diverse ruote, ciascuna delle quali recava incise le lettere dell'alfabeto in un ordine prestabilito diverso da quello standard. La prima ruota era collegata ai tasti della macchina, e riproduceva il testo codificandolo mediante sostituzione semplice con la chiave predefinita. Il testo così codificato veniva ricodificato dalla seconda ruota con una chiave diversa, e poi ancora dalla terza. Ulteriori meccanismi potevano poi intervenire con altre codifiche.
Ideata dall'ingegnere Arthur Sherbius nel 1918, Enigma era in principio una macchina cifrante venduta legalmente in tutta Europa a chiunque fosse interessato. Solo in un secondo momento l'esercito tedesco decise di usare un modello molto più sofisticato ad uso bellico!
Enigma è tornata alla ribalta con l'uscita nelle sale del film The Imitation Game, di Morten Tyldum. Sembra una semplice macchina per scrivere e, in effetti, utilizzarla è piuttosto semplice. Eppure la complessità i tedeschi decisero di utilizzarla, in una versione ben più complessa, per scopi bellici. La Seconda guerra mondiale è stata la prima guerra nella quale le telecomunicazioni hanno assunto un ruolo di primo piano, ed evitare che i propri piani fossero svelati (decifrati) era diventato cruciale.
Enigma cifrava e decifrava i messaggi in modo meccanico e con impulsi elettrici. Per decifrare una comunicazione codificata da Enigma era necessario disporre di un altro esemplare identico e impostato con gli stessi parametri, che venivano modificati ogni giorno.
Una volta impostata la macchina, era sufficiente scrivere il messaggio che si voleva trasmettere usando la tastiera e trascrivere le lettere che si illuminavano. Premendo per esempio sulla lettera "A", sul quadro di Enigma (sopra alla tastiera) si illuminava una lettera differente.
Il ricevente, impostata la macchina allo stesso modo, doveva digitare la sequenza di lettere che aveva ricevuto per leggere, lettera per lettera sul quadro sopra la tastiera, la sequenza di lettere che si illuminavano e che erano il messaggio in chiaro.
Che cosa doveva essere impostato? Innanzitutto i rotori. Questi trasmettevano gli impulsi elettrici inviati dalla tastiera alle lampadine indicanti la lettera cifrata (o decifrata) tramite un sistema di cavetti.
Ogni macchina aveva in dotazione cinque rotori numerati, diversi tra loro, e solo tre di questi venivano utilizzati in ogni sessione, in ordini e posizioni diverse. Conoscere quali rotori usare e in quale ordine e posizione era il primo passaggio per l'impostazione della macchina.
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La combinazione di rotori e posizioni di partenza erano determinanti per la decodifica del messaggio. Ogni volta che veniva premuta una lettera il primo rotore a destra girava di uno scatto. Quando il primo rotore aveva fatto un giro intero (26 scatti, tanti quanti le lettere dell'alfabeto internazionale) era il turno del secondo rotore, che faceva a sua volta uno scatto. Dopo 26 scatti del secondo rotore, anche il terzo si spostava di una lettera
https://www.focus.it/cultura/storia/...n-farsi-capire
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Provare a risolvere questa facile crittografia!
P.S.: Nella finzione del film, Alan Turing , il noto matematico inglese, senza conoscere una parola di tedesco riesce con la sua macchina, a decifrare il codice Enigma.
Durante ud una serata in un bar a Turing viene il lampo di genio di restringere il campo di parole di cui ricercarcare il significato a partite dalle più ripetitive.
Ogni mattina alle 6:000 i tedeschi emettevano un bollettino meteo dove le parole sempre presenti erano .... previsioni del tempo (Wettervorhersagen) e terminavano con Heil Hitler!
Fu così ... con tre parole che Colossus (la macchima di Turing) decifrò il codice tedesco! Ma dovette stare attento a non far capire ai tedeschi che l'avevano decifrata ... altrimenti avrebbero cambiato il codice vanificando tutto il lavoro del team di Alan ... per cui molte persone persone furono mandate scientemente a morire ... ma le informazioni importanti su come i tedeschi si attrezzavano per lo sbarco in normandia furono comunicate.
Infatti i tedeschi si aspettavano lo sbarco sulle coste olandesi che presidiavano con il grosso delle forze armate!
Gil