Dal corriere di oggi:
E' mai possibile che quando vengono beccati con le mani nel sacco parte subito l'accusa di persecuzione?Citazione:
Scajola, Berlusconi respinge le dimissioni
Il premier: finirà tutto in una bolla di sapone come per Bertolaso. Ma Di Pietro: lasci
ROMA — «Un attacco infondato». «Non mi lascio intimidire ». Sceglie la via del contrattacco il ministro Claudio Scajola. Sorretto dalla solidarietà del premier Silvio Berlusconi che lo incoraggia: «Caro Claudio vai avanti a lavorare. Finirà tutto in una bolla di sapone come per Bertolaso». L’ex coordinatore di Forza Italia sceglie di rispondere a muso duro alle polemiche seguite alle indiscrezioni sulla storia del suo appartamento, vista Colosseo, finito agli atti dell’inchiesta Grandi Appalti per le stranezze di una compravendita in odore di fondi neri: i 600 mila euro di prezzo dichiarato, gli altri 900 mila euro in assegni incassati dalle venditrici dalle mani di Scajola, ma firmati dall’architetto del grande accusato, Diego Anemone. Ora non ci pensa più il ministro dello Sviluppo Economico a dimettersi, come chiede l’Idv Antonio Di Pietro.
Anche se ieri era pronto al passo indietro. Sono le 17.30 quando Scajola varca la soglia di Palazzo Grazioli. Ha appena firmato un decreto che semplifica le procedure per le attività di ricerca petrolifera. Ora è pronto a lasciare l’incarico. Fuori del palazzo è bufera. La pd Finocchiaro chiede al presidente del Senato Schifani di invitarlo «a chiarire le indiscrezioni ». Il Pd Orlando lo invita a dire se «sono vere le modalità di acquisto». «Scajola chiarisca» chiede l’Idv Donadi. E il suo leader Di Pietro va oltre: «Si dimetta». «Dopo le vicende del sottosegretario Cosentino e di un Presidente del Consiglio, acclarato corruttore di testimoni giudiziari che ogni giorno si fa una legge per non farsi processare », incalza Di Pietro, «adesso scopriamo che c'è un ministro che avrebbe ricevuto assegni nell'esercizio delle sue funzioni per comprare immobili con modalità non lecite». Ma Berlusconi lo rassicura. E Scajola resta.
Lui ritiene di avere la «coscienza pulita». Non entra nei dettagli di quella vendita. E denuncia di essere stato «colpito nel privato» per le accuse lanciate alla figlia a cui era stata erroneamente attribuita la proprietà dell’appartamento. «Nella vita possono capitare cose incomprensibili. E questa è addirittura sconvolgente » protesta Scajola. «Registro un attacco infondato e senza spiegazione, per una vicenda nella quale non sono indagato», aggiunge. E contrattacca: «Non sono abituato alla dietrologia e non voglio credere che dietro a tutto questo vi siano oscuri manovratori o disegni preordinati. Per rispetto alla Magistratura che sta lavorando, non posso dire nulla». Ma «proseguo con la massima serenità il mio lavoro ». Solidarietà a pioggia. Dal ministro Matteoli che attacca «l'intramontabile giustizialismo di chi chiede ad un ministro, neppure indagato, le dimissioni ». Dal presidente dei deputati Cicchitto che si augura che quanto prima si capirà come mai ai titoli sulla vicenda non corrispondono gli articoli. Dal ministro Bondi, sdegnato per le accuse «insistite quanto destituite di fondamento ». Dalla Brambilla, dal ministro Rotondi e dai vertici del Pdl, compreso Lupi che parla di «intimidazione».
Virginia Piccolillo
30 aprile 2010
Già era strano che un membro del PDL avesse rassegnato dimissioni (in realtà non così strano, considerando che probabilmente era certo che non sarebbero state accettate), ma trovo davvero preoccupante questo quadrato di solidarietà creato intorno a chi ha questioni irrisolte con la giustizia (che sia innocente o meno).
Mi viene da pensare a Marrazzo, che è stato scaricato e sacrificato dal suo partito in tempo record, e a quando invece sia solidale il PDL ogni volta che la giustizia tenta di fare il suo corso.
Al di là del fatto in sé, non credete sia altamente pericolosa la deriva anti-giustizia che la politica del PDL sta ormai portando avanti come una bandiera? (oltre, ovviamente, al fatto che ormai quotidianamente si scoprono membri del partito coinvolti in scandali di mafia, corruzione e quant'altro)